Qualcuno ha letto...

Vorrei che questo fosse un topic contenitore.
Mi capita talvolta di scoprire libri dei quale non riesco a farmi un'idea se valga la pena di leggerli o meno. Non ho sempre biblioteche fornite a disposizione per una verifica, quindi vada per NGI.

Apro sul forum Filosofia perché questi dubbi riguardano opere di saggistica a vario titolo riconducibili alla nozione di Filosofia in senso lato. Dubbi analoghi sulle belle lettere hanno tutt'altro significato e tutt'altra soluzione. E poi il forum Libri mi sta variamente sui cosiddetti.

La ragione che mi ha incidentalmente indotto ad aprire il topic, comunque, è questo libro: http://www.amazon.it/grandi-della-fisica-Platone-Heisenberg/dp/8879897233

Weizsäcker non è l'ultimo arrivato, avendo partecipato, assieme a Heisenberg e altri, al progetto Uranverein per dare una bomba atomica alla Germania nazista. Fisico teorico, gli si devono importanti teorie astrofisiche. Curiosamente, pare abbia anche insegnato filosofia per 12 anni all'Università di Amburgo.

La cosa che mi perplime è che abbia scritto anche un sacco di altra roba su religione, progresso, pacifismo etc. Teoricamente sembra la persona più titolata per scrivere un libro del genere, ma non so cosa aspettarmi, potrebbe essere di tutto: da divulgazione per cerebrolesi tipo sapevate che il sole è una stella?, a un caciucco di coglionerie prive di interesse se non per chi le abbia scritte.
Potrei sbagliarmi, ma non mi pare sia stato tradotto in inglese.
bella iniziativa.

mi piacerebbe avere un parere su chi può aver letto

Umberto Galimberti


A kalidor piace a me no.

Secondo me se leggi l'introduzione a gadamer laterza sa tutto quello che galimberti ti potrebbe insegnare senza le stronzate.
mi interessano molto filisofi che hanno trattato l'avvento dell'Età della Tecnica!



anche a me, veccio! fanno spaccare di bbrutto, ti ggiuro




rendo il mio post più costruttivo. Vorrei conoscere le vostre opinioni su Deleuze, in particolare su Milles Plateaux. E poi vorrei sapere cosa ne pensate di John Dewey (e amici pragmatisti) e qual è la sua opera che conviene leggere per prima.


Beh deleuze credo che per te sarebbe frustrante. Lo è per me spesso e tra i due ho molta più tolleranza per i modi continentali. COn l'aggiunta che Mille Plateux ha come bersagli polemici la psicoanalisi e il marxismo ti verrebbe quasi da chiederti: "e a me 'zzo frega?"

Sui pragmatisti io inizierei o da Rorty o da Quine. Tutto quello che c'è prima è difficile da digerire se non lo metti in prospettiva del dopo in quanto usano un empirismo abbastanza spicciolo come base epistemologica.
Avevo letto qualcosa di Quine ma non ne ero entusiasta... dal punto di vista epistemologico è impeccabile e molto corente, il problema è che - per quanto ne so io - non ha mai proposto un modello politico in qualche modo conseguente al suo sistema epistemologico, o anche solo delle riflessioni di portata più generale a partire da quest'ultimo. Il che è anche curioso visto che i pragmatisti dovrebbero sempre - se ho inteso bene la loro dottrina - arrivare ad un punto in cui tirano le somme per la prassi delle loro speculazioni. È per questo che avevo pensato a Dewey, che a quanto so ha trattato le questioni più disparate e soprattutto ha proposto una riflessione veramente politica a partire dal suo sistema filosofico.
Non ho letto Rorty, ho letto solo un libro su Rorty, che spiega i motivi del suo turn pragmatista, lo conosci? link
Beh Quine era un repubblicano convinto e amava Reagan se ricordo bene.
Non propone nessuna politica perché il suo pragmatismo è sempre asservito al suo naturalismo.
Cioé Rorty ha sempre fatto attenzione a fare notare come il problema del pragmatismo è che non sa rispondere alla domanda "utile per cosa?" e che l'unica risposta che può dare è "qualsiasi cosa significhi utile per la comunità a cui mi rivolgo".

Quine invece non dubita mai che la risposta sia "utile per il funzionamento delle hard sciences" al punto che finisce debordare nel platonismo (tipo nel suo saggio On What There Is) perché argomenta in pratica "per fare bene e facilmente matematica, dobbiamo intuire gli oggetti matematici come esistenti independentemente, quindi possiamo affermare che gli oggetti matematici esistono".
Quindi puoi capire se la sua preoccupazione è come fare funzionare la matematica o la fisica, di politica se ne interessi relativamente poco.

Rorty è diverso, e infatti è ben più concentrato sulla politica. Non ho letto quel libro che mi hai passato. Se vuoi leggere di rorty e del pragmatismo e dei suoi legami con la politica un ottimo libro è La filosofia dopo la filosofia (Irony Contingency and Solidarity).

Se no anche verità e progresso, la raccolta di saggi, ha ottimi spunti.

O ancora meglio questo:

http://www.amazon.com/Philosophy-Social-Hope-Richard-Rorty/dp/0140262881/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1352985998&sr=8-3&keywords=rorty

Se guardi la table of contents vedrai come la serie di saggi sia indirizzata esattamente a quello che cerchi.
Dissento su Galimberti, le prime cose (quelle scritte negli anni '70) sono ottime e tutt'altro che sempliciste...in particolare sono eccellenti il tramonto dell'occidente, psichiatria e fenomenologia, la terra senza il male e psyche e technè (anche se quest'ultimo per buona parte è ripreso dal lavoro di Gunthers Anders).
Per iniziare, ti consiglio il tramonto dell'occidente, che è quello che tratta l'argomento che ti interessa nel modo migliore senza però essere inacessibile a un pubblico non specialistico.


é una trollata?Perchè se lo è , forse è meglio se la chiarisci invece che postare a minchia.
Qualcuno ha mai letto qualcosa di Christian de Duve? Biochimico belga, vincitore del Nobel nel 1974.
qualcuno ha letto qualcosa degli autori del speculative realism?
Qualcuno ha letto qualcosa di Levinas? Se sì, che consigliate come opera prima?


Questo e` un buon punto d'approccio.

http://www.libreriauniversitaria.it/etica-infinito-dialoghi-philippe-nemo/libro/9788881373123

Poi boh io ho letto totalita` ed infinito che di solito viene considerato difficile, ma e` interessante. Tu non dovresti avere (troppi) problemi.
Comprato oggi, thx!
Totalità e infinito l'ho visto a 29 euro, vacca boia


consiglio il saggio dell'epistemologo Alexandre Koyré "Dal mondo del pressapoco all'universo della precisione"
Qualcuno ha letto intuzioni della vita. Quattro capitoli metafisici di Simmel?
E' da tempo che mi incuriosisce, in particolare metafisica della morte (che è stato pubblicato anche come volumetto a parte di recente).

Inoltre, ma questo riguarda più la poesia che la filosofia, qualcuno sa consigliarmi qualche buon volume che raccolga le opere principali e magari anche commenti il fenomeno delle ballate macabre?
Qualcuno di voi per caso conosce questa collana, o gli autori o i curatori?

http://www.jacabook.it/pdf_news/ERME.ita.pdf
Quello di Biffi è un nome di una certa rinomanza, ha dedicato la quasi totalità della sua produzione accademica alla teologia medievale ed è il curatore italiano dell'Opera omnia di Anselmo d'Aosta. Però è - e rimane - un teologo di formazione neotomista, con tutto quel che ne consegue.
Stavolta sono io a chiedere lumi: qualcuno ha letto Lo stato d'eccezione di Giorgio Agamben e sa se ne valga la pena?
L'ho incontrato ripetutamente citato in svariate occasioni mentre leggevo attorno ai concetti di raison d'état e coup d'état nel pensiero politico di Naudè e nella prassi di governo di Richelieu (soprattutto in Estetica del colpo di stato, di Fabio Martelli).
Il mio interesse sarebbe tanto maggiore se Agamben, oltre ad analizzare le occorrenze moderne dello stato d'eccezione, tracciasse una genealogia storica del concetto.
Grazie anticipatamente per l'attenzione, se qualcuno avesse da suggerire (Politische Theologie di Schmitt a parte, che ho già letto) altre pubblicazioni, anche straniere, sull'argomento, ve ne sarei riconoscente.