[Tendenza] Hai 30 anni e non hai ancora 3 PhD e 2 Master? Che sfigaz Bro!

Chi studia può risolvere eventualmente il problema delle risorse, è ironico (e stupido) che tiri in ballo proprio le risorse tuttavia, sicché un lavoratore è più probabile incrementi il problema consumando più risorse.

Ben pochi producono risorse e la cultura è tra queste.


Ma adesso sembra che io voglia andare contro la cultura.
Però qualora non l'aveste capito, l'università in uno stato SERVE A DARE UNA CULTURA
e a CREARE GENTE QUALIFICATA sostanzialmente per avere in cambio un servizio.
FINE.
Il resto sono vaccate ideologiche fuori luogo e che van bene per tutto : la cultua è un bene, si deve studiare anche per piacere personale, etc etc.
Non centra neanche l'egoismo o la mal distribuzione della ricchezza .
L'egoismo è un fatto sociale che in questo caso poco c'azzecca ( ma verrà a dirmi iroel che invece è la scuola la palestra di formazione del cittadino etcetc, cosa sacrosanta ma che non centra ), e la mal distribuzione è una mera conseguenza del sistema economico in cui viviamo che è lo stesso sistema che vi fa scrivere via internet su un pc da qualche centinaio di dollari assemblato nel terzo mondo.

Detto ciò.
Immaginate un piccolo villaggio isolato dal mondo di mille anime. Questo villaggio ha bisogno di un dottore, di un ingegnere per costruire un ponte e di un giornalista.
A questo punto questo villaggio manda i 2\3\4 più bravi a studiare medicina, ingegneria edile e giornalismo.
Se i 3\4 decidono di studiare per piacere o in maniera poco efficiente capite che il villaggio resta senza medico, senza ponte e senza giornalista?
E che agli altri 995 abitanti non gliene frega nulla se voi volete solo farvi una cultura? Loro vi han mandato a studiare perchè volevano un medico per curare chi stava male, un ingegnere per fareun ponte e un giornalista per gestire l'informazione.
Per un paese è uguale, non vi è alcuna finalità altruistica predominante nell'istruzione statale. L'istruzione serve PRIMARIAMENTE a creare COMPENTENZE che daranno indietro SERVIZI. FINE.
Esiste poi un lato fondamentale della cultura\istruzione, ma non è principe rispetto all'altro.


@ i due messaggi sopra.

La cultura E' una risorsa ed E' una competenza.
Ma in quanto tale deve essere sensata e ben fatta. 10 anni iscritti a lettere NON è una risorsa nè una competenza, è solo un costo.
7000 iscritti a lettere non sono una risorsa, sono un limite in primis per loro se non sono produttivi in altro modo.


L'università serve per offrire un terreno culturale e un supporto a chi vuole studiare tutta la vita.

A parte che senza i finanziamente dell'università molte riviste e case editrici che si dedicano alla ricerca scientifica e culturale non riuscirebbero a sostenersi.

Per le riviste scientifiche non è il grande pubblico ma sono le librerie che fanno mangiare. E non tiratemi fuori il problema delle grandi riviste biomediche che si fanno pagare un casino. Perché esistono anche le riviste di filologia e sociologia che non si fanno pagare un casino e morirebbero.

E sarebbe tutto un capitale di cultura e di sapere che andrebbe perso, in parte perché non si hanno i soldi per pubblicarlo e in parte perché non si hanno i soldi per leggerlo.

Perché non ci sarebbero persone che si possono permettere di dedicare la propria vita a quelle discipline o pagare il costo che queste ricerche altamente specialistiche hanno.

E questo è un comportamento miope, perché magari oggi sono conoscenze che appaiono inutili ma del futuro non sappiamo niente.


ma 2 o 3 anni dopo la morte non glie li vuoi dare?

ma che cazz??



Ma tu ora parli di ricerca e sono d'accordissimo.
Ma nessuno, non io quanto meno, contesta ciò. Si contesta che in una società dove tutti studiano e basta o dove la gente studia a tempo perso poi non resta più nessuno a fare gli altri lavori e per la cronaca è quello che sta succedendo.
Secondo me ciò avviene perchè manca selezione e pianificazione oltre a una distorsione della situazione dovuta a motivi culturali.


E' irrilevante in quanto fai lettere quando poi il risultato è che non sei socialmente riassorbibile.

Ma veramente che ti frega se una la fa in 10 o 4 o 20 anni. Tanto quando esce al 90% o si mantiene con i suoi soldi o farà qualcosa per le quali le sue competenze non servono a nulla.





Ma quali altri lavori se la gente quando esce da filosofia va a vendere assicurazioni o nel servizio clienti della apple?


ma basta

ma secondo te è migliore un uni con 100 persone o con 200 perche ci sono 100 fuoricorso?

47% di fuoricorso... "machettefrega"

la metà delle persone che escono non sono attrrattive per il mondo del lavoro... io (stato) ti formo.. mi costi.. (no le uni non le fanno con le rette), tu stai li... e non mi rendi un cazzo.. perchè se ti va bene vai a friggere patatine e formare uno che frigge patatine allo stato non costa un cazzo.

Ti sei fatto il mazzo e sei attrattivo? Io stato ci guadagno, ti ho formato.. ma mo hai delle conoscenze e esperienze che servono..

poi puoi dire "cazzomenefrega? che paghi.. fanculo.." ma non "non cambia un cazzo a nessuno se non al mio vecchio"

ma avere una visione più d'insieme invece del "soncazzidimiopadrechettefrega"?

ma cristo di avion... ma prova a fare un corso pagato da un azienda e dirgli.. NP mi servono 6 mesi in piu per la certificazione ma vai tranzollo mi pago l'iscrizione chettefrega.... ti tirano una pedata nel culo che atterri quando è cambiata la stagione

Me ne frega che sciupo risorse collettive, tempo collettivo e vita del singolo...

Comunque concordo sull'analisi, ma penso che la situazione sia folle.

Io credo che si debba limitare pesantemente l'accesso a tali facoltà.
In questo modo i laureati in tali facoltà sarebbe molto più appetibili nel mondo del lavoro.
Di lavoro per laurati in lettere ce n'è tanto. Specie in Italia.
Possono scrive libri. Conferenze stampa. Gestione dei beni culturali, Giornalisti, Risorse Umane, Campagne pubblicitarie, Insegnanti, etc etc.

Il problema è di tali posti diciamo ce sono 100 e mentre di contro gli iscritti sono 1000. Morale 900 di quei laureati faranno qualcosa per cui la loro laurea non serve a niente.
Io penso che si debba limitare l'accesso alla laurea a 120\200 persone.
Gli altri 800\700 possono
1) andare a lavorare direttamente
2) studiare per conto proprio
3)se si istituisse una laurea parallela vista come attestato di partecipazione e seguire quella.

Garantisci l'accesso alla cultura a tutti, garantisci valorizzazione e occupazione per i laureati, garantisci concorrenza, tagli i costi,crei materiale specializzato.

Che problema ci starebbe in questo sistema?
Notare che si applica perfettamente anche all'istruzione secondaria: e quindi ogni località italiana valorizzerà le capacità di quel territorio studiando e pianificando i percorsi.
Perchè come già detto è insensato che il ratio licei\alberghieri\prefessionali\itis\turistici di milano sia identico a quello di reggio calabria o a quello di venezia.


Ma poi è una mia idea o ogniuno si sta immaginando unicamente il suo settore ( lettere. piuttosto che ingegneria, piuttosto che medicina) e pensa che così debba valere per tutti? Ad esempio, il valore culturale di una laurea scientifica è senza'altro secondario e quindi tuttte le parole spese sul diritto alla cultura sono inutili.


Ma il punto è sempre quello che alla fine dei giochi si giudica il valore solo in quanti soldi fa fare ora.

E allora davvero togli lettere e filosofia, togli sociologia e antropologia e scienze politiche, chiudi psicologia e crea solo psichiatri (a numero chiuso), togli le matematiche particolarmente astratte e trasforma tutto in matematica applicata e statistica, rendi fisica teorica a numero chiuso, togli ogni biologia che non sia legata alle tecnologie biomediche e trasferisci tutta zoologia su veterinaria (a numero chiuso), fai geologia a numero chiuso, togli la possibilità di specializzarsi in economia politica, sposta tutta storia dell'arte su design, moda e marketing.

Obbligo di finire in quattro anni o sei fuori (con il risultato probabilmente, che finirai sotto la soglia della povertà se per qualche casino dovessi finire indietro).

Perché se l'unico criterio è quello quantitativo del guadagno, questa è l'univeristà che ne consegue. Ma se ved la miopia di questo modo di ragionare allora capisci che non ci sono solo modi quantitativi ma anche qualitativi e allora capisci che non puoi giudicare dicendo "eh ma lo stato ci perde/eh lo stato ci guadagna".



Ma se capisci la miopia di formare una società in questa direzione






Il problema è che ragioni su una società che non esiste.

Parli di risorse collettive, quando la maggioranza delle risorse è individuale.

Parli di quello che possono fare i laureati in lettere quando quelle soluzioni stanno venendo meno proprio perché si sta applicando la logica del guadagno immediato ovunque soffocando la cultura.

I libri non li possono scrivere perché nessuno legge e nessuno legge perché tutti dicono che la cultura è inutile.
Non possono diventare insegnanti perché appena ci sono i tagli i primi saltare sono gli insegnanti di italiano.
Pr, risorse umane e marketing ormai non lo possono fare perché da una parte ci sono le lauree dedicate a questi campi e dall'altra manca anche una cultura imprenditoriale per cui questi posti poi, si sa, vanno agli amici e ai parenti (e questo succede perché in italia conviene, costa meno, averci un parente).


valore non vuol dire solo soldi.

se tu studi lettere e mi traduci salcazzo da borgogna in italiano per la prima volta con una paga da fame hai comunque generato valore.

il problema è che a 40 anni appena uscito dall'uni non ti fanno tradurre salcazzo da borgogna, ti fanno girare i big mac, e per farti girare i big mac potevo spendere un centesimo di quello che ho speso e i soldi darli per far tradurre salcazzo da borgogna a qualcun altro.


Nessuno sta dicendo questo.
Anzi credo che il modello attuale causi molti dei suddetti problemi.
Tanto pià che se ti laurei in ritardo già sei tagliato fuori ( solo in questo paese ovviamente).
Che se hai una sfiga non hai nessun modo di arginare le perdite.
Che se vuoi cambiare ateneo\facoltà\cdl la burocrazia è oberante.
Che non esistono sostegni allo studio.
Che chi ha difficoltà è equiparato a chi si può permettere di vivere di rendita.
Che i suddetti laureati non generano neanche cultura perchè il livello è infimo...

Ma poi non sei mica emigrato all'estero anche te?


No.
Il punto non è così . il punto è che se giri big mac, potevi girarli già da 5 anni e nel tempo libero studiare lettere e laurearti in 7 anni senza problemi.Rientravi così nelal categoria studenti-lavoratori e ti salvavi.
Oppure potevilaurearti in 5 anni max dei voti e cercare di lottare per un buon posto.


va che l'obbligo di finire il 3+2 in 6 anni e mezzo anni qua c'è.. magari non in tutte ma dove son stato io si

io avevo l'obbligo di finire l'ordinamento vecchio ( 4 anni ) in 5 anni e mezzo al massimo.


che poi quando c'era il servizio militare obbligatorio se non davi un numero minimo di esami all'anno ti toccava partire (o andare a fare l'obiettore), non ce lo scordiamo he


Guarda che il livello dei laureati in materie umanistiche italiano apre il culo a tarallo a chiunque nel mondo.
Noi siamo i coreani delle materia umanistiche, a 20 anni la gente alla triennale sostiene esami che in america sarebbero da Dottorato.
Il problema è che tutta sta gente viene soffocata.

Comunque sì sono emigrato.
giusto per: diversi asterischi ad iroel, anche se gli altri hanno smussato, scrivendo informazioni aggiuntive, il loro pensiero.

Questa cosa però non è una regola formale dell'uni, è un vincolo addizionale che il tuo cdl ha fatto approvare in facoltà, ed è probabilmente il modo con cui la tua facoltà "combatte" i fuoricorso, perchè si torna a quello che ti dicevo prima, l'uni in se non lo fa.

Sì ma le definizioni sono difficili: prendi un corso come informatica. Informatica NON ha lezioni in laboratorio, ma in qualche modo TUTTE le lezioni sono di laboratorio, perchè tu vedi l'algoritmo, poi dopo lezione devi metterti davanti al pc e implementarlo per il progetto che ti farà passare il corso. Quindi hai bisogno di un lab sempre aperto con una capienza massima altissima e tutto funzionante. Quanto costa questo lab? Potenzialmente puoi farlo per 10 studenti e se tutti vanno a casa loro a fare il progetto, sei a posto. Oppure puoi farlo per 200 e ancora averlo stipato.

No, e se sei rappresentante è grave che tu non sappia quali sono i meccanismi. Mica sarai uno di CL eh ?
I soldi di tutor e laboratori e molto altro vengono spesi generalmente dal budget del dipartimento chiamato "diritto allo studio". Questi soldi sono distribuiti ai dipartimenti dalla facoltà. Questo vuol dire che c'è una cosa chiamata "commissione didattica di facoltà" in cui i rappresentanti eletti prof e tutto si siedono e la festa comincia, e si cerca di far approvare un bilancio con le ripartizioni. Alcuni criteri sono fissati dal ministero, altri dall'uni, altri vengono fissati INTERNAMENTE dalla facoltà: per dire, spesso il numero di iscritti viene usato per influenzare direttamente i fondi ai dipartimenti, ma questo viene votato in commissione. E non è detto che passi. Per dire, io ho visto professori dire "il nostro dipartimento è quello con più iscritti della facoltà quindi vorrei fare votare il criterio e avere più soldi", e altri rispondere "sì ma voi avete anche più fuoricorso di tutti quindi non usurano quindi in realtà non avete strutture più popolate quindi io mi oppongo ad usare questo come criterio di distribuzione fondi". E ora che i soldi son sempre meno, succede sempre più spesso.
I soldi dei contratti di tutorato, anche, vengono da qui. Ed è il motivo per cui i corsi hanno sempre meno tutor. Se ti tagliano il tutor, il professore titolare del corso può comunque aprire un bando PAGANDO IL TUTOR COI SOLDI DEL GRUPPO DI RICERCA. Se non li ha o non vuole, il tutor salta. Frega un cazzo a nessuno se il numero di iscritti è aumentato. Ovviamente, i cdl cercano di proteggere i tutor per corsi a grande affluenza quando invece tendono a sacrificare gli altri, se devono e possono.


Mica e' sbagliato non sta mica dicendo che chiunque si laurei dopo 28 anni zappera' la terra o va fucilato. Sta solo dicendo che bisogna rilanciare culturalmente la figura del "secchione" che cosa c'e' di male in questo?


ma lo so che spacchiamo. Ma quasi tutte le punte diquasi tutti i corsi in italia spaccano.
Ma non puoi negare che non tutti siano così bravi e che sui grandi numeri la media crolla.



@Noi da ccd avevamo tot studenti tot ore equindi tot money, ignoro come questi soldi veniessero gestiti ai piani alti. Tanto pù che noi non avevamo diritto di voto.
Probabilemente è una cosa che veniva scelta a un livello superiore al mio e mi rimetto alla tua parola.
Comunque alla fine sono stati aboliti praticamente tutti.
E in alcuni casi è il professore che tiene quelle ore.


Il fatto è che trasporti troppo sulla tua facoltà di informatica credo in cui il costo del laboratorio è abbstanza irrisorio.
Da noi ci sono macchinari esclusivamente per la didattica che costano dalle centinaia di migliaia di euro in su.
Oltre alle cose usa e getta da 10\20\50 euro.

[QUOTE]
Chi ha smussato qualcosa?
E' iroel che pensava che portassimo avanti l'idea che si deve studiare solo per un lavoro etc etc. sulla falsa riga delle idee folli di gelmini e company.
Io da quel punto di vista sono pienamente d'accordo con lui.
La cultura ha un valore, è importante e gli italiani sono bravissimi.

Poi visto che però ci sono troppi laureati esiste unproblema sociale che io affrotnerei mettendo posti chiusi e selezione.
Iroel invece dice che non è un problema e la gente è libera di scegleire di fare lettere e fare poi la disoccupata o emigrare. (Che è comunque una posizione più liberista della mia.)
La terza posizione che è quelal che penso mi sia\ma forse più a axl\ è quella che dice che si deve far studiare solo se si riesce a ottenere un profitto monetizzabile e ad esempio cassare la ricerca improduttiva o i corsi "inutili".