Verso un'Europa "veramente" unita

Quando due o più paesi si uniscono perchè hanno interessi in comune, e si arriva ad avere la politica monetaria comune, uno si aspetterebbe che le riforme portino tutte nella direzione della unione politica, fiscale ecc.

Per arrivare a ciò io mi aspetterei che ai cittadini dei vari paesi di desse modo di cooperare su progetti comuni, che la gente dei vari paesi venisse spronata ad anadare a lavorare negli altri paesi, ma non per essere sfruttatata e sottopagata, ma perchè se devi cedere sovranità politica ad un ente superiore (nel nostro caso la Unione Europea), lo vuoi vedere da vicino come la pensano gli altri cittadini degli altri paesi ?
E qui ci arrivi solo se ci vivi con loro.

Per cui, secondo Voi, a che punto siamo sulla totale integrazione degli Europei dato che la UE è irreversibile ??
Avete dati e notizie sull'avanzamento dell'unione politica in Europa ?



P.S.: in questo thread non ho tenuto conto dei guai finanziari di Grecia, Spagna ed altri. A me interessa l'Europa come viene vista dalla gente per quello che potrà essere come luogo di vita e lavoro.


Piccola notazione.
C'è un punto che finora ha stonato, e nessuno se ne accorto.
Sono quei programmi internettiani venduti dalle banche che permettono ai cittadini privati di poter comprare e vendere azioni, obbligazioni, titoli di stato standosene a casa. Insomma, il trading on-line.
Se questa attività viene fatta da professionisti è una cosa, ma mettere una cosa seria nelle mani dei "bambini" significa fare solo danni, altro che unione europea, si fanno danni europei.
A Napoli direbbero: "A paziella man' e creatur' ". Io direi, togliamo questo giocattolo dalle mani dei cittadini, perchè c'è poca Europa lì.
Non ho capito cosa c'entrano i programmi per comprare titoli standotene a casa con il resto del discorso. Anche perché i titoli li compri se hai soldi da spenderci, altrimenti lo scarichi e lì rimane.

Al di là di quello, non ho ben capito nemmeno cosa intendi né quale informazioni vorresti .
Ora come ora il progetto di una Europa unita politicamente è ben al di là dal venire. Visto che i paesi maggiori fanno resistenza (se stai pensando al "superstato") - e con cognizione di causa.
Potremmo anche iniziare a discutere perchè tu ritenga il processo di formazione di una federazione europea funzionante "irreversibile"; perchè io sono di diverso avviso.

L'EU è e rimane tutt'ora un esperimento economico e l'Euro, che doveva essere l'apoteosi di questo processo, si stà dimostrando un fallimento perchè mancano completamente le politiche di integrazione sociale (quelle che tu chiedi e che semplicemente non esistono) che dovevano seguire un passo così fondamentale, ovvero un governo europeo effettivo direttamente eletto (cosa, alla prova dei fatti, inattuabile).
Mi sembra che il processo di integrazione europea stia andando a un ritmo serrato, almeno dal punto di vista bancario, dal momento che recentemente sono stati presi provvedimenti per la stesura di una regolamentazione che possa garantire la correttezza dei mercati finanziari mediante un'autorità europea. Il processo molto probabilmente terminerà per l'estate di quest'anno.

Questo limiterà notevolmente l'influenza della finanza anglosassone nel nostro territorio (inteso come eurozona) e i danni che fondi speculativi (hedge funds) possono causare alla nostra economia.

lol


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La finanza negli UK corrisponde a circa il 20% del loro pil.

Imporre regolamentazioni e tassazioni locali alla finanza significa semplicemente spostare le transazioni da qualche altra parte.

Pure io sono contrario all'uso di certi strumenti derivati (non tutti, sia chiaro) ma queste decisioni vanno prese a livello di OECD/WTO.

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A proposito dei programmi del trading on-line, se i cittadini europei usassero quei soldi per altre cose più utili, invece di speculare sulle borse, saremmo in una situazione migliore.




Il progetto di una Europa politica è ancora lontano ??
Mentre è più vicino il salvataggio delle banche europee !!

Ora, è vero che le banche servono, ma servono con cittadini con soldi e speranza di vita e di lavoro. Per ora mancano soldi e prospettive.

Quello che vorrei sapere è: se questo esperimento chiamato Europa Unita non funziona, che ci aspetta per l'immediato futuro ??
Pur facendo enormi sacrifici per salvare le banche europee, poi, se non hai programmi per integrare le popolazioni europee (intendo la vita sociale, non la finanza), quei salvataggi bancari a che e a chi sono serviti ??


Nel 2010 è stata proposta dall'EU l'idea della regolamentazione, la cosiddetta AIFMD.

http://en.wikipedia.org/wiki/Alternative_Investment_Fund_Managers_Directive

La prima fase garantisce l'accesso ai mercati europei a solo operatori EUROPEI e gli operatori anglosassoni temono che:

a) Per aziende europee è prevista la procedura per ottenere un "passport" in vigore nel primo mese del 2013, per quelle non europee si parla del 2015, il che significa, in ogni caso, due anni di incertezza giuridica, per poi approdare all'estensione del passaporto agli USA, prevista per il 2018, previo rimanendo che il passaporto "automatico" potrà essere revocato anche da un singolo stato membro.

b) La richiesta delle autorità di conoscere la provenienza dei soldi e la consistenza delle finanziarie, nonchè di esprimersi sul leverage, potrebbe secondo alcune stime tener fuori quasi l' 80% degli hedge fund americani ed inglesi dal mercato europeo.

Se mi riferisco agli hedge anglosassoni è perchè essenzialmente anche gli inglesi, pur essendo dentro la UE, si troverebbero ad applicare le regole AIFMD. Poichè la loro borsa ospita tantissimi fondi non europei, il risultato di una simile regolamentazione sarà che la borsa di Londra ne risulterebbe enormemente depotenziata. Certo dovrebbe bastare il passaporto concesso da uno stato membro, ma la direttiva lascia agli altri stati la possibilità di adottare parametri più stretti di quelli europei.
L'altro punto è che di fatto un'azienda che si veda togliere il "passaporto" si troverebbe innanzitutto a dover rimborsare i clienti, e avrebbe come ultima chance di rivolgersi alla corte di giustizia europea (anche se resta un'incognita).
In definitiva, quindi, qualsiasi hedge inizi un'operazione senza che nell'evenienza sia chiarita la provenienza del denaro (dev'esserci trasparenza), può vedersi revocare il permesso: la provenienza del denaro non è chiara.

Adesso è molto più chiara la ragione di tutto questo whishful thinking riguardo alla fine dell' Euro che ha pervaso il Financial Time, e come mai -a fronte di un debito molto piu' alto degli USA- tutti sembravano essere contro l' Euro e predirne la fine. A dire il vero, l' Euro è arrivato molto vicino alla fine, e se solo Cameron non avesse fatto la scemenza di pestare i piedi sul Fiscal Compact durante la scorsa crisi, probabilmente ci sarebbe arrivato. Ma non è successo.

Quindi ci si aspetta attacchi sempre più forti ai debiti europei, per sterilizzare la crescita, e wishful thinking sulla fine dell'euro e dell'europa. A meno di inaspettati e grossi cambiamenti, questo non succederà mai. Ormai è questione di pochi mesi, e poi la festa è finita. Per molta finanza, significa letteralmente vedersi tagliare di metà (ed oltre) i propri introiti. E' ovvio che i prossimi mesi sono la partita della disperazione.
mi spieghi questa cosa di cameron per favore?


Essenzialmente qui in europa, tra le altre cose, vogliono disfarsi dell'influenza delle agenzie di rating ufficiali e altri organismi extrauropei, creando la propria agenzia ed imponendo che i giudici usino quella per le questioni a tutti note.

http://www.lettera43.it/economia/macro/38170/cameron-solitudini-europee.htm

Se prendi per esempio la storia della tassa sulle transazioni finanziarie, che sarebbe letteralmente mortale per la City (che già non sta bene), si tratta di un provvedimento fuori standard. Tuttavia, l'area (gli stati sottoscrittori del fiscal compact) entro cui varrebbe tale provvedimento è così grande e importante economicamente che sarebbe impossibile per gli anglosassoni emarginarlo con delle ritorsioni. Così, gli inglesi hanno poco da stare isolati: se in UE si introduce quella tassa, la City la pagherà ogni volta che dovrà operare in UE. La City può smettere di farlo? Certo: a patto di diventare di fatto una succursale di Wall Street.

http://en.wikipedia.org/wiki/European_Fiscal_Compact

l'UK ormai non ha più alcuna voce nella decisioni europee. Poteva imporre veti per evitare il salvataggio di paesi come la Grecia, determinando così il collasso dell'Eurozona. Non l'ha fatto? Si è fregata con le sue mani. Gli inglesi, non essendo nell' Euro, non potevano fare le riunioni dell'Eurogruppo. La Polonia, in cambio della firma del trattato fiscale, ha chiesto -ed ottenuto- che alcune riunioni siano estese a tutti i paesi che firmano il patto di stabilità fiscale. In altre parole, se gli inglesi avessero firmato avrebbero avuto il vantaggio di entrare nella sala dei bottoni senza dover aderire all' Euro. Ma, per via della scelta di Cameron, non hanno potuto. E così, Inghilterra e Cekia oggi sono le uniche due nazioni a non partecipare alle riunioni dell'eurogruppo, sebbene l'adesione all'euro NON sia più un requisito per entrarci. In pratica, sono stati fatti fuori. Oggi la Polonia in Europa pesa più del Regno Unito.




Non è proprio così. Chi fa la differenza sono i grossi speculatori, non quelli che su consiglio di un banchiere investe 200 mila miseri euro in fondi vari a basso rischio.



La tua visione mi sembra (lo dico senza voler insultare eh, ci mancherebbe) un po' sempliciotta. Nel senso che è il pensiero che ha ogni giovane/chiunque non consideri a più dimensioni l'attuale situazione politica ed economica.

Dal lato pratico, c'è la volontà di essere uniti in Europa, per lo più tra le persone più giovani.
Allo stato di fatto non possiamo guardare al modello degli Stati Uniti per diverse ragioni: non abbiamo una lingua unificata e le nazioni hanno molto orgoglio di patria, com'è giusto che sia.

Però mi sembra (sensazione mia) che stiamo correndo su un binario già sistemato dalla volontà dei molti. La Grecia è rimasta nell'euro, c'è stata una votazione in cui la maggioranza ha detto sì?
Economicamente non possiamo tornare indietro, un solo paese tra i più forti tra i leoni sdentati europei che lascia la moneta unica e crolla tutto. Germania, Francia, Inghilterra ...

Dal lato politico gli inglesi spaccano veramente le palle. Tradizionalmente hanno il loro orgoglio nazionale, che l'Inghilterra rulla ovunque e bla bla bla.
Dal lato pratico se l'Europa si è unita secondo me non è per questioni né di uomini "ombra" né per volontà di banche o dei potenti. Semplicemente di fronte a nazioni più popolose, economicamente più minacciose (la Cina bene o male è una realtà con cui fare i conti), si è visto che un singolo stato europeo non riesce a fare la voce grossa.
Forse tra i banchi del potere si spera un giorno di poter dire la nostra (in senso di europei) senza che ci siano gli Stati Uniti per forza di cose a darci l'appoggio.

Ma questo è in sostanza. L'unione del superstato comunque deve venire ben dopo la risoluzione di questi problemi: la sovranità nazionale, le divisioni linguistiche, eccetera eccetera.


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Vero, ma i grossi gruppi investitori fanno quasi sempre capo a lobby bancarie, e sono quelle che determinano i troiai finanziari che stiamo vivendo.
ZACKK senza entrare nel merito, ti sbagli di grosso.
Il dumping dei titoli italiani non e' dovuto alla lobby bancaria cattiva degli speculatori. Sono stati in primis i grossi fondi d'investimento, i fondi assicurativi, quelli pensionistici e previdenziali ad andare in panico e vendere, parliamo dei clienti delle banche, queste per sopravvivere si sono dovute adeguare (peraltro non si spiega perche' le banche debbano essere le bad girls della situazione, hanno l'acqua alla gola nonostante la BCE e causare una crisi dei sovrani che tu stesso hai in pancia... e' proprio la genesi del tuo discorso che ha poco senso, non c'e' logica, le banche sono imprese commerciali il cui target primario e' la sopravvivenza, lavorano e prosperano quando il profilo e' basso).
La crisi del debito pubblico non dipende dalla finanza cattiva (Carr non concordera', pazienza) ma dagli Stati, se la politica non interviene o interviene male e' naturale che la gente voglia cercare di far soldi, no?

Non commento le affermazioni di nomeacaso, alcune sono proprio fantasiose.

E invece è inutile che rotfli perchè c'ha ragione.
La Finanza è una cosa sostanzialmente "inutile" perchè non produci un cazzo. Gli strumenti finanziari servono solo a cavare denaro da altro denaro e non dico di disdegnare il meccanismo dato che ci sto pensando anch'io e a Settembre pernso che farò un piccolo investimento, tanto per non far morire i soldi sul CC pagandoci solo le spese della merdosissima banca.
Detto questo, la finanza è come il Poker. Se vinci hai guadagnato ma non hai prodotto un cazzo hai solo spostato soldi da chi li aveva, alle tue casse quindi uno s'arricchisce mentre l'altro s'impoverisce.
Nessuna condanna!
Si deve solo prendere atto che il meccanismo è un succhiare/spostare liquidità pompandole da una parte all'altra. Contributo all'economia reale?
ZERO.


Anche no: per dire, so poco un cazzo di derivati, ma molti sono nati per buone intenzioni (copertura dei rischi, facilitare scambi di beni, ecc), che poi ci siano anche gli speculatori dietro è un altro paio di maniche, senza considerate che la speculazione non dissennata serve al sistema: lo speculatore si accolla rischi invece di altri ed in cambio fornisce (o drena) liquidità.

Non capisco bene invece l'utilità delle posizioni short e della leva finanziaria in certi contesti, ma non pretendo troppo dalla mia triennale in ingegneria informatica

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La finanza non è un gioco a somma zero dove necessariamente se vi è uno che "vince" dev'esserci uno che "perde".
E' quello il problema.
Quello che avete scritto non significa nulla. Cosa intendete per finanza? Una catena di derivati (ad esempio di CDSs) e' un gioco a somma zero a seconda del sottostante, i.e c'e' l'offset di un prestito e la controparte fallisce, non e' piu' un gioco a somma zero.

La vendita di opzioni e' un zero sum game (dipende dal POV, c'e' anche chi considera i toni di grigio), i mercati azionari (che sono un caso a parte, per questo non capisco l'intervento di Malanic) no. Non ad ogni short e' collegato un long, ci sono i dividendi, le imprese producono ricchezza e si espandono fuori dal mercato che poi sconta eventi esterni allo stesso.
E senza scomodare modelli macroeconomici, siete seriamente convinti che da 10mila anni non si faccia che far rimbalzare la stessa palla? Io invece penso che di benessere ne sia stato prodotto piu' che spostato.