Tutto molto bello e Conte è un coglione, sono il primo a dirlo.
Ma dimentichi che le elezioni si vincono avendo i numeri.
Il M5S ha su base Nazionale ancora un 12-15% (mi pare?) e non rimane nessun altro con cui allearti.
Di là a forza di sommare Pippo, Paperino e Pluto superano sempre la soglia del 49%
Poi mettici che il PD è dilaniato da faide interne, mettici che senza il “centro” non si vince (e allora tanto vale per me starsene da soli) mettici che la cruda realtà dei sondaggi è quella…considerato tutto questo devi scegliere con quali carte giocare.
Considerate le prospettive certamente non idilliache vissute dal PD oramai da qualche anno sarebbe pure opportuno sperimentassero su territori sfavorevoli innovazioni su metodologia e registro del loro messaggio elettorale, perchè l’attuale amministrazione del presente pare sia sterile sia foriera solo di ulteriori arretramenti, allo stato attuale non coltivano un elettorato neppure per sbaglio e l’esito dei sondaggi di ogni provenienza lo conferma.
Se volessero solamente aspettare passivamente il fisiologico declino della popolarità della Destra per poterne cogliere i frutti attenderanno invano, e probabilmente si troveranno nuovamente impotenti quando qualche altra formazione populista sorgerà come risposta.
Oh si, in effetti abbiamo una folta componente interna chiedere uno spostamento al centro dell’orientamento del PD, come se al momento non lo sia abbastanza e la destinazione proposta non sia già largamente popolata, per quanto poco fruttuosa; ma ciò consentirebbe solamente un ulteriore validazione della dottrina della Destra su scala ancora maggiore.
Ma al netto del bias cognitivo dell’essere “padre ideologico” di una corrente del PD, fossi interno al partito mi sembrerebbe evidente che sia necessario fare introspezione: non è più un partito che campi di massiccia inerzia, e che possa quindi sottrarsi alla pretesa di scrutinio di metodi, comunicazioni e piattaforma politica.
è un partito allo sbando completo che non ha la più pallida idea né di cosa sta facendo, né per chi, né in forza di quali ideali.
sono un carrozzone di interessi particolari e baronie locali attaccati con lo scotch…che esplodano a sto punto e ne esca un partito di sinistra o centro-sinistra vero, senza binetti varie dentro.
attualmente il m5s nelle ultime 3 elezioni regionali (le 3 più recenti) non ha mai superato il 8%
Sardegna: 7.8%
Abruzzo: 7%
Basilicata: 7.6%
Ora che questi devono venire ad imporre il loro candidato altrimenti non si presentano in alleanza col pd non deve essere un problema del pd ma unicamente un problema loro, per me appunto il pd deve definire delle regole uniche e condivise per prendere delle decisioni, il metodo è dare la parola ai cittadini per mezzo delle primarie.
Chi sta a queste regole di democrazia diretta (quella che in teoria dovrebbe tanto piacere al m5s, ma ovviamente sappiamo che sono tutte fregnacce, prima decideva tutto Grillo oggi decide tutto Conte, altro che democrazia :rotfl) bene, altrimenti è fuori dalle alleanze.
Ovviamente lo stesso ragionamento vale per un Renzi o un Calenda che intendono far parte di una coalizione di centrosinistra, chi viene a mettere veti e condizioni dettate unicamente da come si svegliano la mattina si può tranquillamente accomodare a fanculo.
Comunque bellissima sta storia che anche da noi è arrivato l’attacco finale all’aborto.
Che figata che ora tutti quelli che han votato destra se sborrano male devono pagare gli alimenti per i figli per vent’anni, visto che non siamo più negli anni 50 e i test di paternità si fanno.
È parte integrante delle stesse origini del partito, fin dalla tumultuosa fondazione ha sostanzialmente operato come una confederazione di correnti litigiose, ma fino a quando vi erano sostanziali opportunità di sfruttarne la potenza per ambire a determinare effettivamente la componente di governo era assai più semplice arrivare ad un compromesso, adesso pare veramente la spartizione delle spoglie residue.
Ho però anche timore in un contesto politico del genere un’implosione, improbabile sia, definirebbe solo un quadro molto frammentato di piccoli partiti concorrenti nessuno dei quali in grando di mantenere effettivamente i contatti con il sistema di potere mediano necessario alla propria promozione.
Se post-implosione non ci fosse nessuna corrente che incanali un sentimento popolare, sarebbe conferma del vivere in una società che non ha alcun interesse per certi valori e c’è da fare del lavoro extraparlamentare. Purtroppo tocca accettare i tempi che corrono.