Billy
(Billy)
March 10, 2013, 7:40am
41
comunque ci sono ingenti finanziamenti per i brevetti e l'attività giovanile, quindi farei l' uno e l' altro (chiedi ad un consulente che faccia solo questo (io ne conosco uno con uffici sicuramente a roma e milano ma boh, non so se lo consiglierei) e tramite altro consulente ti fai fare i documenti per richiedere il finanziamento, che comprende non solo il brevetto ma anche l' industrializzazione e il marketing dello stesso
MorsTua
(MorsTua)
March 10, 2013, 9:04am
42
Ñagasн
Ciao a tutti, avete mai brevettato una vostra creazione? Stò lavorando su un progetto e vorrei tutelarlo, ma, studiando sul web ho visto che la strada per l'ufficio brevetti è tortuosa, a meno di non passare tramite professionisti che si occupano proprio di questo, con costi che vanno un pò oltre il budget di uno studente squattrinato. Il brevetto a cui sono interessato è a livello internazionale. (tramite consulenti il costo è di 10k € circa) Nello specifico vorrei capire, se qualcuno c'è gia' passato, se per fare la ricerca sullo stato dell’arte per verificare la novità dell’oggetto della domanda utilizzando le banche dati brevettuali e la presentazione del progetto, posso pensarci da solo senza passare per terzi o comunque contenendo i costi. P.S. ma un'agenzia non potrebbe dire "no mi spiace la sua idea gia' è stata usata" e fregarmela?!? Tnx! Quando sarò miliardario regalerò un pò di azioni della mia futura società a chi mi saprà aiutare
Mio papà brevettò un ombrello parasole che aveva il manico che diventava una sedia. Fatto per i giocatori di golf...
La cosa incredibile fu che cmq, ne vendette un tot alla dupont prima di rendersi conto che non stava dietro ai loro ordini (li assemblava artigianalmente) e gli cedette brevetto e stampi.
Non ne ho più sentito parlare quindi non credo fecero un grosso affare
Se devi brevettare in italia ti costa un tot, poi ogni paese dove registri il brevetto va a sommarsi. Inoltre il brevetto va mantenuto annualmente e ovviamente la tariffa varia in base a quanti paesi hai registrato il tuo brevetto.
Il problema è che brevettare qualcosa a livello mondiale costa un fottio e poi basta che cambino di una virgola il progetto che il tuo brevetto non vale un piffero.
ps: per puro caso la cina non riconosce i brevetti
tef
(tef)
March 10, 2013, 9:18am
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contatta l'utente GrimReaper o grimpressive non ricordo il cazzo di nick che ha qua
Ang3l
Nessun risparmio o semplificazione, ma hai un'anno di tempo per pensarci e trovare investitori ecc. Il risparmio lo si ha con in brevetto europeo quando designi più di 3-4 paesi.. inoltre il brevetto italiano ha in vantaggio che lo accettano quasi di sicuro perchè non fanno un vero e proprio esame (se l'invenzione è nuova e dotata di attività inventiva, esame che fa l'ufficio europeo). Il concetto è complesso da spiegarsi, rivolgiti assolutamente a professionisti!
ma il diritto di priorità come funziona nello specifico? se io ad esempio presento una domanda di brevetto in italia oggi, fra un mese qualcuno ha la mia stessa idea in spagna, quando vado ad estenderlo a livello europeo che succede?
anche no, nel senso: una metà buona delle cause in materia brevettuale, non casualmente, sono fatte per "contraffazione per equivalenti".
Tra l'altro, la tenuta di un brevetto dipende anzitutto dalla sua natura (di prodotto o di procedimento, e la differenza non è poca cosa)...
La cina non riconosce i brevetti?
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-01-09/brevetti-cina-batte-tutti-220838.shtml?uuid=AbzqBoIH
li dice che presentano moltissimi brevetti...non che li rispettano...
Seguo un grosso cliente che si è visto clonare letteralmente piu' di una macchina con tanto di simbolo simile, e non puo' fare un cazzo, in cina la vendono e loro si attaccano.
E non parliamo di gente che non ha soldi per fare cause eh...
http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stampati/html/relazioni%5C15PDL0011870.html Nel settore della rubinetteria (nel 2002, 15 mila addetti, con un fatturato di 4,5 miliardi di euro di cui 1, 3,3 esportati) la nostra industria tenta di difendersi con il marchio collettivo di qualità "Q Avr". Ma rubinetti e valvole vengono imitati alla perfezione compresi i marchi delle aziende italiane; un caso è stato denunziato recentemente ai presentatori della proposta di legge dalla Cimberio, che ha visto imitato anche il proprio trademark, ed i certificati degli enti certificatori internazionali. L'azienda citata ha osservato che spesso le valvole imitate hanno una presenza di piombo fuori dalla norma; si consideri che sono destinate ad acqua potabile per uso umano, che sono al di fuori di qualsiasi normativa internazionale e che sono pericolose per i consumatori. In taluni casi i consumatori truffati hanno citato l'azienda colpita dalla contraffazione e la dimostrazione che non si tratta di prodotti italiani comporta ulteriori spese legali. Così oltre al danno c'è anche la beffa. La FICEP, azienda varesina specializzata negli impianti per la lavorazione dei metalli, si è vista copiare qualcosa come 60 installazioni in Cina, ed ha avuto anche la spiacevole sorpresa di scoprire, alla EMO di Hannover, un clone delle proprie macchine presentato da una ditta spagnola. Un piccolo ritocco al nome, da FASEP a PASEF, la copiatura di sana pianta del logo dell'azienda, e per l'impresa fiorentina che produce attrezzature per la manutenzione delle automobili la vicenda si è tradotta in 1,5 milioni di euro di perdita di fatturato. Con una prospettiva ancora più pesante: l'impossibilità di restare sul mercato cinese e il rischio di perdere altri sbocchi nell'area orientale. Non è stata intentata nemmeno una causa perché servono soldi e gente in loco per seguirla. La ditta Maselli combatte invece da quattro anni con gli avvocati. L'azienda produce attrezzature per montaggio e smontaggio di ruote ed equilibratori, ed è in Cina dai primi anni '90. Ha scoperto la contraffazione per una serie di telefonate di clienti insoddisfatti: i produttori cinesi, inizialmente suoi distributori, avevano fotocopiato addirittura il libretto delle istruzioni, compreso il numero di telefono dell'azienda. Il prodotto cinese funziona male, ma si vende a prezzi stracciati. In Cina ormai la Maselli non riesce più a vendere. La Corghi, 150 milioni di euro di fatturato, leader nel campo delle autoattrezzature, ha intentato due cause, una nel 1995, l'altra nel 1998, che due anni fa si Pag. 6 sono concluse con la condanna dei contraffattori. La Corghi è in Cina da 40 anni, da 10 ha una filiale e anche uno stabilimento produttivo. Ha mezzi e forze per poter affrontare il problema: ad ogni fiera si controlla la documentazione commerciale degli altri stand e se si vede qualcosa che non convince, viene mandata una lettera di diffida. I produttori segnalano inoltre che taluni fabbricanti italiani importano direttamente prodotti fabbricati in Cina su loro progetto, marchiandoli "Made in Italy". Si segnala inoltre che recentemente la società cinese Su Rie Bin-China ha depositato in Perù il marchio WALITALY per diversi prodotti di rubinetteria e purtroppo il marchio è stato registrato. I produttori italiani hanno fatto ricorso, poiché secondo la legge peruviana non è possibile registrare marchi con denominazioni di Paesi; tuttavia i risultati sono limitati e le spese legali assai elevate. Il Sottosegretario per l'economia e le finanze, Vegas, al salone internazionale dei componenti (22o Automotor), tenutosi nel marzo al Lingotto di Torino, ha proposto un marchio DOC per la componentistica auto italiana, settore che ha fatturato 22.200 milioni di euro nel 2002. Il direttore generale dell'Istituto per il commercio estero, Ugo Calzoni, ha annunziato un progetto speciale di comunicazione dell'Istituto per la penetrazione dei mercati internazionali da parte delle aziende di settore».
certo poi c'è chi fa la causa e poi la vince, ma devi avere soldi e gente che segue la causa, e nel frattempo perdi soldi. Devi anche vedere se ne vale la pena.
Ang3l
(Ang3l)
March 11, 2013, 5:57pm
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La cina brevetta un sacco ma non traduce un piffero..
cippo
(cippo)
March 11, 2013, 10:13pm
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Sei avvocato? No? Lascia perdere.