[Split] Salute mentale



ma io non credo di sottostimarlo. A volte serve da supporto, altre volte è veramente l'unica arma che abbiamo a disposizione.

E' semplicemente grezzo e primitivo...
Solo questo. Ma è indubbio che è meglio averli (sapendo però quello che realmente sono)
Non lo so heaven, secondo me diciamo la stessa cosa in modi e con aggettivi diversi.
Quello che tu definisci grezzo per me è da potenziare (sui limiti della psichiatria ne parlavo già), forse la differenza è che sugli sviluppi futuri io sono più ottimista e tu pessimista (quando dicevi che forse non si faranno neanche passi avanti).

Come tutta la medicina sono convinto invece ci saranno invece ampi progressi, a meno che ovviamente non si decida ulteriormente di azzoppare la ricerca scientifica in merito (cazzo mi asdo poi vabbe, c'è poco da ridere)


io sono più pessimista perchè ho toccato con mano certi farmaci, e soprattutto certi approcci.
La mia idea è che tra gli psichiatri sia troppo diffusa la concezione che i farmaci attuali siano già "notevolissimi e quasi magici", e quindi... come può esserci progresso?
Beh dipende sempre dalle patologie, ma recentemente sembra che per le forme di depressione i risultati migliori si stiano ottenendo con la ketamina (e in parte con psichedelici, LSD, funghi etc)
Quindi comunque ci sono dei progressi sul lato farmacologico.
Ketamina? Rlly? Link?


ma dipende, intanto se non è troppo personale e te la senti ti chiederei cos'hai preso.
Comunque appunto dipende, sia io che mille abbiamo fatto piccoli esempi su psicofarmaci e patologie molto diverse tra loro.
Poi non va vista come un blocco unico la psichiatria, ci sono basi comuni ma anche poi molte "correnti" variegate nella pratica in base alla zona, dottore etc.

Comunque se dici che in generale non c'è progresso e ricerca costante è semplicemente errato, come lo sarebbe in realtà in.qualsiasi ambito della medicina


E' proprio questo che intendo!
L'esempio che porti della ketamina, per me dimostra chiaramente come si ha un idea quantomeno parziale di quello che si sta facendo...



Sicuramente il mio pensiero è troppo legato alla mia esperienza, me ne rendo conto.
In ogni caso, tranne i classici ansiolitici, ho preso SSRI e SARI.
Non ho capito bene cosa intendi.
Ti va di raccontare la tua esperienza nell'ambiente psichiatrico, wildhog?

Comunque il problema dell'assunzione di psicofarmaci è molto delicato, alcuni hanno anche effetti permanenti e non mi riferisco al solo rebound.
Per esempio, gli inibitori della seratonina, i cosidetti SSRI, hanno effetti molto pesanti sula sfera sessuale nella grande maggioranza di casi (70%+). Un paio di link per approfondire:

https://www.psiconline.it/area-professionale/ricerche-e-contributi/disfunzioni-sessuali-dopo-la-sospensione-di-antidepressivi-ssri.html

https://www.osservatoriomalattierare.it/attualita/15245-disfunzione-sessuale-post-ssri-quando-gli-antidepressivi-lasciano-il-segno

Senza contare l'aspetto normativo / totalitario della pretesa di curare il disagio mentale principalmente con farmaci.

Per quanto mi riguarda, lo psicofarmaco andrebbe somministrato solo in casi d'emergenza, per un periodo di tempo limitato e sempre in presenza di una terapia non solo puramente medica.


che se fosse chiaro cosa realmente accade a livello neurologico nei pazienti depressi, e non solo roba come "poca serotonina ", allora non dovremmo fare esperimenti con la ketamina per curare la depressione.

[QUOTE=Sergio Baracco!;20316468][…]
Per quanto mi riguarda, lo psicofarmaco andrebbe somministrato solo in casi d’emergenza, per un periodo di tempo limitato e sempre in presenza di una terapia non solo puramente medica.[/QUOTE]
potresti approfondire? io son 10 anni che prendo psicofarmaci quotidianamente e mi hanno sempre detto che sarà sempre così. mi piacerebbe sentire le motivazioni dietro alla tua affermazione (senza nessuna polemica eh, sono seriamente interessato)

Il problema della salute mentale, come molti hanno già scritto, è un problema serio dal punto di vista sociale sulla percezione generale della gente, su come vede le mental illness o anche i disturbi e le condizioni neurogenetiche.




WTF?


Il matrimonio si.

Figli, ci sono un sacco di ragazzine che praticano l'IVG perché non ha funzionato l'anticoncezionale, oppure perché i genitori bigotti non permettono ai figli di comprarsi i profilattici.

Primo bacio\rapporto sessuale\fidanzamento no, anzi, già sanno a 10-11 anni che fare anche sul sesso.


Gli incel, purtroppo, esistono.
Non si intende per "incel" quelli che sono involontariamente celibi e non si lamentano delle donne.
Si intendono come incel quell* che colpevolizzano le donne (o gli uomini, più raro ma esistono anche LE incel) per il fatto che nessuno li caga, pretendendo che a loro sia dovuta la scopata con la tipa che a loro piace, ossia che lei si debba concedere.



Quelli che PROBABILMENTE sono omosessuali repressi sono quelli che odiano gli omosessuali in maniera patologica.
Tipo certi senatori leghisti (uno in particolare che pare la copia di Enzo Miccio) che, in pubblico, dice di essere un uomo di famiglia, con figli, che ama sua moglie e via dicendo, e che i rapporti omosessuali siano il male.
Salvo poi andare in locali gay e rimorchiare, ed è stato più e più volte beccato scopare nei bagni dei locali gay.
Magari dimentichi la storia dei "brojob" tra fasci camerati, che dicevano non essere "roba gay".
Sono omosessuali repressi.



Beh, le "relazioni soddisfacenti" dagli anni 60 a priori, vi erano parecchie situazioni dove picchiare la moglie, e maggiormente costringerla alla vita segregata in casa, era una cosa piuttosto diffusa.
Ed all'epoca era vista come una relazione che andava bene.
All'epoca cercare il divorzio per violenza domestica era percepito come un crimine, come se lei fosse una zoccola, come se lei volesse distruggere la famiglia.



Gli alt-right sono esistiti sin dal dopo-guerra.
Semplicemente buona parte di loro ha ricevuto insegnamenti di merda dai genitori, oppure non sono stati affatto seguiti dai genitori, o altri fattori.

Le politiche neoliberali non c'entrano una sega, dato che l'alt-right punta all'estremismo. Anche le classi alte vengono escluse, moltissimi alt-right sono figli di papà che non riescono ad avere successo, sia con la figa che nello studio che nel lavoro. Altri alt-right sono persino omosessuali repressi che, per non far adirare i genitori bigotti, odiano i gay. Poi quando stanno assieme in gruppetto vanno di "brojob".

Se ci si rifà al movimento più radicale si rischia di passare da un estremo all'altro, come capita con le TERF\FART\Radical Femminist.


Beh, come tutti i farmaci hanno effetti collaterali.



In casi di emergenza, si.

Tempo limitato, dipende da persona a persona.

Io ad esempio so già che dovrò prendere psicofarmaci a vita perché ho un disturbo dell'umore marcato, sin da bambino soffrivo di depressione cronica grave, da adolescente ho iniziato anche a soffrire di ansia ed attacchi di panico, e tra l'adolescenza e la vita adulta ho tentato per 3 volte il suicidio.

Sono sotto depakin chrono da qualche anno, mentre dal 2010 sono sotto anti-depressivi.
Con gli anti-depressivi iniziavo ad avere dei problemi di farmaco-resistenza dopo qualche mese o un paio di anni al massimo. Il più recente caso di farmaco-resistenza è stato il mese scorso con il Laroxyl che prendevo da anni, che mi fungeva anche da anti-emicranico. Cambiandolo son tornato a stare bene.

Ho provato anche a ridurre i dosaggi, sotto psichiatra, degli anti-depressivi per controllare se andava tutto bene e se potevo smettere con la riduzione (nel giro di 2-3 mesi), ma poi iniziavo ad avere pensieri suicidi piuttosto seri e dovevo tornare agli anti-depressivi.

Con l'ansia ho risolto tenendo abbassata la depressione mediante i farmaci.

Paroxetina e Depakin hanno effetti sulla mia sfera sessuale, si, ma non me ne frega più di tanto perché sono sempre stato demisessuale\gray tendente all'asessualità.

Ci sono casi come il mio in cui togliere degli psicofarmaci può solo portare danni.

Pertanto il "periodo di tempo limitato" è solo per i casi in cui si può risolvere più facilmente che con altri.

Il supporto psicologico ce l'ho, ho fatto dei progressi ma non si risolveranno mai, tra PTSD, depressione cronica grave persistente, emicranie e cefalee croniche, ansia depressiva, attacchi di panico, panico notturno ed altro, tutto in comorbilità all'autismo.

Riesco a dormire 2 ore in più (invece delle solite 2-4 ore) da quando sono sotto farmaci, non ho più voglia di morire, anzi. Mi sento un po' rintontito, si. Problemi di memoria? Ogni tanto. Ma preferisco decisamente questa vita, piuttosto del periodo 2013-2015 senza farmaci in cui ho tentato per l'ultima volta il suicidio.
secondo me una parte importante e data anche dalla difficolta di descrivere i sintomi da parte della persona ed il fatto che sia un campo cosi variegato quello del cervello che e' difficile individuare le terapie giuste e molto spesso risultano in trial & error
cioe prendendo anche la descrizione di shenlong immagino che sia difficile anche per un esperto individuare un percorso di terapia adatto senza andare per prove

io l'estate scorsa ho avuto un periodo di 3 mesi che sentivo costantemente vertigini e affaticamento al spostare lo sguardo all'incirca alla fine del lockdown dove ho smesso l'attivita fisica e sono stato praticamente chiuso in casa per 2 mesi. dopo 2 mesi visto che non passava ho fatto esami del sangue e prenotato visita neurologica. cominciato a prendere farmaci per il colesterolo alto e da li a un mese sti sintomi sono spariti.
vado alla visita neurologica e cercati di spiegare i sintomi (spariti da un mese circa) con dottoressa con le palle girate, mi sono beccato che probabilmente sono state manifestazioni epilettiche, astenersi dalla guida e altri esami da fare

qui io oltre alla terapia giusta/sbagliata ci vedo un infinita di variabili in mezzo che influenzano il risultato. tra la mia difficolta di spiegare i sintomi, la dottoressa che ha il cazzo girato, ha casi piu importanti da seguire, il fatto che magari il problema non viene da una parte del corpo in cui lei e esperta (epilettologa).
alla fine resto che il problema si e risolto da solo, per congetture mie era il colesterolo alto, ma non ho avuto nessuno che mi ha detto che e' cosi. adesso rischio al rinnovo patente e boh alla fine il risultato e che se me ne stavo zitto andava tutto meglio

per le benzo secondo me il problema oltre a che essere prescritte facilmente e' che si prendono facilmente anche se non ce ne bisogno cioe anche per lievi stati di alterazione emotiva o anche mal di testa ecc. devi avere un gran controllo personale su quando ritieni giusto farne uso o farne a meno anche perche la botta che ti danno e sempre piacevole


sì, sapevo per certo che l'entact ha ad esempio un effetto di riduzione della libido come dici tu (confermato anche da alcuni utenti qui in passato).

prima di tutto, andrebbe definito caso d'emergenza. un pò come quando heaven parlava di stato della terapia farmacologica "grezzo", dipende sempre cosa intendiamo.
ci sono stati in cui semplicemente la psicoterapia non può fare abbastanza, lo psicofarmaco porta a livelli enormemente più accettabile la condizione di vita del paziente e la sopportabilità di determinate situazioni. che poi debbano SEMPRE essere abbinati ad un percorso (psicoterapeutico, riabilitativo etc.) l'ho sottolineato già prima, è inconcepibile dare un farmaco senza essere seguiti in qualche modo.
però ripeto, il farmaco può essere molto utile, fondamentale alle volte.

per la richiesta che fai al momento non voglio raccontare più di tanto, ho avuto in famiglia più di un caso abbastanza grave di patologia, per cui inevitabilmente sei costretto ad imparare e provare a capire una serie di cose, dialogare coi dottori, frequentare determinati contesti etc.
Ho letto ora bene l'esperienza di dennis che un pó gia conoscevo, e non è troppo dissimile da quelle che vissuto collateralmente.

Mi irrita profondamente una certa forma di demonizzazione degli psicofarmaci, spesso frutto di una certa ingenuità di fondo e ignoranza circa quello che vuol dire per molte persone il disagio mentale (non mi riferisco ad un utente particolare, penso in generale ad una certa attitudine che non è troppo d'aiuto).

Per casi particolarmente brutali i side effect vari ed eventuali che possono avvenire valgono veramente la pena rispetto ai problemi che riescono a tamponare.
In certi casi il fatto che il farmaco possa diventare a vita è quasi indispensabile (con continuo monitoraggio e ricalibratura col procedere della terapia ovviamente, come spiega dennis) perché la psicoterapia semplicemente non basta, come voler risolvere una grave depressione cronica unicamente con la meditazione.
Ed è brutto e brutale a dirlo, ma una libido perfetta è inutile quando passi tutto il tempo a pensare come ammazzarti.
a stora non ci leggo
ma mi sembrava un ottimo titolo
volevo solo esserci
scusate
Non per voler fare la dramaqueen, ma senza psicofarmaci in questo momento non sarei qua.

E capisco e condivido il desiderio di saperne di più, di comprendere gli effetti collaterali, etc.

Ma dall'altro lato questa "demonizzazione" è anche uno dei principali motivi per cui la maggior parte della gente vede l'entrare in terapia farmacologica come un passo "troppo grande", di cui vergognarsi, di cui essere terrorizzati. E tanti si ammazzano, e chi non si ammazza vive una vita di qualità infinitamente inferiore rispetto a quella che avrebbe con la somministrazione dei (giusti) farmaci.


Usi la parola giusta: tamponare. Lo psicofarmaco è l'equivalente per la mente di ciò che è l'antidolorifico per il corpo: uno strumento per non percepire del dolore altrimenti intollerabile.

Non sono sfavorevole agli psicofarmaci in sè, sono uno strumento medico a volte indispensabile, quello che condanno è l'inversione dei fini che per molti motivi (politici ed anche economici, specie negli stati uniti dove si cerca di medicalizzare qualsiasi cosa) spinge a vedere il farmaco come la soluzione, quando non lo è affatto. È, appunto, uno strumento.

Anche perchè il malessere psichico in qualche modo manifesta comunque i suoi effetti in qualche canale d'espressione, se ciò è in qualche modo vitale per l'individuo. Molto spesso la sofferenza mentale è l'unico modo in cui qualche istanza più profonda riesce ad esprimersi.

Francamente, comunque, non vedo nessuna demonizzazione dei farmaci nella società contemporanea, anzi c'è una spinta contraria alla quantificazione / medicalizzazione di ogni aspetto della personalità, persino i più comuni, per rispondere al doppio fine di guadagno / controllo.

Per fare un esempio di quanto sentita sia questa partita, porto le forti polemiche nate in seno alla redazione del nuovo DSM americano che spinge fortemente nella direzione descritta sopra, polemica geenrata anche da nomi molto autorevoli che avevano contribuito a redarre le edizioni del DSM precedenti.

Alcuni link:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2802599/

https://www.theglobeandmail.com/life/health-and-fitness/health/when-did-life-itself-become-a-treatable-mental-disorder/article11584092/?page=all/

https://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/1741-7015-11-202


Seh?
A me dicono al lavoro, ogni volta che ingoio una pillola (una a mezzogiorno) di Depakin, di smettere perché "non ti fa bene!!11", e spesso montano su in gruppo delle sragionate dove sostanzialmente gli psicofarmaci sono per i matti e io non sono matto (???).
Sui gruppi dove faccio da admin, dediti all'autismo, ogni tanto appare gente che scoraggia a fare uso di farmaci e si mette a blaterare che danneggiano la psiche umana, compresi anti-epilettici e gli anti-emicranici, e che si dovrebbe usare rimedi naturali, omeopatia, ricerca interiore, aprire i chakra, lanciare l'onda energetica, fare dieta vegana e abbracciare alberi.

Alcuni erano psicologi con studio privato che demonizzavano i farmaci a priori.

Forse il problema è che nelle ASL ci sono psichiatri di "vecchia scuola" che ti caricano di pillole e non ti fan fare nemmeno gli esami per l'acido valproico o per il litio o l'elettrocardiogramma.
Altri invece che non riescono ad avere il tempo per darti supporto, lo psicologo lo puoi vedere una volta ogni 2 mesi, sono oberati di lavoro.
E questo perché in certe regioni, invece di sostituire quelli che vanno in pensione con le nuove leve, sobbarcano quelli che già ci sono con altri pazienti, ed implica una riduzione del tempo per seguirli bene, con dilungazione delle tempistiche tra un appuntamento all'altro.
Io ad esempio prima andavo 1 volta a mese dallo psichiatra e 2 volte a mese dalla psicologa, ora 1 volta ogni 4-6 mesi dallo psichiatra e la psicologa non l'hanno più sostituita, quindi non vengo più seguito dal Gennaio dell'anno scorso.
Questo perché Fontana ha tagliato i fondi per questi reparti della sanità pubblica, in quanto secondo lui sono robe inutili (sosteneva che pure i medici di base fossero inutili), e che se vuoi accedere a psichiatra più psicologo puoi andare nel privato.

Se vai nel privato, paghi (in media) 110-140 euro a seduta lo psicologo, 150-180 lo psichiatra. Se sei uno che guadagna 1100\mese netti con mutuo come me, col cazzo che te lo puoi permettere.


In generale quello che hai descritto nella prima parte del post è comune a tutti i farmaci, anche quelli per problemi fisici.
Purtroppo negli ultimi anni la poca affidabilità delle fonti di informazione tradizionali ha portato la gente a dubitare di tutto. Io ho una specie di tumore al midollo osseo che si chiama mielofibrosi e se non prendo un certo set di farmaci mi si coagula troppo il sangue e schiatto eppure 1 persona su 2 a cui ne parlo mi suggerisce i rimedi della nonna perchè i farmaci fanno male.
Nell'ambito delle malattie oggetto del topic è ancora peggio, perchè si associa qualsiasi rimedio che la medicina praticava ai pazienti psichiatrici 100 anni fa alle soluzioni che vanno oltre il supporto psicologico.

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