[Storie di vita vera] Essere una donna trans

  1. Sono panzane.

Tutti i dati attualmente disponibili dimostrano che il fatto di fare la transizione e, cosa molto più importante, l’accettazione sociale, diminuiscono nettamente il tasso di suicidi tentati / portati a termine.

  1. Esistono casi di persone che si sono “pentite”.

Io conosco e sono in amicizia con alcune persone che hanno “detransizionato” (per motivi vari); ma comunque il “tasso di pentimento” è estremamente basso. Ad esempio:

Su un campione di quasi duemila casi esaminati di persone arrivate alla chirurgia, lo zero virgola tre percento ha avuto ripensamenti.

Poi è da vedere cosa si intende come “ripensamenti” e “detransizione”. Perché io avevo provato a fare la transizione tipo nel 2006, avevo fatto coming out con diverse persone e cominciato il percorso (solo dal punto di vista psicologico); poi ho interrotto, e ripreso un decennio dopo. Quindi se vogliamo parlare a livello proprio “tecnico”, nel periodo 2006-2016 io ero un “detransitioner.”

In linea di massima alcune cose sono più facili, altre più difficili. E’ tutto un altro mondo.

Per dirne una, da quando ho iniziato il percorso mi porto in giro lo spray al peperoncino, e mi è capitato diverse volte di fare il giro lungo per evitare strade che prima prendevo senza pensarci due volte (ad esempio dalla stazione dei treni al parcheggio, posso fare 300 metri per strade principali illuminate, o 50 metri per un vialetto buio senza un cazzo di lampione, indovina quale scelgo). Ed adesso col cazzo che vado in giro per strada la sera con le cuffie con la musica, cosa che prima facevo con regolarità.

E prima non mi era mai capitato che mi toccassero le chiappe sul tram :sisi:

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a me si :cool:

Come lo vivi?
Svilimento e mercificazione verso la figura della donna?
“Riconoscimento” della tua completa transizione?
Qualcosa in mezzo?

Un misto. Da una parte fa schifo essere toccata senza permesso, dall’altro c’è la sensazione di “Oh, almeno pensano che sia abbastanza figa da essere molestata.”

Che è un po’ triste se ci pensate :expressionless:

Domanda spero non offensiva: visto che sei stata cresciuta e socializzata come uomo, senti mai una disconnessione quando pensi chesso’ all’infanzia? Ti sembra che sia un’altra persona?
Non so se si capisce.

Ho una domanda che mi gira ogni tanto in mente sul tema, vedo se riesco a metterla a parole.

Considerando che vieni da un paradigma sociale in cui il genere è binario (come tutti noi nati pre 2k) il passaggio da un genere che non ti sembrava il tuo a quello opposto è una scelta fra l’ovvio e l’obbligato.

Pensi che se fossi nata nel 2010, in cui il paradigma sociale del genere è più uno spettro, saresti finita in qualche altro punto meno diametrale?

E, senza ovviamente chiederti di parlare di esperienze non tue, questo tema viene trattato nella comunità trans della nostra generazione? Magari confrontandosi con le generazioni più giovani?

Accennavi prima alle scopate e se non sbaglio in un altro thread parlasti del pene usando un verbo al passato.
Hai la figa adesso?
Se si, quali differenze riscontri a scopare adesso con lo scopare prima?

Ho una serie di domande particolarmente stupide ma aprirò con un mio grande classico.

Dal tuo punto di vista, l’immaginario del cyberpunk è cambiato un po’ come attinenza al personale?

Lo so lo so, è una domanda abbastanza stupida, ma è un immaginario che convenzionalmente permette di esprimere una ampissima libertà di espressione individuale.

O_o

Ma che c’entra?

E’ un genere letterario che nasce da Hollywood, ma esplora un sacco di angoli politici generalmente inesplorati nel suo periodo di nascita, uno su tutti il fatto che il corpo biologico non sia necessariamente la rappresentazione che si vorrebbe avere sia della propria persona - usando la versione psicanalitica del termine - sia del sé autentico.
Solo che io me lo analizzo dalla mia posizione per cui grosso modo le corrispondenze tornano, per cui? “è fiction :sisi:”. La curiosità di sentire il parere di qualcuno che invece ha un altro punto di vista ce l’ho.

Poi l’ho taggata come domanda stupida subito :sisi:

In realtà no, ero sempre io quando ho fatto le mie esperienze di “prima”. Più o meno. Diciamo che “lui” era una maschera che indossavo a beneficio della società, e mi comportavo di conseguenza come la gente si aspettava da me, ma ero comunque io.

(Come nota: “sono ancora la stessa persona?” è una questione molto dibattuta nella comunità trans, quella di cui sopra – sono sempre io, ma senza una maschera – è la mia esperienza e non vuole invalidare le altre.)

Non credo. Conosco molte persone della mia età (intorno ai 35) che sono non binarie, come molte persone giovani che sono binarie.

Io mi sono chiesta più volte se fossi non binaria in qualche modo, ma ogni volta che mi sono fatta questa domanda la risposta è stata no, sono una donna binaria.

Da poco meno di sei mesi, nuova di trinca :sisi: ma non l’ho ancora collaudata con un’altra persona. Andando “a mano” però, rispetto a prima, è abbastanza più intenso e prolungato, ma ci vuole anche molto più tempo a “partire”. Ossia, prima se mi veniva la voglia andavo in bagno e dieci minuti avevo fatto, adesso è tutta una produzione che devo mettere in piedi :asd:

Più che il cyberpunk direi il transumanismo in genere. Avere la possibilità di alterare il proprio corpo a piacimento sarebbe secondo me l’ideale: mi chiedo quante persone, anche cis, andrebbero a cambiare qualcosa di sé se fosse facile come, che ne so, farsi una tinta di capelli.

Sì, ho detto cyberpunk per semplicità di retorica ma in realtà è il transumanismo il concetto in discussione, ed anche per me è proprio quello il punto. Secondo me per rule of cool c’è una sovrarappresentanza di “modificazioni che sembrano interessanti”, senza trasmettere esattamente che cosa sia il rapporto tra la persona e la sua biologia, se e come possa sia subire una prevaricazione o venire violato, sia da altre persone che da una sovrastruttura sociale, ma anche essere una liberazione nei confronti dei tiri di dado della natura che possono essere altrettanto oppressivi.

In sostanza mi sa sempre di un altro caso in cui quattro vecchi bianchi parlano in tv di cosa interessi alle ragazze di oggi.

Secondo me è molto interessante. Mi son sempre chiesto se la modulazione del tono di voce serva a rafforzare l’autoidentificazione.
Alla fine anche senza bisogno di trattamenti ormonali è una cosa che si è sempre sentito fare. Tra l’altro anche il fatto che sia spesso eccessivamente modulata da uomini che sono diventati donne o che si sentono donne secondo me è una cosa molta interessante.
Mi sto chiedendo tra l’altro se avviene anche il contrario ma è meno sbandierata come cosa. Cioe Pjem parla cosi per scelta o non si accorge :asd:

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Ecco, questo è sorprendente davvero.
È una cosa che non avrei mai ritenuto possibile.

Pertanto, se dio vuole ci dovessi arrivare, da 95enne il mio timbro interiore sarebbe il vocino tremulo del vecchietto.

A me pare una cosa abbastanza logica, da bambini si sentiva nella testa la voce del se bambino, ora senti la voce del te di x anni, e tra y anni sentirai la tua voce contemporanea alla tua età.

Giusto per la cronaca, prima che venga fatta come domanda: il mio timbro vocale l’ho cambiato io, tramite la pratica e l’esercizio, perché per le donne trans gli ormoni a livello di voce fanno zero.

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Quindi è una scelta conscia frutto di una pratica costante, ora diventata meccanicamente naturale che non necessita di alcuna concentrazione.

Ma che succede se appena sveglia batti violentemente il mignolo del piede? Con che voce te la prendi con il povero Gesù Cristo?

Ma che cazzo di domanda è :rotfl:

una domanda meravigliosa