La decisione sarà presa attraverso un referendum che vedrà coinvolti i 20 consiglieri del club catalano. Le casse della società, come ha garantito il portavoce Toni Freixa, sono comunque al sicuro. Il vice-presidente Javier Faus, invece, ha escluso "una parziale ristrutturazione del Camp Nou" e avvertito che "una totale ristrutturazione è complicata". I lavori, della durata di circa 3 anni, sarebbero così ripartiti: da settembre a maggio, cioé quando la squadra gioca, si interverrebbe solo all'esterno; in estate invece il cantiere si trasferirebbe all'interno dell'impianto. Una soluzione difficile a articolata. Ecco che la società potrebbe scegliere di cambiare area e costruire uno stadio "ex novo" tutto coperto: costa 600 milioni di euro, circa il doppio rispetto alla soluzione "low profile". Con buona pace dei nostalgici.
[QUOTE=Mahoon;17251686]Pare che questo stadio avrà uno standing area in curva
[/QUOTE]
Boia che spettacolo.
Ora però non credo siano fattibili per legge, hanno in mente qualcosa?
[QUOTE=Mahoon;17251686]Pare che questo stadio avrà uno standing area in curva
[/QUOTE]
buongiorno ![]()
[QUOTE=Imrahil;17252796]Boia che spettacolo.
Ora però non credo siano fattibili per legge, hanno in mente qualcosa?[/QUOTE]
sì.
più altri segreti segretissimi.
che schifo
[QUOTE]IL MESSAGGERO (A. BASSI) - Il trattamento è lo stesso riservato alle opere strategiche. Tempi certi e nessun ostacolo burocratico. Con il corollario di un ricco premio al privato che si prende “l’onere” di costruire. Solo che l’infrastruttura in questione non è un’autostrada, una rete ferroviaria o un ospedale, ma uno stadio o un palazzetto dello sport. Dopo il tentativo fallito al Senato, il governo con un vero e proprio blitz, ha deciso di inserire alla Camera, nella manovra, le nuove norme sulla costruzione degli impianti. «La questione sarà affrontata e chiusa nella legge di Stabilità», dice al Messaggero Francesco Boccia, lettiano presidente della Commissione bilancio di Montecitorio. «Il testo di partenza», aggiunge Graziano Delrio, ministro per gli Affari Regionali con delega allo sport, che si sta occupando di scrivere la norma, «sarà quello preparato per il Senato». Un testo pieno di bachi in grado di far ripartire, come subito si è affrettato a denunciare un vasto fronte dal Pd a Legambiente, la speculazione edilizia. La postilla che aveva fatto gridare allo scandalo, ossia la possibilità di edificare condomini in zone «non contigue» all’impianto sportivo, è uscita dalla porta principale. Ma potrebbe rientrare dalla finestra. Colpa dell’ambiguità con cui è scritto il provvedimento. L’emendamento del governo prevede che a presentare il progetto per il nuovo stadio sia direttamente il privato dopo che ha raggiunto un accordo con la squadra di calcio.
I NODI APERTI
Per costruire l’impianto, ovviamente, dovrà presentare un piano finanziario. Dire, cioè, quanti soldi investe e come prevede di rientrare delle somme spese. Qui sta il nodo. Siccome gli stadi rendono poco, la norma prevede che lo stesso privato possa presentare, d’accordo con le amministrazioni locali, anche un piano «a corredo» funzionale «al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’intervento e concorrente alla valorizzazione in termini sociali, occupazionali ed economici del territorio di riferimento». Insomma, se Comune e Regione sono d’accordo, oltre allo stadio il privato, in genere un costruttore, potrà fare anche altro e altrove cioè in zone totalmente diverse da quelle degli impianti sportivi. Cubatura libera? «Il sospetto è forte», dice il senatore del Pd, Raffaele Ranucci. Per «evitare la speculazione», aggiunge, «basterebbe poco, ossia escludere esplicitamente l’edilizia residenziale». Una linea, la sua, condivisa anche dal renziano Dario Nardella, che sulla questione degli stadi ha presentato un progetto di legge che ancora giace in Parlamento e che, come Ranucci, ha chiesto di escludere il residenziale dalla cubatura premio. Anche perché la norma non riguarda solo gli stadi, ma anche i Palazzetti dello sport da 500 posti. La tentazione di proporre ai Comuni la costruzione di un impianto per poi edificare condomini potrebbe essere forte. Considerando pure, che non ci sarebbe modo di fermare il progetto. Se anche ci fosse un vincolo o un’amministrazione tardasse a dare qualche autorizzazione, interverrebbe direttamente la Presidenza del Consiglio. «Non si capisce», dice Ranucci, «perché questa normativa di favore dovrebbe valere solo per chi costruisce uno stadio e non anche per chi edifica un ospedale o una scuola». Il Pd, del resto, sul tema è profondamente spaccato. Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando è contrario. Così come il vice ministro, Stefano Fassina. Chi ha preso un impegno con il Coni a chiudere la partita, è stato il premier Enrico Letta. Le cifre in gioco 1.248 La spesa. in miliardi di lire. sostenuta dallo Stato per i mondiali di calcio del 1990 105 hi milioni di euro la spesa che ha sostenuto la Juventus per costruire il nuovo stadio 12 Sono i progetti di nuovi stadi o di ristrutturazioni che sono allo studio delle società di calcio 45 In milioni di euro le risorse stanziate dalle legge di Stabilità per ammodernare gli stadi[/QUOTE]
bon dai, fate spazio in bacheca
[QUOTE]Roma, Marino: “Nuovo stadio nel 2016/17”
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in visita negli Usa, ha tenuto un’informale conferenza stampa con i corrispondenti italiani all’interno del consolato italiano di New York, nella quale ha parlato anche del progetto del nuovo stadio della Roma. “Ho conosciuto James Pallotta e mi ha colpito molto vedere che nella presentazione del progetto si è preso personalmente la briga di prendere in mano il telecomando per farci vedere le diapositive”. Poi, ha aggiunto: “Non mi intendo di stadi ma mi sembra un piano molto avveniristico. Davvero molto bello. Quando la posa della prima pietra? Bisogna capire se inizia, ma se andiamo avanti la loro idea è per la stagione 2016/17. Comunque, adesso se ne occupano gli assessori all’urbanistica, Giovanni Caudo e allo sport, Luca Pancalli. È importante, però, che tutto venga effettuato nell’interesse della città e abbia un impatto sulla viabilità e urbanistica”
[QUOTE=ripper;17259545]ha addirittura tenuto in mano il telecomando?[/QUOTE]
lal ![]()
piccolo ot: a parte questione stadio etc, come si sta comportando marino a roma?
[QUOTE=nosse;17259571]lal ![]()
piccolo ot: a parte questione stadio etc, come si sta comportando marino a roma?[/QUOTE]
esiste solo lo stadio ![]()
cmq cose buone e cose meno buone.
[QUOTE=Capitan ####;17259594]esiste solo lo stadio ![]()
cmq cose buone e cose meno buone.[/QUOTE]
Marino sembra un coglione appena appena sotto il livello di Pisapia
[QUOTE=kjb;17259649]Marino sembra un coglione[/QUOTE]
quant’è vero ![]()
United have always opposed the introduction of safe standing on the grounds that their stadium is not equipped for it and legislation would be needed to make it possible.
But The Independent understands that the club's new chief executive, Ed Woodward, expressed a willingness to explore the idea when supporters' representatives put it to him at a recent fans' forum. With Woodward's experience of standing at Chelmsford City, in his native Essex, being a contributing factor, the Premier League champions have now agreed to look at the logistics of altering the Old Trafford infrastructure to accommodate the increased number of supporters that a safe-standing area might bring.
The stadium exits and the passageways leading from them to the current seating areas are too narrow to allow the increased volume of fans that a safe-standing area would bring. It is the logistics of making these changes to the stadium – and presumably a cost-benefit analysis of doing so – that Woodward has agreed with supporters to put in place.
His decision to launch that initial investigation came during a discussion with supporters about ways of improving the Old Trafford atmosphere at the chief executive's meeting with fans' groups last month.
The campaign for safe seating, which has gradually been gathering pace – with Aston Villa, Cardiff, Sunderland, Crystal Palace, Swansea and Hull all giving their backing to the Football Supporters' Federation plan – is in need of the backing of one of Britain's more high-profile clubs. United's willingness to consider the idea is a significant landmark, if not a direct expression of support.
But the more fundamental hurdle for the thousands of fans who back such a notion is the requirement of new legislation overturning the parameters of the 1989 Football Spectators Act, which decreed that stadia in the two top divisions must be all-seater.
The illegality of introducing a standing area is spelt out in a letter to the FSF chairman Malcolm Clarke in 2007 from the Department for Culture, Media and Sport, stating the Government cannot "repeal" orders directing the Football Licensing Authority without a change in legislation.
The feeling within Whitehall is that with the memory of the death of 96 fans at Hillsborough still so fresh and inquiries into the disaster still ongoing, an imminent change is inconceivable. It would need the Football Association and Premier League to back safe-seating and a Minister for Sport to possess the political will to drive the change through. The league is currently opposed, though a strong campaign from a majority of clubs would force a rethink, which is why a softening of United's stance is significant.
The Manchester United Supporters' Trust has been campaigning to promote a way of introducing safe seating which would not involve an increase in ground capacity: rail seats, which can be folded back for Premier League games and sold as seats for European matches. This device, by which safe seating has been reintroduced in Germany, creates one standing space per seat and would not require United to alter the stadium. But their introduction would entail United facing the cost of making alterations while fans would probably be able to pay less to occupy the standing area.
Yet there is a feeling among many clubs that football has moved on since the Taylor Report made all-seater stadia mandatory after Hillsborough.
RADIO ROMA CAPITALE - E' intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica romana l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma Giovanni Caudo. Argomento: lo stadio dell'As Roma. Queste le sue parole: "Il progetto dello stadio della AS Roma è bello, ha colto nel segno. Ho subito avuto la sensazione, quando ci è stato illustrato lunedì, che sia uno stadio all'avanguardia dal punto di vista funzionale. Inoltre chi lo ha progettato ha colto una cosa, che non posso svelare, che considero una vera genialata architettonica, che lo farà diventare subito lo stadio dei tifosi della Roma, lo ameranno senza dubbio".
Continua poi "Il progetto è ideato non solo per il calcio, ma prevede una serie di spazi, uno esterno per concerti e eventi, c'è inoltre l'idea che il Centro di Trigoria sia trasferito allo stadio, c'è una forte attenzione al merchandising. Nel complesso è quindi un progetto architettonicamente è già in fase avanzatissima, ma non è ancora quello definitivo, che ci sarà presentato a fine gennaio. Poi prima dell?estate la consegna ufficiale, da cui partirà l?iter burocratico per le autorizzazioni e i permessi".
I tempi previsti per i lavori sono di 18-24 mesi, quindi si arriva così al 2017? "C'è qualche elemento di incertezza sul rispetto della tempistica, visto che già l'incontro di lunedì doveva tenersi a fine agosto e non a inizio dicembre. Ma ho visto grande determinazione e quindi credo ci sia la volontà di rispettare i tempi. La questione infrastrutturale non è stata affrontata lunedì, quindi va verificata. Infatti ci siamo lasciati con l'impegno di un prossimo incontro con i privati, per stabilire le linee guida che permettano, contemporaneamente alla costruzione dello stadio, di risolvere alcune criticità della zona".
L'Assessore assicura inoltre che "anche le infrastrutture saranno a carico dei privati. La zona scelta è Tor di Valle, non ci sono state fatte proposte alternative. Si è parlato molto delle nuove costruzioni di tipo residenziale nella zona, ma non ci saranno nuove cubature residenziali. Ci saranno invece spazi adibiti a uffici e strutture commerciali. I privati sono pronti a spendere 250 milioni di Euro, la loro solidità non è in dubbio.
In chiusura una battuta sulle voci che parlavano di ingresso di capitali cinesi nel progetto: "Lunedì all'incontro non ho visto nessuno che avesse gli occhi a mandorla"
non ce la faccio ad aspettare.

La vera domanda è quando partirà la campagna abbonamenti, secondo me con qualche anno di anticipo
[QUOTE=emiliano_;17263529]Certo che 24 mesi per i lavori non ci credo proprio, a Roma poi, figurati se mentre scavano non trovano qualcosa ![]()
[/QUOTE]
Troveranno lo scheletro di Emanuela Orlandi.
GOMBLODDO!
volano schiaffoni
[QUOTE]“L’accordo sull’emendamento è stato trovato. Finalmente siamo in dirittura d’arrivo”. Dario Nardella, l’onorevole PD che tra i primi ha proposto il disegno di legge sugli stadi, è soddisfatto. Dopo mesi di polemiche e di discussioni, l’emendamento è stato valutato dalla commissione Bilancio ed è entrato a far parte della legge di stabilità. Un percorso tortuoso.
Nardella come è nato tutto?
“Io e Filippo Fossati (dello stesso gruppo parlamentare, ndr) abbiamo presentato un progetto di legge a settembre con la volontà di semplificare i tempi di realizzazione degli stadi e in generale degli impianti sportivi. A questa nostra proposta il governo Letta ha presentato un emendamento, che però spingeva troppo oltre i limiti amministrativi. Prevedeva la possibilità di realizzare stadi su aree vincolate o a rischio idrico - dopo l’alluvione in Sardegna si capisce l’assurdità della cosa - e procedure speciali per l’edilizia residenziale”.
In sintesi cosa proprio non andava?
“Era il modo migliore di dare manforte agli speculatori. A questa modifica ci siamo opposti in molti e infatti il governo, in Senato, ha ritirato la proposta”. Poi? “Con Graziano Del Rio (ministro per gli Affari regionali e le Autonomie con delega allo sport, ndr), ci siamo messi al lavoro per dar vita ad un emendamento più equilibrato. Puntiamo sull’accelerazione e semplificazione della procedura per la creazione di nuovi impianti sportivi e sul project financing. La realizzazione di strutture da parte di privati avviene “in cambio” della gestione di queste e dell’autorizzazione a realizzare altri impianti”.
La famosa compensazione.
“Potranno essere svolte attività di ogni genere, commerciali, del settore terziario ecc… Ma non potrà trattarsi di edilizia residenziale. Vogliamo evitare il rischio di speculazione. In molti sfrutterebbero la procedura speciale come pretesto, con l’unico interesse di costruire abitazioni”.
Pochi giorni fa è scoppiata la polemica. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sostiene che con questo emendamento non si potranno più costruire stadi.
“Perché non può costruire lo stadio nuovo? Può farlo benissimo. Certo, farlo in riva al Tevere sarebbe un problema. Se l’area è adatta la legge consente benissimo la realizzazione di uno stadio. Le regole sono chiare, non capisco le sue parole…”.
Anche Maurizio Beretta, presidente della Lega Serie A, non pare convinto.
“Se ha qualche proposta da fare in concreto queste sono ben accette. Dica qual è la questione, e noi ascolteremo. Le lamentele servono a poco” .
Secondo lei da dove viene questo malcontento generale?
“Non lo so. Forse al fatto che non si può realizzare abitazioni? Ma allora bisogna capire una cosa. Vogliono nuovi stadi o altri quartieri? Non voglio insinuare nulla, ma se hanno proposte o suggerimenti in merito sono ben accetti. Se vogliono realizzare abitazioni, la procedura è quella ordinaria e le leggi di riferimento sono altre. Questa legge è per fare stadi. Utilizzare quella speciale significa speculare”.
Dicono che ora i grandi club non sono favoriti da questa legge.
“Ci sono club che sono riusciti a creare stadi nuovi, vedi la Juventus, addirittura con le vecchie regole, che prevedevano procedure ancora più complesse e tempi più lunghi”.
Vantaggi e tempi?
“In un anno circa i club potranno avere uno stadio. Dipende ovviamente dall’area che viene individuata, ma i tempi saranno ridotti. Non si potrà di certo costruire un impianto su aree archeologiche… In settimana ci sarà il voto alla Camera, poi passerà al Senato e poi, se tutto va bene, diventerà legge. Entro la fine del 2013 dovremmo esserci”.
Le polemiche si placheranno?
“Lo spero tanto, ci credo poco. Dopo dieci anni di immobilismo in Parlamento, ora finalmente c’è stato un passo concreto in avanti. Ma sembra che nemmeno questo vada bene. Il mondo imprenditoriale italiano prima critica, e poi, quando la politica agisce, continua a polemizzare”.[/QUOTE]