Scala di Dawkins - dove siete?

Ti chiedi dove possa essere il divino in questo, ma di fatto lo pensi come un oggetto dato, esterno, separato, come "giustificazione".
Ma se Dio fosse giustificazione e/o causa non potrebbe essere davvero divino, in quanto dipenderebbe paradossalmente dalla sua stessa creazione per avere sostanza, e questo se pensiamo alle qualità di un eventuale Dio è impossibile.

Per me non se ne esce se non eventualmente adottando un'ottica profondamente non dualistica e simbolica, visto che le religioni si sono formate lentamente nei millenni, emerse naturalmente dall'inconscio umano e quindi ne parlano il linguaggio. Riguardo il vecchio testamento a casa avevo una bella interpretazione dell'evoluzione psicologica che sottostà tra il vecchio e il nuovo testamento, se mi ricordo appena rientro trascrivo qualche passo.


secondo me studiare il latino migliora e allena la capacità di ragionamento, è un ottimo strumento per il cervello, poi mi sbaglierò...
5.9
A me l'esorcista fa fare gli incubi ç_ç
Comunque di uno ce ne son stati una sfilza, che tristezza il size 7
6 o agnostico.


sta cazzata è dalla prima superiore che la sento, e mi suona sempre come la solita scusa propinata da chi insegna latino e deve trovare a tutti i costi un senso al suo lavoro.

Mezz'ora di matematica o fisica ti allenano a ragionare piu' di una versione di latino e ti servono sicuramente molto di piu' nella vita, e se proprio vuoi ragionare imparando una lingua con declinazioni o menate varie impara il tedesco che è la stessa cosa ed è ancora una volta estremamente piu' utile.
vabè ma atl a parte un intervento uno, che l'ha aperto a fare sto thread se non dice un cazzo?


Dio, per definizione, è esterno al nostro spazio-tempo. Se riuscissimo a provare con certezza che la creazione e l'esistenza del nostro universo esulano qualsiasi divinità, pensare ad un dio sarebbe ancora più marcatamente un mero esercizio di fantasia. Poi è pur vero che è possibile attribuire a dio infinite e nessuna proprietà, che potremmo noi stessi essere parte di dio o chissà cos'altro ma esiste imo una linea oltrepassata la quale pensare a dio diventa inutile perché afferrare un tale concetto per noi sarebbe come afferrare l'analisi per un topo. Per i limiti intrinseci che abbiamo come umani non potremmo mai arrivare a carpire col pensiero dio, quindi o cerchiamo (nel sole, nel caso, nel centro dei protoni, nell'inizio dell'universo...) prova del suo manifestarsi o qualsiasi ipotesi è arbitrariamente valida o non.
Per definizione tua è esterno, per le religioni non è così...basti pensare alle citazioni di S. Paolo che ho riportato nei post precedenti oppure la mistica, tutta concorde nella profonda unione dopo aver gettato via tutto ciò che è di superfluo, senza però per questo approdare al nulla. Tanto per portare una citazione, beccatevi Angelus Silesius:

Io so che senza di me Dio non può vivere neppure un istante,
Se io scompaio, egli deve di necessità spirare
[...]
Dio è ciò che egli è; io sono ciò che io sono:
Se tu conosci l'Uno, tu conosci me e lui.
Io non sono fuori di Dio e Dio non è fuori di me
[...]
Io stesso devo essere il sole, io devo con i miei raggi
Dar colore al mare scialbo della divinità

E questo per restare in ambito cristiano.In oriente questo concetto è ancora più marcato ed esplicito, si pensi all'unità fondamentale che c'è fra nirvana e samsara, il movimento continuo del Tao etc etc
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un saggio amico mio un tempo disse "I cani non credono, sono animali "


Hegel disse: "Secondo Schleiermacher l'essere più religioso è un cane"
Io comunque credo Sergio sia innegabilmente la beltà nelle discussioni religiose: un vero e proprio entusiasta.


e in che dio crede il cane?
osiride


Si, beh, il mio dio ipotetico era esterno a qualsiasi religione, sarebbe troppo facile infierire su una qualsiasi descrizione religiosa di dio


crede in una nota bestemmia


Crede nel dio che sente nel suo cuore.



è lui il suo stesso dio


quello è il gatto