Giorno 2 Duemilaequalcosa
Ok, ci siamo, arriva il momento dell’atterraggio su Kreet.
È un pianeta di merda, mi fa cagare, ci sono rocce e alieni di roccia, o non so cosa, sono orribili. Mi avvicino alle forme aliene per farci amicizia, ma si incazzano, e sono costretto ad abbatterli.
Sento degli spari in lontananza e mi avvicino saltellando, vedendo che altra gente ha pensato di sparare a questi animali di merda, mi unisco a loro.
Non gradiscono. Mi sparano. Mi odiano tutti e non so perché.
Ancora una volta, mi ritrovo a uccidere gente a caso, non so perché, non mi hanno neanche parlato. Sento ancora spari. Eccheppalle. Mi giro e vedo Vasco, impazzito, sta sterminando tutta la fauna intorno a lui.
È tipo imprinting materno, mi ha visto uccidere la fauna locale ed è impazzito, ora sta attaccando ogni forma di vita, spero non protetta. Dopo aver abbattuto una decina di bestie, mi giro e punto a una struttura in lontananza.
Suono il campanello, ma nessuno viene ad aprire.
Allora decido di entrare.
Sulle scale trovo un tizio morto male, uno scienziato. Bene ma non benissimo. Studiare non porta grandi risultati, avrebbe dovuto fare il minatore anche lui, così sarebbe stato un Capitano-sterminatore-di-uomini-e-fauna.
Salgo e succede qualcosa di atipico, di strano, di mai successo. C’è gente. Mi attacca.
Niente, mi attaccano tutti. Smadonno. Salto in giro come un ossesso, non ho munizioni, non mi posso curare, ho la speranza di vita delle bestie di prima massacrate da VasGPT.
Ma in qualche modo sopravvivo. Anche perché la gente non è molto sveglia, si incastrano tutti negli angoli, deve essere proprio un’abitudine. Ne vedo uno in un angolo. Si chiama “Spacer”, per me gli spacer sono i distanziali. E lui fa esattamente quel lavoro. Tiene spazio tra lui e il muro.
Lo ammazzo. Non so quanta gente ho ammazzato finora.
Di questo laboratorio non ci ho capito un cazzo, non so perché vengo attaccato, non so chi cazzo c’era qui dentro e perché, ma fa niente, mi limito a rubare il rubabile.
Poi forse scopro perché son stati sterminati: trovo una vaschetta di “Spaghetti Carbonara”, fatta dagli scienziati. Un insulto alla decenza. C’è roba verde, non deve esserci roba verde, da lì capisco perché sono stati sterminati dagli italo-spacer. Scherza con tutto, ma non con la fottuta carbonara.
Esco da questo posto dimenticato dai pastafariani ed esploro intorno. Trovo un cumulo di merda. Un po’ una specie di materializzazione della mia esperienza sul pianeta. Mi sposto, devo esplorare di più. Trovo un altro cumulo di merda. Nella stessa posizione dell’altro. Ma siamo a 500 metri. Ho un deja-vu. Il pianeta sta cercando di dirmi qualcosa? Che è tutto una merda? Non lo so, ma decido di fare una foto dove, vittorioso, sto sul cumulo di merda.
Continuo a camminare e, oddio, trovo un tizio, senza tuta spaziale (forse si respira) che sta anche lui vittorioso su un cumulo di merda o roccia. Sta nel mezzo del nulla. C’è anche un tempo del cazzo, ma perché minchia sta qui? Mi avvicino e s’incazza. Ma stranamente parliamo. Dice che il cumulo è suo. Ma che cazzo me ne frega dico io? Fattostà che sto imbecille, che pare uscito da Grease, mi fa girare i coglioni. Così decido di ammazzarlo, che tanto è usanza del pianeta. Vaffanculo a lui e alla roccia demmerda.
Ora sono pieno come un uovo di roba di cui non me ne frega un cazzo, così decido di tornare all’astronave, bestemmiando e insultando ogni singola roccia che vedo.
Per il momento ho sterminato uomini, animali e rubato rocce. Non ricordo neanche più cosa dovevo fare su ‘sto pianeta. Vabbè, dettagli.
Carrellata di immagini:
https://imgur.com/a/RlbjC8c