[Ultimo stadio] Mi trema la terra sotto i piedi. (Part 1)



bhe bisogna evidentemente lavorare in sinergia....tu mi costruisci/fai costruire gli alberghi vcino lo stadio ed io te li riempio.

percio' dico che non glielo fanno fare

i clienti di oggi sono tifosi boscimani...quelli di domani si spera siano famiglie e stranieri che oltre la pizza si vengono anche a vedere il napoli
leggi meglio cosa vogliono fare a roma, cmq. non è solo roba turistica.
se mancano i turisti forse dovrei preoccuparti di creare un qualcosa che li attragga

quando dicevo io tipo 2 3 anni fa che la roma ha un potenziale che nessuna squadra ha tutti a rotflarmi dietro
basta farla gestire a qualcuno che sa far girare i soldi e attirare i capitali e naturalmente farli fruttare per attrarne di nuovi, qua in italia invece siamo abituati ai palazzinari che i soldi li fanno sul nero dell'edilizia non sulle intuizioni finanziarie o meno che siano.


ma chi cazzo è che va a napoli in albergo vicino lo stadio??
se leggi le parole di Pallotta lui vuole fare una struttura da 200 eventi l'anno dallo sport alla cultura, non costruire palazzoni intorno su cui speculare qualche anno prima che vadano in disuso o occupati dai finti nullatenenti
socceritalia.it di qualche mese fa


Sembra una battuta di Alberto Sordi, quando in "Un americano a Roma" si presentava a bordo della sua moto gridando «Polizia del Kansas City!». Ma se davvero volete vedere il futuro prossimo del calcio non dovete aspettare il ritorno ormai imminente del campionato in Italia. E nemmeno guardare tra i club blasonati d' Europa.

Dovete volare in America e andare proprio lì: a Kansas City. Dove è andata la Roma degli americani e dove sono di casa gli Sporting. Si chiamano così dal novembre 2010, prima erano Wizards, i maghi. Ma in quell' anno non hanno cambiato soltanto il nome: hanno cambiato tutto. Sono diventati il primo club al mondo a cercare di sposare qualcosa di antico, caldo e popolare come il pallone con la banda larga, il wifi, i big data e le app. E ci sono riusciti.

Il nuovo stadio si chiama Sporting Park e lì dentro c' è la chiave di come guarderemo le partite fra qualche anno. Ma soprattutto c' è la dimostrazione del fatto che, se la tv ha probabilmente azzerato il piacere di vedersi una partita dagli spalti, Internet lo può resuscitare. Creando, sorpresa!, una fonte di ricavi per il club prima nemmeno immaginabile.

Il giovane presidente, Robb Heineman, 39 anni, uno che quando era arrivato, nel 2006, aveva scritto ai tifosi «per favore aiutatemi, non so cosa sto facendo», viene dal mondo del business e della tecnologia. Il suo mentore è Steve Jobs mentre il sogno proibito è guidare Twitter. Poi viene il pallone. Come tanti colleghi è convinto che un nuovo stadio sia determinante, ma per motivi diversi: «Dobbiamo tenere i nostri tifosi incollati ai loro telefonini anche sulle gradinate», dice.

E così dei duecento milioni di dollari investiti nel progetto stadio, ben sei vanno a realizzare una rete Internet senza fili ad alta densità supportata da 350 chilometri di fibra ottica. Un'enormità. Dopo un paio d' anni di test, per vedere come reagivano i tifosi al fatto, per esempio, di poter twittare dalle tribune invece di trovarsi, come da noi, la banda sempre satura, lo scopo della Super Rete è stato svelato lo scorso 3 agosto in occasione del lancio della app degli Sporting (Uphoria) che consente di fare un sacco di cose. E tra queste, grazie a una sofisticata tecnologia video predisposta da Cisco, rivedere sul proprio telefonino un' azione da sette inquadrature diverse. Immediatamente. Tutto ciò che si vuole: un gol, una bell' azione sviluppata dall' altra parte dello stadio, ma anche un rigore contestato.

Avete presente tutte le (inutili) discussioni sulla moviola in campo? Bene, a Kansas City la moviola ce l' hanno in mano tutti gli spettatori, con buona pace degli arbitri. Lo scopo non è aizzare gli spettatori bensì avere i loro dati. «Vogliamo prendere i dati custoditi in decine di differenti silos e ricostruire l' identità dei nostri supporter». E quindi dal momento in cui compra il biglietto della partita, a quando risponde a un quiz sul club che fa guadagnare punti fedeltà, passando per quel che scrive su Twitter e Facebook (mostrato in diretta sui tabelloni dello stadio: alè), il club saprà tutto di tutti.

Saprà che al tale in terza fila piace la birra, per esempio, e potrà mandargli un'offerta al volo per andarne a ritirare un paio a fine primo tempo. Oppure saprà che è il compleanno del figlio e potrà suggerirgli di regalare la maglia ufficiale degli Sporting in vendita allo shop. Meglio ancora, potrà mandargli spot mirati alle sue tasche: la Ford pubblicizza un modello auto di punta sui telefonini di chi sta in tribuna e uno economico nelle curve.

Da questo punto di vista, i 19.079 spettatori dello Sporting Park non sono solo tifosi. Sono potenziali clienti (definizione che fa imbufalire i nostri). E i 105 minuti non sono solo la durata di una partita intervallo compreso: sono il tempo minimo in cui questi clienti possono essere studiati, blanditi e conquistati.

Risultato? Lo stadio dello Sporting è sempre esaurito. Questa storia è probabilmente la nuova frontiera del pallone e per arrivarci si deve camminare ancora un po'. Servono stadi come quello e in Italia non è una prospettiva dietro l'angolo. Ma intanto siamo ormai già in un'era in cui Internet e le app stanno cambiando la vita del tifoso. A partire dal divano di casa.

L'italiano Fabrizio Capobianco, che ha lasciato l' Italia per la Silicon Valley tanto tempo fa, da almeno un anno è impegnato a far crescere TokTv: è una app che consente tra l' altro di "seguire" una partita da casa urlando al proprio iPad frasi che i propri amici, nelle loro case, possono sentire. Ha debuttato con il baseball, poi è toccato al football e ora arriva nel campionato italiano, grazie a un accordo con la Juventus che sarà annunciato fra qualche giorno. La prospettiva delle decine di milioni di tifosi bianconeri che in tutto il mondo seguono la partita tutti assieme esultando per un gol con il proprio tablet apre scenari inimmaginabili.

O forse no, sono perfettamente immaginabili se guardiamo a quello che è accaduto qualche mese fa in Tunisia, dove l'accesso allo stadio è spesso vietato per evitare disordini in un paese che non si è ancora ripreso dalla primavera araba.

A marzo, in occasione di una partita decisiva, l' agenzia di comunicazione Ogilvy ha lanciato la app "Mobilizing the 12th Man", che fa esplicito riferimento al ruolo dei tifosi quale "dodicesimo uomo" in campo. Grazie a questa app, con un semplice clic ogni tifoso poteva far sentire il suo urlo nello stadio grazie a quaranta altoparlanti. Pare che oltre 93 mila persone abbiano tifato in quel modo "virtuale". E la squadra di casa ha vinto 1-0.


Fonte: Riccardo Luna - La Repubblica, 18 agosto, 2013
la zona dove vorrebbe fare gli alberghi e' immensa ed ora e' praticamente inutilizzata..in piu' c'e' l'area ex italsider che praticamente potrebbe essere un altro lungo mare...ma ora mi caco il cazzo di spiegare.

cmq ci sono tante di quelle potenzialità che voi nemmeno immaginate perche' si parla solo di scippi e stronzate del genere quando si parla di napoli

per fare quello che dice pallotta secondo te 200 serate all'anno lo stadio lo riempi solo di romani? ma non diciamo stronzate...si creeranno sicuramente eventi dove serve ricettività.


chi l'ha scritto?
Che vuoi, ###? Sto leggendo, circa


L'italiano Fabrizio Capobianco, che ha lasciato l' Italia per la Silicon Valley tanto tempo fa, da almeno un anno è impegnato a far crescere TokTv: è una app che consente tra l' altro di "seguire" una partita da casa urlando al proprio iPad frasi che i propri amici, nelle loro case, possono sentire. Ha debuttato con il baseball, poi è toccato al football e ora arriva nel campionato italiano, grazie a un accordo con la Juventus che sarà annunciato fra qualche giorno. La prospettiva delle decine di milioni di tifosi bianconeri che in tutto il mondo seguono la partita tutti assieme esultando per un gol con il proprio tablet apre scenari inimmaginabili.
Quindi se me la scarico posso insultare imra in diretta e dargli dei ladri schifosi?

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punto per me.

dark segna
chi ha scritto che lo riempi solo di romani?
mamma mia pito', i sottotitoli ai sottotitoli.
tu mi dici non e' roba turistica...io dico che faranno 200 serate e tu dici chi l'ha detto.








non è SOLO roba turistica.

meno male che l'ho scritto


significa che c'e' anche il turismo..e per farne 200 mi vuoi dire che la % maggiore e' per i romani?

non diciamo cazzate....per fare 200 serate significa sfruttarlo a palla in estate
non so chi avrà la percentuale maggiore.
perché l'estate dovrebbe essere riservata ai turisti?




bho io ogni volta che sono stato a roma ho avuto sempre l'impressione che ci siano milioni di turisti in ogni momento del'anno quindi do per scontato che tutte le manifestazioni siano in maggior parte dedicate a turisti.

degli americani o investitori sicuramente se vengono a roma e' perche' si vede moltissimo in america.

fare 200 serate significa pompare d'estate e d'estate si fanno i viaggi e quindi i turisti aumentano.

sono basilari considerazioni di marketing non credo di dire cose innovative..anzi mi semrba un discorso anche scontato

su 200 serate io direi che una 40ina dedicate alla roma il resto eventi e festival/raduni/salcazzo

quindi i turisti o extra capitolini anche sono per 2 3 giorni secondo me potrebbero essere tra il 60 e 70%

se dovessi fare un business plan per lo stadio queste sono le cifre che metterei

.
fare 200 serate significa pompare d'estate e d'estate si fanno i viaggi e quindi i turisti aumentano. mmh no, proprio perché i turisti vengono tutto l'anno e sono i romani ad andarsene d'estate
quindi mi dai ragione che d'estate lo stadio sarebbe frequentato da turisti




quindi i turisti o extra capitolini anche sono per 2 3 giorni secondo me potrebbero essere tra il 60 e 70% non ho capito
se 100 e' il fatturato dello stadio (biglietti/ristoranti/cinema ecc ecc) posso stimare, in base allafflunza che il 60/70% del fatturato possa venire da turisti che possono venire a roma per i giorni della manifestazione e quindi necessitare di alberghi