Non si sanno/capiscono ancora le condizioni nel nuovo accordo. Da quello che leggo, sembra molto meno punitivo e un modo per far salvare la faccia a Trump. Al contempo, sembra non contenga nulla di serio per quanto riguarda il supporto militare all’ucraina.
Speriamo comunque che questo non mini il movimento che si stava formando per rendersi più indipendenti dagli USA.
Si si tutto è possibile ci mancherebbe
Però al momento sono congetture, elementi di fatto non ce ne sono e di siti per fare manutenzione dell’F35 in europa ce ne sono in italia, paesi bassi, uk… quindi boh mi paiono tutte preoccupazioni esagerate
È il mio timore, ma d’altronde anche un cieco dovrebbe aver capito che trump è in grado di cambiare idea nel giro di qualche ora e spero che sia chiaro agli stati europei anche se doubt
Si spera che ormai piu’ o meno tutti abbiamo capito l’antifona, e che siamo praticamente a una videochiamata di distanza tra Putin e Trump per la rottura della NATO
cmq tornando all’ucraina, leggedo, l’accordo con gli USA dovrebbe essere tipo cosi:
-creano un fondo 50% ucraino e 50% americano che farà investimenti in ucraina sulle varie risorse naturali
-i profitti di questi investimenti verrano quindi poi divisi 50 e 50
-all’inizio servirà metterci soldi, perchè l’ucraina ha escluso dall’accordo le aziende statali che attualmente già hanno in concessione quello che viene attualmente prodotto/estratto
in pratica se domani in ucraina trovano un nuovo giacimento, o sfruttano un giacimento conosciuto ma non ancora assegnato a nessuno, usa e ucraina metteranno il 50% cad degli investimenti per estrarlo e si divideranno il 50% dei profitti
magari non il migliore degli accordi, ma tutt’alto che i 500 miliardi che blaterava Trump
Dall’altro spero che i paesi europei non vedano che Trump parte chiedendo 200, per poi accontentarsi di 20, e prendano la cosa come un “Ok, relax ragazzi, possiamo rimandare alla prossima generazione gli Stati Uniti d’Europa”
no non è cosi
gli USA se vogliono risorse devono fare il 50% degli investimenti per averli, e in cambio avranno il 50%, e solo su cose “nuove”.
Es. gli ucraini hanno un giacimento non sfruttato di neodimio(terra rara) in qualche regione ?
USA e Ucraini devono ivestire bo 1 miliardo (500milioni a testa) , per creare un sito di estrazione da zero
quando sarà funzionante, quello che guadagnerà il sito verrà immesso nel fondo che darà 50% dei dividenti agli usa e metà agli ucraini.
quindi gli ucraini ci guadagnano il 50% nello specifico di questo accordo.
Finché l’ucraina esiste come paese indipendente putin ha perso la guerra.
Questa è una semplice realtà che nessuna cortina di fumo può oscurare
Intendiamoci poi, questo “deal” è stato ottenuto in modo da apparire strozzinaggio mafioso fatto ai danni di gente con l’acqua alla gola, ma teoricamente il fatto che gli usa siano più “investiti” in ucraina potrebbe essere un fattore positivo per la sua sopravvivenza (se il paese cade con chi vai a battere cassa?)
il punto è che dovranno mettere soldi in questo fondo, non è un pagamento per gli aiuti, se metti il 50% degli investimenti e ti torna il 50% dei profitti stai facendo una cosa “normalissima”
anche perchè gli ucraini sono sostanzialmete uno stato fallito a livello economico, non avrebbero la forza di fare questi investimenti da soli
le aziende statali ucraine che attualemnte controllano il 100% delle risorse attuali, sono fuori dall’accordo, e nulla vieta all’europa ne di comprare da loro, ne in futuro di accordardsi con l’ucraina per investire in queste aziende.
Io comunque mi chiedo quando qualcuno si accorgerà tra le grandi menti che sono in questo momento alla casa bianca che la grande posizione vantaggio dei cinesi a riguardo di questi (e altri materiali) non è tanto/solo l’estrazione, ma sopratutto la raffinazione. Nel caso delle terre rare la Cina detiene il 90% della capacità di lavorazione mondiale (e un 60% di estrazione). È questo che li mette in una posizione di forza. E figuriamoci se adesso le compagnie americane si metteranno a costruire costosi e grossi impianti di lavorazione a 100 km dal confine russo, in territorio straniero.
È sopratutto una inculata ai nostri danni, sia per la sicurezza ai confini est, sia per l’Europa come entità politica. Ma questo d’altronde è il trend degli ultimi decenni.