A me pare comunque vi sia un largo approccio moralistico al fenomeno, ma la differenza sostanziale rispetto ad altri tipi di abusi è relativo alla collettivizzazione diretta del danno del consumo; il problema non è certo l’aumento di spesa pubblica legato alle conseguenze del tabagismo, non vi è un tale livello di sensibilità in materia nonostante la letteratura scientifica giustamente lo connoti strettamente alle ovvie conseguenze del consumo, quanto al fatto come il fumo passivo sia egualmente dannoso e quindi per evitare l’abuso di un comportamento inflitto coercitivamente su altri si debba intervenire sulle dinamiche. E trovo giusto sia così.
Ho poi l’impressione ci sia comunque un certo piacere perverso nel cercare di guidare i comportamenti degli altri quando l’occasione si presenta, e questo porta a certi eccessi.
che è un altro modo per dire che è proibito comprarle liberamente, cosa che invece succede con le sigarette (e le armi negli USA, che infatti hanno un problema con le armi unico al mondo).
cioè mi stai dicendo che le sigarette andrebbero regolamente come le armi e date solo a chi ne ha realmente bisogno e dopo attenta valutazione psicologica ?
ok mi trovi d’accordo.
ma va che non stai dicendo per un cazzo la stessa cosa…
possa un angelo biblicamente accurato farmi visita se mento non capisci proprio un cazzo dei concetti di base manco con esempi terra terra.
sto parlando di diffusione dell’utilizzo di qualcosa quando è di libera vendita, più è di libero accesso più avrai gente che utilizzerà quella cosa, SOPRATUTTO quando parliamo di roba che da dipendenza.
io parlo di nicotina, dipendenza fisica, crisi d’astinenza e morti di cancro, e te mi parli di dipendenza psicologica dalle canne beata vergine sii la mia luce.
ma che cazzo c’entra, ma di che cazzo stiamo parlando.