Vedi Napoli e poi muori .



Capisco il coinvolgimento emotivo, ma datti una calmata ugualmente. Di indegno ci sono solo le tue risposte ogni volta che ti si tocca la cara Napoli.

Il dato esatto è che ogni 238 abitanti c'è un agente in divisa a Napoli. Una cifra che è stata definita da militarizzazione su La Stampa di ieri. Poi di più non so.

Le sentenze le stai sparando tu. Un corso di criminologia l'ho anche seguito nel corso dei miei studi, se per te è proprio così importante. Per me non lo è affatto. Il mio era solo una tentativo di spiegazione.
Siccome non credo che i napoletani siano antropologicamente diversi (come per altro molti dalle mie parti ritengono e nonostante che diversi episodi personali me lo abbiano inizialmente fatto pensare) ponevo l'accento su un ambiente malsano che è condizionante. La mancanza di modelli positivi è assolutamente deleteria. Ed è innegabile che a Napoli, a meno che tutto quello che si racconta su Napoli non sia pura invenzione del ministro Calderoli e dei suoi ascendenti, certe realtà si caratterizzino proprio per questa mancanza di alternative comportamentali valide.
Sempre su La stampa di eri c'è un articolo di un pentito della camorra, Nunzio Giuliano, che descrive in questa chiave la sua Napoli con un piccolo escursus dagli anni 80 ad oggi. Lo dice con sentimenti ed intenti diversi, ma la descrizone ambientale è uguale a quello dei Calderolis.
Probabilmente hai ravvisato nel mio commento qualcosa di malevolo. Ma è un problema del tuo pregiudizio o della mia cattiva capacità di espressione.

Se poi invece non accetti il mio giudizio da mero postatore (che poi è stato semplicemente, chi trova la soluzione, senza provocare sfracelli, è bravo) è un problema tuo e del tuo orgoglio partenopeo.
Ad un certo punto se di fronte ad una mia manifestazione di incapacità di produrre una soluzione al problema, devo sentire certe risposte piccate mi conviene lasciar perdere il discorso e dire: arrangiatevi da voi. Ed entrare così nelle fila dei Calderolis.

ps Tirare in ballo New York e il numero di omicidi...allora magari ora sono io che ti chiedo...cosa ha in comune NY con Napoli???

pps E se si continua a dire che Napoli è la culla della civiltà, della cultura, della tolleranza (iperbole eh!) allora prende di nuovo campo l'ipotesi delle differenze antropologiche...
ma chissenefotte di napoli, ieri a sanremo ( ahh qualcuno scrisse che io sono ignorante... ) hanno arrestato per traffico di droga 8 CALABRESI, allora come la mettiamo ?
gli arrestati per traffico di droga in liguria sono al 90% meridionali, questa gente sarà comandata da qualcuno..
tanto per dirne una il tizio che è stato arrestato per estorsione a Celle lo scorso anno è venuto su per sondare il territorio ( me lo ha detto
Scolastico di persona ( ha l'ombrellone a fianco del mio) ), per fortuna i commercianti nn si sono fatti intimorire e l'hanno denunciato.
sotto casa mia per 2 volte in un mese in piena notte un "pugno" a sfondato il vetro di un negozietto.
sono piccole cose ma sono un dato di fatto, la mafia si sta allargando a macchia d'olio, dopo aver preso la zona che va da sv a ventimiglia ora sta mettendo il seme anche tra sv e genova.

di questo passo in futuro ci saranno molte altre napoli, basta solo aspettare e dire che tutto va bene, la mafia nn esiste raga, è una invenzione dei giornalisti per vendere più copie, è roba da b.movie, rilassatevi che cazzo ve ne frega.


Permetti? E' una generalizzazione, e quasi tutte le generalizzazioni come sai sono sostanzialmente errate. Come ti ho detto, Napoli ha strati sociali molto differenziati. Ti assicuro che nessuno fra le persone che conosco immaginerebbe mai di conquistare una ragazza a coltellate. Anzi, nessuno di quelli che conosco gira con un coltello. E ottima parte della cittadinanza è attestata su questi livelli. Il sogno dell'80% dei giovani è quanto di più lontano si possa immaginare dall'essere un membro di un clan camorristico, e anche nel restante 20% non credo che ci sia una spasmodica inclinazione al crimine.

Smettiamola una buona volta di credere che a Napoli la cosa più normale del mondo sia essere un delinquente. La voglia di "ribellione" socialmente insita nella cultura del sud per lo più si manifesta nell'attraversare col semaforo rosso o non mettersi il casco (ora con la patente a punti non più... che sia un segno a favore della mia ipotesi? ). Cosa senz'altro non corretta, che indica una insofferenza alle regole, ma che è ben diversa da comportamenti propriamente criminali.

Il problema è che se in un quartiere ci vivono solo persone per bene, non è detto che in quel quartiere non ci sia un problema di criminalità. Perchè basta un quartiere limitrofo ad alta tendenza criminale (ed è innegabile che ce ne siano) per fare in modo che tutte le zone circostanti non siano più sicure, in quanto "territorio di caccia". Per assurdo è molto più raro essere scippato o rapinato nei quartieri spagnoli, che nelle loro immediate vicinanze. Questo perchè i "capi" non vogliono problemi in casa, e quindi mandano i giovani a lavorare "fuori".

Allora, dato che non possiamo radere al suolo X quartieri e deportarne gli abitanti in siberia, si ritorna a bomba: applicazione scrupolosa e puntuale delle leggi. Applicare le regole è il primo modo per farle percepire come tali. Se una legge non viene applicata a dovere perde tutto il suo potere di deterrente, perde credibilità, e gli elementi deviati si ritengono liberi di fare quello che vogliono.


Probabilmente mi sono espresso male. Nel senso che se c'è un problema, grave ed inveterato, non bisogna indorarlo, come fanno certi politici di professione. Ora Napoli non si meriterà di avere una certa realtà, ha avuto il suo fasto, i suoi picchi culturali, ecc...ma il problema rimane.
Che me lo dici a fare?

Sembra quasi che si debba convincere il leghista di turno che torinese, bergamasco e napoletano sono geneticamente affini. Non stiamo certo qui, almeno non ci sto io, a discutere di questo.

Poi figuriamoci, io a Napoli sono stato solo come turista e più di tanto non posso dire. Però qualcosa indirettamente l'ho compreso, dai giornali, dalla TV, dai libri, ma soprattutto da racconti diretti di "emigranti". Qui a Genova c'è una folta "colonia" napoletana che ha portato con se pregi e difetti delle origini. Non sarà un campione affidabile, nel senso che se sono andati via da casa loro, è quasi scontato che non erano "soddisfatti". Ad ogni modo a parte la nostalgia per la bellezza e l'affetto quai adolescenziale per propria città, i più descrivevano situazioni di degrado sociale difficilmente recuperabili.
scusate il doppio post..
sono arrivato alla conclusione che il problema di napoli nn va risolto con la militarizzazione, ma al contrario bisognerebbe rinuciare a qualsiaso controllo.
tagliare ogni tipo di aiuto pubblico, le spese sociali..
si deve dare a napoli l'autonomia completa, è una assurda oppressione sui cittadini far pagare le tasse, perchè cmq i servizi che lo stato da sono insoddisoddisfacenti, c'è un controllo della mafia su tutti, sugli ospedali, sulla poilizia, su TUTTO, tutto nn funziona o funziona nn bene ma con una spesa doppia, che naturalmente dobbiamo pagare noi del nord.
sono convinto che da uno stato di anarchia completa gli stessi mafiosi sarebbero in grado di far rispettare l'ordine publicco in maniera efficace e a lungo andare si creerebbero i presupposti per la crezione di un nuovo stato molto simile al feudalesimo ( sullo stile dell'afganistan ) dove al posto dei capi tribù vi sono le famiglie meridionali.
secondo me ora noi stiamo soltanto occupando un territorio ostile.

sarà come dici te ma tutti i miei amici e compagni di scuola napoletani, oltre ad essere simpaticissimi erano spacciatori ( vabbè qualche lista l'ho venduta pure io, ma nn andavo a scuola tutti i giorni con una bolla da smazzare ), ladri ( rubare il motorino ad un compagno di banco nn è bello )
e gente che come sport ha menarsi contro i marocchini ( ale quante risate che mi ha fatto fare )
io valuto quello che vedo, la mia realtà mi dice che i napoletani è meglio nn averli come amici.


Mi incuriosisce sapere da quali fonti trai queste interessanti ancorchè fantasiose informazioni

E soprattutto, come ti possa venire in mente che lo Stato (con la s maiuscola) possa mai abdicare al suo ruolo. A questo punto diviene meno fantasiosa come soluzione quella della deportazione siberiana.

Ah ho letto ora il tuo secondo post. Bhè, è interessante vedere come le fonti di informazioni affidabili sono degli emigrati che non ci fanno certo onore, ma sono pur sempre un campione parziale e marginale (anche in senso sostanziale) della popolazione. Io in tutto il mio percorso scolastico non sono mai stato derubato da un compagno, e sotto la mia scuola non ho mai trovato dei miei compagni a spacciare. E, pensa un po? erano tutti napoletani.
[ot]Ma com'è che il razzista qui sopra sta sempre a piede libero?

Non Pain, eh [/ot]


Si, comprendo il discorso Pain. Evidentemente mi devo essere espresso tremendamente male. Nel senso che la generalizzazione non voleva essere assoluta, ma appunto limitata a realtà di degrado che sono presenti ovunque, ma che a Napoli sembrano essere in qualche maniera così capillari da risultare soffocanti.

Infatti a questo punto non capisco.

Non è che sarete voi allora troppo ottimisti?

Nel senso che, detta così (realtà sociale stratificata, quartieri degradati vicini a quartieri tutto sommato della Napoli bene, ecc..) Napoli non avrebbe niente di diverso da una qualsiasi altra grande città del nord o del sud.
E allora dove nasce il problema?

Lo so anche io che nelle descrizioni poi si tende ad esagerare.
Spesso si dice, se vai nel posto x allora non ne esci vivo. Poi nel posto x ci vai e ne esci sano e salvo, smentendomi. Ma siccome ne sei uscito vivo questo non significa che quel luogo non sia pericoloso. Nel senso che si, tu sei passato indenne e magari ci ripassi indenne altre 20 volte, ma questo non cancella il fatto magari lì durante la settimana hanno picchiato a sangue un pensionato e due settimane prima ci hanno stuprato una ragazzina.

Ho attraversato diverse volte i carruggi la notte, anche passando nella parte più malfamata del centro storico di Genova, così come mi sono permesso una passeggiatina in central park (a proposito di NY) sul far della sera e nel bronx di pomeriggio. Quindi nemmeno penso di venire sistematicamente impallinato se attraverso i quartieri spagnoli.

Non sono provocazioni, voglio capire.

ps Il rispetto delle leggi e la certezza della pena è qualcosa di profondamente corretto. Ma le cose che ho letto io molto spesso parlano di una completa anergia da parte di molti cittadini, proprio per la cronicità del problema.


Non è propriamente questione dell'essere meridionali... Il traffico di droga in Liguria, come in parte della Lombardia, è controllato dalla ndrangheta, semplicemente.

Rispondendo parzialmente a Falstaff, è vero che bastano tre gocce di petrolio per inquinare una intera cisterna di acqua, ma l'omertà di tutte le altre "gocce" è un fattore determinante. E' l'incapacità o la scarsa voglia di scrollarsi di dosso il problema, come in Sicilia, che blocca gli interventi volti a distruggerlo. E non parlo di te, o di altri, ma di quella che sembra essere una tendenza generale e generalizzata, come in Sicilia, al silenzio.

Questa, almeno è l'opinione che viene a guardare dall'esterno la situazione. E parzialmente è verificabile. Quello che Lucarelli diceva del dopoguerra, della filosofia napoletana a far passare le piccole infrazioni, ho paura che sia ancora diffusa.

Un galantuomo che tiene sei figli
ha chiesto una casa e ci danno consigli
l'assessore che Dio lo perdoni
'ndentro 'a roulotte ci alleva i visoni.
Voi vi basta una mossa, una voce
c'a `stu Cristo ci leva 'na croce.
Con rispetto, s'è fatto le tre
vulite 'a spremuta o vulite 'o caffè?


sono sullo stesso parallelo...



E ci credo, di solito chi emigra lo fa perchè non trova sbocchi
Napoli è sostanzialmente lasciata a se stessa dall'unità d'Italia in poi.
E questo non vuol dire che "si stava meglio quando si stava peggio", ma che non c'è stata nessuna politica di sviluppo per il sud e per napoli.


smettiamola con la favola del nord che paga il sud. Gli ospedali del nord son pagati dal sud, dalla gente che paga le prestazioni ospedaliere che solo il nord puo dare. I "tuoi" ospedali si reggono coi contributi dei malati del sud.
Cerchiamo di uscire da questa logica di ingroup-outgroup che non risolve nulla, pls.
Ad ogni modo la tua provocazione coglie un dato reale: i briganti e le associazioni mafiose son state utilizzate anche per il controllo del territorio.
Lo stato non è sempre stato antagonista (anzi) della mafia.




Dalla depressione economica, dalla mancanza di un modello positivo di sviluppo e di vita. La legalità molti non se la possono permettere.
In altre zone d'Italia non c'è certo meno criminalità, ma è più circoscritta e fa da contraltare ad una situazione economica migliore.



Certo, ma puo accadere dapertutto. E non solo in Italia. Il problema è dato dalla peculiare urbanistica di napoli e dall'efficacia simbolica di certi stereotipi.
La mia università sta a due passi da forcella.

sarà ma i miei compagni di scuola meridionali erano tutta gente che come "lavoro" al sabato sera andavano al duplè o più recentemente all'insomnia a spacciare pastiglie ( cito i 2 locali più frequentati ), gli immigrati sono quasi tutti border line, se entrano in contatto con l'ambiente mafioso la situazione nn potrà che peggiorare, e la mafia sta arrivando ( ripeto ho parlato con Scolastico che ste cose sono il suo òane quotidiano ).

riguardo alle fonti ...
è la visione della devolution estrema, noi come stato del nord manterremmo una struttura sociale simile a quella attuale, ma nel caso specifico di napoli con il ritiro dello stato nn vedo altro che un nuovo feudalesimo.
No no, Pardos, io ho detto che c'è un problema ed è pure grosso. Il punto è che, come spesso accade, il problema è concentrato in una percentuale molto bassa di popolazione, che da sola riesce a inquinare tutta la situazione complessiva, mentre da come viene spesso dipinta Napoli, sembra che qui una piccola percentuale di cittadini sostanzialmente onesti sia in balia di un'orda di zulù.

Io non mi avventuro abitualmente per i quartieri spagnoli di notte e in altri posti molto belli (come il centro storico in certe zone), non porto un rolex (che non ho) al polso, sto molto attento a scegliere (come sto facendo in questo periodo) una macchina che non dia troppo nell'occhio, e a fornirla di assicurazione furto\incendio. Tutto questo è deprimente perchè limita la mia libertà in tante piccole cose per colpa di una piccola percentuale deviata.

Ma è questo il punto: il cittadino napoletano NON è un criminale. Il problema di questi discorsi è che ci sono soggetti come quello poco sopra che sono convinti del contrario. Non è criminale e non lo vuole diventare, nè lo diventa per il fatto che la nostra città ha questi problemi. Tutto quello che gli si può rimproverare è di non reagire, di non reagire abbastaanza di fronte a questi soprusi. Ma nessuno ha il dovere di fare l'eroe, e in questo senso è compito dello Stato e solo marginalmente del cittadino far rispettare la legge, garantire un ambiente sereno, avviare un circolo virtuoso che porti fuori da questa spirale.

Io non sono uno di quelli che crede che il Sud debba essere ricoperto di aiuti statali, l'assistenzialismo secondo me è uno dei cancri da estirpare. Ma almeno la pubblica sicurezza... almeno quella datecela. Io credo nello Stato e credo nella Legge. Sono vissuto 18 anni a Napoli e ci credo ancora. Mi auguro che qualcuno faccia in modo che io possa continuare a crederci.


Continuando con episodi di vita possiamo andare avanti all'infinito. Secondo la tua visione, visto che tutti i tuoi compagni meridionali spacciano, il 100% dei meridionali sono dediti al crimine e forse io stesso sono un criminale. Ti rendi conto che quello che dici non ha un senso? Il punto è che se un napoletano accoltella un povero ragazzo di San Remo, si punta l'accento su "napoletano". Se un ragazzo di San Remo accoltella un napoletano, non fa nemmeno notizia.

nn lo so pain, per garantire la sicurezza e eliminare il cancro degli appalti truccati pizzo etc etc bisognerebbe spendere veramente troppo e la vostra mentalità porterebbe subito a creare nuove famiglie in un ciclo senza fine.
con le leggi attuali nn vedo sbocchi, deportare le famiglie mafiose ? dove al nord così mettono radici anche da noi ? naaa
pena di morte e legge marziale ? andava bene 60 anni fa.

l'unica è una rivoluzione spontanea dei cittadini, ma poi avrebbero la possibiltà di difendersi dalle ritorsioni ? no..
nn si può fare nulla è una battaglia persa


Letto ora. Come ho già detto, in questo ci potete criticare. Ma voglio vedere quanti onestissimi cittadini di Vigevano testimonierebbero contro il criminale Tizio se avessero davanti agli occhi casi precedenti in cui, dopo che Caio aveva testimoniato mettendo in ballo la propria libera esistenza, Semprionio andasse libero per strada tre mesi dopo, beneficiario di una delle tante leggi e leggine che limitano l'effettività della pena nel nostro sistema giudiziario.


nn è mai successo, abbiamo un tipo di educazione e un rispetto degli altri ben diverso dai terroni ( scusa ma ci sta tutto perchè la parola stessa racchiude tutti i difetti della vostra gente )


Allora devi rassegnarti, dato che non è una battaglia che lo Stato (sia mio che tuo) può rinunciare a combattere. A meno che non ci si voglia "convivere" come suggeriva qualcuno del governo attuale.


Per questo io chiedo il ban. Si vede che da voi non insegnano nè la misura nè l'educazione. Almeno non a te.


che sia la mafia ( un governo nato spontaneamente ) a prendere il posto dello stato, nn capisco perchè accanirsi, forse perchè così si da lavoro alle forze di polizia ?
magari tutto si mette a girare benissimo
VOTATE GIULIANO!! O' RE di napoli