Welcome to Runway’s third annual AI Film Festival. Established in 2022, AIFF is a celebration of the art and artists embracing new and emerging AI tools for filmmaking. Works showcased offer a glimpse at a new creative era. One made possible when today’s brightest creative minds are empowered with the tools of tomorrow.
Of the countless submissions, ten finalists will be selected and showcased at gala screenings in NYC and LA. Winners will be chosen by an esteemed panel of jurors and shown at partner festivals around the world.
Il problema, se di questo vogliamo parlare e considerarlo tale, non è certo una serie di corti d’animazione realizzati dichiaratamente dall’IA, al massimo sarebbe interessante approfondire i criteri ed i passaggi incorsi per ottenere una specifico risultato, quanto magari tutte quelle produzione classiche dove l’IA sia o divenga proponente e determinante ma il cui ruolo sia taciuto al pubblico.
Siamo già sepolti di produzioni del genere nel settore della pubblicazione di contenuti pubblicitari tra l’altro, anche di una certa qualità fra l’altro, non andrà migliorando.
La computer grafica non è innatamente immorale e predatoria.
Poi questo è un ottimo momento per ricordare a tutti i presenti che le LLM non possono fare arte in quanto prive di intento artistico. È solo merda. Rumore che parla con altro rumore.
la mia era una risposta a Malanic e più precisamente a “tutte quelle produzione classiche dove l’IA sia o divenga proponente e determinante ma il cui ruolo sia taciuto al pubblico.”
Più che altro diviene complicato capire cosa si stia premiando, eventualmente il prompt e le sue elaborazioni successive in grado di produrre il risultato molto prima della realizzazione stessa.
Io scommetto che a breve non saremo manco in grado di distinguere se una cosa è scritta o fatta visivamente tramite generazione artificiale.
Inizieranno a usarla in piccola parte e manco ci si accorgerà della cosa probabilmente.
Assolutamente si, già accade formalmente con i testi scritti, poi in un mondo in cui si dia per scontato l’uso sistematico della CGI la distanza tra una formulazione elaborata manualmente dell’immagine ed una assolutamente sintetica si accorcia ancor più. Già leggo articoli magnificare il valore dell’imperfezione come strumento di verifica dell’atto umano, ma ad ogni passaggio in cui si cerchi di comprendere il funzionamento di un’AI forse corrisponde un nuovo insight sul pensiero umano stesso, e quindi la perdita di quella percezione di autorità illuminata e unicità che gli Umani attribuiscono a se stessi.
E sono stati fatti con modelli vecchi, perché sono del 2024, nel 2025 c’è stato un salto ulteriore, anche solo usando i modelli nuovi di chatGPT si vede (o3 tipo e dovrebbe uscire quello nuovo).
Siamo a questo livell ora, dopo giusto un paio d’anni che c’è sta tecnologia.
Forse perché esiste una sorta di uncanny valley equivalente riguardo alla valorizzazione delle cose, ma più sfumata ed astratta rispetto alla repulsione di soggetti somiglianti agli Umani stessi.
Tra l’altro non è neppure argomento nuovissimo, già con gli strumenti utilizzabili nel 2018 era possibile ottenere risultati apprezzabili, tra l’altro un notevole esperimento poiché i giudici del concorso letterario non potevano sapere l’origine dei testi ed all’epoca il concetto di AI non era ancora esploso socialmente come sarebbe accaduto 4 anni dopo.