[topic politico]3.6 Millifez, Terza reichpubblica, Dalle banane ai Meloni (Part 2)

Mettendo la Fiducia pure in questo momento

Quindi alla fine #milanosiferma

Lucia Annunziata si dimette dalla Rai

Poenitentiam agite, appropinquavit enim regnum caelorum!

se la candida il pd alle europee non mi bastano due posti all’inferno per le bestemmie che tiro :asdsad:

PENITENZIAGITE!

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Per gli interessati:

https://www.aranagenzia.it/comunicati/13958-presentato-oggi-il-nuovo-rapporto-semestrale-
dellaran-sulle-retribuzioni-dei-pubblici-dipendenti.html
Non fa la preview quindi detailizzo:

Summary

Da qualche tempo, si dibatte sulla sulla scarsa attrattività del posto di lavoro pubblico, dibattito innescato anche dall’elevato numero di rinunce di candidati vincitori negli ultimi concorsi banditi. Alcune analisi mettono in evidenza anche il livello dei salari, rispetto al settore privato. Il nuovo Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti, affronta questa problematica proponendo un confronto tra livelli salariali di alcuni settori della PA (Ministeri, Agenzie fiscali e Funzioni locali) e livelli salariali rilevati in alcuni settori del privato.

Nei tre settori della PA oggetto di analisi sono impiegate circa 560mila persone, pari al 23% del pubblico impiego contrattualizzato. In questo dato - che comprende anche il personale a tempo determinato - non sono conteggiati i dirigenti, destinatari di uno specifico e diverso contratto.

Nel confronto tra i tre settori del pubblico, ci si è soffermati, in particolare, sull’Area dei funzionari, che più di altre è rivolta ai giovani laureati. Il Rapporto evidenzia anche alcune differenze tra i settori pubblici analizzati: ad esempio, è certamente un fatto che nelle Funzioni locali (regioni, enti locali ed altri enti territoriali) i livelli di partenza sono più bassi rispetto a quelli dei ministeri e delle agenzie fiscali. Ma in questo comparto è possibile crescere economicamente in maniera molto rapida, grazie alla possibilità degli incarichi di elevata qualificazione.

Mettendo a confronto le medie retributive rilevate, nei tre settori della PA, per il più ampio aggregato degli Impiegati, dal Rapporto emerge che non vi sono sostanziali disallineamenti con i settori del privato. Un giovane che entra nella PA riceve una retribuzione d’ingresso sicuramente competitiva rispetto al privato. Il confronto viene fatto anche tra Area del personale ad elevata qualificazione, di recente introdotta nei contratti pubblici, e la categoria dei Quadri del settore privato. Questo confronto sconta tuttavia il limite della disponibilità di dati medi per il settore pubblico. Limitando il confronto ai minimi e massimi retributivi rilevabili da contratto, anche il confronto per l’Area Quadri non evidenzia particolari disallineamenti.

Il Rapporto evidenzia anche, nella parte finale, che la retribuzione – pur essendo un fattore di grande rilievo nelle scelte individuali - non può essere l’unico elemento da prendere in considerazione. L’analisi sull’attrattività deve, pertanto, prendere in considerazione anche altri fattori. Tra i fattori, a favore della PA, vi è sicuramente la maggiore stabilità del posto di lavoro. Altri fattori - come la qualità dei contesti organizzativi, le opportunità di carriera ed i pacchetti di benefici in aggiunta alla retribuzione - sembrano invece penalizzare la pubblica amministrazione. Infine, vi sono altri fattori – come l’utilità sociale del lavoro – che sulla carta sono a favore del posto pubblico, ma non sembrano adeguatamente valorizzati e percepiti.

Da queste analisi si comprende come il tema dell’attrattività vada affrontato adottando molteplici punti di vista e considerando tutte le variabili rilevanti. Va inoltre valutato se alcuni mutati orientamenti sociali e culturali – di cui cominciano a cogliersi segnali sempre più evidenti – possano in prospettiva rendere ancora meno attrattivo il settore pubblico. Un fattore che ha visto notevolmente accresciuto il suo peso nella fase post-pandemica è, ad esempio, l’appartenenza ad una organizzazione flessibile, che favorisce il lavoro da remoto, che flessibilizza gli orari, che riesce a conciliare autonomia individuale e socialità.

IMHO abbastanza artefatte come posizioni queste, e metodologia discutibile. Non c’è una specificazione CCNL per CCNL, c’è forte sottovalutazione del ruolo della retribuzione e c’è forte sopravvalutazione di quanto sia possibile avere crescite via incarichi (infatti si contraddice nelle conlusioni, il report), e sopratutto non ricorda che il CCNL funzioni centrali è largamente superiore, in termini di benefit generali, di tutti gli altri.

Comunque nelle conclusioni devono per forza rispettare il fatto che larga parte dei concorsi pubblici, rispetto al passato, vada deserta o attragga candidati con livello di preparazione inadeguato rispetto agli incarichi.

L’ARAN, ricordo, è l’entità che fa da interfaccia sindacati-governo.

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Molto, molto discutibile, concordo assolutamente, non mi piacciono neppure i termini di registro utilizzati, sembrano lamentare il disinteresse per l’ammanicamento potenziale di posizione a favore di indici più oggettivi e tangibili; tra l’altro non tiene conto di un impianto gestionale ed amministrativo talvolta decrepitamente obsoleto e quindi potenzialmente frustrante per le nuove leve, questo chiaramente legato pure all’alta età anagrafica media dei dipendenti della Pubblica Amministrazione ed al disallineamento dovuto ad un decennio di rallentamenti nelle sostituzioni, e tutto ciò al netto di strutture nepotistiche interne locali o comunque la percezione di questa possibilità. Chiaramente sono questioni risolvibili ma anche in questo caso servirà tempo perché l’immagine precedenti si dissipi verso termini più favorevoli.

Comunque sia pure la mera analisi retributiva e relativa indicizzazione all’inflazione, pagina 27, mostra comunque una recente ma marcata perdita di competitività, limitarne il valore e l’importanza è tutto sommato miope anche considerando non via sia tutt’ora una proiezione generale di quale sia l’andamento futuro e per quanto tempo possa protrarsi, il rischio di vedere immediatamente e pesantemente decurtato il valore del proprio stipendio fin dagli esordi sarà considerato elevato.

Piu’ che altro sono analisi che anche se separate per categoria non hanno senso se integrate su tutte le mansioni.
Se guardi ad esempio ai laureati che entrano nel pubblico impiego con mansioni che prevedono la laurea, la situazione e’ enormemente eterogenea. Io lo vedo nel mio settore: vuoi un tecnologo elettronico? Il tabellare dello stipendio e’ quello, ed e’ il 30-40% in meno di quello che ti puoi aspettare nel privato. Se il tuning e’ fatto su tutta la platea di laureati non potrai mai competere.

Per non parlare dei tecnici non laureati, che sono di solito nei CCNL paragonati agli amministrativi, e non ha senso. Se ti serve boh un tecnico meccanico che sappia quello che fa ha delle competenze che sono molto diverse da un segretario amministrativo che protocolla le delibere. E con questo non dico che l’amministrativo dovrebbe essere pagano meno eh, ma il tecnico di piu’.

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Per non parlare poi del fatto che anche nel settore amministrativo l’anzianita’ e le responsabilita’ non sono assolutamente retribuite il giusto. Per dire per le commesse sopra i 40.000 euro nella PA non te le puo’ gestire un amministrativo qualsiasi nel IV-VIII, deve essere almeno al quinto livello, e se e’ sopra i 200.000 euro deve essere un livello IV per essere autorizzato dall’ANAC.
A fronte di differenze di stipendio di magari 100-200 euro netti al mese.
Stiamo parlando di mansioni con responsabilita’ enormi e competenze amministrative che rivaleggiano con il managment di una grossa azienda, eppure non retribuiamo queste persone in maniera opportuna.

Ma così puoi dire che il pubblico fa cagare Pjem, è una feature non un bug :asd:

Ma…ma… E L’ITALIANITAAAAAAA??
Dove sono finiti gli eroici capitani coraggiosi?
Era solo qualche mese fa che a destra ancora sbracciavano per l’italianità tutti hanno una compagnia aerea di bandierinaaaa littoria.

RaiTre praticamente disintegrato il palinsesto tra lei e Fazio

Da inizio legislatura 27 provvedimenti d’urgenza approvati dal governo a fronte di sole 5 leggi ordinarie: il Quirinale preoccupato perché in Parlamento vengono rimpinzati di interventi che non riguardano la materia originaria. L’appello del Capo dello Stato ai presidenti di Camera e Senato

perchè poi in quello emilia ti trovi i gassificatori e cose cosi
a questi la democrazia e il ruolo del parlamento fanno schifo. lo sapevamo. ci tacciavano di essere catastrofisti, invece è la realtà del loro operato

:asd:

Beh, mi piacerebbe questo fosse da parte del Presidente della Repubblica una sorta di ultimatum riguardo proprio le modalità di presentazione dei contenuti dei differenti Decreti Legge, e quando fossero troppo inconsueti provvedesse a rifiutare la ratifica del suo ufficio; comprendo persino la sua titubanza a creare precedenti sfruttabili successivamente, ma se volesse effettivamente difendere la natura parlamentare della Repubblica, beh, agisse.

capirai, son almeno almeno 20 anni che si fa un ricorso smodato ai decreti d’urgenza…

Praticamente, liberi tutti.

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Come fare leva su una apparente contraddizione dell’operato di ultima generazione, lo spreco dell’acqua della fontana di Trevi, per denigrare la protesta.

Ah Gualtiè, lo spreco di acqua di cui parli non è nulla comparato ai disastri del cambiamento climatico o dell’inquinamento.
Bella ciao la sai suonare, ma…
Io sto con questi ragazzi.

Come ho scritto in uno degli ultimi post, si è vero ma

  1. mai quanto sta facendo questo governo da quando è insediato
  2. mai con così tante deviazioni in ogni DL

Lotta dura all’evasione fiscale: Meloni equipara a “pizzo di stato” la riscossione dei tributi ai piccoli commercianti. O fai gli scontrini o la Finanza di notte di da fuoco al locale :mad: :mad: :mad:

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