[QUOTE=nosse;20778230]la nostra filosofia ormai è questa. Prendere gente non ancora pronta ( 3 anni prima di quando i “veri Milan” li avrebbero comprati) e con pazienza e fatica aspettarli e metterli dentro ad un progetto tattico. E’ successo con tonali, è successo con leao, con bennacer, con lo stesso kessie. Ci hanno messo tutti più di un anno a ingranare. Sono onestamente convinto succederà la stessa cosa con Deka. Il nostro problema è, purtroppo, Pioli, che ha perso certezze e non ha un piano B.
Ha impostato la sua filosofia sul pressing alto, sul gioco verticale e su un dinamismo “europeo”. Non puoi alla prima difficoltà stravolgere tutto, e mettere in un derby un 5-3-2 con Messias tra i 3 di centrocampo ( ripeto, Messias tra i 3 di centrocampo) e Origi a uomo su chalanoglu, rinunciando a giocare e aspettando di prendere gol. Certo, non siamo brillanti e serve magari coprirsi un pelo, ma cristo, metti un 4-3-3, un uomo in più a cc e stop, e se prendi 4 gol pazienza, ma rinunciare a giocare un tempo intero con la speranza di non prendere gol è un atteggiamento che non ti porta da nessuna parte.
Esonerarlo ora è inutile, perchè tra quelli che possiamo permetterci non c’è un sostituto valido, e comunque fino a Milan-Roma le cose andavano bene. E’ riuscito già una volta a migliorare una situazione simile e spero ci riesca una seconda. Vedremo poi nel caso a fine anno se serve una scossa più ampia o meno, però è certo che non deve improvvisamente fare inversione a U e credere di risolvere le cose passando ad un modulo che ci vogliono anni per imparare. O giochi a 4 o giochi a 3, pochissimi allenatori sono in grado di passare con successo da un modulo all’altro e pioli non è tra questi.
E speriamo torni maignan il prima possibile, perchè sono convinto gran parte dei gol che abbiamo preso siano causati dalla mancanza di fiducia che tutta la difesa ha nel portiere. Ormai il portiere fa ciò che faceva il libero negli anni 90 ( non a caso ci vuole sempre più tempo per far entrare anche il portiere nei meccanismi della squadra), e tatarusanu trasmette insicurezza pure attraverso il televisore cristo.[/QUOTE]
A me questa filosofia piace parecchio, anche perché non è che potremmo fare altrimenti vista l’attuale situazione del calcio italiano.
Il problema è che questa situazione ti permetteva anche di arrivare a vincere in Europa (con cicli alternati a periodi di lunga magra) una quindicina d’anni fa. Quando cioè potevi avere come società più controllo sulle cessioni, programmarle, decidere quando era arrivato il momento di cedere alle lusinghe del top club e vendere uno o due dei tuoi pezzi migliori. Adesso purtroppo non è più così. Tra procuratori che dettano legge, gap enormi di stipendio tra un campionato e l’altro, sceicchi che non si fanno problemi a spendere cifre folli, ti ritrovi con giocatori che pretendono di andar via alla prima sirena e tu o li perdi a 0 o li cedi anche quando non sei pronto a sostituirli