Ufo in diretta dalla videocamera della ISS



In ogni caso sarebbe uno shock difficile da gestire. Io non ci vedo nulla di buono.

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La vera domanda che mi annienta è se la vita è un caso fortuito frutto di combinazioni rarissime e impossibile che realisticamente si possano ripetere o se l'universo ha come dire, un suo "dna", che per certo prima o poi genera la vita. Come si arriva dall'idrogeno al carbonio? E dal carbonio al primo batterio?

Se l'abiogenesi è il processo naturale che genera la vita da materia non vivente per la crescente organizzazione di reazioni chimiche in sistemi non viventi, qual'è l'esatto istante in cui si accende la prima scintilla?

E quanto è probabile nell'universo tale evento su scala di miliardi di anni?

Domande senza risposta.

Sono portato a credere che nell'universo la vita per quanto rara non può essere un solo unico e isolato caso ma solo perchè la mia mente non accetta razionalmente il caso unico vista l'enormità dell'universo. La cosa complicata è stabilire la quantità di luoghi dove per certo la vita esiste. Questo numero sarebbe un valore che va da 1 a n. Poi va stabilito se l'intelligenza è o meno un processo naturale e quanto è raro. Dopo di che sarebbe da stabilire quanti miliardi di anni servono a quella vita per costruire la prima bomba atomica. A noi ne sono serviti 4 e rotti. Dopo di che sarebbe da calcolare quanti ce ne servono a noi per i viaggi interstellari. E se fossimo noi quelli avanzati e tutti gli altri stanno ancora allo stadio di amminoacidi? E se fosse il contrario dove noi siamo i più scarsi? E se fossimo a tanto così dal first contact?
Le risposte ci sono, solo non sono certe al 100% e ci aggrappiamo allo 0, perché fa brutto la risposta ovvia. La vita è relativamente rara, l’intelligenza molto di più, ma l’universo è abbastanza grande da avere alieni. Solo che siamo limitati dalla velocità della luce e per la rarità dell’evento le forme di vita intelligenti sono aghi nel pagliaio a milioni di anni luce di distanza, unlucky. È abbastanza ovvio che sia così.


idrogeno-->carbonio = reazione nucleare dentro stelle di grandi dimensioni
Si chiama nucleosintesi stellare, dall'idrogeno al ferro, ti basta seguire la tavola periodica. Dal ferro in poi non è più possibile perchè la reazione non produce più energia ma la assorbe.
Una volta che hai gli elementi di base, basta averli "assieme", la chimica fa il resto, per come sono fatti gli orbitali del carbonio tende a creare queste molecole molto stabili. Se poi vuoi più dettagli parti dagli esperimenti di Miller in poi



*
basta solo pensare alla storia della terra, abbiamo avuto 265 milioni di anni di dinosauri che per il resto dell'universo non sono mai esistiti praticamente, e pure per noi se non era per qualche fossile


Chiaramente non ho le basi per dire quanto possa essere rilevante questa scoperta, comunque apparte l'essere interessante mi fa "sognare" che piano piano ci renderemo conto che la vita elementare sia più diffusa di quanto immaginiamo ora.


altro dilemma che mi è venuto in mente e avevo dimenticato di chiederti,
se la velocità della luce fosse infinita o istantanea e non limitata a 300.000 km/s
si avrebbe lo stesso la violazione del principio di casualità?
o invece no?

perchè pensavo che il limite della velocità della luce non è costante in tutti i sistemi di riferimento, per esempio nell'attrazione gravitazionale di un buco nero
non verrebbe accelerata oltre il suo limite venendo risucchiata?

anche se è vero che qualsiasi cosa venga catturata da un buco nero di certo non ha nessuna possibilità di tornare più indietro.

ho letto qualcosina qui anche se ci ho capito poco.

https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_riferimento_inerziale
Attenzione, la velocita' della luce e' sempre costante in tutti i sistemi di riferimento (inerziali).

E' la parte controintuitiva della relativita'. Sei fermo rispetto alla sorgente della luce? Viaggia a 300 kkm/s. Viaggi a 100 kkm/s nella stessa direzione? La luce viaggia sempre a 300 kkm/s.

Quello che cambia e si deforma e' lo spazio-tempo, e lo fa in maniera tale per cui il rapporto tra spazio percorso e tempo trascorso per una particella priva di massa rimane costante.


vero dimenticavo, a proposito Pjem puoi rispondermi ad un ultimo dilemma?

poi la smetto visto che in materia anche se è interessante sono un completo ignorante, magari come per sopra è una stupidaggine che mi sfugge che non riesco a capire.

visto che in natura ci possono essere anche milioni di particelle in entanglement come è possibile che anche casualmente non possano nascere dei paradossi o contraddizioni al principio di casualità?

ti faccio un esempio per capire meglio

osservatore A e osservatore B sono nei loro rispettivi laboratori a distanza ipotetica perchè ovviamente sulla Terra non è possibile farlo, di un minuto anno luce.

sia osservatore A che osservatore B hanno una di una copia di particelle in entanglement tra di loro

osservatore A effettua la misura mettiamo alle 7.58 e spedisce la sua risposta all'osservatore B, ma anche l'osservatore B effettua la sua misura ma alle 7,57 e spedisce la sua risposta all'osservatore A, per cui mentre l'osservatore B dovrà attendere un minuto di tempo cioè quanto viaggia l'informazione alla velocità della luce, l'osservatore A vedrà invece arrivare la risposta quasi immediatamente appena avrà spedito la sua.

adesso mettiamo che l'osservatore B effettui la sua misura invece che alle 7.57 alle 7.56, mentre l'osservatore A effettua la sua misura sempre alle 7.58, in poche parole all'osservatore A arriverebbe la risposta sulla misura della particella interconessa con la sua un minuto prima che lui effettui la sua misurazione e spedisca la sua risposta e per quanto assurdo "conoscendo" il risultato in anticipo della misurazione della particella dell'osservatore B.

ciò non creerebbe una contraddizione?

visto che le particelle interconnesse tra di loro sono già in qualche modo correlate tra di loro, variando il tempo in cui effettuano le misurazioni gli sperimentatori, si potrebbe "imbrogliare" il limite della velocità della luce?

e infine un ultima cosa davvero e poi la finisco qui avevo letto secondo il teorema di non comunicazione



adesso però mi chiedo invece due ipotetici osservatori microscopici che sono in un sistema isolato come avviene nel funzionamento dei processori quantistici
potrebbero davvero farlo?

grazie per la pazienza.
rileggendo penso di aver detto delle assurdità e bestialità però allora non capisco perchè scrivono nel futuro della possibilità di creare reti quantistiche se non è affatto vero che sia possibile farlo.


Rete quantistica



siamo nel 2021 a quanto pare non ci sono ancora riusciti!
Non è un paradosso perché la misura di B non la fai quando misuri B, se ti arriva prima il segnale da A quella è anche la misura di B perché il sistema è entangled. È proprio questo il significato intimo dell’entanglement, quando tu provi a misurare B in realtà il sistema è già collassato dal fatto che ti è arrivata la misura di A


in poche parole è come se fossero una cosa sola ecco perchè stanno facendo sforzi per cercare di creare una rete quantistica formata da processori interconnessi in entangled.
molto ambizioso e incredibile come progetto sei mai avranno successo chissà che potenza di calcolo potrebbero mai avere a disposizione.
d'altronde se aumenta la potenza di calcolo di cpu classiche che lavorano in tandem lo stesso si otterrà come risultato con cpu che funzionano secondo il computing quantistico, no?

in un altro forum in cui si discute di futuri computer quantistici mi hanno dato una buona spiegazione su come funzionerebbero.



L’articolo è scritto male. La versione inglese dice che il funzionamento senza canali fisici si riferisca alla crittografia quantistica. Lì ha senso, perché stai cifrando o decifrando messaggi, non li stai trasmettendo. L’entanglement non trasmette mai, punto.

Dal punto di vista della trasmissione di informazioni, l’entanglement è identico al caso banale in cui hai per esempio una scatola con due palline, una bianca e una nera. Queste vengono mescolate casualmente, inserite in contenitori opachi e sparate in direzioni opposte. Quando uno dall’altro lato riceve il suo contenitore, lo apre, e vede che è nera, sa che l’altra è bianca. Ma non c’è stata comunicazione istantanea: se l’altro non apre il contenitore, può solo aspettare che il primo gli mandi una mail dicendogli che la sua è bianca Per l’entanglement è la stessa cosa da questo punto di vista.


ma allora chi mi dice che in realtà il risultato non era già stato deciso precedentemente fin dall'inizio e che il risultato non sarebbe mai cambiato per chi apriva la scatola?

Shpongle ma allora mi potresti spiegare cosa cavolo avrebbero ottenuto nell'esperimento in entanglement dei due tamburi sincronizzati insieme?

https://www.fastweb.it/internet/i-tamburi-miniaturizzati-per-la-rete-quantistica-di-domani/





cioè non ho capito, per caso vorrebbero dire che se invece di particelle microscopiche, sarebbe possibile mettere in entangled oggetti macroscopici
sarebbe fattibile rilevarne le caratteristiche quantistiche nel nostro mondo governato dalle leggi classiche al punto da poterli usare per trasmettere l'informazione?

mi sembra una completa assurdità come sarebbe possibile poter rilevare in un oggetto macroscopico particelle in entangled se non si è effettuato nessuna misura?

a meno che credo che nell'articolo volessero intendere quando hanno scritto



che se si mettessero dei rilevatori di vibrazioni dei tamburi, una volta che una delle due parti si fosse effettuata la misura facendo collassare tutto il sistema e cioè entrambi i tamburini.
questi smetterebbero di vibrare permettendo cosi di capire quando l'altra parte è stata misurata.

ma credo che la tua spiegazione sia la più sensata è impossibile che siano riusciti nell'impresa di trasmettere l'informazione del collasso del sistema in entangled dei due tamburini soltanto misurandone uno solo.

perchè dall'articolo mi sembrerebbe di capire che con questo sistema sarebbe possibile convertire i q-bit in bit normali classici con cui poter comunicare informazioni a distanza, con la differenza che creando reti quantistiche sarebbero istantanee.

dopo le tue spiegazioni temo di più purtroppo che sia una male interpretazione dell'esperimento.

ma sono articoli come questo che ci fanno illudere.
Non cambia niente se è macro o micro, uno stato è entagled solo finché non è osservato (cioè non interagisce). Tutte le regole nel micro valgono per il macro, idem per l'impossibilità di trasmettere l'informazione.

Il motivo per cui è difficile avere oggetti macro entangled è proprio perché più sono grandi più è difficile isolarli da qualsiasi interazione. Tu pensi che siccome sono macro li puoi vedere, ma non li puoi vedere se sono entangled, se li vedi non sono più entangled perché li hai osservati

Inoltre il motivo per cui non capisci appieno gli articoli è che non hai le basi, sono questioni molto tecniche che non puoi riportare in articoli, se dovessi spiegarti l'argomento in modo che ti torni logicamente tutto dovremmo stare qui fino alla prossima settimana.


Asd sì il trucco informatico on/off su se hai misurato qualcosa o no in sè, non tanto vedere il risultato della misura.

E' un dubbio legittimo ma purtroppo non funziona. Questo ragionamento puoi farlo anche con il caso più semplice della doppia fenditura. Basta avere 2 elettroni entangled, poi li mandi ciascuno in un esperimento doppia fenditura. Se metti un detector in una delle due fenditure dal primo elettrone, l'altro elettrone non forma più pattern di interferenza, se invece non lo metti mostra pattern di interferenza, quindi con una specie di codice morse di osservazioni/non osservazioni hai comunicazione istantanea!!oneone

Ma non funziona perché se è già entangled, l'elettrone non mostra pattern di interferenza a prescindere.

Alcune parti dell'articolo quotato sono scritte male, ma mi sembra che il giornalista stia attento a dare l'impressione che ci sia comunicazione istantanea, senza mai dirlo esplicitamente.

Il fatto è che un qubit non è per forza entangled, un qubit è un'unità di informazione quantistica che può essere entangled oppure no. Ma per trasmettere questa informazione serve sempre un canale fisico, per esempio una fibra ottica.


immagino! maledizione sembra che il nostro universo fisico sia stato costruito in modo che non sia possibile scoprire mai in nessuna maniera il meccanismo che funziona dietro alla meccanica quantistica.



che stronzi sti elettroni! da quello che mi hai scritto però mi sorge un dubbio, se nel 1 caso mettendo un rilevatore una particella non mostra più patern di interferenza, nelle particelle in entangled che non la mostrerebbero mai a prescindere, nonostante la presenza o non presenza di rilevatori, chi è che le starebbe "osservando" interferendo al posto nostro? porca paletta adesso sparo la stronzata universale! sono le particelle stesse che essendo correlate tra di loro interferiscono a vicenda impedendo di creare il patern di interferenza.

infatti anche per questo ci sarebbe la fregatura perchè l'informazione viaggerebbe sempre a velocità luce e non istantanea.


L'altra particella. L'entanglement è interazione. Non mandarmi a cagare, non ho deciso io le regole

In un certo senso tutte le interazioni possono essere viste come entanglement se le metti in una black box isolata che non misuri dall'esterno. L'osservazione in realtà è solo ulteriore entanglement con l'ambiente, che è costituito da vari n-avogadro di particelle che vanno in entanglement con le particelle che prima erano solo entangled tra loro. Il tuo apparato di misura, nello specifico (e volendo lo scienziato che legge i risultati).


Bravo, è giusto, "osservazione" non significa l'occhio umano o un cervello, ma l'interazione dal punto di vista di un apparato di misura.

E' spiegato bene in doi 10.1103/RevModPhys.71.S288 a pag 3 per chi è curioso e sa come prenderselo (non voglio incollarlo).



il fenomeno stesso fisico osservato che è interconnesso con l'osservatore e con tutto, ma ci impedisce di comprenderne il meccanismo nascosto dietro perchè
siamo noi stessi e tutto il resto parte del sistema.

chiunque o qualunque cosa abbia inventato tutto questo è un Genio e un Folle
contemporaneamente.


Comunque, da un punto di vista più scientifico, segnalo il progetto Galileo: https://projects.iq.harvard.edu/galileo (Loeb sicuramente è un uomo che crede molto in sé stesso, ma il suo progetto è l'approccio più scientifico di cui abbia conoscenza oltre ai vari SETI classici).

A proposito, intervista di West (metabunk) a Loeb: