Thread dei diritti civili [LEGGETE IL PRIMO POST PRIMA DI COMMENTARE GRAZIE]

ma tanto il militante delle sentinelle in piedi lo fa comunque

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Ma quando lo fa il bigotto quelle persone che dicono "eh ma ci vuole un esperto, mica un insegnante qualunque :teach: " non protestano mica :asd:

se ne potrebbe trarre la conclusione che l’educazione sessuale che vogliono è proprio quella bigotta, ma oseremmo spingerci a tanto?

Il punto è che come sempre, come ogni cazzo di volta, si usa la scusa dei bambini poverini OMG per poter fare schifo senza problemi.

Se ti fanno schifo i gay lo puoi dire? no, ma puoi dire che non vuoi i gay vicino ai tuoi bambini e nessuno ti dirà un cazzo nonostante sia una frase aberrante esattamente quanto l’altra.

quindi cos’é, una malattia perché così le assicurazioni sono obbligate a pagare?

È semplice: uno degli scrittori sarà andato da qualche director / producer a dirgli “ciao vorrei mettere un personaggio trans nel gioco” e quello avrà pensato che se gli avesse detto di no e la cosa fosse saltata fuori, con tutta l’attenzione che c’era già per il gioco sicuro non si sarebbe passato una bella giornata. E quindi ha detto sì.

E’ una distinzione sottile ed importante.

Se è vista come malattia è una cosa negativa da curare. Viene vista come un problema da risolvere. E’ un atteggiamento patologizzante.

Se invece, come dicono le linee guida mondiali, non è vista come una malattia, non è una cosa negativa, ma soltanto una cosa da accettare e trattare.

E’ la stessa situazione con le persone omosessuali eh. Ancora oggi alcuni Paesi considerano l’omosessualità come malattia.

ora, premetto che potrei dire bestialità, ma giuro che non lo faccio con malizia, parlo da un pov di ignoranza, almeno parziale.

gli omosessuali non hanno necessità di trattamenti - una persona omosessuale è omosessuale e se non vai a rompergli i corni se la vive bene.
in contrasto la disforia di genere ha bisogno(?) di trattamento/i di vario genere altrimenti si hanno rischi molto più alti di suicidi oltre che una sofferenza della persona transessuale.

inoltre, ho litigato personalmente con gente per cui “eh ma pagargli che si tagliano il cazzo non ci sono neanche i soldi per i tumori poi” e potergli dire “si ok, ma se non viene trattata la disforia porta ad aumenti vertiginosi di suicidi, oltre che comunque sofferenza in queste persone” è un tassello utile; se “è una cosa da accettare” è anche più facile dire “beh allora non c’è bisogno di coprirla dal ssn”.

capisco che malattia sia una parola “problematica” ma la disforia necessita di trattamenti. O no?
E se si…come possiamo categorizzarla/come è categorizzata in maniera che risponda ad entrambi i bisogni (quello di non sentirsi malati, e quello di poter accedere a cure e trattamenti necessari)?

Comunque quando sento dire che una cosa la si deve insegnare “col consenso dei genitori” mi si acccendono sempre le spie rosse nel cervello.

Perche’ se allora i genitori non sono favorevoli che si insegni l’evoluzione o la storia della resistenza, non si puo’ insegnare ai bambini?
Ovviamente no, come e’ giusto del consenso dei genitori uno se ne sbatte il cazzo perche’ l’educazione dei giovani e’ un dovere dello stato e un bisogno che va al di la’ dei diritti e dei valori della singola famiglia.

Inb4 non puoi capire se non hai figli.

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su questo però c’è una linea sottile, perché, almeno formalmente, per il momento siamo ancora una democrazia, ma avere lo stato che insegna ai miei figli (che non ho e non avrò mai ora) che l’ordine e la disciplina sono valori fondanti, non la vedo troppissimo bene.

ovvio che l’educazione sessuale è cosa diversa, ma la soluzione per me è quella di codificarla, decidere che è bene vada insegnata e farla insegnare, che sia da sessuologo/a esterno o da maestri e professorume vario - insomma non dico trasformarla in materia ma “averla a curriculum” con un “programma” condiviso.

dire che non devono parlare con gli insegnanti se succede qualcosa per cui sono confusi è un abominio che copre solo possibili molestie ed è vergognoso che a dirlo sia stata una insegnante, comunque.

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Dal mio punto di vista, è un ragionamento da nerd informatico che ha sempre presente la legge di Murphy. :asd:

Nel senso: nessuno ti garantisce che lo stato sia sempre in linea con le tue idee, in un senso e nell’altro.
Se domattina Valditara decide di mettere il creazionismo nei programmi, lo statement del consenso dei genitori uno se ne sbatte il cazzo assume un altro significato.

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No, certo, non ci sono soluzioni perfette, ma in generale la societa’ nel complesso elabora questi valori meglio di quanto possa fare la singola famiglia (grossomodo eh, e’ pieno di eccezioni).
E ci sono piu’ meccanismi di controllo nella societa’ nel suo complesso che su quello che la singola famiglia vuole.

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hai ragione.

Il fatto e’ che quello che decidiamo di insegnare alle nuove generazioni e’ il frutto di un processo dialettico continuo, e ovviamente c’e’ anche una tensione tra le diverse sensibilita’ della societa’.
Questo comunque, per chiarirci, non libera i genitori dal diritto e dal dovere di trasmettere i propri valori ai figli. Secondo me il punto e’ che ci possiamo muovere come societa’ per decidere cosa insegnare ai giovani (e lo facciamo per altro continuamente) e quello e’ il canale e la modalita’ in cui fare pressione politica per decidere cosa e come insegnarlo.
Quello che non va ascoltato piu’ di tanto secondo me e’ il singolo genit

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Si fa come ha fatto il WHO (World Health Organisation, non la band :asd:). Vualà:

https://icd.who.int/browse/2024-01/mms/en#411470068

Non “disforia di genere” ma “incongruenza di genere”, definita come “una marcata e persistente incongruenza tra il genere sperimentato dall’individuo ed il sesso assegnato”. Che non richiede che ci sia disforia, semplicemente una disparità tra quello che l’individuo percepisce e quella che è effettivamente la sua fisicità.

E l’incongruenza di genere non ricade all’interno delle malattie ma delle “condizioni”, che sono definite come naturale variazione (non patologica) all’interno dello spettro in cui ricadono gli esseri umani.

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La disforia di genere NON è una malattia mentale perché va contro la definizione di disturbo sul DSM. È praticamente quasi sicuro che nella prossima edizione del DSM verrà tolta e sostituita con un altro termine (incongruenza di genere) che specificherà esattamente questo.

Se fosse un disturbo mentale si sposterebbe dal genere a qualcos’altro invece una volta riconosciuta questa gente non mostra praticamente più sintomi nella quasi totalità dei casi (% altissime tipo 98 or something). Se prendiamo come esempio il dismorfismo (con il quale è stata associata la disforia più e più volte), se stai dietro le necessità di chi ha quel disturbo poi si spostano in continuazione altrove. Allora priman mi voglio ammazzare perché ho le tette piccole, te le fanno rifare e poi diventa i fianchi troppo larghi etc…

Comunque muovi un punto giusto, cioè se non fosse considerata una malattia dagli psichiatromanti allora sarebbe difficile socialmente accettare trattamenti passati tramite il ssn. Ma tanto comunque in occidente è scontato il collasso di qualsiasi supporto di welfare quindi il problema non sussisterà

È già così però. La scuola è letteralmente il mezzo attraverso il quale vieni indirizzato indirettamente e direttamente a come si vive in società. Estremizzo per fare passare il concetto: la scuola ti conferma che esiste una disciplina ed una gerarchia, che devi fare i compiti, che verrai valutato; se contesti la gerarchia e l’ordine vieni punito con la bocciatura, cioè ti viene tolta la possibilità di partecipare alla vita della società. La nostra è una democrazia ma già educa i ragazzini che se hanno qualcosa da dire vengono tranquillamente puniti tramite le leggi interne della scuola anche se la voce dello studente è giusta. C’è anche il rischio che addirittura vieni caricato dalla dalla polizia (v. siuazione Palestina). Cioè la società democratica già ti ordina e di disciplina hardcore a scuola.

Anzi, meno spazio dai agli insegnanti di essere liberi di insegnare come si sta al mondo, più c’è il rischio che la scuola diventi solo un esercizio di disciplina in senso autoritario.

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si assolutamente infatti è quello che mi auspico io, ovvero che educazione sessuale venga semplicemente inserita nel programma scolastico e venga più o meno codificato cosa insegnarci dentro, così che salvo abusi uno non possa insegnare l’ogino sbaragnauss come metodo contraccettivo assieme all’astinenza :asd:

esistono altre “condizioni” che richiedono terapie ormonali e/o chirurgiche pena il malessere costante fino al suicidio di una persona?

salterei altrove se mi concedi la domanda ma penso sia collegata; è possibile essere transessuali ma senza sentire il bisogno di queste terapie (nel senso, non è una condizione con cui si è costretti a convivere causa mancanza di fondi/accesso a queste terapie ma una libera decisione)? So che alcune persone transessuali non si fanno operare per le più disparate ragioni (oltre il non poterlo fare intendo) ma comunque credo che almeno alla terapia ormonale come trattamento vi aspirino tutti/e?

mi chiedo, una fantomatica società futura in cui IL GIENDER ha vinto e tutti sono attack elicopters ma solo di giorno pari, vedrebbe le persone transessuali non operate e non sotto ormoni star bene con loro stesse, o no?

capisco che siano domande a cui magari non hai risposta perché tu come chiunque altro sei cresciuta in una società genderizzata, ma ogni tanto me lo chiedo e magari c’è un consensus in merito :asd:

…è possibile abbia già fatto queste domande in passato ma non me lo ricordo :rotfl:

Assolutamente si.

Le persone trans che sono più visibili sono quelle che si operano e prendono gli ormoni, ma ci sono tantə che se ne fregano delle apparenze esterne, o che vanno a periodi più o meno lunghi, tipo un giorno si sentono più femminili e magari escono con la gonna e ti tacchi, altri giorni si sentono più maschili e non si lavano il culo. :sisi:

This.

Mia figlia minore è in quinta elementare e hanno appena terminato un percorso di educazione affettiva: 12 incontri settimanali tenuti da due psicologi infantili (una donna e un uomo) e nel quale hanno toccato una moltitudine di argomenti che va dalla differenza del corpo tra maschio e femmina, all’atto riproduttivo, alla NECESSITA’ DEL CONSENSO sempre, anche solo per una carezza, alla possibilità che ci si possa amare tra individui dello stesso sesso.
Considerato che tutto questo è avvenuto all’interno di una scuola privata cattolica la cosa mi ha molto positivamente sopreso.

Precog: Eroes borghese che manda le figlie alla privata e sticazzi.
Nope, la maggiore ha fatto le elementari pubbliche e siamo stati felicissimi. La minore stessa scuola, ma al terzo anno siamo letteralmente scappati e ci è andata di culo di avere trovato quella privata lì (anche se siamo atei e la piccola manco sapeva le preghierine da fare prima del pranzo; amen :asd: )

Circa il fatto del “eeeeeh ma di certe cose dovrebbero parlare i genitori” no. Ma proprio NO!
Abbiamo genitori che hanno problemi anche nel formulare i pensieri più semplici e che delegano agli altri argomenti molto meno spinosi perchè impegnati a scrollare il cellulare. Figurarsi se possono impelagarsi nell’educazione affettiva.
Lo dico dall’alto del mio:

  1. due famiglie che non hanno concesso ai figli di partecipare a quegli incontri con gli psicologi perchè “eeeeh ma sono troppo piccoli per parlare di questo” (inserire smadonnate a caso da parte mia)
  2. allenatrice al maneggio delle mie figlie dichiaratamente lesbica con tanto di compagna che viene alle gare ecc; diverse famiglie hanno portato via le figlie perchè “non voglio che mia figlia si impressioni a vedere due ragazze insieme”.

TLDR: la scuola è molto meglio delle famiglie almeno nel 90% dei casi.

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scusa l’ot, ma scuola privata in italia = per forza di cose scuola cattolica?

Non posso essere un ricco boghese ateo? :asd: