non sto scherzando purtroppo
ognuno risolve i propri problemi come riesce
non a caso ho messo il “don’t try this at home”
non sto scherzando purtroppo
ognuno risolve i propri problemi come riesce
non a caso ho messo il “don’t try this at home”
comunqje non fixa il problema del sonno perché l’alcol sballa il ritmo, ti deprime e ti fa addormentare ma poi dormi poco
Se è un vero burnout servono di solito mesi di totale stacco dal lavoro per resettare. Fatti intanto una bella vaxanza lasciando il pc a casa
si.
Non prendere sotto gamba questo sintomo, il burn out può annientarti totalmente fino al livello dove non sarai più capace di dire la tabellina del due e cose ancora più brutte che evito di riportare.
Vai subito da uno bravo tipo ieri e poi cerca di disintossicarti dalla ricerca dell’effort prima che il tuo cervello decida di farlo al posto tuo.
Poi prova a direzionarlo e dosarlo meglio verso il desiderio di vivere più a fondo il lato meno razionale di te, come aprirsi all’ascolto dei cinque sensi.
Ti serve l’aiuto di uno bravo e una che ti abbraccia.
si’ e’ successo anche a me, anche se non con sintomi fisici di quel tipo, ma piu’ con sintomi psicologici (psichiatrici ? ).
puo’ succedere nella vita, soprattutto se bruci la candela da entrambi i lati andando a tutto vapore per troppo tempo: perdi di lucidita’ senza nemmeno accorgertene e continui ad andare, andare, andare, peggiorando le cose. Realizzi come ti sei ridotto solo quando compaiono dei problemi a livello di “sintomo”
Anche io ti consiglio di parlare con uno psicologo: all’inizio non e’ facile e sembra che non serva a nulla, poi all’improvviso realizzi di quanto ti e’ servito.
Comunque non ti abbattere e non pensare di non poter piu’ fare le cose che ti appassionano; semplicemente si impara col tempo a gestire e rispettare i propri limiti e si trovano nuove strade, piu’ sostenibili, per fare quello che vogliamo fare. Se le vogliamo fare.
un abbraccio.
Non prendere sottogamba la cosa.
E staccare dal lavoro come hai intenzione di fare è cosa buona e giusta ma occhio che devi staccare con la testa: se stai lontano dal pc e continui a macerare pensando a quello che dovevi fare è come non esserti allontanato.
Sei fortunato amico mio.
E’ un burnout che ti sei imposto da solo visto che il tuo lavoro normale credo non ti richieda di fare oltre le solite 8 ore giornaliere.
Usa il resto per figli e moglie per iniziare, vedrai che starai cento volte meglio nel giro di un anno, forse pure meno.
Due settimane per riprendersi dal burnout possono essere poche, non sottovalutare assolutamente i sintomi perché se riprendi che non sei guarito poi il prossimo sarà dietro l’angolo e pure peggiore
se sei in un paese dove lo prevede io prenderei l’equivalente dell’aspettativa per almeno un mese, penso in Finlandia ci sia
Posto niente possa veramente sostituire il consulto di un professionista in materia, il mio consiglio è quello di irreggimentare un poco i tuoi ritmi di vita, non stravolgerli improvvisamente, ma offrire al tuo corpo una ciclicità prevedibile e ripetuta; mai affrontare niente di relativo a lavoro nelle 3-4 ore prima di coricarsi, neppure se il Comando X-Com ti chiama all’azione e Quorra in persona ti contatta informandoti gli Ethereal stiano attaccando un nodo della rete sotto la tua responsabilità, al contempo però non abbandonare neppure completamente il tuo lavoro principale, sei appassionato da esso è evidente, privartene potrebbe anche risultare controproducente, è il suo eccesso il problema. Pasti sempre alla stessa ora, impegni regolari nella giornata; piccole routine da inanellare e che risultino d’accompagnamento e guida alla giornata; e poi una graduale introspezione, ma quella richiede tempo, per capire perchè questa dedita passione sia tale ed a cosa corrisponda. Socializzazione, non sul lavoro e non per lavoro, anche se, ehm, Finlandia.
Anche a riposo tieniti impegnato, o fatti tenere impegnato, altrimenti il rischio è quello di vagare per casa in attesa la vacanza forzata termini così da riprendere l’attività, ma in questo modo la pausa rischia di essere interpretata come una prigionia.
Un abbraccione perchè hai raggiunto un limite anche rischioso, e se sei preoccupato non lo sei abbastanza, ma hai potere per intervenire su esso.
Seh, buonanotte. L’uomo in Finlandia non ha il diritto di volere compagnia, e, se la cerca, viene preso in giro. Sarebbe contrario al concetto di sisu. Al massimo ti puoi permettere (dopo circa 30 anni di frequentazione) di scambiare una battuta con uno dei coscritti con cui hai fatto servizio militare per invitarlo a buttare più acqua sulle pietre della sauna.
Battute a parte, avere amici (ystävät) è una cosa estremamente privata e per qualche motivo (per me del tutto incomprensibile) considerata estremamente “costosa” in termini di energie mentali. Tutti gli altri sono solo conoscenti (kaverit), cioè gente con cui magari si passa anche tempo insieme per hobby, ma che è sempre possibile ignorare con qualsiasi scusa o anche senza scuse.
Comunque, per rispondere a @SkyLinx , io pure sto in una professione che è di problem-solving spinto, dove (se glielo permetti) i problemi te li porti a casa, dato che sono molto stimolanti e persistenti. Al burn-out ci sono arrivato vicino (non perdite di conoscenza, ma crisi di panico) in quei casi in cui mi ero infilato in situazioni con aspettative oltre le mie possibilità. Ogni tanto per ragioni estrinseche (capo ricercatore che aveva stabilito una struttura di schiavismo stakanovista), ma più spesso auto-imposte (per esempio dal perfezionismo, tra i tanti difetti che ho).
@SkyLinx , la domanda che devi farti è perché queste attività hanno una presa così forte su di te. Risolvere problemi potrebbe anche essere fare il cruciverba della settimana enigmistica, ma non diventa attività compulsiva senza che ci sia un altro feedback emotivo che genera dipendenza. Per esempio: tu hai bisogno di sentirti intelligente? O magari di sentirti dire che sei intelligente? Comincia a trovare queste risposte con uno psicologo, e di corsa.
Io ti consiglio di smetterla completamente di fare bug hunting e di iniziare con l’attività fisica per aiutarti a dormire meglio oltre agli altri benefici che ti da, lavora le tue 8 ore e dedica il tempo libero ad altro che delle montagne di soldi non te ne fai nulla nella bara, ma neanche da vivo se poi non fai altro che lavorare.
Come al solito nella vita la soluzione è sempre trovare l’equilibrio.
Per quanto mi riguarda andare in palestra a sudare mi ha aiutato completamente per il problema sonno, l’unica cosa “negativa” è che alle 11 di sera crollo
Difatti spesso il raggiungimento di un punto di esaurimento non dipende da responsabilità individuali ma aspetti circostanziali convergenti, occasionali oppure sistemici; la personale inclinazione, l’educazione ricevuta, le aspettative sociali oppure anche la pura manipolazione utilitarista, tutto può contribuire a creare una marea montante di pressioni gradualmente crescenti, fino ad arrivare, talvolta in maniera subdolamente inconsapevole, ad un punto di rottura improvviso, perchè, per quanto conscientemente si abbia costruito delle giustifcazioni personali allo status-quo apparente in realtà si sta operando a debito. Ed il crollo è la bancarotta emotiva equivalente.
Ecco, a riguardo; penso di non aver mai conosciuto in persona un finlandese purosangue, però una volta un italiano come voi stanziato nel paese da tempo mi raccontò il suo personale hobby fosse quello di organizzare imboscate ad i suoi vicini, facendo loro favori non richiesti e doni inattesi ed apparentemente immotivati, sparendo subito dopo per evitare potessero reciprocare. Non mi era chiaro il fine, adesso mi sembra una sorta di guerra sociologica da quanto raccontate.
Io tentai il suicidio nel 2012 a causa di un susseguirsi di eventi negativi tra lavoro, famiglia, situazione sentimentale ed economica. Ero arrivato in fondo al pozzo ma il gesto estremo mi ha fatto radicalmente cambiare tutto quello che era stato tossico. A volte ci si rende conto solo troppo tardi, ma per fortuna una via di uscita c’è sempre grazie alle persone più vicine. Da solo credo che non ci sarei mai riuscito a rialzarmi…
Ma ci sei riuscito, cazzo; non senza cicatrici forse ma sei qui con noi, ed adesso capisco il significato di altri post devo dire.
Il problema di chi “lavora troppo” in genere non è che lavora troppo e basta e quindi basta diminuire e il problema è risolto. E’ che non riesce a lavorare di meno. Se prende ferie, pensa al lavoro. Se una sera si mette a guardare un film, pensa che dovrebbe lavorare. Se si fa una passeggiata, medita sulle cose che deve fare appena torna a casa/in ufficio. Se va al ristorante con amici, si sente in colpa perché dovrebbe fare altro.
Perché si lavora troppo?
C’è chi lo fa per soldi perché magari ne ha pochi, e allora sono cazzi perché oltre a combattere con te stesso, devi anche poi fronteggiare il fatto che ne avrai di meno.
Ci sono altri mille motivi ma non me ne vengono in mente e devo lavorare :D
Io comunque delle volte non mi capacito come venga sottovalutato da molte persone il “dolce far niente”: il gusto di lanciarsi sul divano e non fare un nulla di produttivo, fare una passeggiata sotto gli alberi senza una meta, farsi due birre con gli amici, spararsi 6 puntate di fila di una serie tv, ma anche giocare al computer senza pensare ad altro come quando avevamo 12 anni…
Cioè boh io alla fine lavoro per avere i soldi per godermi al meglio questi momenti, ma sarà che sono terrone isolano come hans forse non tutti sono in grado di apprezzarli e vedono il tempo libero come un problema, tipo il mio collega che non vede l’ora che finisca il weekend per tornare al lavoro e avere qualcosa da fare
Anche se probabilmente rimane facile ai biondi generalizzare e deviare con “eh ma tanto quel pazzo ha la musica nel sangue, pensa che cosa curiosa…”.
Secondo me le due settimane di pausa sono relativamente poco importanti, quello che conta di piu’ sul lungo termine e’ stabilire una routine dove dormi un minimo di ore decenti.
Sul lungo termine non c’e’ praticamente niente di meno salutare della mancanza di sonno cronico, anche solo gli effetti sul cuore sono peggio del fumo o di tante altre abitudini dannose. Chi dorme poco si sta letteralmente ammazzando, e per altro lo fa riducendo la qualita’ della propria vita perche’ vivere dormendo poco fa proprio schifo.
Devi proprio entrare nella mentalita’ che il tuo cervello e’ attaccato ad una macchina che ha bisogno di boh, 7 ore a notte per funzionare decentemente, ed e’ una delle poche cose su cui non ci sono trucchi per aggirarlo, quelle sette ore ti toccano e se non le dedichi a quello la tua vita sara’ significativamente piu’ corta e fara’ significativamente piu’ schifo.
Questo per me è stato il momento in cui ho realizzato che c’era qualcosa di rotto.
Mi sono svegliato piangendo perché ho sognato di aver dimenticato una consegna al cliente.
E in più sono un botto di calorie in zuccheri, che a metà nottata ti sveglieranno.
E ti fa ingrassare, che ti fa stare peggio.
Certo, SkyLinx sta in piedi ad antidolorifici e caffé, che comunque non va bene.
Forse abbiamo semplicemente interiorizzato le regole del gioco a cui giochiamo da quando nasciamo: devi studiare per poter lavorare per poter guadagnare per poter spendere e repeat. Ogni secondo di ozio sul divano è un secondo in cui non lavori e non consumi. Malissimo!