[TECH-Science] NEWS

http://cheezburger.com/47342081




LO VOGLIO!
utile per evitare le macchie di sborra



Una delle sostanze che sta finendoin fretta... direi proprio che non è un prodotto commerciale.
Calcola che una delle applicazioni che si spera di avere per il grafene è proprio la sostituzione dell' ITO (dove la I sta per indio) negli schermi.




ma se i termometri li fanno con quella lega + stagno..
potrei comprare un milione di termometri e rivendere la lega fra 10 anni.
SONO UN CAZZO DI GENIO
La stampante 3D più veloce al mondo

http://www.galileonet.it/articles/511a623ba5717a6275000024
penna che scrive in 3d.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=DQWyhezIze4


Ibernazione di un ratto

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/02/20/news/alma_mater_aperta_la_strada_del_ibernazione_umana-53035087/
interessante.. però non è vera e propria ibernazione.. cioè bloccano l'attività metabolica e basta. il corpo a che temperatura arriva?

poi dice che c'è bisogno di sonno dopo. quindi una ibernazione troppo lunga potrebbe scompensare in tal senso?
Il cormosoma Y è piu vecchio dell uomo:
http://www.newscientist.com/article/dn23240-the-father-of-all-men-is-340000-years-old.html
http://www.galileonet.it/articles/51471f83a5717a05a9000035


La retina artificiale è made in Italy

"Di solito il passaggio è a senso contrario: la tecnologia imita la natura per copiare ora un meccanismo, ora un altro. In questo caso però le cose sono andate diversamente: il team di ricercatori guidati da Fabio Benfenati e Guglielmo Lanzani dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) ha infatti preso in prestito dalla tecnologia delle celle solari organiche un materiale fotovoltaico per ripristinare in laboratorio il funzionamento di una retina danneggiata. Lo studio, che apre le porte alla creazione di retine artificiali biocompatibili da utilizzare in caso di malattie degenerative che colpiscono l' occhio, è stato pubblicato su Nature Photonics.

L'idea di partenza dei ricercatori è stata quella di sostituire le funzionalità di coni e bastoncelli (neuroni specializzati nel rispondere agli stimoli luminosi della retina) con un materiale sensibile alla luce. La scelta è caduta su un polimero organico (rr-P3HT), un semiconduttore fotovoltaico. A differenza di altri impianti retinici, come quelli basati sul silicio e non completamente flessibili, infatti l'uso di un polimero organico può adattarsi meglio alla curvatura dell' occhio, perché soffice, leggero e, appunto, flessibile. Ma soprattutto è un materiale sensibile alla luce e non ha bisogno di una sorgente elettrica esterna per funzionare.

Come ricorda Technology Review, tempo fa gli scienziati avevamo dimostrato come fosse possibile far crescere dei neuroni su un substrato contente un materiale fotovoltaico e osservare come la stimolazione con la luce di quest'ultimo fosse in grado di accendere i neuroni, creando un'interfaccia ibrida. Successivamente gli scienziati hanno proseguito i loro esperimenti, depositando la retina danneggiata (a livello dei fotorecettori) di ratti su un pezzo di vetro ricoperto con un sottile film del polimero organico rr-P3HT. In questo modo i ricercatori hanno ricreato un modello di patologie quali la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare. Inviando quindi degli stimoli luminosi sulla superficie i ricercatori hanno osservato un picco di attività nei neuroni della retina simile a quanto si osserverebbe nel caso di un tessuto non danneggiato, dimostrando che di fatto il polimero può restituire la sensibilità alla luce persa.

Anche se, precisano gli scienziati, il polimero non è in grado di coprire diversi valori di luminosità, e per ora mancano le conferme dell'efficacia del sistema in vivo (sono in programma studi su modelli animali di retinite pigmentosa) le promesse per nuovi impianti retinici ci sono tutte, come commenta anche Benfenati: “Il risultato che abbiamo raggiunto è fondamentale per procedere verso la realizzazione di una protesi retinica organica per l’uomo. Abbiamo dimostrato che il tessuto retinico degenerato nei fotorecettori, una volta a contatto con lo strato di semiconduttore, recupera la sua fotosensibilità a livelli di luminosità paragonabili alla luce diurna e genera segnali elettrici nel nervo ottico del tutto simili a quelli generati da retine normali”."
Imitare la fotosintesi, in modo economico

http://www.galileonet.it/blog_posts/5143204ca5717a6fef000016

I pannelli solari hanno ancora un punto debole: l'energia che producono va utilizzata subito, perché è molto difficile da accumulare, conservare e trasportare. Se il futuro dell'energia verde passerà dunque dalla soluzione di questi problemi, il mondo vegetale, una soluzione l'ha già trovata da milioni di anni. Attraverso la fotosintesi infatti, le piante trasformano la luce solare in zuccheri, facili da conservare, che possono essere poi “bruciati” per ricavare energia quando serve. Un nuovo studio della Sissa di Trieste, pubblicato su Pnas, muove oggi un passo verso la realizzazione di dispositivi che imitano questo processo naturale. I ricercatori hanno infatti chiarito il funzionamento di un catalizzatore, il Ru4-poliossimetalato, essenziale per la produzione di combustibile (energia di riserva) e per la realizzazione di celle solari che mimino il meccanismo della fotosintesi.

I catalizzatori sono molecole che hanno il compito di “tagliare e incollare” altre molecole. Nel caso della fotosintesi si tratta dell'acqua, che viene separata in idrogeno ed ossigeno. Le piante rilasciano in seguito l'ossigeno nell'atmosfera, ed utilizzano l'idrogeno, insieme ad atomi di carbonio, per produrre degli zuccheri. Ora si vorrebbe ottenere lo stesso tipo di processo in modo artificiale con catalizzatori inorganici, più veloci e resistenti di quelli naturali, in grado di produrre combustibile "verde". Esistono già materiali efficienti, ma sono costosi e poco abbondanti in natura.

“La parte cruciale del processo di fotosintesi artificiale è l’ossidazione dell’acqua. Noi abbiamo simulato come una molecola di Ru4-poliossimetalato (Ru4-Pom) funziona in questo processo, una reazione complessa che richiede catalizzatori proprio come nel processo naturale”, spiega Simone Piccinin, ricercatore della Sissa e dell’Istituto Officina dei Materiali (Cnr-Iom) e primo autore dello studio. Ru4-Pom è stata scelta perché già in precedenza ne era stata dimostrata l’efficienza in maniera sperimentale da un gruppo di ricercatori del Cnr e dell’Università di Padova (i primi a sintetizzare la molecola) che ha collaborato anche al nuovo studio della Sissa.

“Mancava però la comprensione del processo e così abbiamo riprodotto il comportamento elettronico della molecola con simulazioni numeriche”, precisa Stefano Fabris, anche lui ricercatore della Sissa e del Cnr-Iom. “Abbiamo cosi osservato che i siti attivi della nuova molecola, cioè quelli che veicolano la reazione, sono quattro atomi di Rutenio. Si tratta di un elemento costoso e raro, ma ora che sappiamo come devono essere ordinati gli atomi che causano il processo ossidativo, li potremo sostituire uno a uno con elementi più economici, cercando di ottenere la stessa efficienza garantita dal Rutenio” ha concluso Fabris.

Riferimenti: Water oxidation surface mechanisms replicated by a totally inorganic tetraruthenium–oxo molecular complex; Simone Piccinina, Andrea Sartorel, Giuliana Aquilanti, Andrea Goldoni, Marcella Bonchio, and Stefano Fabris, Pnas doi: 10.1073/pnas.1213486110
Sembra di leggere la storia della mia vita :-P
"sono quattro atomi di Rutenio"
Il mio compito è elimnare quel rutenio del menga
Stampare in 3D armi.


http://punto-informatico.it/3745914/PI/News/una-licenza-stampare-armi-3d.aspx

http://www.defcad.com/
articolo molto interessante. chissà quando la chiuderenna questa sissa ...
però

what the fuck i've just read?

for the great justice:
un "catalizzatore" è una specie chimica che ha il compito di ridurre il tempo di svolgimento di una reazione (aka aumentarne la velocità) ma che non prende assolutamente parte allo svolgimento della stessa (aka uno stesso catalizzatore può catalizzare più reazioni senza consumarsi).

le molecole biologiche deputate al taglia e incolla sono gli enzimi.
Finanziamenti miliardari per ricerca sull'immortalità.

http://www.lastampa.it/2013/03/18/esteri/l-oligarca-russo-ai-miliardari-di-forbes-investiamo-sull-immortalita-cE13b348QBbt7hLQmdkC7H/pagina.html
Vecchissima questa.
evvabeh, ogni tanto ci riprovano.
'Africa's tallest building' set for $10 billion tech city

http://edition.cnn.com/2013/03/20/tech/hope-city-ghana/index.html?hpt=wo_bn7
quando leggo sti articoli resto basito. ma nessuno si ricorda dell'autostereoscopia di 10 anni fa?
ogni anno sembra che la riscoprino come fosse l'ultima scoperta

http://www.galileonet.it/articles/5149cca7a5717a2d2c00003e

ricordo che pure allo smau pre 2005 vidi uno schermo autostereoscopico funzionante e fu proprio oggetto di una mia relazione-ricerca universitaria per la materia "realtà virtuale".

ah, per info veloci: http://it.wikipedia.org/wiki/Autostereoscopia


edit: ho recuperato una vecchia versione che misi online qua (2004 eh mica 2013) http://montex.altervista.org/trueweb/rv/montexrv.doc
prime presentazioni commerciali per baxter, ufficialmente in vendita