THE REG- Il mistero delle coincidenze

Dunque questa è la sezione dei Misteri, il thread parla di un Mistero, quindi questa volta è tutto a posto.
Ci riprovo, hai visto mai che stavolta se ne possa discutere apertamente.


Partiamo da un presupposto. La cosa più difficile che possa fare un computer è quella di dare i numeri. Ovvero se gli dici di dare un numero a caso in un range di valori non può farlo. Per farglielo fare quindi, si deve ricorrere ad un espediente.
Perdonate la mia semplicità, ma per motivi di tempo e anche di semplicità proverò ad esporre in maniera abbastanza banale come fà un computer a dare i numeri.

Sostanzialmente si prende una serie di numeri 2,5,7,8,3,2,6,8,5,8 che chiameremo serie S(n).
Poi si prende una funzione, per esempio la funzione F(n)=2n+1.
Ora se andiamo ad inserire la serie numerica S(n) nella funzione F(n) si otterranno vari risultati. Ad esempio la serie originale e quindi n1= 2 e n2=5 si avranno i risultati F(1)=5, F(2)=11, F(3)=15, F(4)=17 e così via.

Quindi otterremmo dei numeri "casuali". Chiaramente casuali non sono, ma se non si conosce la serie originale S(n) e se non si conosce la funzione F(n) allora per noi quei numeri risulteranno casuali.

C'è però una questione fondamentale, i numeri immessi della serie S(n) sono troppo pochi, o se hanno una qualche correlazione tra loro, ad esempio sono tutti i multipli di 4 oppure seguono qualche rapporto banale di crescita, allora anche un occhio umano e poco avvezzo a notare tali correlazioni matematiche non potrà non notare che i rilutati R prodotti dalla funzione F(n) avranno qualche stranezza tra loro.

Detto in parole povere, se la serie S è fatta di 5 elementi, i risultati R di F(n) si ripeteranno brevemente. Ogni 5 R si avrà una ripetizione.

Ora ammettiamo per un attimo di creare un videogioco.
Ammettiamo che ci serva una casualità, ovvero un fattore di casualità che determina gli eventi esterni. Ad esempio, nel giorno x piove, nel giorno x+1 c'è il sole e così via.
Ecco potremmo ricorrere a quanto detto prima, potremmo ricorrere ad una serie originaria S, ad una funzione di intermanipolazione F(n) e usare quindi il risultato R per stabilire se ci deve essere il sole o la pioggia.

Ad esempio se R è pari c'è il sole, se R è dispari piove. Ora però se abbiamo preso una serie originaria S semplice, chessò 1,2,3 avremmo dei risultati R bislacchi. Ad esempio un'alternanza di R pari e dispari in maniera troppo regolare. Quindi un giorno piove l'altro c'è il sole e così via. Il tutto è ovviamente troppo surreale e noi non esiteremmo per un attimo a chiamarlo bug.

Un modo per rendersi conto che si è davanti ai videogiochi è quindi propio quello di costatare i vari bug dati propio dalla problematica sopra indicata.

Ora però io vi chiedo, succede anche nella realtà che strane sequenze di eventi si ripetano in maniera bislacca e del tutto surreale?

La risposta è ovvia: certo.
La spiegazione potrebbe esserlo altrettanto?

Se per un solo istante immaginassimo di vivere in un videogioco come faremmo ad accorgercene?
Magari guardando i vari bug?

Ecco se noi prendessimo nota di tutte quelle strane notizie o di quegli strani avvenimenti o di quelle strane coincidenze che avvengono nella realtà allora forse ci renderemmo conto che quei bug forse succedono davvero.

E forse un ragionamento che potrebbe venirne fuori è:
non è che anche gli eventi esterni in questo mondo sono generati da una sorta di REG=random events generator che segue in tutto e per tutto le regole sopra indicate?
E se fosse così cambierebbe il nostro modo di rapportarci con il mondo?
Sostanzialmente qui si tratta di comprende il Source Code della natura.
Cioè capire quali algoritmi sono alla base del linguaggio di programmazione della realtà.


Se voi foste in un sogno, quale sarebbe il modo migliore per accorgersene?
Facile, vedere tutto ciò che non corrisponde. Vedere le anomalie generate dal nostro cervello che durante l'elaborazione del sogno inevitabilmente commette considerando la sua non perfetta capacità elaborativa.


Ecco ciò che dobbiamo fare noi, non è nient'altro che fare la stessa cosa nella realtà. Prendere nota di tutte quelle anomalie quelle strane ripetizioni che sono il risultato di un bug nella struttura della programmazione della verità.
Ecco se facessimo così, magari ci accorgeremmo che c'è davvero qualcosa che non và
vabe' hai tirato fuori la classicissima teoria alla "matrix"
Si però a differenza della classica teoria di Matrix, io ho ipotizzato che il "sistema" abbia dei difetti, dei bug, come è naturale che sia per qualunque programma.

Io diciamo che mi sono concentrato soprattutto sulle prove.
Mi sono detto, bene se viviamo in una realtà "virtuale" (ma preferisco non chiamarla così per diversi motivi), dunque se viviamo in questa realtà virtuale quali sono le prove?
Come possiamo provarlo?

E come risposta io ho dato i bug. Ovvero tutte quelle cose che non tornano, come ad esempio la ripetizione in serie di certe notizie.


Un'altra risposta potrebbe essere la totale mancanza di casualità. Nel mondo teorico, quello sviluppato dalla nostra mente quando ragioniamo, parliamo di casualità. Tanto è vero che abbiamo creato la scienza della probabilità che dovrebbe studiarne le caratteristiche.
Ma in questo mondo, non esiste nulla di casuale, ma è tutto determinismo. Quindi la mancanza di casualità, a fronte di un tutto determinismo, non è propio una caratteristica delle realtà virtuali?
Non potendo far ricorso alla casualità, si rifà sugli algoritmi programmati e ecco che in questo mondo ci si rifà al determinismo, leggi che regolano tutto
Non è la stessa cosa?
http://en.wikipedia.org/wiki/Pi_(film)
Non ho letto tutto il Wall of Text , però aggiungo un paio di cose. Il "tiro random" non esiste in una CPU visto che la funzione random ricorre - se non ricordo male le parole della mia ex docente di Sistemi di trasmissione ed elaborazione dati - allo stato della CPU in quel momento. Tu chiami il random e ti viene restituito il valore con le modalità che esperti informatici, informaticamente più esperti del mio trascorso diploma di perito informatico, conoscono.

La teoria dell'universo "Matrix" l'ho letta pure io e alla luce delle mie più recenti conoscenze in campo spirituale , non mi pare nulla di strano. Del resto, il taoismo da qualche migliaio d'anni parla già di un universo ciclico in cui nulla è casuale né dettato dal caso del momento. Anzi è tutto ciclico e gli eventi si compongono secondo uno schema dettato dal tempo e dal "movimento" di elementi più grandi. Ossia per fare un esempio, è più vantaggioso mandare una sonda su Marte quando il moto del pianeta Terra porta il nostro pianeta più vicino a Marte che non quando c'è il Sole di mezzo, per dirla in maniera barbara.

Da questo punto di vista tutto l'universo è connesso alla materia, alla vita e all'energia. La statistica ti dice che lanciare una moneta mille volte ti darà un risultato statistico sul grande numero.

Non smetto mai di linkare questo pdf preso dal libro dei Wilson: http://www.mediafire.com/view/?4gs43w02bwr
Parla della sincronicità dell'universo, anche alla luce della teoria di Carl Gustav Jung che durante gli ultimi anni di vita si interessò all'I Ching.
Personalmente ho potuto constare con i miei occhi che niente è frutto del caso.
Quale sia il motivo per cui le regole del "gioco" siano queste, non lo so, è uno dei misteri della vita, come ancora meno si sa chi abbia messo in moto il sistema, per cui si ritorna alla teoria Matrix: chi ha impostato questo universo per funzionare così?


non capisco perchè il determinismo dovrebbe essere una prova del mondo come videogioco...
regolarità in natura? si fa prima a dire cosa sembra caotico piuttosto che regolare, visto che quasi tutto appare regolare, deterministico, matematico. frattali, automi cellulari, espressioni regolari.

questo perché, almeno a livello cellulare, la complessità diventa determinismo.

è a livello subcellulare, macromolecolare che comincia a fare capolino la stocasticità.

a livello subatomico, invece, perdiamo capacità di discernimento, e ci rifugiamo nella meccanica quantistica.


asp, questo mi sfugge: puoi farmi qualche esempio?
certamente. esistono molteplici sistemi all'interno delle cellule per i quali una certa componente di casualità e rumore intrinseco sono inevitabili, e anzi sembrano portare benefici e spiegare fenomeni (es.: lievi discrepanze nel fenotipo di individui omozigoti)

un esempio classico è appunto l'espressione dei geni, nella quale le molecole nel nucleo coinvolte nel processo sono presenti in basse concentrazioni (letteralmente poche decine di molecole), portando a rumore e comportamenti non deterministici
interessante, che poi ne avevo già sentito parlare.
si può quindi parlare di determinismo probabilistico?

e ancora, come possiamo essere sicuri che non si tratti di determinismo? non è magari semplicemente possibille che non conosciamo in maniera sufficientemente precisa le "condizioni iniziali"?
al massimo possono esserci considerazioni iniziali
non ho capito
nada eh?
voglio dire che la nozione di "condizioni iniziali" è davvero parecchio problematica. E ci sarebbe poi anche da discutere intorno a che cosa sia la conoscenza... senza nondimeno dar per scontato di sapere cosa sia un "fatto".
così non finiamo più.

condizioni iniziali intendiamo come lo stato delle molecole ad un tempo x. Non va abbastanza bene?
Penso che parlare di "condizioni iniziali" può avere senso solo nel contesto di un esperimento controllato. Ma la realtà è più "sfumata" dei nostri modelli.
l'obiezione è appunto che ti appare sfumata solo perché non hai strumenti per riconoscerne la regolarità.
Nell'approfondire la ricerca è la funzione dei nostri concetti, così come quella della nostra intuizione, a 'sfumare'... Ma d'altro lato, che senso avrebbe dire che la realtà sia di per sé definita/determinata?

Io penso la realtà fondamentalmente come diversità/aperiodicità in senso ampio. Emergono 'forme' di successo, che cos'altro è la regolarità?