Dirò un’ovvietà, ma la sberla non svolge un ruolo educativo ma, al limite e con efficacia molto scarsa, di deterrenza.
Il bambino non impara che quel gesto è sbagliato, ma che a quel gesto - se scoperto - corrisponde una sberla. Quindi è anche probabile che farà di tutto per non farsi beccare e non per evitare di ripetere il gesto.
Andando sul “secondo me”, ma qui davvero alzo le mani se qualcuno qui dentro ha una formazione specifica in questa disciplina, il punto è che a quell’età la maggior parte dei bambini non ha ancora appreso i meccanismi di empatia e immedesimazione nell’altra persona.
Hanno imparato a dire che è sbagliato, ma non lo sentono ancora a livello emotivo.
Diciamo anche che nel tuo caso è andata così ed è stato efficace e non lo avresti recepito in nessun’altra maniera
Non è detto che lo sia in qualsiasi situazione e per qualsiasi bambino
Mio nipote a quanto pare dalla mamma qualche ceffone lo prende e non corregge di un millimetro i suoi atteggiamenti, è anzi sempre peggio e i miglioramenti li stiamo vedendo in altre maniere (spiegandogli perché quello che fa non va bene o invitandolo a chiedere scusa quando sbaglia, ecc.)
Beh che lui non voglia deludermi ed incazzare è una cosa che già sappiamo, ma non capisco il perché. Ogni volta che gli parlo e gli dico le cose faccio sempre attenzione a mettere il focus sullo sbagliare ed imparare più che ottenere i risultati.
Esempio: ciccio prende 4/10 nello spelling, va a dirlo alla mamma e le dice di non dirlo a me. Glielo chiedo, e me lo dice con fare sommesso, e gli dico “ah ok, e allora? non è importante quanto hai fatto, è importante che tu abbia imparato le parole” “se non sbagli, come fai ad imparare?” e poi gli faccio un esempio pratico di qualcosa che ha imparato sbagliando in passato.
Lei non si fa mettere i piedi in testa ma più che altro “cede” perché mm non so perché, perché è la mamma e lui il figlio. Porbabilmente avessi una figliA cederei io.
Guarda io non sono contrario alla sberla ogni tanto. Da piccolo ne ho prese tante di botte, a volte giustificate, a volte no. Non mi hanno lasciato traumatizzato perché oserei dire che l’80% me le meritavo. Io cerco di non farlo, ma a volte è inevitabile, in 7 anni penso di averlo fatto tre volte, e sempre “piano”, non ho mai messo alcuna forza ovviamente, ma è per fargli capire che azione grave → conseguenza grave (il mio gesto di tirargli uno schiaffino → grave).
perchè ti vede come la figura autoritaria, quella che applica la “legge” e le “punizioni”
in parte ha paura di te, in parte cerca la tua approvazione, quindi se va male non vuole fartelo sapere
Ogni tanto dovete provare a cambiare ruolo tu e tua moglie
NON A LETTO MADIAN, POGGIA IL COSTUME DA INFERMIERAAAAaaaaaa
comunque in tutta la mia infanzia sono stato schiaffeggiato solo una volta da mio padre.
questo per dire che è bastato uno schiaffo a ridurmi cosi
se non vi invoglia questo a non usare la violenza sui figli non so cosa possa farlo
Sì ma sono un carceriere magnanimo. Applico la legge ma sono anche uno che con lui parla e cerca di fargli capire le cose piuttosto che comandare senza logica dietro.
ha poco a che vedere con quanto tu sia bravo, sei comunque l’unico carceriere che esiste nella sua vita, sei tu che detti legge, sei il suo punto di riferimento ed è normale che non voglia/abbia paura e timore di deluderti
E continuerà ad essere così perché a parte lo sbotto occasionale di lei, non riesce ad essere come me.
Ma io non ho feelings ed emozioni quindi viene più facile, e mi sta bene così. Però boia ogni tanto mi fa ribollire il sangue, sia lei che lui perché non ascoltano un cazzo.
Vabbè, non è la fine del mondo, mi sembri un padre molto interessato e preoccupato degli sviluppi del tuo pargolo, se c’è amore crescerà bene
Magari cerca di parlare con la tua compagna per farle capire che è anche un peso per te prendere sempre la parte del “cattivo” quando c’è da punire il piccolo