royal rumble sociologia e affini

Comunque Lacan parlava in linguaggio volutamente criptico ma è un problema secondario che non porta a pensarlo come puro nonsense.

La butto lì: il problema forse è che non si ha il coraggio di provare a capire Freud, allora per forza Lacan risulta un nonsense.
Ricopio dal thread precedente (ora ho un po' di tempo, scusate il ritardo).



1) il consenso accademico non è un jolly liberamente spendibile in ogni ambito, peccato non partire dagli stessi presupposti. In questo senso le tesi di Harvey da un punto di vista economico sono prive di rigore, perlomeno limitatamente alle letture da me affrontate (a Brief history of liberalism, the enigma of capital, A companion to Marx).
A brief history è un lavoro parecchio sopra le righe, la tesi di fondo è che il neoliberalismo (che all'occasione diventa sinonimo di Washington consensus, in altre corrisponde alla globalizzazione o a politiche fiscali di austerity, non sono la stessa cosa) sia un'ideologia imposta dagli Stati Uniti al fine di poter estendere la propria area di influenza, il neoliberismo (usato come sinonimo di globalizzazione) non può che ridurre le prospettive delle popolazioni coinvolte.
Non mi dilungherò sul perchè questo sia falso, sufficiente sarebbe uno sguardo a paesi come la Cina, la Corea o il Giappone, mi preme invece notare come gli stessi dati da lui raccolti non siano idonei a trarre tali conclusioni.
Dedica un capitolo alle ricadute ambientali della globalizzazione, a suo avviso ogni disastro ambientale degli ultimi 40 anni sarebbe riconducibile ad una specifica politica neoliberista, a suffragio di ciò dispone una serie di dati (aumento della temperatura, delle emissioni etc). Uno studioso più attento si sarebbe chiesto se ed in che modo tali variabili potessero essere influenzate da un aumento della popolazione (dagli anni 60 ad oggi c'è stato l'incremento demografico di maggiore portata della storia dell'umanità) e da un miglioramento delle condizioni dei paesi in via di sviluppo (un dato certo), informazioni che avrebbero posto in una luce ben diversa le affermazioni precedenti, ad onor del vero se ne accorge, eppure non modifica di una iota il proprio take.
Come se non bastasse, le tecnologie clean sono il frutto di ottimizzazioni da parte degli operatori del mercato (su incentivo statale, fu Reagan a volerle). E' contraddittorio, convinzioni sull'inopportunità dei processi di delocalizzazione del comparto manifatturiero a favore del settore dei servizi non sono sposabili con un punto di vista talmente sprezzante nei confronti del "mercato", anche ammettendo una forma di mercato pienamente eco-friendly come potrà poi relazionarsi ai lavoratori (i blue collar workers che difende) che dall'automazione saranno spazzati via in favore dei colletti bianchi?

P.S. Nel suo CV tra gli interessi di ricerca figurano argomenti che a mio avviso sono prettamente sociologici (ed è spesso presentato come sociologo), per il resto, quel quote era l'opinione di DeLong (The Economists' Voice) non propriamente uno di destra.

2)Mi stupisce tu ritenga Zizek un pensatore inconcludente quando Harvey lo è altrettanto quando critica il capitalismo senza entrare nei dettagli nè formalizzando un'alternativa. Tutto qui. Mi spiace smentirti ma la scienza è spesso una gara tra ipodotati (il link di Iroel arriva in tempo)
Cosa c'entri Krugman ho paura di chiederlo, Krugman quando si attiene al proprio campo e dismettendo gli occhiali da attivista politico (e non vende libri) risulta essere uno degli economisti più brillanti e piacevoli da leggere.
Liberi di continuare a parlar male del capitalismo mentre vi pagano lo stipendio, non era un meme.



Estremamente interessante peccato che non abbiano nulla a che vedere con l'oggetto della nostra discussione (economia e policy making).
Chomsky avrà scritto anche tantissimo, ma l'intricatezza dei suoi contributi nei campi più disparati non ne fa necessariamente una voce istruita.


Anche l'arte è un prodotto meramente umano, eppure non tutti possiamo fregiarci del titolo di critico o artista. E che dire dell'anatomia, siamo tutti chirurghi? Hai imboccato un sentiero tortuoso (ed è un modo di argomentare abbastanza stupido, permettimi). Ci sono barriere d'accesso, non perchè ne possa discutere liberamente chiunque o che se ne senta nei giornali (soprattutto perchè l'economia della quale si discute è Econ 101, ben diversa dai corsi avanzati) rende l'argomento meno ostico, implica che tua nonna sarà legittimata a parlare di tassi d'interesse, ma dopo un'accurata selezione, non potrà alla sua opinione attribuirsi la stessa validità riconoscibile ad un Volcker qualsiasi, distinguiamo legittimazione e validità.
Chomsky può disporre come meglio crede (a patto che sia compatibile con il suo credo politico questo mese credo sia libertario socialista? Quello scorso anarco-comun-capitalista, prima ancora era antimercato) della propria libertà, essere un prestigioso e prolifico intellettuale non ha alcuna rilevanza.


I danni di Friedman? Sono curioso.



Esistono assiomi e modelli in ogni disciplina. La definizione di punto, retta e piano? Sono elementi fondamentali.
<> è un postulato, eppure sul tuo bel foglio puoi continuare a tracciare triangoli, non scappano mica. Del resto la tua impressione dell' accademica è piuttosto parziale. Gli economisti son molto lontani dall'essere un mondo compatto.
Quando ci saranno modelli migliori, ben vengano.




Sarebbe anche calzante se fosse un esempio che smentisce il tuo punto di vista (e quello di Chomsky che sostiene la preminenza cronologica delle formazioni sociali sui diritti). La sconfitta della schiavitù è un trionfo del movente egoistico.
Gli schiavi americani furono liberati (da Lincoln, egli stesso schiavista e razzista) quando al mercato (i ricchi industriali del nord) occorse forza lavoro fungibile ed a basso costo che operasse la "macchina", i latifondisti del sud (che fino ad allora poterono permettersi di competere con le cotonerie europee) divennero la preda. E' un caso di diritto (la libertà inviolabile dei afroamericani) affermatosi in base a pressioni meramente economiche (come i sindacat i nati dopo che nei lavoratori, ottenuto un certo benessere sociale, nacque una consapevolezza politica di classe, conseguenza certamente rinforzante ma non causa, perchè prima di riunirsi nell'union [desiderio politico], il singolo volle assicurarsi di poter mangiare [puro profit motive] ).


Mi accodo a Pierre. Lanci tante accuse ma non entir mai nel merito (se non prendertela di tanto in tanto con college che ti stanno poco simpatici).
Che hai contro Princeton?




Perchè il lavoro dell'economista non è di prevedere l'andamento dei titoli.
Rilanciando, sono stati condotti studi anche sui traders, avvocati, medici. Risulta che il professionista medio sia uno psicopatico.



Non c'entra nulla, LTCM fu un problema di overreliance dai modelli in situazioni imprevedibili. Non si tratta di incompetenza, anche perchè sui mercati finanziari è possibile guadagnare ignorando totalmente qualsiasi cosa venuta dopo Econ 101 e Econ 521.
Molti temi (le asimmetrie informative, le frizioni o le imperfezioni del mercato, la struttura del micromercato, la ridefinizione filosofica di cosa sia il valore che di per se' implicava la separazione tra neoclassici e keynesiani, il valore informativo dei prezzi o ancora lo studio [a livello macro ma anche di funzionamento delle regole che reggono i singoli mercati, penso ad esempio alle discipline degli intermediari o delle piazze, alle dinamiche order book) non vengono affrontati, o perchè estremamente difficili da divulgare, o per evitare che il pubblico non comprenda appieno certi temi traendone conclusioni assolutamente catastrofiche (e deleterie per la scienza) o semplicemente perchè i risultati non sono ancora rilevanti.
Cio' non significa che la disciplina non sia consapevole di certi limiti o che non riveda i propri assunti cercando modelli alternativi o percorsi di indagine ulteriori (innovativi, gli ultimi 20 anni ad esempio).
E non mischiamo economia con la scienza delle decisioni.



Certo che ci sono i critici:
http://www.amazon.com/Why-Economics-Not-Yet-Science/dp/0873322495
http://www.debtdeflation.com/blogs/



Tutte le discipline lo sono. Per offrirmi il jab a 9mm. Lo stereotipo del dipartimento di sociologia è: lesbiche, brutte, comuniste e femministe.
Non parliamo degli ingegneri, della visione generale delle business schools (vampiri), delle law school (vampiri ^2), dei medici (angeli che salvano le vite!).


Considerando che teologia è non solo una tra le discipline più interessanti ma le barriere all'ingresso sono decisamente maggiori che altrove .
Nei dipartimenti di sociologia ci sono i giudici di B. sul divorzio


In parte ma non per questioni di contenuto di Freud.
Anzi vorrei vedere quale dei contemporanei di Freud ci aveva visto più giusto.

La questione è di metodo. Freud applicava allo studio della mente le scienze umane (archeologia, filologia, ermeneutica) ed invitava lo studioso della mente ad avere un approccio generalista (non voleva tra gli analisti solo medici).
La reazione è dovuta più al l'approccio iperspecialistico che si vuole tenere. No si ha tempo di leggere classici dell'800 o Aristotele ma si vogliono articoli brevi tra un mri e l'altra.

Una pratica che si sta diffondendo anche nei dipartimenti di letteratura dove la gente inizia a fare la scan dei libri e ad applicare vari modelli per ricercare correlazioni.
Mamma mia però Sonne, l'ABC di un certo tipo di posizione proprio eh. L'inquinamento non è colpa dei ricchi, è colpa degli africani che figliano troppo e dei paesi poveri che non si rassegnano a essere poveri

Anche il tipico rimprovero: sputate nel piatto dove mangiate!


Infatti, ed è un difetto comune anche ai filosofi politici. Io leggo il farraginoso Nozick privo dell'eleganza di un paper matematico e rifletto, non sarebbe stato più semplice ridurre i giri di parole evitando di imbellire inutilmente ciò che sarebbe comunicabile?



1)
Economista è chi ha conseguito si spera un PhD in economia e/opubblica, chi studia business, MBA, un master in finanza non è un economista.

2) Avendo rinunciato agli studi (PhD) non sono un economista, ma da MBA graduate posso sostenere che: nei 2 anni di business school si insegnano anche i limiti dell'approccio economico (e l'economia è solo una porzione del curriculum), certi argomenti (almeno in USA, ma anche in Italia almeno in base alle mie conoscenze) che tradizionalmente sottratti agli insegnamenti base per essere reinseriti in fase avanzata sono
oggi parte integrante delle nozioni fondamentali (in qualsiasi facoltà dove si studi economia).


Che astio per il metodo scientifico.



Le consulenze...
Chiedi a Carr quante consulenze... sin dal primo giorno, sei ancora uno studente!




La chimica. La matematica (e la statistica/computer science) lasciamole da parte, gli standard sono molto più rigorosi che nella fisica e l'economia.



Vabbe', sono due ubriachi che si azzuffano. Iroel ha difeso piuttosto bene la tesi di Zizek.


Lo sono perchè devono offire al politico di turno lo strumento per poter intraprendere decisioni dotate di una minima scientificità senza costante second guessing. Giustificazionismo forse, ma mentre si sviluppano nuovi modelli ci si arrangia. L'idea invece per l'uomo della strada è che l'economista debba essere l'augure dei tempi moderni.


Perchè e te lo dico da operatore del settore privato, gli economisti nel mondo del business sono sottorappresentati, ciò che occorre è un modello decisionale che massimizzi il "mio" profitto, ragionamenti sistemici non appartengono ne' al burocrate ne' manager o all'operatore privato. Sbagli a sostenere che non vi siano le competenze, anzi certi argomenti non sono solo oggetto di studio (non solo a livello di master's ma anche di aggiornamento interno), sarebbe del resto inconcludente sostenere il contrario quando si opera tenendo conto di un frame legale e regolamentare, anche una persona non esposta allo studio dell'economia prima o poi si porra' qualche domanda e concluderà che tutto sia un po' più complesso di benefits> costi, il punto è che non interessa, certi discorsi non rilevano in quanto ininfluenti, di ostacolo (a meno che non ci sia una legge ben precisa, ed anche in quel caso vi sarebbe una subordinazione a valutazioni di carattere utilitaristico). Quindi o cambi il mondo del lavoro (partendo dall'università) sperando in un mondo meno egoistico, oppure ti tieni il meccanismo del capitalismo ben oliato.
E comunque sì, i bachelor in business, finance, accounting e robaccia varia sono delle pietre.


Tesi del novemillimetrato: il neoliberalismo è stato la causa causa dell' incremento dell inquinamento a partire dagli anni 60>>>> seguono dati.

Second-guess, è aumentata la popolazione, aumento giustificato dall'incremento del benessere economico, è naturale che a cio' si associ un inquinamento, non è colpa di Reagan se la gente mette al mondo figli.
Harvey: Blame Washington, la globalizzazione.




Il rimprovero era uno sfotto'.
poi rispondo al talebano di uolstrit

intanto vi regalo il declino senile di sartori

http://www.corriere.it/editoriali/13_luglio_17/terzomondismo-salsa-italica_59ba1a3c-ee9a-11e2-b3f4-5da735a06505.shtml
Secondo me è ha ragione a dire che il comunismo ha lasciato un vuoto che viene occupato da cazzate tipo la pizzica pugliese, i mercatini equi e solidali o la lega anti vivisezione.
Il resto son un po' cialtronate.


First as Tragedy, Then as Farce


si il problema è che a)ci arrivava pure mio nonno (e mio nonno è morto) b) la matrice di ste fricchettonate non è socialista ma liberale quindi è meglio che si guardi in casa sua piuttosto che guardare in casa d'altri

Il dente avvelenato con la Kyenge che non legge il libro, quasi come quelli che in sede di esame pretendono di firmare i libri di testo degli studenti.
Si sarà risentito perchè Letta non ha voluto farlo ministro, è un cinico.
è sartori?
edit: è sartori, leggevo il thread dal basso
si è anzianizzato da qualche mese(facciamo anno?)


Parlavo dello stato attuale delle discipline, non le proprie origini. Ovvio che tutto e' nato dal positivismo.

Sull' "ispirazione" quantistica, performativity theory ed STS stanno all' approccio positivista come il principio di indeterminazione di Heisenberg sta alla fisica classica.
Boh non vedo il problema nelle parole di Sartori. Almeno ha messo nero su bianco il fatto che questo sia un governo di assolute macchiette.

"Prendiamo la nera e mettiamola a fare integrazione "
http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-custodi-della-carta/

jp morgan ci vuole cambiare la costituzioneeehhhh 11111!!! oneone eleven

/discuss

ps spiace vedergli scrivere sta filosofia da bar, poiche settis è anche un buon geografo su altri temi
Muah...


Sì ma i memo interni o i rapporti destinati ai clienti (ma in un certo senso anche determinati lavori di istituzioni internazionali) lasciano il tempo che trovano.
Tutto questo parlare di Marxiani, eppure non hai citato uno dei pochi che non ammorba con stupidaggini (la legge in quanto tale) ma è un economista serio , Duncan Foley (Foley ha le sue idee, anche in relazione alla natura ed alla metodologia ma è un signor economista, anche non essendolo si può contribuire alla disciplina ma Foley senza dubbio riesce ad essere entrambi, insegna alla New School, ma vabbè , questo per rispondere a chi ritiene che non ci sia confronto interno).
http://www-personal.umich.edu/~econjeff/Papers/econ_soc_phrase_original.pdf
fico, grazie

ci sono dei sociologi o economisti di formazione qui?