Tra moglie e marito non mettere il dito, il figlio o il disordine

Secondo me @Attela di mestiere fa il sicario della mafia russa, aleggia troppo mistero attorno a questa cosa :sisi:

Vabbe’ vedo che il discorso è deragliato su di me :asd: tutto quello che volevo dire a thief è che i nostri genitori influenzano tutto ciò che noi siamo, positivamente e negativamente, e quindi di stare attento a quello che dice

Per quanto riguarda me, boh, i soldi di papà mi hanno aiutato giusto fino a comprare l’azienda, ma da lì in avanti mi sono costruito da solo, quindi no, non credo mi abbiano aiutato più di tanto

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Oh, se ho capito bene e @Attela è di Modena, in quelle zone lavori anche con la laurea in lancio di coriandoli :asd:
A parte le cazzate, se non per lavori specializzati, all’università una persona si forma anche con contatti, in modo da crearsi una rete per il lavoro.
Io mi sono laureato a 42 anni, ho visto i giovani in università ora ( scemenze politiche) molto presi da un gioco pericoloso di aspettative/risultati e idee poco chiare.
cercano appoggio e consigli, non sentenze!

Guarda con la figlia grande il rapporto è sempre stato chiaro. Lei sa che io esprimerò sempre un giudizio sulle cose che la riguardano, dai passatempi, passando per lo studio finon ad arrivare alle professioni e lei sarà sempre libera di scegliere perché qualsiasi cosa sceglierà verrà supportata appieno da me.

Sul discorso soldi è stata lei la prima a dire che è interessata a capire come rendersi economicamente indipendente il prima possibile e su questo vertono le mie analisi.

Ad esempio quando si è trattato di scegliere la scuola, lei sapeva che preferivo il liceo artistico, sapeva che sconsigliavo il classico perché aveva un carico di studio e di compiti che non le avrebbe lasciato tempo libero per godersi l’adolescenza e sapeva che per me il latino era inutile e nel caso avesse scelto lo scientifico, per me sarebbe stato meglio prendere l’indirizzo con più fisica e matematica e niente latino.

Lei liberamente mi ha detto che concordava sul classico, che l’artistico non le interessava (sia io che la madre abbiamo fatto l’artistico) e alla fine ha scelto lo scientifico col latino.

Con queste basi io posso dire la mia senza paura di forzarla a fare scelte che lei si sente costretta a prendere per fare piacere a papà e lei saprà sempre come la penso senza veli, bugie o omissioni.

Giusto per aggiungere contesto, io insegno anche disegno tecnico e lei odia il disegno tecnico. Quando a scuola le danno le esercitazioni di disegno io le faccio le stampe fuori scala delle esercitazioni e le dò la mia lavagna luminosa per fargliele copiare paro paro.

@thief intervengo con qualche ora di ritardo per dire che secondo me non hai sbagliato, quanto meno nei contenuti
mi spiego, hai detto la tua da padre e hai fatto benissimo
sei stato drammaticamente pragmatico, e probabilmente palloso, ma fare il padre impone anche questi momenti
hai detto una cosa imho in parte giusta (anche se il futuro non è fatto solo di strade più proficue o probabilità lavorative, ci sono altri valori in campo) ma se poi le hai lasciato la libertà di scelta va benissimo :dunno:
personalmente ho seguito il consiglio di mio padre di non studiare quello che mi piaceva e me ne sto pentendo terribilmente
infatti non lavoro nell’ambito di ciò che ho studiato, ho fondamentalmente incontrato solo degli stronzi lungo il mio percorso e tornassi indietro non rifarei MAI la scelta di ascoltarlo
poi il fatto che lui sia venuto a mancare nel bel mezzo degli studi forse non ha aiutato, ma tant’è

ps: i disegni sono uno spettacolo, tanta roba per l’età che aveva

:rotfl:

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Intervengo a gambatesa solo per dire che io volevo fare l’università di storia a milano. Lo desideravo più di ogni altra cosa. MIo padre voleva che facessi ingegneria. Dopo 2 mesi di tira e molla, mi dice: fai il test a numero chiuso di ingegneria, vedi come ti trovi, se non cambi idea vai a fare storia.
Io accetto e, beata ingenuità, vado a fare il test impegnandomi.
Arrivo ottavo.
Non c’è stata più discussione: mi ha costretto a fare ingegneria.
Dopo un anno ha avuto la brillante idea di ammalarsi di cancro e crepare, lasciandomi solo a fare la vita dello studente/lavoratore.
Al terzo anno ho mollato perché troppo faticoso e l’università di ammazzava di tasse (monoreddito, da solo, con casa in comodato d’uso)

Ora a distanza di x decenni mi sono già trovato diverse strade sbarrate perché non sono laureato e ho perso occasioni GROSSE.

Ok che filosofia non ti sblocca tante uscite lavorative ma la vita è una sola. Studiare la materia che ti piace, se te lo puoi permettere, è una delle piccole gioie della vita.

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:asd:

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Tutti i miei idoli rossi si stanno rivelando invece dei birghesotti figli di papà
Prima chimay, ora attila
Non ho piu certezze, sono confuso e mi sento tradito

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Comunque nessuno dice che un padre non può esprimere pareri e portare i figli a ragionare su che scelta fare, però come l’ha messa giù @thief qui sembrano proprio dei giudizi a priori che suonano di sentenza. Un conto è dire “oh pensaci bene a fare x perché è probabile che poi davanti di troverai z e y” un altra cosa è dire “oh guarda che se fai filosofia sarai una figlia di papà mantenuta che non caverà nulla di buono” . Poi ripeto solo in base a cosa ha scritto lui qui poi magari in RL è stato meno tagliente.

Poi uno si domanda perché gli adolescenti si ribellano ai genitori :asd:
Hai un bias pazzesco contro le materie umanistiche, fattelo proprio dire

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non penso sia una cosa specifica del buon thief, penso che sia una cosa che viene ripetuta da anni e anni e viene interiorizzata senza malizia

io sono sicuro che thief vuole il meglio per sua figlia ed è chiaro che la supporterà qualunque cosa deciderà di fare

Si ma imho la sta già facendo sentire in colpa per qualsiasi cosa sceglierà che ha già messo sul piatto che vuole essere indipendente a livello economico per almeno non sentirsi in colpa anche per quello . Perché in una conversazione del genere anche se magari il messaggio non era quello è un attimo che nella testa 16enne passa “si si fai quello che vuoi ma ricordati chi paga”

ma nemmeno troppo, ormai il business delle farmacie è possederle mica lavorarci dentro, chi possiede la farmacia ormai non ci lavora quasi mai, paga i farmacisti come dipendenti e conta i soldi, non è come avere un bar :asd:

per voler il bene di tuo figlio prima di tutto devi evitare di trasformare il tuo punto di vista in un assoluto, dove quello che piace a te e bello e porta lavoro, felicità e soldi e il resto fa schifo e se lo possono permettere solo i figli di papà.

A me sembra che l’approccio usato sia tutt’altro che educativo, ma sia impostato nell’imporre un punto di vista denigrando studi umanistici che sono tutt’altro che senza alcuno sbocco lavorativo e soprattutto non sono per niente inutili, come invece il messaggio vuole far passare neanche così tanto sottotraccia.

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Ma sono decenni che stampa, televisione, conversazioni al bar etc tutti puntano sul concetto di: si va a studiare per lavorare.
Quindi un percorso scolastico che non ha poi così tanti sbocchi lavorativi è visto come una roba da ricconz, snob e sfigati.
Capisco avere un minimo di ragionamento pragmatico e almeno sapere a cosa si va incontro, ma se hai un figlio che vuole studiare perché gli piace studiare, cazzo, dagli un bacio in fronte e non smonarlo.

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pure tutta la pippa sul latino e greco che sono materie inutili vabbè, diciamo che è meglio non commentare :asd:

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Amateur, i veri pro attaccano le tavole da copiare alla finestra e poi sopra le nuove, sti giovani d’oggi viziati con la lavagna luminosa :no:

Io sento la mancanza di una cultura classica( che mia moglie ha) e per quanto ci abbia provato ormai non sono più nel range per apprendere.
Ad esempio il pragmatismo/inquadramento degli ingegneri per me è aberrante, ma spero che se mia figlia un giorno mi dirà di voler fare ingegneria io possa tener per me questo commento :asd: