Una relazione distruttiva?

Median in situazione simile:

No no, non mi approfitto delle tipe ubriache, e onestamente, manco mi attizzano. Di solito però le porto a casa lo stesso e mi assicuravo che non fossero violentate da qualche parte nel tragitto.

Sono un majale, ma ho un cuore d’oro.

Edit. Per ot

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ma non è vero dai…
Ha resistito dal mettergli le mani addosso quando era completamente zerbinato e pronto a donargli un rene, adesso ce la può fare tranquillamente.
Deve solo avere fiducia in sé stesso, quello che sta facendo qui sopra è esternare una paura per depotenziarla.
Lui sa benissimo quando deve chiudere un argomento o prendere alzarsi e dire grazie scusate devo tornare a casa.

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Grazie, sì, questa è stata esattamente la mia intenzione nel momento in cui vi ho aggiornati con l’ultimo post.

Come sto ora? Boh.
Giornata di lavoro e cena fatta, nulla di che, io ho mantenuto la linea che mi ero imposto, lei gioca costantemente, passa dal provocare a ignorare, superficialità estrema. Chi c’è dentro adesso con tutte le scarpe è sempre il mio collega, e probabilmente altra gente. Lei mi attrae molto, non ci sono cazzi, ma non riesco più a vederla “dentro” con gli stessi occhi di prima. Per fortuna, direi. Mi resta l’amarezza per aver completamente sbagliato tutto, per aver in un certo senso “abboccato” come un coglione per mesi. Quante cazzo di ore le ho dedicato.

Sapete cosa mi disturba e mi fa male, oggi? Ribaltare in automatico il suo atteggiamento superficiale, strafottente, maleducato, superiore, attribuendolo a una mia mancanza.

Prima che subentri la razionalità e mi ripeta che non merita nemmeno mezzo secondo del mio tempo, e che più le sto lontano e meglio guarisco, quando c’è un’interazione “sbagliata” con lei(messaggio, cena, telefonata, qualsiasi cosa ci obblighi a dover parlare) con lei di primo impatto la mia testa fa sentire me in colpa, sbagliato, non adatto, non sufficiente, non idoneo, non all’altezza.

Eh boh, ti ha zerbinato per un po’.

È anche vero che ti sei tirato fuori abbastanza in scioltezza.

Secondo me sei stato sia coglione che forte.

1-1 palla al centro, la partita continua con altre sfide, chiudi questo capitolo.

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Avendo lui avuto solo la sua donna come partner, non mi viene da dire che sia stato coglione. Più che altro ingenuo, ci siamo passati tutti ad essere zerbinati, chi prima chi dopo.

Come ho sempre detto sul thread, metti in saccoccia e porta a casa.

Anzi, aggiungo, che secondo me stai dimostrando una forza di volontà pazzesca, vuoi che non sei più un regazzì, ma io ricordo che per ripigliarmi da una così c’avevo messo un paio d’anni (vero che c’ero rimasto sotto per PARECCHIO tempo, non mesi).

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Gli psicoterapeuti servono proprio per aiutarti in questo tipo di passaggi.
Fino a che punto il tuo senso di inadeguatezza deriva da quella persona e da che punto in poi invece dipende da altro, dall’infanzia, da traumi, da genitori, etc…
Lo capisci solo facendo un percorso

Senza dubbio parte tutto da una qualche forma di mancanza di autostima che, negli anni, ho combattuto (anche in terapia) - sinceramente con discreti risultati. Oggi il mio modo di rapportarmi con gli altri dipende tantissimo da quanto percepisco e da quanto mi arriva da chi ho di fronte, passando dall’essere super spigliato e sicuro di me, all’essere terribilmente autocritico e chiuso.

Lei con il suo modo di fare scava in queste insicurezze accendendo proprio il mio senso di inadeguatezza. Come se il suo trattarmi male non dipendesse dalla testa di cazzo che è, ma dal mio non essere abbastanza. Seppure mi senta tanto lucido da analizzare e comprendere quello che succede nella mia testa, non riesco ancora a trovare il meccanismo giusto per non farmi male inutilmente.

Ed è anche un po’ il motivo per cui mi pesava tanto soprattutto all’inizio il suo rapporto con il mio collega. Come se quel senso di inadeguatezza venisse confermato: ecco che lei sceglie qualcuno che è “meglio di me”.

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Le imperfezioni sono anche l’impronta della tua identità.

Idealmente, dovresti esserne consapevole in modo da limitare eventuali danni che ne derivano, ma al contempo esserne “orgoglioso” per quanto fanno parte di te e ti rendono una persona vera.

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Mio dio però…
Non sta trattando male te, è solo il suo modo opportunistico di trattare le persone, per massimizzare il proprio tornaconto, per fare una sega al proprio ego.

È una trappola in cui devi imparare a non cadere, mica per questo sei necessariamente inadeguato ad avere rapporti sociali

è gia stato consigliata della terapia?

penso non meno di 50 volte

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Sì beh, diciamo che tratta di merda facendo sentire una nullità chi vuole lei nel momento in cui vuole lei, presumo e spero sia una ruota che gira.

Beh no, ma io mi sto riferendo a questo caso specifico. E onestamente questa persona qui è la prima che mi spappola il fegato così.

Comunque, davvero, confido e condivido i suggerimenti ad andare in terapia, ma, come scrivevo qualche tempo fa, non posso prendere così a ciel sereno e iniziare un percorso psicoterapeutico senza mezza giustificazione in famiglia. Dovrei farlo “di nascosto”, se questo peso diventa insostenibile.

Dì “stress lavorativo” e basta così.

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Verso la sofferta controparte puoi solamente esprimere compassione; spesso personalità narcisiste e manipolatorie di questo tipo riducono la propria sfera sociale ad un campo di ceneri, perchè anche quantunque trovino e realizzino il loro scopo facilmente si annoiano e passano oltre lasciandosi dietro risentimenti, oppure si fanno pervadere dalla gelosia e distruggono quella relazioni a cui sono magari sinceramente approdati, od anche, talvolta, trovano chi sia più abile di loro e ne finiscono persino dominati e sottomessi. Tu hai evitato un problema, ma vivi ancora, mi pare, in funzione del senso di inadeguatezza dato da un supposto ma inesistente fallimento nel non aver mostrato le caratteristiche idonee a sviluppare un proseguo ad ogni costo.

ovvero, rosichi.

Ma su cosa? Il tempo buttato tanto non torna, e più rosichi più ne butti dell’altro…

Non hai voglia di vivere altre cose?

ma in tutto questo, come procede in famiglia?

Sì, sono sparito, scusate. È stato un periodo molto pieno tra casa e lavoro, sapevo di voler passare di qui, ma mi ritrovavo a rimandare sempre. Comunque, emotivamente va tutto benone. Soprattutto in famiglia, per chi me lo chiedeva.

Ho fatto poi la famosa cena con lei e altri, è andata via liscia, io sono rimasto molto neutrale. Soprattutto nelle ultime settimane ho raggiunto l’equilibrio che speravo, non mi sento più coinvolto emotivamente in maniera definitiva, non provo niente, non sento alcuna mancanza o bisogno di sentirla, anzi. Non mi riguarda più. Nel frattempo, mi sembra di riuscire a leggere tra le righe di ogni suo atteggiamento poco sincero, anche lavorativo, sempre teso a voler ottenere qualcosa, e il suo modo di fare come se dovesse ricoprire sempre lo stesso ruolo che si autoalimenta, e boh, la vedo per quello che è, e mi fa un po’ compassione, ma anche rabbia.

Non trovo più niente in lei che abbia un valore per me; è certamente ancora molto bella, ma la bellezza, così, a cosa serve? Lei è questa, o è quella che sceglie di essere oggi, e io non ho più alcun rimorso per aver sbagliato.

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My man.

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Bravissimo, ora pedalare senza guardarsi indietro :approved:

L’iban poi te lo mandiamo :asd:

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