Eh, questo è un po’ la mia paura più grossa, un problema tecnico in discesa
Con la bici che ho postato sopra in discesa più dei 30 all’ora non riesco a fare, una serie di cose mi scatenano un terrore infinito
Io poi ho un istinto di conservazione molto alto …
Con la gravel - che ha i freni idraulici a disco - faccio robe che non avrei mai pensato di riuscire a fare, ma l’idea che succeda qualcosa ai 50 e fischia orari in dicesa…
Anyway della Triban da gravel parlano tutti benone e il rapporto prezzo/qualita’ è incredibile.
Io per primo ho sempre sperticato le lodi di una bici da 700 euro che se aveva scrito “bianchi” sul lato ne costava almeno 1800
Ah figuriamoci, velocità del genere non le ho più toccate dopo l’adolescenza poi mi son trasferito a Milan e la bici per un po’ l’ho mollata, tra furti e traffico. Ora ho ripreso e dopo due anni mi sono rotto male. Possa un angelo etc etc
Sono povero, quella bici di Decathlon costa 500€ e per me è una semi-follia, però ho scoperto il piacere dei freni a disco che frenano davvero
Questa invece è la Bokeh (senza effetto Bokeh però <3 ) della Mason.
E’ una bici “Semi artigianale”, anche se questo è il loro modello pù venduto (e prodotto): tubi Dedacciai in alluminio super lavorati fatti su misura per la Mason, assemblato e dipinto in Italia forca in carbonio
Questa non costa 699 euro,
Qui era arrivata da un mesetto, ancora senza alcuni upgrade di cui godo ora
Tipo il reggisella
E’ montata Sram Force (elettronico) 1x12, 38 davanti e 10-44 dietro
E’ stata la mia seconda bici “costosa”, la prima è stata la Canyon Grail, venduta prima che arrivasse questa, post a pare dopo
E’ una bici molto polivalente, veloce e rigida senza essere scomoda (merito delle gomme enormi che porta in ogni caso). Il giro più lungo è stato da 315 km, partenza alle 20 di sera, arrivo alle 12 circa del giorno dopo
Col cambio dell’ora in mezzo
L’anno prossimo andrà dal meccanico e verrà trailizzata pesantemente perchè voglio partecipare al Veneto Trail: 500km e 10.000 metri di dislivello tra prealpi e alpi venete.
Bho, non lo so, io ogni tanto faccio la statale obbligatoriamente e mi girano i coglioni, ogni 10 macchine 1 cerca di ucciderti, penso che girando a Milano mi passerebbe la voglia…
Se avrò compagnia organizzeremo la cosa in modo più isi, immagino almeno 3 e mezzo 4 giorni.
Se sarò da solo potrebbe essere che io decida di farla correndo, nel qual caso punterei astare sotto ai 2 giorni e mezzo.
Devo veramente prima provare una parte dei percorsi vecchi però, non so cosa aspettarmi dal fondo, le montagne sono le montagne e c’è una quantita’ di salita micidiale.
Ma io in realtà vado sulle ciclabili lungo il naviglio, ci arrivo in 10min da casa. E paradossalmente i pensieri mi vengono lì, e non mentre sono in città
Esistono dei posti delle macchine fisicamente non passano, gli argini, ma non è una ciclabile come la intende uno che abita in città.
Mestre e Venezia invece hanno un botto di ciclabili fatte anche benissimo, infatti le sfruttiamo un sacco per arrivare al Tronchetto e andare al mare in bici…infatti l’unica preoccupazione è che la V faccia cadere la mia compagna perchè non sta mai ferma
Io in bici non ci vado eh - cioè, a parte tipo per andare fuori a prendere il pane - ma mio fratello sì, e fa anche dei bei giri. Un paio di settimane fa aveva preso ferie ed è andato a fare un giro di tre giorni, per un totale di circa 420 km e non ho idea quanto dislivello ma penso di meno.
Gli ci sono voluti un paio di giorni per riprendersi in pieno
bhe allora metto anche io la mia bici da corsa. unica bici da corsa che a breve diventerà sportiva
perche la piega corsa anni 50 è scomoderrima e i freni corsa anni 50 NON FRENANO
erchè è fica questa bici ed è stata una scimmia notevole?
perchè probabilmente è QUESTA bici qui. la bici che usava Gino Vignolo nel 58 quando gareggiava con la squadra Bartali SanPellegrino.
breve recap della bici e possibile storia di cui so perfettamente non ve ne batte il cazzo però… a me preme raccontarvi
bicicletta saldata da Francesco Galmozzi, telaista milanese di grande fama e amico del Bartali che in quegli anni seguiva come responsabile tecnico la squadra corse san pellegrino.
la bici ha particolarità nella fattura che la identificano come una bici della squadra corse ed anche il numero seriale è “sensato” 5810 dove 58 è l’anno e 10 il numero del corridore, il Gino. la bici in origine era con livrea gialla ma di norma i telai a fine stagione venivano venduti e riverniciati. da qui la nuova verniciatura in “verde” con decal Stucchi (altro brand milanese storico). questa seconda colorazione è stata restaurata un 30anni fa.
sulla componentistica della bici sono stato abbastanza attento a farla “giusta”, con tutte le parti d epoca, di cui andrò a fare un veloce elenco:
manubrio e piega ambrosio champion in alluminio, nastrato in cotone
gruppo campagnolo gran sport terza serie open C
cerchi gran sport flangia bassa :( (ci volevano i flangia alta ma costano un rene)
cerchi ambrosio con palmer comodo da 25mm
freni universal extra e relativa leve 51, guaine sterlingate quadrettate bianche
sella brooks professional con rivetti larghi, tubo sella a “candela” chiuso
guarnitura magistroni senior con doppia corona simplex
movimento centrale magistroni senior con perno forato nick crom
pedali sheffield (mancano le gabbiette che devo montare)
spesa complessiva un migliaio di euro… valore: INESTIMABILE se tutta la ricerca sulle origini della bici fosse giusta, diciamo che indicativamente siamo sui 2k di bici come “prezzo al pubblico”
@Hickso
Cosa vuol dire trilizzare? Che trasformazione subisce la bibci? Sorry so n’cappero di bici, ma è un mondo che mi affascina e se non fosse che per pedalare un po’ devo respirare solo smog, magari una entry level me la farei volentieri.
Devo rendere la bici più adatta a percorsi più accidentati.
In linea di massima devo capire quanti soldi bruciarci sopra
In ogni caso, se dovessi veramente iscrivermi al Veneto Trail lo affronterei con le gomme più cicciotte che ho (dei cerchi misura 650b o 27,5") sui quali monto delle gomme da Mountain bike, i Vittoria Mezcal da 2,1", circa 55 mm. Una gravel di solito usa gomme da 40mm, di norma.
Le ho usate quest’anno al Tuscany trail e si sono comportate egregiamente: resistenti e ovviamente super confortevoli.
L’altra modifica minima che dovrò fare sarà ai rapporti.
Dovrò cambiare deragliatore posteriore e pacco pignoni mettendo quelli da MTB con una casetta 10-52 e davanti probabilmente toglierò la corona da 38 denti per montarne una da 34 o 32 addirittura, vediamo.
Quest’anno al Tuscany sono andato col 38 davanti e dietro col 10-44 e con la bici carica qualche salita era veramente stancante da fare.
La bici rimarrà fondamentalmente una bici da corsa ma la stravolgo un po’