Ukraine: The clankening. (Part 5)

e nessuno li farà entrare a breve, sono solo state accettati come paesi candidati

la croazia (ultimo stato a entrare), ci ha messo 10 anni ad entrare (2003-2013), l’allargamento ad est idem più o meno, le richieste fatte nel 1994/95 e l’adesione è avvenuto nel 2004.

e non erano paesi devastati dalla guerra, realisticamente l’ucraina ci metterà di più.

Ma poi farla entrare quando purtroppo x gli ucraini si rischia di avere un paese stile korea del nord vs sud alle porte di casa nostra.

Per me al massimo ucraina rimasta faranno un accordo di neutralita’…i soldi del gas russo purtroppo interessa piu dei bambini deportati in russia

quello non è cmq possibile a prescindere

i trattati in essere vietano a paesi con territori contesi e/o in guerra di entrare nell’unione per ovvi motivi

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Esatto la vedo dura per questo

Ma comunque per entrare in ue i parametri economici sono definiti (magari migliorabili) ma sono ben definiti. Così come quelli ad esempio sulla libertà di stampa piuttosto che la corruzione, quindi non è che possono veramente entrare cani e porci. E l’ucraina aldilà della guerra è ben lontana anche solo dall’essere vicino a qualcuno di questi standard eu.

Diverso invece è il discorso culturale o di fascismo che qualcuno diceva prima. Perchè come fissi un parametro per evitare che entri un orban 2 e come garantisci che un paese che oggi ci entra da socialista, un domani non diventi di ultradestra?
Se fai una legge in cui dici che i fascisti non possono stare in europa, il giorno dopo chi resta? Boh forse giusto la Spagna? :asd:

quello che se vogliamo manca in EU è poi “la forza” per far rimanere tali standard una volta che si è entrati.

Ma perchè viene meno forse anche per le solite politiche suicide di austerity eu che hanno solo fatto incazzare le persone facendoli diventare più fasci di prima.
Un buon compromesso per me sarebbe forse lavorare sulle modalità di votazione dei singoli stati in modo che il peso del voto per un paese sottoposto a parecchie sanzioni tipo l’ungheria, si veda tolto un po di peso nel voto. Ma è una strada molto difficile e non sono sicuro che alla fine non porti ad un vulnus democratico tra voto dei cittadini e imposizione di forza dell’europa.

Per me in generale è sbagliato che un singolo stato possa mettere veto sulla decisione di altri 25.

si spera che ulteriori allargamenti convergano anche con riforme in EU in tal senso se no semplicemente come si vede già oggi diventa un pasticcio o la fiera delle forzature.

Sono d’accordo ma qui c’è il loop per cui per cambiare questa regola cretina, ti servono lo stesso i voti dei 25 per toglierla :asd:

Oltretutto ma questo forse è più un pensiero mio, in un’europa in cui il processo di integrazione tra i paesi non ha mai veramente accelerato e con tante diffrenti esigenze (che riguardano anche noi, vedi nord vs sud europa), le istanze di un gruppo di paesi magari sarebbero profondamente diverse da quelli di altri e in tal caso non necessariamente la maggioranza farebbe il bene di tutti.

Più semplicemente la soluzione è che se i parametri considerati per l’ammissione vengono meno mentre si è all’interno dell’Unione, dovrebbe partire in automatico una procedura di espulsione. Non immediata, chiaramente, con paletti graduali (e pluriennali) durante i quali la nazione sotto esame può rimettersi in carreggiata, ma se non lo fa perde gradualmente le prerogative comunitarie e i fondi fino ad una decisione finale di espulsione se non si ritiene sia rientrata nei parametri previsti.

Procedura che dovrebbe essere slegata da voti con diritti di veto, dato che solo la decisione finale andrebbe messa ai voti e magari facendo bastare la maggioranza di due terzi.

Questo dovrebbe assicurare una certa pressione dei decisori nazionali ad uniformarsi a certe regole, e soprattutto togliere ossigeno alle narrative di “exit”, visto che l’exit sarebbe già garantita di per sé se si continuasse a fare gli antieuropeisti.

Ci sono rischi di “imposizione” dall’alto? Ci sono, ma con una procedura graduale non sono tanto diversi da quelli oggi in essere per le multe europee, ed in ogni caso una rogue nation che cominci a farsi i cazzi propri destabilizzano la UE non la vogliamo lo stesso dentro.

Il problema vero sarebbe fare passare una cosa del genere OGGI. Però magari se convinciamo gentilmente l’Ungheria ad uscire spontaneamente…

Idealmente ma ripeto che per me non è così facile. Che succede se quei parametri non rispettati sono frutto del fatto che è una scelta di governo il quale è legittimato dal popolo (che magari lo sostiene pure ampiamente) ? Facciamo l’esempio più vicino a noi, l’italia. Facciamo che un paese da domani non può più avere un governo fascio. Se la Meloni tra 5 anni vince di nuovo, che si fa? Veniamo buttati fuori? Io che non sono fascio non posso rimetterci la stabilità del mio paese perchè un branco di cretini vota con il braccio alzato.
Piuttosto per me bisogna accelelare con l’integrazione dei paesi ue a partire da un’unica economia (compreso il debito pubblico) e da una centralizzazione di alcune leggi (tipo quelle civili) in modo che venga tolta autonomia ai paesi. Solo così diventiamo davvero europa e non un area di libero scambio e moneta unica come siamo rimasti ad oggi. Il problema è che l’europa in questo momento manca di coraggio. L’idea dei padri fondatori di 80 anni fa era quella degli stati uniti d’europa non di un gruppo di paesi ognuno che fa il suo e l’europa che legifera su cagate tipo le norme sulle farine degli insetti. Cioè siamo talmente fermi che dopo 80 anni, solo oggi, con una guerra al confine stiamo cominciando a parlare di esercito unico.

Per il resto se il problema fosse solo l’ungheria buttiamola fuori inventando chessò un referendum fuffa tipo brexit :asd: e il problema oggi lo risolviamo ma poi finisce che ce lo ritroviamo comunque in futuro con altri

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Speriamo abbiano capito :sisi:

“If we want peace, we must prepare for war.”

Certo che sì, lo si butta fuori. Anche fossimo noi.

Il popolo è sovrano a casa sua, non a casa di tutti gli altri. Se il popolo sovrano (o bue a sto punto) vota per gente che causerà la loro uscita dall’Europa, che ciò avvenga. Anche a costo ci vada di mezzo chi non voleva uscire: prendiamo il caso dell’Italia oggi, al governo abbiamo Meloni e Salvini ed è tutto un arruffianarsi tassisti e balneari e fare condoni; non ci vado già forse di mezzo anche io che non li ho votati? Ne sono forse immune? No. Stessa cosa in Europa, ma gradualmente, così da lasciare il tempo alla nazione di correggere la sua rotta e al popolo di cominciare a capire le conseguenze. Una volta fuori poi niente vieta di chiedere di nuovo l’entrata una volta che più avanti le cose dovessero “tornare a posto”.

Ma se il tuo popolo vota un governo fascio, e le regole dicono che non puoi avere un governo fascio, cazzi tuoi.

Anche perché tolta l’UK, che ha assorbito la botta della Brexit perché aveva mantenuto la moneta sovrana, e comunque non se la passa benissimo, altri paesi dopo l’adesione alla moneta unica rischierebbero di andare a gambe all’aria il giorno dopo la riemissione di moneta sovrana, con rischio istantaneo di iperinflazione (la shorterebbero tutti una nazione così, in ogni modo immaginabile, nei mesi antecedenti l’uscita definitiva).

E sono d’accordissimo con l’integrazione ancora più stretta dei paesi europei. Non concordo totalmente sul fatto che l’UE legifera sulle cagate, cioè, in parte è vero, ma non solo e le idee che vengono fuori sono più che buone perché orientate al miglioramento del benessere complessivo. Se mai ci sarebbe da sanare una certa fisiologia spaccatura, distanza tra chi decide in Europa e il popolo, ma la “vicinanza” tra governanti e governati è illusione recente per il boom dei mezzi di comunicazione. La catena di collegamento tra i vari organi governativi dovrebbe sempre essere politica tramite la rete del territorio che faccia da filtro, senza di quella è tutto un rispondere alla pancia del popolino perché è quello che fa più rumore.

Su questo sono in disaccordo. Primo perché non so quanto possa essere legittima un’espulsione che sarebbe frutto delle scelte di un governo votato dal popolo. E il popolo può anche essere libero di sbagliare, venire abbindolato o virare nell’ estremismo come nel caso della grecia che è stata portata ad estremismi dalle scelte sbagliate dell’ europa che impose lacrime e sangue.
In secondo luogo se l’espulsione fosse un meccanismo legato alle scelte di un governo, l’Europa rischierebbe la propria tenuta perché imho sarebbe più debole di fronte a possibili ingerenze esterne. Lo abbiamo già visto con brexit e immagina se invece bastasse ad un paese straniero infiltrarsi in un governo, fare appositamente scelte in contrasto con l’europa così da venire espulso. Non servirebbe neanche un referendum. A quel punto il rischio diventerebbe l’implosione dell’Europa.

eheheeeeh

https://twitter.com/novayagazeta_en/status/1770059808529420316?t=pur1rzRWZkTcuGR9dbtVwA&s=19

ma c’è chi casca dal pero alla scoperta che putin sia il candidato che la russia vuole? al netto del “processo di elezioni”

Ma perdonami, allora aboliamo il suffragio universale: in che senso “non so quanto possa essere legittima l’espulsione frutto delle scelte di un governo votato dal popolo”? E quando dovrebbe essere legittima allora?

Se un popolo sceglie qualcosa che va contro le regole dell’Europa, che senso ha tenerlo dentro? Fai solo crescere il sentimento antieuropeista al suo interno. Invece lo accompagni, ripeto, GRADUALMENTE, alla porta. Ha tutto il tempo del mondo per ripensarci e per attuare le riforme necessarie per rimanere dentro. Non lo fa? E allora ripeto, che cazzo ci sta a fare dentro se non vuole seguire le regole?

Col buonismo che tiene tutti dentro si finisce per distruggere il sogno europeo, che già ne risulta piuttosto annacquato. No le regole devono essere chiare e valide per tutti, altrimenti il progetto EU è bello che naufragato. Regole con mille paletti, con procedure lunghe e che lascino ampio margine per gli stati, ma se non mettiamo ora un argine che dice “o segui i dettami democratici europei o anche ciao” poi davvero un domani sono tutti piccoli Orban, e quando sei pieno di nazioni antieuropeiste le forze centrifughe prima o poi finiranno per disgregare del tutto l’Unione.

Meglio un Unione ridotta, meglio che esca chi è un freno alla futura integrazione, pochi stati ma ben integrati saranno magari economicamente meno importanti in numeri assoluti, ma muovendosi all’unisono poi l’effetto economico e geopolitico sarebbe certamente superiore di quello di decine di entità semiautonome che fanno un po’ il cazzo che gli pare.

E l’Europa sarebbe MENO vulnerabile alle ingerenze di un attore esterno, perché se chi è manovrato da fuori è, appunto, fuori dall’unione, ha poco da nuocere ai meccanismi interni. Se invece è dentro, tra diritto di veto eccetera poi diventa forza attiva per l’implosione. Ma il GOP in America non ci sta insegnando niente?

forse spiegata la recente precisione dei russi nei bombardamenti?

guarda i figli della merda

https://twitter.com/POLITICOEurope/status/1769974630297596379?t=SZ8sBgtYpqyT8M53ebfLpg&s=19

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