ho detto "scoprie a 23 di" non "fare il classico per ", minchione arteriosclerotico
Colpa mia se vedendo alcuni film riconoscco le tempistiche delle tragedie che ho studiato o le figure topiche della letteratura classica? e non dovrei dirlo?
Bene, ma nemmeno Ghezzi la dice sempre giusta. L'infallibilità non esiste nella razza umana, inoltre io credo che una persona veramente intelligente sia predisposta ad imparare anche da chi ritiene ne sappia di meno. Credimi quando ti dico che la presunzione è una brutta bestia (ne so qualcosa, spesso è un peccato che commetto anch'io, ma ammetto che altrimenti imparerei molte più cose).
Ci sono bambini in grado d'insegnare tanto anche agli adulti. Per il semplice fatto che un adulto modifica crescendo il proprio punto di vista sulle cose e non si rende conto che sta sempre più fissando lo sguardo in un'unica direzione.
Questo succede anche a livello artistico. Ci si interessa ad una forma espressiva, la si studia, poi ci si ritrova talmente dentro che le si dà soltanto più uno sguardo interiore. I più bravi sono quelli che continuano a fare molti passi indietro ad osservare l'espressione anche da lontano.
Quando studiavo letteratura a scuola, per esempio, trovavo ridicolo esaltarsi perché un poeta o uno scrittore aveva usato un chiasmo, poi una litote, poi un ossimoro. Considerazioni che vale la pena fare, per carità, ma quelli sono i "mezzi", non lo "scopo", quindi fondare un giudizio finale sulla qualità basato soltanto su questi criteri è un limite né più né meno che non conoscerli.
Riguardo ancora "Kill Bill", non mi sembra il caso di scomodare certi paragoni. Tarantino ha voluto girare un film d'intrattenimento, non comunicarci un significato cosmico sul senso della vita. E ha fatto un gran bel lavoro, su questo non c'è che dire.
Ma, al di là del godimento stesso durante la proiezione, quali elementi ha lasciato ai posteri?
Vatti a rileggere le TONNELLATE e TONNELLATE di roba inutile e tautologica nel mega flame di me contro Pizzini e scodinzolanti annessi come furono Isa, Kappuccio e bla bla bla
"Per un pugno di dollari" non mi ha entusiasmato più di tanto. E sì che sono fan di Leone. "Il buono, il brutto e il cattivo" e "C'era una volta il west" credo siano più corposi e avvincenti. Più "tridimensionali". E in questi due film ci sono davvero tanti spunti di riflessione, anche sulla natura umana. Sulla cattiveria, sulla forza, sul cinismo e più di tutti sulla pietà di fronte alla morte. Cose che in "Kill Bill" non ci sono. Tarantino mostra, ma non considera. Ripulisce anzi dalla polvere e ti mette nel cellophane.
Ecco, io ad esempio, preferisco "Per un Pugno Dollari".
Più sintetico, più asciutto, più essenziale.
"Il Buono, il brutto e il cattivo", gia soffriva di quella sindrome di gigantsimo e monumentalità che sfocierà del tutto iN "C'era una volta in America" 8bel film, ma per me inferiore ad altre cose di Leone).
Trovo tutto ciò straordinario. Siamo nelle posizioni diamentralmente opposte rispetto quelle che occupavamo pochi giorni fa riguardo alla scrittura. Ci siamo incrociati come samurai che ruotano intorno al fulcro immaginario fra loro due, in attesa del primo che affondi un attacco.