Rapporto qualità/prezzo

Non mi piacciono ne le une ne le altre.



Dai non e' vero.
Al max sono un tira pipponi.
Io c’ho un paio di cuffie marchiate Xbox che qualcuno mi ha lasciato a casa. Ottime.


No.
Comunque direi che tutto si risolve nel diminishing returns della qualità intrinseca ad una certa cosa, sopra un certo valore di riferimento. Ovviamente, siccome il secondo fattore è il prezzo, non si può prescindere dalla condizione economica personale.

E qui credo che nessuno possa fare la morale a nessuno (io da studentello squattrinato spesi 300 euro e rotti per dei moduli di ram da oc ), però ecco basta esserne consapevoli, come dice Galeazzi



Indubbiamente.
Ma quello che io, Cippo e Xanth stiamo dicendo, è che un sistema di trasmissione di segnale ha tutta una serie di parametri misurabili oggettivamente.


Invece, la bontà, il godimento, l'experience, la neurorisonanza di sbiriguda, sono qualificazioni strettamente soggettive. Che magari influiscono nell'acquisto molto più della linearità dell'amplificatore per il 99% degli appassionati, ma allora non ha nessun senso dispensare consigli (o essere convinti di farlo) o linee guida, sarebbe molto più utile -imho- raccontare direttamente le proprie esperienze: "mi sono fatto questo impianto, ci ascolto questo, se ci ascolto quest'altro la resa a me non convince ma mia moglie invece la adora". Si chiacchiera, ci si scambia feedback, magari si trovano spunti interessanti.

Invece qualcuno continua a fare il profeta dei propri feticismi come se fossero l'unica via per un qualche Nirvana, con risultati che spaziano dal fastidio all'imbarazzo empatico. E soprattutto con scarsissimo successo, che qualche audiofilo sul forum ci sarebbe pure, ma visto il livello della discussione gli unici interventi sensati sono quelli di sberleffo.
Assolutamente.

Per molti beni di consumo poi la "qualità" imho fa rima con "longevità", da qui il detto popolare "chi più spende, meno spende". Anche lì però può essere soggettiva perché sfortuna vuole che al tuo vicino una cosa duri 20 anni e a te si rompa dopo 2 e mezzo.

In realtà basterebbe scorporare dal prezzo la "quota" marketing (ma aggiungerci una quota di r&d) per avere quantomeno un riferimento "oggettivo".

Per dire. Ci sono forni per il mercato consumer (v. miele) che costano > 5k. Inutile dire che la differenza con uno ikea da 300 euro è abissale (anche solo lato longevità). Allo stesso tempo può non essere abissale il risultato in concreto ottenibile (v. discorso su Bottura )

Gli audiofili sono i più difficili da "gestire" in effetti, perché il sommelierismo è over 9000, anche perché si presume che non usino un impianto da 20k per ascoltare i gemboy e quindi rivendichino anche una supremazia culturale

Concordo che rispetto ad altri settori è tutto molto più misurabile, però non entro nel tecnico perché non so nulla. L'unico ricordo di fisica liceale che ho è l'effetto doppler


Si ma che i grafici e le orecchie vogliono cose completamente diverse lo sente chiunque tra un amplificazione valvolare e una a transistor.

O che la retroazione sugli opamp dal punto di vista dell'ascolto fa preferire amplificatori in classe D che dovrebbero essere lammerda.


Occhio però, stiamo parlando di hifi. Stessimo parlando del fetish per i comportamenti non lineari che hanno i chitarristi sarebbe un po' più pigliatutto, ma qui si è parlato letteralmente di "miglioramento dell'esperienza di ascolto"


Che poi quando uno acquista uno strumento o un servizio, non e' solo una questione di qualita'.
Ma di durabilita', possibilita' di riparare, facilita' d'uso, design, consumi, etc etc
tutti aspetti che non influenzano il suono, ma decisamente il prezzo.



Qui sta il punto.
La differenza non sta nella tecnica, ma in tutto il resto.
Teoricamente puoi produrre un device digitale che suona esattamente come uno analogico.

Poi magari non lo fai perche':
costa troppo produrlo, invecchia prima, e' complicato o molto piu' verosimilmente non hai una nicchia di mercato a cui venderlo.
ma e' un discorso che si fa in mille tecnologie, tipo il cinema.

Ma anche i computer:
12 cpu, e poi magari il software che vuoi e' parallelizzat o col culo.
O hai un bottle nekc da qualche altra parte.
Ad eesempio alcuni supercomputer sono piu' rapidi di altri sebbene abbiano processori meno potenti: motivo? La connessine tra nodi.
Questo non significa ovviamente che i secondi abbiano CPU meno potenti pero'...


Sulla tecnica, visto che l ho citato...
Non posso dire chi fosse l'artista, ma sostanzialmente il mio socio ha montato degli amplificatori a cazzo in serie senza sapere cosa stesse facendo per creare degli effetti...
'la magggia dell'analogicooooo'
Musicofili: ascoltano la musica.
Audiofili: ascoltano gli impianti.


Ci sono ambiti in cui si prova costantemente a riprodurre al millimetro il comportamento di sistemi analogici, tipo la modellazione fisica per amplificatori di chitarra. Ci sono voluti vent'anni per arrivare al punto in cui si è riusciti a creare risultati che non cringiano all'istante, specie in corner case specifici, e oggi abbiamo sistemi che in un blind test possono benissimo trollarti.

Il problema fondamentale è che quando parliamo di questo standard impossibile di ascolto analitico tutte queste variabili aleatorie vanno a puttane. È dal 96 che si produce comunemente musica a bitrate spuri superiori al vinile, ed è da lì che ce la meniamo costantemente con le compressioni brutali, col range dinamico, con questo e con quell'altro.
Il tuo segnale analogico passa per un convertitore AD/DA? Puoi anche passare per un BURL da 5k, scientificamente parlando sei nello stesso ballpark di chiunque altro e utilizzi gli stessi parametri di chiunque altro.
La produzione musicale ha una quantità incredibile di variabili in grado di rompere il nirvana degli sniffatappi, solo che gli sniffatappi non lo sanno, non passano un blind test neanche prendendo due etti di Adderall e sono convinti che tutto sia puro, aureo, armonico e apprezzabile solo coi cavi da 3000 euro e i piedini da 600, quando l'ingegnere al banco magari si è sparato il mix nelle tempie con due Audioengine, ha avuto due conati di vomito ed è tornato a pensare alle autoradio come benchmark

Diverso è ammettere che ci siano sistemi di ascolto che si prestano a gusti diversi e che abbiano colori diversi, smettendo i panni ridicoli del miglior ascolto analitico ever e ammettendo che se ti piacciono i suoni gentili un paio di HD598 possono andarti bene per la vita se riesci ad evitare le cattive influenze su internet
Ma ricordiamo che poi tutto questo per sentire trap

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Con la scusa che sto arredando casa nuova ho fatto diverse riflessioni sul fattore “longevità” e quanto possa essere in concreto determinante nella scelta

I miei hanno sempre avuto elettrodomestici top di gamma (Neff, Miele, ...) e anche a distanza di molti anni sono tutto sommato integri. Ma ne vale la pena?
Premesso che oggi anche i marchi premium non garantiscono più la longevità di una volta (tutti senza eccezione non sono estranei all’obsolescenza programmata... una lavatrice miele odierna si rompe “normalmente”), un forno o un frigo Neff/Liebherr mi costano 6-7 volte rispetto ad un prodotto di gamma media tipo un Samsung

Ora, la prima considerazione che può venire in mente è che il prodotto di fascia media, seppur meno durevole, offre una differenza di prezzo talmente vantaggiosa che, nel corso del ciclo di vita del prodotto premium, ne cambio tre e ci ho pure guadagnato

Altro aspetto per nulla trascurabile, inoltre, è di carattere squisitamente tecnologico: è vero che il prodotto premium tendenzialmente ha funzioni che quello di fascia media non ha, ma nell’arco della sua vita (15 anni toh) questo viene bellamente superato; per dire, il frigo dei miei, costato almeno tre volte un samsung medio, a livello di funzioni (tipo luce fotosintesi, scomparti a temperatura diversificata, nonchè specifiche come rumorosità, risparmio energetico, ecc.) è imbarazzante, se confrontato ad un prodotto moderno.

Ha senso quindi vincolarsi per tanti anni ad un prodotto quando il mercato odierno ci riempie di continuo di nuove features (molte inutili, qualcuna utile che nel corso del tempo diventa standard)?


Siccome hanno risposto su tutto in maniera giusta, ti chiedo allora come si studia la psicoacustica, se non con il metodo scientifico. Visto che sostanzialmente stai parlando di studiare l'impedenza dell'orecchio umano quando è in serie al sistema di riproduzione. Inoltre, hai studiato i modi propri della stanza dove hai messo il sistema audio? In che modo influisce sulla riproduzione audio?
Prima alla TV avevo attaccato delle full range autocostruite. La cosa buffa era quanto suono tridimensionale facessero. Ora son vecchio e i cavi mi ammorbano. I soundbar moderni possono fare qualcosa di decente?


Dipende se quelle features ti servono o no.

Io tendenzialmente scelgo le cose che devono durare a lungo e ci investo di più, le cose che possono durare meno ci investo di meno.

Ma perchè non voglio passare il tempo a cambiare la roba, ho di meglio da fare che ordinare ogni mese un paio di cuffie da 3 euro che si rompe. Ne spendo 200 e mi dureranno fino a che non mi ci siederò sopra per sbaglio.


Si ma non posso saperlo ora per i prossimi 15 anni.

Come ho detto la maggior parte sono fuffa ma altre sono oggettivamente utili (per dire, senza contare il progresso tecnologico: per dire, il no frost tecnicamente esiste da una vita ma ha fatto passi da gigante nel corso degli anni)
Oggi ho dovuto ordinare una micro sd che la mia si è fritta e sono stato tentato dall'ordinare un taglio superiore a quanto preventivato inizialmente, per il "miglior" rapporto prezzo/quantità memoria e perchè sai mai che più avanti mi serve più spazio su scheda (meglio essere future proof ).

Poi però mi sono ricordato il motivo per cui sto dovendo "buttare al cesso" altri 20 euro quando una micro sd l'avevo già, quanto fan cagare queste schede di merda a livello di affidabilità e durevolezza (una lotteria), e quanto cazzo si svalutano ogni anno.
Mi son dato del coglione e ordinato il taglio più piccolo possibile rapportato alle mie necessità.