BTW questa sera sono intervistato qui.
Non ci sono solo io eh… c’è un sacco di gente
Andrea Contato, autore di libri come Video Giochi (stage 1 e 2) e Cabel Electronic Luciano Costarelli ideatore e promotore del progetto editoriale Retro Computer Stefano Paganini, redattore di riviste informatiche dell’epoca d’oro e autore di Retro Computer Jurij Gianluca Ricotti musicista e autore del libro Commodore 64 vs Zx Spectrum Carlo Santagostino, storico dell’informatica, fondatore di [@ArcheologiaInformatica] e autore di Retro Computer
Per chi si diletta con il 6502 voglio segnalare quest’ottima risorsa, è una collezione di routine in assembly per moltiplicare gli interi oridinata per numeri di cicli di clock richiesti e memoria utilizzata
visto che nell’altro thread si parlava di VM mi è venuto in mente il progetto PCem avviato anni fa per emulare l’hardware delle configurazioni PC d’epoca, dall’8088 fino al celeron 533 con relativi hardware a scelta come le schede video dalla Hercules alle Voodoo e quelle audio dalla AdLib alle Sound Blaster
Voglio linkare quest’articolo riguardo al Color Switching che permette al Commodore 64 di mostrare colori che tecnicamente non potrebbe, in questo thread la cosa già era stata accennata ma l’articolo copre la cosa in modo completo e chiaro
Dei pazzi furiosi hanno messo online un emulatore di Cyber1, il mainframe su cui girava PLATO, e hanno recuperato anche il software.
long story short: PLATO era nato per fare lezioni didattiche assistite dal computer, ma gli studente trovarono subito modo per creare giochi usando il linguaggio di programmazione che era nativamente improntato al multiutente e multimediale. Era potentissimo. Una cosa fa sci-fi nel 1974 con monitor ad alta risuoluzione, touch, al plasma, con capacità multimediali e via dicendo.
E ci fecero giochi, i primi giochi multiplayer online della storia: 4x a squadre, shooter 3d, simulatori di volo, rpg cooperativi online o offline… di tutto.
Una cosa pazzesca.
Ma una parte dei contenuti è ingestibile se non hai la squadra e visto che erano pensati per studenti che non studiavano ma giocavano, hanno una difficoltà punitiva.