Unioni Civili

Di che vi stupite? ha semplicemente detto che la lega è omofobica e quindi non può partecipare a una tale giornata... piuttosto coerente.
per fortuna che c'è la lega!

Cmq per quanto riguarda le "scappatelle" di qualche difensore della famiglia bhe.. si sa, la carne è debole.. ciò non toglie che tra il farfallone ed il poligamo, così come tra chi ha qualche tendenza gay e chi propugna l'esistenza di famiglie composte da due babbi o da due mamme mi pare ci sia una bella differenza..

p.s. belle le tue letture mr. Uzeda
Non mi pare che si stia parlando di adozioni.
Infatti... si sta parlando di una giornata contro l'odio per gli omosessuali. GIORNATA CONTRO L'ODIO.
E la lega dice di no, e spiega che lo fa perchè li odia. Simpatico no?

Un po' come il vaticano che dice di no alla moratoria contro i soprusi legalizzati agli omosessuali... oddio forse quello era peggio in effetti. Anche perchè la motivazione è stata "non possiamo discriminare i paesi che discriminano i gay".


che biricchini eh?
si, infatti! La manifestazione, come emerge chiaramente dal video, era stata proprio organizzata (così come la moratoria) con l'unico intento di contrastare "la persecuzione dell'omosessualità come reato"e non vi erano assolutamente infilati mille altri concetti che sostanzialmente comportavano il riconoscimento di una cultura gay, di famiglie gay, della normalità assoluta dell'essere gay (ed addirittura accenni a norme penali per chi cercasse di sostenere il contrario, laddove tale posizione era quella condivisa dalla quasi totalità del mondo medico occidentale fino a pochi anni fa, ed ancora oggi è quantomeno oggetto di ampie discussioni)

la storia dei babbi e delle mamme era evidentemente riferita al reply di Uzeda

cmq il discorso è analogo: un conto è riformare il codice civile affinchè un qualunque individuo possa decidere da chi farsi assistere (a prescindere dal fatto che questi sia un partner od un amico), possa disporre più liberamente della propria successione ecc.. altro è riconoscere che siccome due si mettono in testa che possono formare una famiglia anche se sono in grado di essere fecondi tanto quanto un uomo ed una scimmia (e difatti l'ultimo grido nella illuminata spagna mi pare essere il riconoscimento di diritti umani alle scimmie se non sbaglio.. probabilmente al matrimonio ed all'adozione ci manca poco!) allora debbano essere trattati davvero come una "famiglia".

Sono invece completamente d'accordo con uno dei reply precedenti ove si è affermata la necessità di separare la questione degli omosessuali da quella delle coppie di fatto (il tentativo di "unire i destini" di questi due gruppi lontani dal matrimonio per ragioni del tutto diverse si spiega unicamente con la volontà di trovare un più ampio bacino elettorale).

- le coppie etero che non si sposano non vedo perchè debbano avere tutele parafamiliari (tipo pensioni di reversibilità et similia) laddove avrebbero potuto tranquillamente sposarsi (ed il matrimonio è un istituto di diritto civile per cui la scenetta <>> mi pare semplicemente da mongoplettici tenerla in considerazione.. sennò tanto valeva considerare le ragioni deii terroristi e dei mafiosi che non riconoscevano la legittimità dei loro processi) mentre così facendo, sostanzialmente, vorrebbero avere la botte piena (pensiamo ancora alla reversibilità che lo stato comunque dovrebbe dargli) e la moglie ubriaca (se il giorno dopo gli gira loro la moglie/marito la mandano a quel paese e non gli devono niente).. Semmai le uniche tutele da tenere sempre "aggiornate" sono quelle dei diritti dei figli naturali.

- le coppie omosessuali le posso concepire dal punto di vista della scelta di vita personale che deve essere consentita dalla collettività, ma non vedo per quale buona ragione la società debba dare un riconoscimento pubblico alla loro unione posto che la maggior parte dei diritti che vengono richiesti (possibilità di farsi assistere dal partner in caso di malattia, possibilità di succedere al partner omosessuale, ecc.) sono in realtà relativi a diritti che coinvolgono la libertà del singolo individuo a prescindere dal suo orientamento sessuale e che pertanto dovrebbero essere individualmente considerati (come ho già fatto notare, infatti, anche l'uomo etero che, semplicemente, abbia deciso di vivere solo, può sentire l'esigenza di farsi assistere da un'amico piuttosto che dai famigliari, oppure di lasciare la propria eredità a chi gli è stato veramente sempre vicino piuttosto che ai familiari con cui non ha mai condiviso niente)..

Per quanto concerne, invece, i diritti che hanno un respiro plurale, gli unici per garantire i quali potrebbe comprendersi la necessità di un riconoscimento di tipo "parafamiliare" - stante la loro natura che necessariamente coinvolge più soggetti che hanno tra loro un particolare "legame" - è evidente che si tratta di diritti "costosi".. non nel senso meramente economico (sebbene spesso lo siano: vedi reversibilità) ma nel senso che, in ogni caso, comportano necessariamente il sacrificio di altri soggetti cui essi vengono preferiti (se è una tutela di tipo economico, evidentemente, le risorse loro conferite non possono essere impiegate per le famiglie tradizionali; se è una tutela che riguarda classifiche o graduatorie, quantomeno, essi vengono preferiti ad altri singoli individui - e su tale ultimo punto tornerò presto).

Ora, appurato ciò, anche laddove si voglia riconoscere la dignità di un unione omosessuale, per affermare l'utilità di un suo riconoscimento pubblico bisogna andare oltre, ossia accettare che le famiglie tradizionali abbiano a che "soffrire" (perchè è evidente che se vi sono destinate risorse economiche saranno risorse che loro potrebbero essere destinate, ma invece si preferisce tutelare la coppietta gay) o, quantomeno - se si vogliono affermare diritti di "preferenza" in graduatorie et similia DOPO la famiglia tradizionale - considerare le stesse superiori alle richieste del singolo individuo (cui verrà preferito la coppia gay)..

Quest'ultima cosa mi starebbe anche bene (sebbene è evidente che il vostro "matrimonio omosessuale" si sarebbe ormai ridotto ad una revisione del codice civile riguardante i singoli diritti dell'individuo e a riconoscimenti del tutto minimi alla dimensione della "coppia" gay - tipo che essi vengono preferiti rispetto ai soggetti single in talune graduatorie per l'accesso ad utilità che non occorrano alle coppie tradizionali - altrimenti si torna a propugnare il fatto che la famiglia tradizionale ha da trarre degli svantaggi per l'esigenza di riconoscere quella omosessuale), se non fosse per il fatto che, se ci si pensa bene, non si capisce perchè, poi, un qualunque individuo che - a titolo di mera amicizia - decida di impegnarsi a sostenere ed a vivere insieme ad un amico (per cui non prova attrazione sessuale, ma semplicemente profonda amicizia), non possa ottenere i medesimi benefici..

se non stà a noi "decidere" quale sia il concetto di "famiglia", per quale motivo dovremmo permetterci di considerare il solido rapporto di amicizia (persone che, pur non volendo avere rapporti sessuali, possono ben volere di impegnarsi nei confronti l'uno dell'altro garantendosi assistenza, morale e materiale, in ogni evenienza) inferiore al rapporto che si regge sul sentimento di due omosessuali?

Per farlo dovremmo necessariamente considerare il loro "amore", inferiore a quello dei gay.. laddove non sta scritto in nessun vocabolario che per avere "amore" sia necessario avere rapporti sessuali e, al di là di ciò, credo che chiunque possa ammettere che una solida amicizia può essere ben più profonda di tanti matrimoni tradizionali fatti, consumati, e sciolti in fretta e furia..

Pertanto, dovremmo concludere che diritti degli "amici solidali" e degli "omosessuali" dovrebbero essere equiparati.. ma.. anzi.. si finirebbe a riconoscere semplicemente che si tratta di "rapporti solidali", dato che non mi pare così rilevante il fatto che tra i due vi sia o meno una intesa sessuale..

Ed ecco qui cosa resta del vostro matrimonio omosessuale: una riforma legislativa ove (al di là di rivedere i diritti del singolo circa la sua possibilità di autodeterminazione) si afferma che, nelle graduatorie per risorse che non occorrano alla famiglia tradizionale (poichè altrimenti le si danneggerebbe) e che comunque siano già giacenti (perchè se le si dovesse creare ad hoc, evidentemente, vi sarebbe sempre una spesa loro destinata e quindi un investimento mancato per la famiglia tradizionale), i soggetti uniti da "unioni solidali" dovrebbero avere la precedenza sul singolo individuo (ah.. e salvo sempre che questo non sia disabile, in condizioni particolarmente disagiate ecc).

Bella legge.. facciamola domani..


Quindi, in soldoni, se non vi sta bene che la famiglia tradizionale venga in qualche modo svantaggiata (e questo è ciò che da sempre afferma chi è contrario a PACS, DICO, ecc.. anche se dall'altra parte della barricata fanno orecchie da mercante), il vostro matrimonio omosessuale è, al massimo, una ridicola leggina sulla preferenza in graduatorie su risorse che lo stato non riesce neppure a monetizzare (altrimenti potrebbe farlo ed investire per le famiglie tradizionali)..

Sennò, se volete qualcosa di diverso, allora abbiate la coerenza di chiederlo.. andate in televisione, nelle piazze, su internet e dite: <>..
Però chissa perchè nessuno lo fa, probabilmente perchè si sà che, se non si raccontassero balle, perderebbero il favore della massa che supporta i matrimoni gay li ha visti in tv e vanno di moda ..
Già me lo immagino: <>.


Poi se non è una questione di diritti, ma è una questione di avere un "riconoscimento morale", in sostnza si tratta di avere una sorta di "spilletta d'oro"con su scritto "complimenti, ora anche tu hai una Famiglia®", dato che, evidentemente, da soli fanno fatica a crederlo.
ma sia ben chiaro che il matrimonio tradizionale non è riconosciuto dalla legge perchè le famiglie hanno bisogno che qualcuno gli dica "si, siete una famiglia", ma solo per fornire una REALE disciplina di quello che è un istituto che ha, giuridicamente, un suo REALE scopo economico/giuridico..

Per cui la necessità di iscrivere il proprio nome accanto a quello di un altro uomo su di un registro si tramuta in una vuota formalità - laddove nel matrimonio tradizionale è invece frutto di vera e propria esigenza tecnica - che altro non serve se non a cercare di "imporre" quella che è una ideologia (quella della famiglia gay) che invece di essere vissuta nella propria intimità deve essere sbandierata al mondo..

go go gay pride


Ecco, magari questo era uno di quei momenti in cui la coerenza la potevano tenere nascosta .
Scusa sagaris... ma a te che danno ti crea se si riconosce ai gay la possibilità di sposarsi come per uomini e donne? Ti lede qualcosa? Toglie qualcosa al tuo di matrimonio? Perchè un'unione tra due gay dev'essere considerata inferiore a quella tra uomo e donna... e perchè allora l'unione tra uomo e donna dovrebbe essere superiore all'amicizia?
Il matrimonio tra gay è esattamente quello che è per gli etero: il riconoscimento di determinati diritti. Il fatto che tu voglia sminuirlo non ne cambia la sostanza. Oltretutto è una discriminazione bella e buona, ed è ovvio che sia diventata una questione di principio.

Io personalmente toglierei l'istituto del matrimonio e allargherei quei diritti per le coppie sposate a tutti coloro che vogliono usufruirne (ovvero il poter indicare una persona con cui fare una comunione di beni, da chi essere assistito in malattia, a chi lasciare l'eredità etc)...

Il resto è solo ciarpame di provenienza religiosa. Ovvero fuffa.

p.s.: risorse economiche alle famiglie? A che pro? Se è per incentivare la natalità (ma ne abbiamo davvero bisogno? Il mondo è sovraffollato) allora basterebbe dare incentivi sulle nascite, slegando tale concetto da quello del matrimonio. Meglio ancora se si incentivano ancora di più le adozioni... che quelli sono bambini che già sono al mondo e che non hanno famiglia.
bello che tiri fuori la religione dove non ho fatto il benchè minimo riferimento ad essa :P.. Sembra che abbiate un copione per cui ogni volta che si facciù una critica su di una questione etica dobbiate sostenere che l'altro abbia ragionato da un punto di vista religioso.. non mi pare di averlo fatto.. ho parlato semplicemente di problemi economico-giuridici..

Ed ancor più bello è che mi domandi <>, dopo che ti ho fatto un topic dove mi pare di non avere fatto altro per righe e righe!
No, nel tuo topic hai scritto che il danno è derivato dal mancato introito di fondi per la famiglia perchè li devi dividere tra più persone. Ma questo è come dire: "non aiutiamo le popolazioni che muoiono di fame, altrimenti non posso mangiare tortellini tutti i giorni!".

Per la questione religiosa ho solo detto che quel che rimane del matrimonio AL DI FUORI dei diritti è ciarpame religioso. Non ho detto che tu hai fatto un ragionamento religioso (anche perchè tu hai parlato di diritti no?)



Il fatto è che tu hai fatto tutto un ragionamento che poggia su basi aberranti a mio modo di vedere: tali basi sono "la famiglia etero è più importante di un'eventuale famiglia gay, quindi la legislazione deve essere strutturata in modo da rispecchiare questo". Per quanto mi riguarda una famiglia è una famiglia, indipendentemente dall'orientamento meramente sessuale dei suoi componenti. Quindi qualsiasi altro ragionamento che ci puoi fare sopra, per me è sbagliato a priori.

Per me la famiglia tradizionale non dovrebbe esistere proprio... la famiglia è una famiglia e stop. Potrei invertire il discorso e dire che le famiglie omosessuali hanno a che soffrire a causa delle famiglie etero. Tu questo discorso non l'accetteresti mai e poi mai. O sbaglio? E perchè non lo accetteresti? Perchè in cuor tuo hai già deciso che quelle sono persone di serie B che non contano un cazzo.
Dimenticavo:



M'ha quasi rotto sta moda di parlare al plurale... "abbiate"... io e chi? Stai parlando con me, io sono io e ragiono a modo mio. Non fare come tharghan che ogni volta che uno gli da contro dice che è parte della "sinistra massimalista".


Guarda che in fondo siamo d'accordo su aspetti fondamentali.

quel che rimane del matrimonio al di fuori dei diritti è per te "ciarpame religioso": come me ritieni che la legislazione sul matrimonio ha un senso se concerne diritti, per cui, laddove ti ho dimostrato che l'unico modo di dare diritti che attengono alla "coppia gay" (e non semplicemente all'individuo) è di ridurlo alle coppie tradizionali, se non si accetta questa possibilità è evidente che non è possibile riconoscere la famiglia gay (in quanto non è possibile riconoscere diritti che non pregiudichino quelli della famiglia tradizionale).

Poi tu mi dici che per te non è una questione di dare diritti "anche ai gay", nel senso che c'è la famiglia tradizionale, ed accanto a quella, che non viene pregiudicata, viene riconosciuta tale forma famigliare (se tuaffermassi questo allora il mio reply si rivolgerebbe a te), ma è proprio una questione di parità totale: devono avere pari diritti, pertanto è evidente che se la torta è una e le bocche sono di più le fette saranno più piccole.

Io non sono d'accordo con la tua assunzione di fondo (famiglia tradizionale=famiglia gay) ma, partendo da quella (che richeiderebbe una autonoma discussione probabilmente ben più ampia), il tuo pensiero è coerente.

Quello che ho criticato, se ti vai a leggere bene il mio post, è il fatto di chi mente affermando che il riconoscimento di una famiglia gay (che, come tu stesso hai detto, ha senso laddove vi siano DIRITTI) non pregiudicherebbe la famiglia tradizionale..

Ditelo chiaramente, lasciate che la gente decida, e smettetela di mentire! non mi riferisco a te ma ai tanti politici - vedi rosy bindi tanto per fare un esempio, che era proprio quella che aveva proposto i DICO - che hanno semplicemente mentito..

a quanto mi sembra il progetto di brunetta è semplicemente rivolto a riconoscere diritti agli individui (diritto a scegliere chi mi cura, ad indicare, se sono in locazione, qualcuno che può succedermi se mi succede qualcosa, nonchè ad ampliare le facoltà testamentarie - in sostanza riformando la disciplina delle quote di legittima): è la cosa che andrebbe fatta.. se solo la gente desse i nomi giusti alle cose - e dunque si parlasse semplciemente di riforma del codice civile per la tutela dei diritti dell'individuo invece che di favoleggiare "matrimoni gay" ecc.. - sarebbe molto più facile realizzarle, a vantaggio di tutti (infatti secondo me il danno è stato fatto più che altro da Rotondi che, sarò io malizioso, ma per me le dichiarazioni che ha fatto sono state unicamente per attirarsi i voti di quei gay che votano il centro destra).
Beh non pregiudica nel senso che non toglie niente alla famiglia nel campo del morale, teorico, dei diritti. L'unica cosa che toglierebbe sarebbero risorse, ma solamente qualora si riconosca alle famiglie gay i vari incentivi che sono dati alle famiglie tradizionali (pensioni di reversibilità ad esempio). Cosa che a quanto pare nessuno vuole fare, ma che io firmerei oggi stesso per dare loro.

p.s.: non sono gay E' solo che vorrei che tutti avessimo pari diritti in tutto fino a che non si lede la libertà altrui.

Cmq scusami, rileggendomi noto d'essere stato un po' aggressivo prima... oggi è una giornata un po' a cacchio
il campo "morale" abbiamo detto non c'entra niente col diritto no?

Qui ci occupiamo di diritti: riconoscerli alle coppie gay ha senso se sono rivolti alle coppie gay.

Il diritto di scegliere a chi dare la propria eredità, a chi lasciare il proprio contratto d'affitto, da chi farsi curare ecc, non sono diritti di una coppia.. sia essa etero o gay.. sono evidentemente diritti dell'individuo.

La gran parte dei diritti che vengono riconosciutoi alla dimensione di "coppia" comporta un costo, costo che, se sostenuto, inevitabilmente consuma risorse e, dunque, pregiudica le altre voci di spesa (ossia anche la famiglia tradizionale, così come la salute, l'istruzione, la giustizia, ecc.)..

I diritti-doveri riconoscibili ad una coppia che non comportano spesa (pensiamo alla possibilità di fare un accordo con cui ci si impegna a sostenersi vicendevolmente, una sorta di società potremmo dire) finiscono per coinvolgere esclusivamente tali soggetti privati cosicchè paiono, nuovamente, essere più collegati ad una riforma al codice civile, ai diritti dell'individuo ed ai diritti di associazione, che non ad istituti paramatrimoniali (sono istituti in cui si vogliono regolare sostanzialmente i rapporti tra privati.. laddove il matrimonio ha rilevanza pubblica perchè è lo stato che tutela, a livello di wellfare, tale entità: continuiamo con l'es della reversibilità).

In sostanza, se si parla di diritto e non di morale, è giusto chiamare le cose come stanno.. e fintanto che alle coppie gay non si voglia che al maxconferire una regolamentazione dei rapporti individuo-individuo (non volendosi riconoscere impegni economici per lo stato) è evidente che non ha senso parlare di "matrimoni"..
Sagaris, tutto il tuo post mi fa venire l'orticaria.

È un banale textwall che potevi risparmiarti dicendo che l'amore gay, per quanto ti riguarda, non è a livello di quello etero.
Tant'è che, presuntuosamente, lo equipari ad un'amicizia.

Io facendomi due conti non vedo come l'allargamento del matrimonio CIVILE alle coppie dello stesso sesso possa mettere in pericolo o in difficoltà il matrimonio etero.
La pensione di reversibilità? Se neghi questa possibilità a due compagni che sono stati insieme amandosi per anni dicendo che toglie preziose risorse per dare quattrini alle coppie sposate con pargoli, beh hai una scala di valori un po' distorta a mio parere.

Se una famiglia non ha le risorse per avere cura di un bambino non dovrebbe farlo. Punto.
Se la società impone questo genere di diktat si intervenga sull'economia, sullo stato sociale, sull'evasione o sui finti invalidi, che so io. Ma tra le tante cose, sono quelle poche centinaia di gay anziani che chiederebbero la pensione di reversibilità che prosciugherebbero le casse dello stato? Non credo.
Anche perché il fatto di non avere prole consente di norma agli omosessuali un tenore di vita leggermente più alto della media, ed è quindi improbabile che a) uno dei due faccia la casalinga e b) sia indigente.

Stima che i gay sono intorno al 5% della popolazione. Tra questi quelli portati al matrimonio sono minoritari (non ci sono fattori culturali a condizionare la scelta, come parenti con la lupara o fidanzate sconvenientemente incinte a stimolare nozze non proprio spontanee). Tra gli sposati quanti sarebbero quelli che usufruirebbero di una simile pensione?
Io dico pochini.
Di sicuro non in misura rilevante.


Aggiungo: tu con che criterio decidi quale diritto è prioritario rispetto ad un altro? Se le risorse per i bebè fossero disponibili ed abbondanti allora avremmo campo libero? O dopo di loro ci sarebbero i fondi troppo scarsi per le povere suore zoppe? E dopo per i gattini ciechi?

La costituzione non dice che tutti i cittadini dovrebbero godere di pari diritti ed opportunità? Io ora come ora non sto godendo nè pari diritti nè pari opportunità, e secondo il tuo pensiero non li otterrei mai.


meglio che dicano quelle che pensano , piuttosto che nascondersi dietro il Politically Correct che è ipocrisia.


hai ragione, la penso esattamente come te.

Cercavo solo di sdrammatizzare


Il problema è che l'unica risposta sensata a questa domanda è: me l'ha detto Dio.

Poichè ha appena espresso il suo diritto ad un pensiero laico sono curioso...
E disarmante vedere quante parole si riescano a sprecare senza mai dire nulla di interessante.. ma mai quanto è imbarazzante l'illogicità di fondo dei vostri discorsi.

Mi è sufficiente farvi notare che, accusandomi di avere una scala di valori del tutto arbitraria e di attribuire "presuntuosamente" lo stesso valore all'amicizia ed all'amore gay, non state facendo altro che, del tutto arbitrariamente, decidere che amore gay ed amicizia abbiano diverso valore..

la mia operazione, in realtà, non è per nulla arbitraria, in quanto mi sono limitato a dire che se non sta a noi stabilire una scala di valori, se non sta a noi definire il concetto di matrimonio e di famiglia, allora così come due omosessuali che abbiano deciso di vivere insieme dandosi mutua assistenza e reciproco affetto hanno il diritto di vedersi riconosciute le tutele tipiche famigliari, altrettanto deve essere per due amici che abbiano parimenti deciso di assistersi e di volersi bene (non è necessario, per farlo, desiderarsi sessualmente), magari addirittura di adottare un figlio e crescerlo insieme, come due padri, come due madri, piuttosto che come padre e madre che si amano fraternamente.

Mi sono dunque limitato a trarre le logiche conseguenze da un'ipotesi astrattamente assunta.

Dopo di che vi ho fatto notare che, inevitabilmente, garantendo diritti a questi "nuovi" tipi famigliari (diritti che è necessario garantire per avere una ragione "giuridica" di definire tali nuclei "famiglie", posto che, altrimenti, come ho ampiamente mostrato sopra, stiamo parlando di diritti individuali), sarà necessario ridurre - a parità di risorse finanziarie - le altre voci di spese, comprese quelle destinate alla tutela della famiglia tradizionale..
E una questione matematica.


Detto questo, non ho alcun'interesse ad iniziare con voi una complessa e lunga discussione sull'omossessualità piuttosto che sul concetto di famiglia..

Mi è sufficiente che, quando proponete riforme di tal fatta in ambito matrimoniale, non cerchiate di darla a bere alla gente dicendo che "la famiglia tradizionale non subirà alcuno svantaggio": perchè se anche l'etica, nel nostro ordinamento, è sottoponibile al voto popolare, così non sono le regole più elementari della matematica.