[thread politico 3.0] Berlusconi blues brother



Eh, so cosa sono gli istituti professionali. Tu invece che hai una comprensione profonda del testo degli altri, non ti sei letto questo:


magari dalle vostre parti alle lezioni degli istituti professionali attendono i figli della nobilità.


Il m5s avrebbe proposto questo e il suo contrario nel giro di 10 minuti quindi non so quanto valga cmq



Ma io non voglio neanche entrare in politica quindi quel problema non si pone.

La modalità in cui posso decidere completamente e sensatamente che non fa per me è semplicemente individuare le mie attitudini, martellare per 5 minuti mi rende chiarissimo che non è una cosa che farei 8 ore al giorno.

Ma questo è solo un esempio riduttivo, più in generale spaccarsi la schiena è qualcosa che difficilmente vuoi davvero fare, è il mito che si crea nella testa di chi è costretto a farlo, la nobilitazione dell'uomo eccetera. Secondo questo aspetto, paradossalmente, è più qualificato a decidere chi non ha vissuto quell'esperienza, in modo che non gli possa essere venuta la sindrome di Stoccolma.


Senti, per me dovresti rileggere, perché seriamente tu non hai capito un cazzo della mia opinione, ma proprio zero.
Per altro non sono offeso, sono sbalordito dal fatto che la tua comprensione sia così deficitaria, ma magari ho scritto male io.
Dire di essere contrario al rendere obbligatoria l'esperienza mi sembra abbastanza chiaro e dovrebbe indicarti chiaramente quale sia la mia posizione.
Che sarebbe rimasta la medesima anche nel caso in cui i proponenti fossero stati del M5S, anche perché questo non cambierebbe la mia esperienza personale - che come ho detto condiziona la mia opinione - e in secondo luogo se avessero anche loro introdotto l'obbligatorietà avrei mosso la medesima critica.

michelangelo is not amused


L'ho letto, ma poco c'entra con quello che ti ho scritto sopra, provo a spiegartelo meglio.

«Guarda io sono contrario a queste bellissime esperienze formative a prescindere, che siano al liceo o che siano in qualunque altra scuola superiore»


Tu sei contrario a prescindere, indipendentemente dal fatto che siano previste al liceo o in altre scuole superiori.
Gli istituti professionali rientrano in questa seconda categoria e, data la loro natura, è più che normale che questi svolgano attività formative nel loro settore, cioè è proprio il fine ultimo dell'istituto professionale quello di formare un lavoratore in una professione (tanto che si veniva abilitati all'esercizio della professione).
In questo caso, ovviamente, era già obbligatoria tempo fa lo svolgimento di tirocini o come si chiamavano.
Capito perché dico che il tuo "a prescindere" e "qualunque altra scuola superiore" stride un po' nel contesto degli istituti professionali?

Poi a me del tuo classismo nei confronti di chi frequentava gli istituti professionali, onestamente, non frega un cazzo.
È anche facilmente verificabile, prendi uno che fa un lavoro pesante e monotono e uno che fa un lavoro leggero e creativo. Dai a entrambi 50 milioni di euro. Vedi chi dei due continua a lavorare.


L'istituto professionale è una scuola superiore tanto per distinguerla dalle medie, in realtà il livello (nel mio nordest, da te ci mandano magari la nobiltà locale con docenti di Oxford?) è poco più di un corso in fabbrica.
Non c'è bisogno di una lunga disquisizione filosofica perché hai preso alla lettera il mio commento.

Negli istituti industriali (che sono stati il nocciolo della mia formazione) non ho mai avuto alcun bisogno di dover andare in fabbrica o qualunque altro posto di lavoro; c'erano i laboratori.
Di informatica o elettronica.
Un ambiente controllato dopo ho potuto imparare un mestiere senza dover finire in una fabbrica, a forza.

Ti è chiaro il concetto?


In linea generale posso anche essere d'accordo con te, ma a mio parere non tutte le persone hanno la stessa propensione alla cultura o allo sviluppo intellettuale e dubito che un'esperienza di lavoro (che ripeto, per me ne non dovrebbe essere imposta ma facoltativa) ammazzerà la voglia di farsi una cultura e continuare a studiare negli studenti che in questi anni l'hanno svolta.
A molti non interessa e se questi andranno a fare lavori pesanti nella vita o manuali o di natura differente da quella puramente intellettuale e orientata invece al lavoro manuale (che sia in settori agroalimentari, socio-sanitari base o industria-artigianato) ritengo sia più che corretto garantire loro gli strumenti formativi adeguati.
Non a caso erano già previste in questo settore scolastico le esperienze di lavoro.

Per quanto riguarda i licei per me è demente rendere obbligatoria l'esperienza lavorativa, come ho già scritto sopra. Anche perché è estremamente varia la possibilità di scelta universitaria e di indirizzo del proprio futuro che si apre una volta terminato il liceo.
Oltre al fatto che, nella maggior parte dei casi e a maggior ragione a partire da chi ha 16 anni, uno andrà a fare inevitabilmente lavori tendenzialmente del cazzo e rimane solo l'esperienza data dalla pura "attività lavorativa" - che in molti casi è una cacata e basta -.


Ho capito che disprezzi chi frequenta gli istituti professionali, ma non cambia di una virgola quello che ho scritto e cosa ti ho contestato.
Per altro gli istituti professionali non sono unicamente dei "corsi in fabbrica", vista la molteplicità dei settori differenti che coinvolgono (agroalimentare, socio-sanitario, alberghiero e via dicendo).
Ribadisco che, tra tutte le le scuole superiori, far - come già veniva fatto, again - fare esperienze lavorative nel loro contesto professionale a chi frequenta questi istituti mi sembra più che normale.
Non importa l'attitudine individuale vs. l'impronta sociale di un'intera nazione, che da noi era di un certo genere, se uno proprio non si trova le soluzioni ci sono lo stesso. Mi sembra che tu stia uniformando le possibilità a un certo standard generico.


Io non disprezzo nessuno, vedo che chi esce dagli istituti professionali era un analfabeta funzionale prima e lo è anche dopo, con l'aggravante di conoscere solo quei 4 concetti in croce .

La realtà è che nemmeno il percorso universitario ormai è utile. Al di là di "professioni" che devono avere un nome, architettura, ingegneria, etc, il resto non conta più nulla perché o sei disoccupato/fuggi all'estero oppure sei in un call center a chiamare vecchi iracondi anche se risolvevi equazioni differenziali mentre dormivi.
E' saltato tutto il sistema scuola-lavoro.

Io preferisco un percorso improntato allo studio al dover andare in fabbrica "per impararti la vita vera " (perché ripeto, ci sono i laboratori, se ben attrezzati).
La realtà è che l'alternanza scuola lavoro è una scusa per dare una stampella alle nostre aziende, e quindi mi fa già schifo in sé la cosa.


Tanto per chiarire, ci sono anche istituti professionali a indirizzo odontotecnico.
Non mi pare così assurdo che a questi studenti venga fatta fare esperienza in uno studio odontotecnico


Personalmente non sono neanche convinto che da noi l'impronta sociale fosse di un certo genere, o meglio, forse lo era sulla carta.
Basta pensare al bassissimo numero di laureati che abbiamo in Italia, il grado di analfabetismo funzionale e via dicendo.
Per te ora con questa riforma, e questa specifica previsione, la cosa potrebbe peggiorare ulteriormente?
Io non lo so, spero solo che il prossimo Governo rimuovi l'obbligatorietà e la renda unicamente facoltativa.
Poi per me andrebbe estesa anche la durata della scuola dell'obbligo a 18 anni, altro che 16.


Ma chi se ne frega degli istituti professionali?

Poi nella tua retorica, di coccio sono io.

Cioè sono 2 ore che ce la meni sulla base di un commento sullo studente di un istituto professionale che si è fratturato le zampe sul lavoro.

Tu, licei: no al lavoro!
Io, ITIS: no al lavoro, ci sono i laboratori.

Arriviamo fino a capodanno con gli istituti professionali dandoci reciprocamente del babbeo? Poi sposiamoci anche eh, così facciamo i Vianello.


Ho capito che dovete dargli contro a prescindere, ma sta volta ha scritto un post assolutamente ragionevole, dai su.
Per favore, qualcuno mi può confermare che mi sono spiegato?
No perché magari sto per avere un ictus e ho scritto a caso roba che è chiara solo nella mia testa.
Come cazzo è possibile che mi stia scrivendo "Ma chi se ne frega degli istituti professionali"?


Cosa cazzo c'entra il governo lo sai solo tu, in questo caso si parla di un'iniziativa della scuola...
Che tra l'altro è " la norma", per gli istituti professionali... E ci mancherebbe pure

Detto ciò, ribadisco, è sempre bene sottolineare come una buona idea sia stata al solito realizzata in moltissimi casi con i piedi (e in questo sì, è giusto dare colpa al governo)


La capacità di contraddirsi nello stesso post.
Meno male che sei tu che parli di analfabeti funzionali eh, porca vacca!

Spiega la contraddizione, suvvia. Perché l'articolo parla
1) di un istituto professionale
2) di una iniziativa della scuola

E tu te ne esci con
1) governo merda
2) istituti professionali merda



Infatti non sei in grado di capire che la notizia riportata da Shelong non aveva attinenza al problema della "buona scuola", e mentre si sta facendo un riferimento generico su quanto sia una pesante vaccata, si continua a citare l'esempio degli istituti professionali.