Roma, 29 aprile 2004 - Per il 28% dei cittadini di Napoli la difficile
situazione economica è la causa principale della criminalità. Il 47,4% dei
napoletani individua nella microcriminalità l'emergenza più grave. Sono
alcuni dei dati contenuti in un un'indagine realizzata dall'Eurispes su
commissione del Patto Segni - Scognamiglio, che si propone di fare il punto
sulla percezione della legalità e della sicurezza da parte dei cittadini
della città partenopea e offre anche un quadro chiaro della realtà
criminale. Seguendo i risultati della ricerca altri fattori motivano la
minaccia di criminalità: per il 19,7% è da attribuire alla mancanza di una
cultura della legalità, il 19% degli intervistati ha risposto il disagio
sociale. Seguono l'insufficiente presenza delle istituzioni dello Stato
(13,7%), le pene poco severe e le scarcerazioni facili (9,5%), il potere
delle organizzazioni criminali (4,5%) e le scarse risorse a disposizione
delle Forze dell'ordine (2,7%). E tra le cause sono annoverate, in
percentuali minori ma importanti: la camorra, la violenza minorile, il
traffico di sostanze stupefacenti e in percentuali molto basse sono
risultati l'immigrazione clandestina, la pedofilia, i crimini ambientali e
la prostituzione. La ricerca dal titolo "Criminalità, sicurezza e devianza
giovanile a Napoli: l'analisi di un distretto criminale complesso", studio
realizzato per il Patto Segni, consegna un quadro inquietante e rivela che
per due napoletani su tre è molto diffusa l'abitudine dei ragazzi a girare
armati di coltello. Concentrandosi sui dati, risulta che nella città di
Napoli e nell'hinterland provinciale agiscono 70 clan con almeno 4000
pregiudicati collegati. La guerra tra le cosche in Campania, tra il 1999 e
il 2003, ha causato 311 omicidi, ovvero il 46,7% del totale nazionale degli
omicidi riconducibili alle guerre interne tra le diverse organizzazioni
criminali (666). Soltanto nel 2002 a Napoli si sono verificati 64 omicidi
volontari e 209 tentati omicidi, 10.984 rapine, 293 estorsioni, 5.737
borseggi, 4.715 scippi, 1.475 furti in appartamento, 813 furti in negozio,
4.125 furti in auto in sosta, 553 furti in uffici pubblici; sempre nel 2002,
118 persone sono state denunciate per usura a Napoli e 43000 furti di
automobili sono stati registrati in Campania, regione che da sola fa
registrare un quinto del totale nazionale (il 21,1%).
Scippi, borseggi, rapine e violenza fisica sono comunque i reati che più di
tutti preoccupano i napoletani. Solo 5,1% ha risposto che i reati sono
diminuiti. La rilevazione e' stata condotta, nel periodo 15-23 marzo 2004,
su un campione di 2.000 cittadini, stratificati per sesso, classe di età-
18-29, 30-44, 45-64, oltre 64 anni - e area circoscrizionale di
appartenenza. Ed ancora per oltre la metà degli intervistati (54,6%) la
città e' poco sicura in relazione alla violenza giovanile, per oltre un
terzo (35,7%) e' per niente sicura, solo per il 7,4% e' abbastanza sicura e
per un irrisorio 0,4% e' molto sicura. Complessivamente il 90,3%, ovvero la
quasi totalità del campione, ritiene che il problema della delinquenza
giovanile renda Napoli una città "non sicura" e solo il 7,8% la pensa
diversamente. Per il 38,7% degli intervistati la causa principale della
criminalità sarebbe l'assenza diffusa di rispetto per la legalità o nel
malessere sociale che istituzioni come la famiglia, la scuola e la Chiesa
non riescono ad arginare.
L'indagine e' stata fatta ad Aprile 2004 .
Contando gli ultimi eventi delittuosi nel capoluogo partenopeo si puo' senz'altro dire che i napoletani ci hanno preso in pieno .
non mi esprimo perchè se no poi si finisce che il post degenera visto la presenza di attivisti convinti della lega

Io sono stato a napoli un mese fa e gia' ero rimasto impressionato dal traffico e dagli automobilisti 
non vorrei mai fare il pedone a napoli.

non vorrei mai fare il pedone a napoli.
E pensare che c'è qualcuno che si offende se si generalizza malamente sui napoletani...
idem per di piu non voglio averci tanto da girare a napoli anche se e una bella citta, vedendo sti fatti e con il carattere che ho troverei da dire ogni 2 metri

tornando al sondaggione direi che e vero, la cattiva situazione economica costringe alla delinquenza, oramai sta storia e vecchia ma anche una buona situazione economica puo portare alla criminalita per arricchirsi sempre di piu.
Quella della "buona situazione economica che porta alla criminalità per arricchirsi di più " mi mancava .
Da quali studi deriva questa convinzione?

Da quali studi deriva questa convinzione?
aumma aumma, flame incoming 
ocio eh..

ocio eh..
tangentopoli o cmq ogni qualsiasi caso di corruzione

Proprio ieri sera la puntata di BluNotte era dedicata alla camorra

Si. E Qualcuno ti ha aspettato alla stazione insieme al Fas, chiamando inutilmente un cellulare spento... mr PACCO!

Btw, una precisazione: spesso per Napoli si intende tutto il comprensorio, sbagliando. Sarebbe come dire che a Monza ci sono delle faide e i giornali aprono con "Milano sotto assedio". La situazione a Napoli non è rosea di certo, ma nell'hinterland stanno decisamente peggio.
Secondo punto: Napoli gode di una popolazione molto stratificata in fasce sociali. In certi ambienti si sente di più il problema, in certi ambienti ci si convive gioiosamente, in certi altri si sente poco e nulla, se non per casuali espoliazioni di beni (scippi, furti...). Io ad esempio, per quanto possa stupirvi, in 18 anni di vita (dai 5 quando sono arrivato ad oggi) ho assistito a uno scippo (mia madre, avevo 8 anni) e basta. Non ho mai visto un omicidio, un furto d'auto, una rapina in un negozio o in banca. Aspettate che mi gratto. Ok fatto.
Il problema tuttavia c'è, è innegabile ed è anche legato alla disposizione geografica di Napoli e dei suoi quartieri. Per spiegarmi meglio, Napoli ha una disposizione dei quartieri a rischio a scacchiera rispetto a quelli della Napoli "bene" e della Napoli turistica. Questo comporta che i criminali hanno una comoda base di operazioni e una altrettanto comoda via di fuga al centro della città sempre a portata di mano. A 500 metri dal Mastio Angioino, uno dei simboli della città, per farvi un esempio, ci sono i famigerati quartieri spagnoli. Via Roma, che è una delle strade più importanti del centro basso della città, è contigua agli stessi (i vicoli ci si immettono direttamente).
In molte città occidentali il disagio e la criminalità sono ghettizzati nelle periferie, e li lasciati sfogare senza tangere la cittadinanza "normale" senza quindi diventare un fenomeno visibile ma solo una spiacevole presenza esterna. A Napoli invece, anche per i retaggi del passato e per una criminalità organizzata pervicacemente sul territorio, tutto questo è nella città, quindi più visibile e più dannoso (penso ad esempio a tutto il flusso turistico che si perde).
La soluzione? Dopo tanto tempo, sinceramente, non so indicarla. Un palliativo senz'altro utile è l'aumento delle forze dell'ordine, fors'anche l'arrivo dell'esercito. Ma è solo un deterrente momentaneo e lo sappiamo tutti questo. Forse l'unica sarebbe applicare la legge in maniera più stretta, mandando a fare in culo un po' di quel garantismo che tanto serve ad altri scopi. Ossia: se uno scippa, si fa quei due anni a cui lo condannano. Non esce sulla parola perchè incensurato. Se uno ammazza, si fa quei 20 o 30 anni (l'ergastolo ormai non esiste più). Non esce dopo 2 anni coi permessi premio. Come diceva qualche giorno fa Galgano, procuratore generale di Napoli, la legge così com'è non consente di dare risposte soddisfacenti al bisogno di sicurezza dei cittadini.
Interessantissimo il tuo discorso e la parte che ho quotato è forse la parte più "dura" del nocciolo dei problemi napoletani. Perchè è proprio l'assenza di pene severe che rende qualsiasi tipo di illegalità, anche la più sottile, giustificata agli occhi dei più. Credo si debba estirpare questa consuetudine solo a partire dalle nuove generazioni, ma è qualcosa su cui faccio ben poco affidamento.
Nah, con l'inasprimento delle pene non fai un cazzo.
Non ho detto inasprire. Ho detto applicare.
Sono d'accordo che una maggiore spinta legalitaria è, se isolata, alla lunga un palliativo. Una delle ragioni storiche per cui si suppone siano nate mafia, ndrangheta e camorra e la cultura dell'illegalità sono le continue invasioni, il fatto di sentirsi sempre "sotto" qualcuno, e quindi il desiderio di disubbedire all'autorità occupante che si è inserito nell'atteggiamento tipico delle popolazioni del sud. Lo stato sabaudo non ha fatto eccezioni rispetto ai precedenti invasori, colonizzando il Sud più che unirlo a se.
Tuttavia parlare dell'educazione civica, del cambiare la mentalità di certi strati sociali etc etc nel breve periodo è pura utopia. E per breve periodo intendo un paio di generazioni. Quello che si richiede è invece una soluzione rapida ed efficace. Certamente, in modo collaterale, si deve procedere a lavorare insieme con la cittadinanza per farla sentire compartecipe, parte integrante della cosa. Ma nel frattempo si deve garantire a quella parte di popolazione che non condivide una certa mentalità e non vuole sottostarvi, la possibilità di viviere una vita dignitosa e non angosciata.
E questo può essere garantito secondo me solo dalla certezza della pena (effetto general preventivo negativo, per la dottrina del diritto penale). Sì, parlando chiaramente, dall'intimidazione contro chi porta a compimento determinate categorie di reati. Il 41 bis d'altronde ha la stessa funzione, e mi pare sia un provvedimento ampiamente condiviso.
Sono d'accordo che una maggiore spinta legalitaria è, se isolata, alla lunga un palliativo. Una delle ragioni storiche per cui si suppone siano nate mafia, ndrangheta e camorra e la cultura dell'illegalità sono le continue invasioni, il fatto di sentirsi sempre "sotto" qualcuno, e quindi il desiderio di disubbedire all'autorità occupante che si è inserito nell'atteggiamento tipico delle popolazioni del sud. Lo stato sabaudo non ha fatto eccezioni rispetto ai precedenti invasori, colonizzando il Sud più che unirlo a se.
Tuttavia parlare dell'educazione civica, del cambiare la mentalità di certi strati sociali etc etc nel breve periodo è pura utopia. E per breve periodo intendo un paio di generazioni. Quello che si richiede è invece una soluzione rapida ed efficace. Certamente, in modo collaterale, si deve procedere a lavorare insieme con la cittadinanza per farla sentire compartecipe, parte integrante della cosa. Ma nel frattempo si deve garantire a quella parte di popolazione che non condivide una certa mentalità e non vuole sottostarvi, la possibilità di viviere una vita dignitosa e non angosciata.
E questo può essere garantito secondo me solo dalla certezza della pena (effetto general preventivo negativo, per la dottrina del diritto penale). Sì, parlando chiaramente, dall'intimidazione contro chi porta a compimento determinate categorie di reati. Il 41 bis d'altronde ha la stessa funzione, e mi pare sia un provvedimento ampiamente condiviso.
sono perfettamente d'accordo con pain.
Noi abbiamo una "camorra", come perfettamente descritto da lucarelli ieri sera, che non è più corpo unico ma è divisa in un'infinità di clan minuscoli ed è la associazione a delinquere meno potente e organizzata d'italia quindi teoricamente la più estirpabile, se si può fare una triste graduatoria; il punto, come ricordato dal mio esimio collega, è la mancanza di certezza della pena, caro suck non si parla di inasprimento, ma di far applicare le pene già esitenti.
Infine Napoli, come detto ieri a Blu notte, non è una città che merita questa situazione poichè terra di grande cultura e di grande storia abitata da una spledida e generosa (ci vogliono tre goccie di olio per inquinare le riserve di una nave); chiunque di voi si vorrà relazionare al problema si privi, prima di iniziare, di stereotipi e pregiudizi e pensi con propositivo affetto a queste realtà d'italia e con affetto a quei ragazzi che si sono visti costretti ad abbracciare una strada tanto dolorosa; nascere ad una latitudine diversa non è un merito.
Noi abbiamo una "camorra", come perfettamente descritto da lucarelli ieri sera, che non è più corpo unico ma è divisa in un'infinità di clan minuscoli ed è la associazione a delinquere meno potente e organizzata d'italia quindi teoricamente la più estirpabile, se si può fare una triste graduatoria; il punto, come ricordato dal mio esimio collega, è la mancanza di certezza della pena, caro suck non si parla di inasprimento, ma di far applicare le pene già esitenti.
Infine Napoli, come detto ieri a Blu notte, non è una città che merita questa situazione poichè terra di grande cultura e di grande storia abitata da una spledida e generosa (ci vogliono tre goccie di olio per inquinare le riserve di una nave); chiunque di voi si vorrà relazionare al problema si privi, prima di iniziare, di stereotipi e pregiudizi e pensi con propositivo affetto a queste realtà d'italia e con affetto a quei ragazzi che si sono visti costretti ad abbracciare una strada tanto dolorosa; nascere ad una latitudine diversa non è un merito.
Si doveva fare qualcosa prima.
Ora soluzioni, a parte cruentissime e, fuori dalle leggi ordinarie, lotte alla camorra, non ne intravvedo. Infatti Napoli è già una città militarizzata (1 agente ogni 238 persone) ed è già stato speso tantissimo per incentivare la ripresa della città.
Napoli è come un piede diabetico. Non lo si è curato a dovere a tempo debito e ora si presenta con una gangrena eccessivamente estesa. Non ci sono abbastanza modelli positivi (tessuto sano), e non c'è un senso di legalità a cui appellarsi. C'è degrado, rassegnazione e troppi modelli negativi, ma in qualche maniera vincenti. Per cui sai vivere se taglieggi, se conquisti la ragazza infliggendo una bella coltellata al rivale, se vai in moto senza casco (qui il vantaggio è non spettinarsi o, il più serio, non finire sotto il tiro dei cecchini della camorra), se rifili un pacco, se viaggi da portoghese, ecc... in un crescendo fino a dimostrarsi buoni elementi per entrare in qualche clan camorristico...magari dimostrando di saper uccidere a sangue freddo.
Complimenti a chi trova una soluzione a tutto questo.
Ora soluzioni, a parte cruentissime e, fuori dalle leggi ordinarie, lotte alla camorra, non ne intravvedo. Infatti Napoli è già una città militarizzata (1 agente ogni 238 persone) ed è già stato speso tantissimo per incentivare la ripresa della città.
Napoli è come un piede diabetico. Non lo si è curato a dovere a tempo debito e ora si presenta con una gangrena eccessivamente estesa. Non ci sono abbastanza modelli positivi (tessuto sano), e non c'è un senso di legalità a cui appellarsi. C'è degrado, rassegnazione e troppi modelli negativi, ma in qualche maniera vincenti. Per cui sai vivere se taglieggi, se conquisti la ragazza infliggendo una bella coltellata al rivale, se vai in moto senza casco (qui il vantaggio è non spettinarsi o, il più serio, non finire sotto il tiro dei cecchini della camorra), se rifili un pacco, se viaggi da portoghese, ecc... in un crescendo fino a dimostrarsi buoni elementi per entrare in qualche clan camorristico...magari dimostrando di saper uccidere a sangue freddo.
Complimenti a chi trova una soluzione a tutto questo.
Questo però è un modo che appare ormai un pò goffo di negare il problema. E' inutile rimarcare i fasti culturali della città quando sono completamente coperti dal marciume che, è cosa nota, se presente da troppo tempo, infiltra e rovina tutto quello che sta sotto.
Beh che fare amputare? ma che ne sai?
Prima di tutto la media tra cittadino e agente è lievemente superiore a quella italiana, quindi gia sbagli a parlare di militarizzata.
Secondo tu non vivi a Napoli ne sei un luminare della criminologia, quindi quando spari certe sentenze che possono essere solo provocatorie datti una regolata. Cecchini della camorra non ne ho mai visti e sentiti, io e pain giriamo regolarmente con il casco anche per i quartieri spagnoli e non siamo mai stati bersagli di nessuna raffica di proiettili e come noi migliaia di altre persone. Il tessuto sociale è sano la camorra è la minoranza, una minoranza violenta e quindi efficacie.
la tua descrizione mi pare stupida e cinematografica di chi si relaziona ai problemi senza aver mai letto neanche due righe, senza essersi informato non solo da studio aperto.
A new York la città che contava al mondo il maggior numero di omicidi il problema mi sembra sia migliorato, le soluzioni sono possibili.
E prorpio grazie ad indegni cittadini italiani come te che sostengono che nulla si può fare che la situazione rimane inalterata.
Napoli ha bisogno di proposte non di bilanci inappellabili.
Ragiona.
immagina fare il cliclista

cmq se impari a guidare qui puoi affrontare qualsiasi scenario di guerra.

pain ha già detto

anche quel che dice parods è vero, ma ritengo che non la tendenza non sia irreversibile. Si dovrebbe piuttosto sostenere l'azione di tutta quella gente che si batte contro questa massa di schifezza: piccolo esempio, il prete di forcella che già ha avuto il suo primo "avvertimento".
Perchè questa gente viene lasciata sola? Perchè quei pochissimi commercianti che si ribellano vengono lasciati soli? Perchè si ostacola Grasso invece di aiutarlo? Perchè invece di ottimizzare e funzionalizzare meglio la procura castelli fa il tifo per cordoba, paralizzando per mesi l'azione dei magistrati?
falstaff, parods non è proprio il tipo che fa certe provocazioni o spara sentenze per sport o per il gusto di farle, calma 
obiettivamente dobbiamo renderci conto che la visione che si ha dall'esterno è proprio questa.
A proposito, finiamola col pensare che la polizia risolva tutto. La polizia non serve a nulla.

obiettivamente dobbiamo renderci conto che la visione che si ha dall'esterno è proprio questa.
A proposito, finiamola col pensare che la polizia risolva tutto. La polizia non serve a nulla.
non credo che il marciume copra o possa coprire la cultura della città
