Ukraine: The clankening. (Part 4)

questo è un game changer

e ricordate, prima di fare acquisti controllate qua

Slava Ukraini :fist:

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Non ho trovato se nelle metodologie comprendono o no chi ha avuto percentuali smodate di incremento verso il Kazakistan…

si non ci sono state avanzate ma gli ucraini continuano a smantellare l’esercito russo, pezzo per pezzo ogni giorni.

inoltre l’essere “stanchi” non è una opzione valida quando ti invadono, i vietcong ci hanno messo 20 anni ma gli americani li hanno sloggiati .

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non so se è confermato
ma hanno triato giu un altro tu22 :D

https://ukranews.com/en/news/975212-tu-22-that-attacked-ukraine-shot-down-over-kursk-oblast-media

se confermato la questione è su come hanno fatto a beccare qualcosa 130Km all’interno del territorio russo.

sono una sorpresa troppo golosa per annunciarli in anticipo, qualcuno starà già volando

credo includano solo le compagnie ancora attive direttamente in Russia

per vedere le metodologie impiegate c’è un paper di 35 pagine che non ho ancora avuto voglia di leggere :asd:

Dopo una scorpacciata di film natalizi e spensierati, con cui ho alleviato nei giorni scorsi una febbre che sembrava non finire mai, ieri notte mi sono fatto coraggio e ho guardato “20 Days in Mariupol”, il documentario di Mstyslav Chernov.

La vicenda era in gran parte già nota, dato che Associated Press ha vinto un premio Pulitzer per il giornalismo di servizio pubblico, grazie al lavoro svolto proprio da Mstyslav Chernov e i suoi colleghi Evgeniy Maloletka, Vasilisa Stepanenko e Lori Hinnant. A sua volta, Evgeniy Maloletka è stato premiato col World Press Photo of the Year. Quindi avevo già letto e visto parte della loro documentazione.

Arrivando al punto, il documentario si focalizza sulla città di Mariupol ma racconta situazioni, paure e drammi che hanno toccato tutta l’Ucraina nei mesi seguenti. La lucidità e consapevolezza con cui i giornalisti decidono di recarsi a Mariupol fin dall’inizio e di restarci fino a quando si ritroveranno a essere fra i principali bersagli dei russi, ormai padroni della città, è ammirevole.

Alcune sequenze, come quella dello scantinato dell’ospedale improvvisato, sono dei veri e propri incubi a occhi aperti.

Il documentario quindi mostra la tragedia della guerra che lentamente si insinua nella vita degli ucraini (inizialmente convinti che almeno i civili fossero al sicuro) fino a smontarla pezzo per pezzo, ma mostra anche le difficoltà nel lavorare di chi fa informazione, con l’aggiunta di ricevere non di rado offese e sfoghi da parte della popolazione, alla vista delle loro fotocamere e videocamere. Una delle parti più toccanti, fra le tante, è il momento in cui alcuni ucraini, cittadini semplici ma anche dottori, chiedono ai giornalisti di continuare a documentare perché convinti che il mondo debba vedere cosa stanno subendo.

Il documentario è un capolavoro già di suo e dovrebbe essere visto a prescindere, ma in qualche modo ho avvertito anche il dovere di guardare e ascoltare quelle persone che, davanti alle proprie vite distrutte, hanno pensato a noi spettatori e a metterci in guardia su cosa sia la guerra.

Il lavoro di questi giornalisti, oltre ad essere stato riconosciuto col Pulitzer (per la parte giornalistica) e col World Press Photo (per la parte fotografica), vede questo documentario fra i 15 candidati come miglior film straniero e miglior documentario agli Oscar.

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cmq pensavo ieri che con un po’ di “palle” in più, polonia e romania potrebbero aiutare l’ucraina sulla questioni difesa aerea,
visti gli sconfinamenti di droni e missili russi in territorio nato, potrebbero portare al confine un po’ di AA, e dire che tutto quello nel raggio di 100/150 km che arriva dal confine loro lo tirano giù visti gli episodi recenti.
Considerando che Liv e Odessa sono grosso modo entro quei range, sarebbero protette e gli ucraini potrebbero spostare un po’ di AA in altre zone. Certo sarebbe ad un passo dall’intervento diretto, ma d’altrone quelli che sconfinano con i missili e i droni ad oggi sono i russi :v

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Comunque Zelensky in visiva ad Adivka porca troia
è a un tiro di sputo dal fronte

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Sì, visto anche io. A 5 km dal punto più caldo a nord, il rischio lì di certo non è nullo.

È un bell’azzardo, soprattutto considerato che possono tranquillamente bersagliarlo con l’artiglieria, come avevano fatto con la premiazione a pochi km dal fronte.
Vuol dire però che ha ancora supporto dai militari, dalla popolazione e che i loro servizi funzionano.

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Pochi cazzi. Zelensky è il Churchill del 2020

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Ah ma l’abbiamo già detto che quest’attore sta dando lezioni clamorose ai politici di tutto il mondo

La russia chiede la convocazione del consiglio di sicurezze dell’Onu perl’attacco a Belgorod :|

poverini la guerra ad altri è ok al loro territorio no
in altre epoche rostov era in fiamme a quest’ora sono patetici

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cry me a river

La faccia come il culo

In altri tempi avrebbero mosca in fiamme, questi sono dei veri criminali di guerra ma pure dei vigliacchi clamorosi, appena gli fai esplodere un fienile dentro il loro territorio tutti a frignare

Io sono combattuto. Da una parte mi sono veramente rotto il cazzo di vedere i civili ucraini bombardati (e peggio) dall’inizio della guerra, costantemente e impunemente, mentre i cittadini russi vivono bene o male tranquilli e beati e incuranti delle sofferenze altrui fino a che non li vengono a prendere per portarli al fronte. E quindi che abbiano anche loro un assaggio della stessa medicina.

Dall’altra so che è assolutamente sbagliato e so che la mafiocrazia al potere lo userà per rincoglionire ancora di più la massa.

Tutto questo SE effettivamente è stata una rappresaglia su obiettivi civili. Se invece sono effetti collaterali dell’attacco su obiettivi militari allora stigracazzi.