[TIUR] Topic Istruzione, Università & Ricerca

Senza il consenso dei moderatori, provo ad aprire un nuovo topic contenitore. Mi capita spesso di voler discutere questioni o notizie relative al mondo dell'università e della ricerca, ma non c'è il topic adatto, e non sono sufficientemente importanti da aprirne uno ad hoc. Quindi proviamo col topic contenitore.
Sul forum ci sono diverse persone che bazzicano questo mondo, e poi sono questioni che dovrebbero interessare un uditorio più ampio, quindi magari ci sarà di che discutere.

Apro con questo articolo (con video) della Gabanelli, che fotografa il problema finanziario dell'Università italiana:

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/universita-soldi-fondi-docenti-professori-iscrizione-test-numero-chiuso-istruzione/0df15bee-1e71-11e9-b085-7654f7acb9a3-va.shtml
qualcuno sa se sta cosa è andata avanti?

https://www.repubblica.it/scuola/2018/04/15/news/dottori_di_ricerca_concorsi_ad_hoc_e_meno_tasse_per_chi_li_assume-193978910/

Io credo sia fondamentale prima di tutto incentivare (a salire) l'assunzione di laureati, laureati magistrali e dottori di ricerca. porto un esempio specifico: per uno studente triennale in informatica a conti fatti NON conviene andare a fare la magistrale, conviene piuttosto farsi due anni da schiavo ad accenture

non parliamo del dottorato...

Detto ciò, come ho sempre detto il fatto che ci siano pochi laureati di per sé vuol dire poco SE la scuola superiore preparasse a sufficienza, e soprattutto se la laurea fosse garanzia di preparazione e qualità. Invece si risolve il problema semplificando i corsi di laurea, stringendo i programmi e facendo pressione sui professori affinché promuovano il più possibile.
Questo porta all'effetto contrario a quello sperato: le aziende valutano meno di quanto valutavano in passato la laurea, e in ogni caso non sono incentivate (o lo sono poco) ad assumere un magistrale piuttosto che un triennale con due anni di esperienza. e oltre al resto in moltissimi casi manco sanno la differenza tra laureato triennale/magistrale e "dottore"

Cioè, quello che voglio dire è che oltre a guardare al "numero di laureati in germania" dobbiamo anche guardare come funziona tutto il resto


Però ciò va in contrapposizione a quanto si diceva nell'altro topic riguardo all' "apprezzamento" della media dei laureati italiani in ingegneria e stem (e relativi corsi di studio) all'estero

Il ragionamento sta li, mi pare che le aziende (ma anche il mercato del lavoro in generale) abbiano questa visione un po' ottusa nel voler "inquadrare" il laureato triennale+n anni di lavoro (o il perito) e il dottorato +0 anni di lavoro allo stesso modo. Manca proprio la valorizzazione del titolo di studio di per se, indipendentemente dalla reale preparazione che quel titolo da.
Mah giusto ieri ho fatto un bellissimo colloquio in agenzia per medio-alto profili, con due persone molto competenti e, almeno per ingegneria, mi è stato detto che alcune aziende non fanno colloqui se non hai magistrale. Bisogna vedere se è la maggioranza e in base alla grandezza della azienda.


È quello che volevo dire
Attenzione però, questo apprezzamento all'estero dei nostri laureati andrà via via scemando se continuiamo così, perché i corsi stanno diventando più semplici, si tende a promuovere MOLTO di più e di conseguenza la preparazione cala


Detto ciò, la vedo NERISSIMA, soprattutto per questo motivo:



Dove vogliamo andare se le premesse sono "non serve la laurea, la vita insegna di più"?
Sono un buon ministro, citando quell'altra, "lo dice lei".

Non a caso, agendo a caso e ignorando completamente la legge, si è beccato una denuncia.



Se avesse studiato, invece.
Se avesse studiato non sarebbe lì ad intossicarci con questa sua propaganda malsana (ma magari ci sarebbe qualcun altro)


non credo che si sia un nesso causale tra le 2 cose.
Ottima idea, buco.
A volte ho news sul mondo dell'universita' e della ricerca che finisco col mettere nel thread politico per mancanza di un topic dedicato.
Qual è il grande male dell'università italiana, secondo voi?
l'Italia


La mancanza di soldi e la mancanza di "accountability", nell'ordine


le due non sono scollegate
vero, ma risolvendo per magia il primo problema il secondo rimarrebbe tale e quale, risolvendo il secondo magari alla lunga il primo (e di conseguenza tutto il resto) migliora
L'Università italiana ha lo stesso problema dell'Italia: il fatto che l'Africa del Nord non è ricca


Posso solo generalizzare per semplificare e abbreviare una tema tanto vasto ma, a mio avviso, e nell'ordine, citerei in primo luogo lo scollamento tra il mondo universitario e l'ambiente sociale nel suo complesso, la frammentazione accademica con annessa creazione di potentati dirigenziali locali con susseguenti abusi e la carenza di risorse economiche.
Uno dei maggiorni problemi delle Università Italiane sono i vecchi di merda barricati dentro.
L'eccesso di potere nelle mani di alcuni baroni (peggiorato dalla Legge Gelimini in poi)


La carenza cronica di fondi (che acuisce le pratiche scorrette dei suddetti)


La quantità sconsiderata di burocrazia che paralizza ogni attività
il non-esistente collegamento con l'industria
La cronica assenza di fondi e, quindi, per chi si trova nelle prime fasi post-doc la totale assenza di ogni minima sicurezza per il futuro.
Il che tende a deconcentrare dall'attività di ricerca stessa.

L'immobilismo assoluto di chi è al vertice e la mancanza di un progetto di lungo periodo.