Ti vedo strano, tutto ok?

No, perdinci, non è tutto ok.

Soffro di depressione, questa persona lo sa, al punto che in passato mi ha fatto domande ben specifiche sull’argomento e sul come mi sento nei periodi peggiori - probabilmente voleva capire se ne soffriva pure lei e, nonostante io tenda sempre a condividere più di quanto dovrei di mia spontanea volontà, quella volta mi sono addirittura trovata in difficoltà per le domande così intime e dirette. Avrei dovuto mettere dei paletti, ma sono stata presa in contropiede e mi dispiaceva, volevo essere di aiuto, perciò ho risposto a tutto, decisamente più del dovuto.

Quindi, nonostante questa persona sia ben cosciente della mia situazione, ogni volta che mi vede mi chiede “come va? Ma stai bene? Ti vedo strana” e insiste. “Ti vedo proprio strana”.

Cara persona, mi vedi strana perché ho un cazzo di disturbo dell’umore :asd: A me non va di parlare di me e del mio umore, soprattutto in questo periodo. Come devo fare per rendere chiaro che non ce l’ho con questa persona ma ho i problemi miei?
Gliel’ho già detto che tra noi è tutto ok, che sono “stanca” (perché lo sono, sono stremata fisicamente e psicologicamente), lo dico ogni volta, ma non recepisce e io sono al limite della sopportazione. Non voglio rispondere male, ma non mi va nemmeno di entrare nel dettaglio e raccontare tutti i cazzi miei perché non è un’amicizia così intima. Con i miei amici dico semplicemente “sto di merda”, capiscono e morta lì. Se voglio parlare parlo, se non voglio parlare mi lasciano in pace.

Inizio a temere che che voglia aiutarmi :asd: oltre a pensare che ho qualcosa contro di lei.

Faccio disegnino?
Vi siete trovati in situazioni simili in cui volete evitare l’oversharing ma vi pungolano?

In genere simulo bene, ma ultimamente non ho le forze.

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Boh per me sta gente è proprio cagacazzo.
Quelli che vogliono per forza farti dire che hai qualcosa che non va (che tu abbia veramente qualcosa che non va o magari se lo immaginano loro)
Cioè, certe cose quando parli con gli amici o conoscenti magari ci giri intorno un attimo e se poi uno vuole inizia a parlarne, mica gliele devi tirare fuori così.

PS - anche perchè non c’è niente di peggio di quanto magari hai un po’ di pensieri in testa, e vuoi uscire con qualche amico per passare una serata per svagarti un po’ e tirarti su il morale, e ti fanno ancora pensare alle cose che volevi lasciare a casa :|

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la mia famiglia porta “depressione” come cognome, ad una certa tra di noi abbiamo iniziato ad usare la schiettezza come arma.

Potrei dirti: fai oversharing di molte cose, potresti farla su questa, ma immagino che tu abbia gia’ vagliato questa possibilita’ e l’abbia scartata per qualche motivo…

Provare a dire la verità? Io da quando lo faccio sto meglio ( tendente al bene, ma per quello servirebbe anche altro :asdsad: ). Si, all’inizio ho avuto degli “scontri”, sia interiori sia con gli altri ma come conseguenza nel tempo le persone che non hanno capito si sono volatilizzate, quelle che hanno capito sono più vicine. E’ solo la mia esperienza, ma il profit è stato totale :biggrin:

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Certe persone sono come dei personaggi delle sit-com: non hanno memoria delle puntate precedenti. Potresti ripeterglielo cento volte e avresti sempre la stessa reazione.

Ti consiglio di distaccarti da questa persona.

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sinceramente se questa persona conosce la tua situazione, ma non e’ in grado di rispettare i tuoi limiti, probabilmente non vale la pena averla intorno.

ora da esterno e’ facile dire una cosa del genere, la domanda e’: vuoi continuare ad avere questa persona nella tua vita?

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Mi sono trovato dall’altra parte, ma sono stato sempre elegantemente distante.
Sbagliando, probabilmente, perché il mese scorso ho portato a spalla la sua bara dopo che si era imbottito di pillole strane.

La mia famiglia mi dice in continuazione: “ti vedo strano, hai sempre il muso, sei sempre serio, non ridi mai”, il tutto condito con: “hai tutto, di che ti lamenti, hai un lavoro, hai una famiglia, c’è chi sta peggio”.

Inizialmente ho provato a spiegare la situazione, non è una cosa che va a comando, la depressione o l’instabilità mentale.

Dopo un po’ ho risolto col mutismo selettivo.

Se mi chiedi l’ora ti rispondo, se mi chiedi come sto o se cominci a fare affermazioni su come mi pongo, sulla mia serietà, sul mio non ridere mai, a quel punto non rispondo, non faccio cenni, non faccio niente di niente.

Mio padre per esempio quando continua a fare così, dopo questa mia “difesa”, si allontana e mi lascia in pace.

:dunno:

Passato oltre 10 anni con una persona tossica di questo tipo.
Ti tiene “sotto”.
Così può stare sopra e carezzarsi l’ego.

Fuggi.

Scusa la lapidarietà.

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Persona X: madi ti vedo giù di morale oggi, dimmi cosa c’è

Madian: nulla ha senso e voglio morire

Opzione 1, ride
Opzione 2, non sa se sono serio ma ha paura ad indagare

Io mi allontanerei un po’ da questa persona. Metti dei paletti chiari che non c’è niente di cui parlare CON LEI e poi sorridi, ti giri di 180 gradi (o ti alzi se sei seduta) e dirigi la tua attenzione verso qualcuno o qualcosa di diverso.

Il sorriso è la parte fondamentale. Sorridi come se stessi guardando un bambino di cui non sei responsabile che si è appena lanciato in una pozza di fango.

Oramai oversharo sempre.
Poi sono abbastanza analitico sui miei dilemmi quindi non esce mai un “aspetto il calare della falce”, però oversharare fa anche capire se e quanto chiedermi “tutto bene” :asd:

Se non ti va di parlarne, dillo educatamente e basta, senza scusarti, tutte le volte che non hai voglia di parlarne. A volte, invece, potrebbe andarti e allora ne parlerai. A volte potresti addirittura essere nello stato mentale di desiderare che ti chieda come stai, ma se fai uno discorsone preventivo in cui dici di non chiederti mai niente, quando vorrai attenzioni di quel tipo non arriveranno. Perché non siamo monolitici nei nostri bisogni, è questo che la gente deve capire, più che le oscure dinamiche dei disturbi dell’umore in senso stretto.

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Le 2 opzioni più probabili si limitano o ad una persona con il desiderio di voler essere d’aiuto ma senza aver evidentemente estrapolato le conclusioni corrette dalla tua iniziale apertura, e quindi si trova ad essere emotivamente disarmata a fronte di un questione che vorrebbe affrontare senza averne i mezzi, oppure si tratta di una mera domanda di rito obbligata per compensare il decoro di dover chiedere per proseguire la giornata rispettando i suoi stessi parametri sociali e continuare a guardarsi allo specchio.

Valuta un poco quale personalità possa rispecchiare maggiormente la situazione.

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Io ho adottato la politica del massimo candore sempre con chiunque.

Non dà sempre risultati eccezionali perché spesse volte mi trovo io a dover consolare la persona che prova a consolarmi, però spesso dietro alle rotture di cazzo c’è una persona che vuole genuinamente sapere come stai ed esserci per te, per quanto goffamente, e penso che queste persone meritino una risposta genuina, che può andare da “oggi pulendo le grondaie ho pensato a quanto prende di stipendio quello che mi raschia da terra se salto giù” a “non responsive, ci sentiamo dopo” a “grazie per esserci”.

Poi è vero che alle persone viene la Munchausen by proxy e finisce che magari ti rompono il cazzo per protocollo o per crocerossismo patologico, sticazzi, massimo candore anche con loro, soprattutto se è per dirgli “guarda, niente di personale, mi stai stressando”.

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Già, correttamente la risposta da offrire dovrebbe essere modulata in base alla percezione empatica d’attinenza riscontrata o stimabile, ma spesso sospetto non vi sia neanche l’energia psicologica per offrire una variazione opportuna al riscontro.

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Grazie a tutti per gli input, non vi quoto uno a uno per praticità, rispondo in generale:

Avevo pensato a queste due opzioni e sono abbastanza sicura che sia la prima. Non lo fa per cattiveria, vorrebbe essere d’aiuto ma effettivamente non sa approcciare il problema. Non gliene faccio una colpa, ma per me già è un problema stare a galla, non posso accollarmi le inadeguatezze altrui. Non per insensibilità, ma proprio non ce la faccio in questo momento. E non coglie nemmeno gli impercettibili segnali codice del “non mi va di parlarne”. Quindi, come suggeriscono molti di voi, non mi resta che essere limpida e diretta.

Non mi aspetto un grande risultato, perché sono stata già chiara su diverse cose e non ho avuto un grande riscontro; ho spiegato in modo esaustivo anche che io non ce l’ho con questa persona, se mi vede strana è a causa dell’umore e non ha niente a che fare con lei, ma non l’ho convinta :asd:
Capisco che molti aspetti della depressione sono quasi impossibili da concepire se non li si prova sulla propria pelle, però qui parlo con un muro di gomma.

Non è una persona che voglio eliminare dalla mia vita perché, come dicevo, non è cattiva, penso sia più immaturità e potrebbe essere per me un modo per allenare la schiettezza :asd: almeno finché mi regge la pazienza.

Normalmente io facevo oversharing al limite dell’imbarazzo con chiunque, ma da quando hanno usato contro di me delle confidenze riguardanti proprio i miei disturbi, è come se fossi cambiata di botto. La cosa mi ha ferito ma è stata anche una bella svegliata. Ho smesso completamente di fare oversharing, tengo le cose per me e anche con gli amici stretti non vado più a ruota libera. È strano, mi sono chiusa, ma non in negativo. Sono più cosciente delle cose che dico, peso meglio le parole.

Con gli amici stretti faccio così, porelli :asd:

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Non ho parole, mi dispiace.

Beh, da quanto scrivi hai già esaustivamente espletato il tuo compito principale, chiarire non vi sia una responsabilità che lei debba riconoscersi per le tue reazioni, nel caso lei se ne facesse un cruccio, non era di per se necessario mai il fatto ti sia premunita di farlo preoccupandoti delle conseguenze già dimostra gran tatto ed intelligenza emotiva; adesso però temo dovrai essere più ruvida, perchè se non ti è utile allora può essere dannosa e questo dovrà essere chiaro, chissà magari potrebbe essere utile nell’incoraggiarla a documentarsi più approfonditamente ed essere poi magari in futuro davvero utile, dopodichè però cambia registro se insistesse.

Auguroni comunque, sono battaglie dure e troppo spesso inevitabilmente solitarie.

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Questo reply è molto saggio, non avrei saputo dire di meglio.

Sul candore e l’oversharing io mi comporto molto diversamente a seconda delle persone, con chi conosce il problema in prima persona tendo ad aprirmi perchè si crea un dialogo e ci si capisce a vicenda, con chi è meno empatico invece tendo a tagliare corto.
Con chi fa domande sceme tipo “ti vedo strano” pur conoscendo la situazione non mi apro assolutamente, non avrebbe nessun senso.