Thread del femminicidio

Ma è quello che ho detto io, lavori su entrambi i soggetti, e non a livello di lotta di sessi, tutti indistintamente ne devono essere consapevoli.

Sul secondo punto mi trovo in disaccordo, una persona normale (normale è un termine sbagliato imho, io parlerei di equilibrio) non si lega a determinati soggetti.
La persona che vi si lega non è neanche consapevole di quali sono i propri aspetti interiori che permettono questo legame, al punto da non riuscire a capire come e perché sia stato possibile accettare determinati eventi, al punto da vedere con grande ritardo quando supportata da un professionista come realmente si era presentato a sé il partner.
Si diventa una persona profondamente diversa, che ha raggiunto un equilibrio, e quell’equilibrio le permette di vedere chi era prima, da quali porte sia entrato il partner tossico, e questi varchi vengono chiusi ai prossimi. Se questo lavoro giunge a compimento.
Il fatto che il tossico attui l’omicidio nel momento in cui viene espulso è una generalizzazione e fortunatamente non è la norma. Gli output sono che o si ammazza, o uccide, o cerca un’altra vittima, che spesso è quello che fa.
E non è una roba che va da zero ad assassinio in una settimana, passano mesi se non anni di menzogne, incoerenze e manipolazioni.
Ma è un tema talmente intricato e stratificato che richiederebbe l’apporto di letteratura, ricerche, libri ed esperti in materia.
L’azione, indipendentemente da quale sia, mentire a qualcuno, ucciderlo, assecondare la minaccia, accettare la menzogna, riconoscere o non riconoscere un red flag e attribuirgli tale valore o meno, sono tutte azioni appunto che vengono mosse dalla mente di ogni parte in causa, per questo io continuo a vedere il tema primariamente di natura psicologica e la società ed i suoi prodotti un suo sotto insieme.

Ma non puoi considerare tutti pazzih per un problema culturale sistemico.

A me sembra un errore di analisi ENORME.

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Io non sono titolato per dire quale sia la sua soluzione :asd:
Io mi limito a sottolineare che, per me, il lavoro deve essere molteplice ed attuato su più fronti, non riferendomi peraltro a questo caso specifico estremo, di cui ho sottolineato solo alcuni possibili aspetti problematici anche della vittima, e non vedo perché questo dovrebbe essere mostruoso, prendendo questi elementi problematici come possibili criticità non relativamente a questo caso ma riferendomi a tutte quelle situazioni in cui queste criticità ci sono, vissute da me, o da altri qua dentro in prima persona, o di cui sono stati spettatori rispetto ad amiche/amici o genitori che subivano determinati contesti.

Se la domanda è se è la società a creare la psiche dell’individuo o la psiche dell’individuo a creare la società in cui viviamo credo che ci sia un reciproco rapporto di influenza, stabilire quale elemento influenza di più l’altro è al di là non solo delle mie capacità ma penso si entri anche nel campo delle scuole di pensiero.
Limitatamente all’individuo però penso sia innegabile che l’azione, sottile e reiterata o grave e singola, siano partorite da una mente che muove un braccio per colpire e una bocca per parlare, quindi non analizzare e lavorare su essa lo trovo sbagliato.

Ascoltando l’audio non mi pare che il ragazzo sia il prodotto sano di una società patriarcale. Mi sembra una persona con grossi problemi, enormi.

Però a me non sembra una dicotomia, cioè uno non è squilibrato oppure figlio di una certa cultura. Probabilmente è sempre entrambe le cose, a vari gradi a seconda del soggetto.

Quello che potresti dire è che se il problema è 20% squilibrio e 80% cultura, è la cultura quella su devi agire prioritariamente, perché è quella che da’ la fetta più grossa.

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E questo ci sta. Il problema più grande è che la cosa della patologia psichica viene usata retoricamente come grimaldello per non affrontare il problema sistemico. Se è personale, non è più sistemico, non è un problema generale, ma solo della persona.
È come la retorica per la polizia delle mele marce. Identica. Era una mela marcia, nella polizia va tutto bene.
Per questo bisogna fare attenzione a tirare fuori queste ipotesi e trattarle con la delicatezza e il rispetto che merita invece la questione sistemica.

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Da soccorritore del 112 ti dico che nella totalità dei casi, anche quando chiamati e presenti sul posto, non intervengono. La loro presenza dovrebbe fungere da deterrente, ma non ti danno una mano neanche a caricare sul mezzo lo psichiatrico o la persona in stato di alterazione, intervengono solo se c’è un inizio di colluttazione o una situazione di pericolo che si concretizza.
E tu lì li hai sul posto, perché li richiedi e, se c’è il mezzo disponibile, te lo inviano dalla CO.
Altrimenti ti attacchi al cazzo pure in quel caso, ma è proprio per via di limiti di operatività che hanno in queste situazioni e, soprattutto, dai limiti di pattuglie disponibili.
Io sono in provincia di Milano, neanche disperso in culo ai lupi, anzi (vicino a uno dei capolinea della verde), ma ci sono pochissime pattuglie di Carabinieri (ma pochissime davvero).
Nei casi che descrivono nei commenti (urla, tizio che si masturba o altro) la cosa migliore che possono fare, al massimo, è inviare una pattuglia, ma tanto il tempo che arrivano e probabilmente non c’è più nessuno proprio sul posto.

Poi vabbè, in molti servizi ho visto roba che boh, in molti casi non ci puoi fare un cazzo allo stato attuale delle cose.
Andrebbe aumentato il numero di operatori sul territorio, potenziati da parte dello Stato centri d’ascolto per la violenza di genere e in famiglia, allestite supporto dello Stato un maggior numero di case d’accoglienza, potenziare una rete di supporto psicologico dando una marea di soldi a chi già è attivato sul territorio.
Ma aumentare i fondi in maniera significativa e importante.
Fare di più dal punto di vista normativo per la tutela in caso di stalking, molestie (verbali, digitali, etc) e fare interventi corposi dal punto di vista legale, dando strumenti a chi dovrebbe denunciare e chi dovrebbe intervenire.

Le risposte ricevute in caserma a fronte di denunce possibili, invece, sono imbarazzanti e sono banalmente frutto della nostra società, quindi non mi stupisce (come i politici, le forze dell’ordine saltano fuori dalla popolazione, non vengono calati da Marte, quindi sono il riflesso anche loro della nostra società).
Ma penso sia anche dovuto a limiti proprio di capacità da parte degli operatori, che dovrebbero fare corsi appositi obbligatori e seri per certa roba, su come interagire con le persone, perché molti sono degli idioti fatti e finiti.

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Comunque ripeto che la marea catartica di commenti lì è per sottolineare l’ipocrisia di quel post.
Probabilmente la polizia non ha capito che bruciate tutto significa scardinare pure loro o l’hanno capito e si confermano che fanno schifo

Lo è perché l’aspetto problematico della vittima è… aver provato senso di colpa? Non aver voluto abbandonare a sé una persona che le ha detto che stava soffrendo? Non aver capito che era tutta una trappola?

Questi non sono aspetti “problematici”, sono al massimo ingenuità su cui certo, si può lavorare aiutando le donne (o in generale gli ex-partner) a riconoscere quelli che sono probabili ricatti psicologici e a capire quando è il caso di tagliare i contatti. Ma il vero problema non è la “sindrome da crocerossina”, è quello che decide di ammazzare la ex. E questo non è un problema che risolvi bloccandolo su WhatsApp.

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Grazie ma ho già vomitato prima col link di qualcun altro :asd:

Figurati, come Erika e Omar, questo a 45 anni sta giá fuori e potrebbe essere il compagno di vostra sorella, figlia, cugina.

a 45 anni sono tipo 20+ di galera.

ma lo sapete quanti sono 20 anni di galera?

Ne puó fare anche 30 con i sensi di colpa, ma sappiamo tutti che la galera italiana non fa percorsi di riformazione.

e non sono nemmeno pochi alla faccia del fenomeno in calo e alle esagerazioni giornalistiche

Era passato?

https://twitter.com/CharlyMatt/status/1727461587231883281?t=1TYjOYmS_l5zoZM4mKj1PA&s=19

CIAO DI COSA PARLATE??

anche se è brutto da dirlo si arriverà nei casi più a rischio e estremi a mettere per gli stalker che non si rassegnano alla fine di una relazione al braccialetto elettronico obbligatorio come per i malviventi
in modo che quando scatterebbe l’allarme vengano fermati prima di compiere il misfatto, sempre ammesso
che facciano in tempo le fdo ad arrivare.

gli altri beh gli altri erano tutti gente con un lavoro di buona famiglia irreprensibili magari anche molti accompagnati e già sposati con i figli a cui daranno una bellissima educazione, che nel tempo libero
invece di andare al baretto con gli amici per bersi un aperitivo, andavano invece a spassarsela divertendosi con la bella addormentata nella tana dell’orco.

e tieni pure conto che secondo l’articolo di questi 92 stupratori solo una cinquantina sono riusciti a identificarli gli altri sono ancora a piede libero e magari fanno una vita tranquilla e verranno pure salutati cordialmente da amici e conoscenti che non sanno nulla delle loro sordide seconde vite.

una cosa che mi stupisce dell’articolo però è il fatto che la ex moglie ignara avesse subito violenze sessuali per ben dieci anni senza mai accorgersene, perchè ok che l’ex marito la drogava e dopo cena finiva nel mondo dei sogni, ma lei non si è mai insospettita che dopo cena crollasse subito nel sonno profondo e la mattina poi si svegliava con la susy in fiamme?
e quando si sentiva male e andava dal medico che le diagnosticava infezioni virali veneree non sapendo di aver avuto rapporti extra coniugali non le è venuta in testa qualche campanello di allarme?
oppure non ha mai letto o trovato qualcosa sulle strane chat che aveva il suo compagno con altri amici virtuali?
insomma doveva avere davvero una fiducia totale ed essere cieca da non accorgersi che qualcosa non andava normalmente in tutti questi anni di continui stupri

lol