[Progetti irrealizzabili] Tremila anni di storia della filosofia

Una di queste sere mi si è dipinta in testa un'immagine angosciante: io che mi ritrovo a dover preparare una lezione su Hegel. O, se per questo, su Aristotele, su Kant, su Tommaso d'Aquino, su...

Insomma, avendo io scelto l'insegnamento liceale come scopo del mio percorso di studi, e in particolare l'insegnamento di filosofia (sia esso nella classe A037 con storia o A036 con psicologia, pedagogia e sociologia), mi sono accorto che nella mia conoscenza della storia della filosofia esistono dei buchi di livello imbarazzante.

Mi è venuto in mente dunque un piano di lavoro totalitario: ripercorrere cronologicamente la storia del pensiero occidentale leggendo tutti quei testi di cui prima o poi mi toccherà parlare alla eventuale classe. Il piano è chiaramente mastodontico, ma considerando che di tempo ne avrò più che a sufficienza...

Quindi insomma: di seguito vi elenco le opere e i testi che mi sono venuti in mente come fondamentali per una buona conoscenza della storia della filosofia. Mi piacerebbe dedicarmi esclusivamente alla letteratura primaria, perché mi intristisce un po' l'idea di dovermi affidare a opere di letteratura secondaria o, peggio, a manuali per costruirmi una conoscenza di cose che poi dovrò insegnare. Poi chiaro, se di un'opera non ci capisco un cazzo l'integrazione è d'obbligo
La lista segue, appunto, un andamento grossomodo cronologico, che è poi quello standard dell'insegnamento della storia della filosofia.

Vi chiederei dunque di leggere la lista e di correggerla, completarla o commentarla a vostro piacere
Le opere in corsivo sono quelle che ho letto. Dove c'è un punto di domanda è perché non m'è venuto in mente nulla, quindi sono benvenute le vostre osservazioni.

Pronti? Via!


Spoiler


Presocratici


  • Diels, Kranz - I presocratici. Testimonianze e frammenti


Sofistica

  • Diels, Kranz - I presocratici. Testimonianze e frammenti


Socrate

  • Platone - Apologia di Socrate
  • Senofonte - Apologia di Socrate
  • Aristofane - Nuvole


Platone

  • Apologia di Socrate
  • Menone
  • Fedone
  • Simposio
  • Repubblica
  • Parmenide
  • Fedro
  • Sofista
  • Politico
  • Timeo
  • Leggi
  • Lettere


Aristotele la disfatta

  • Organon
  • Fisica
  • Metafisica
  • De Anima
  • Etica Nicomachea
  • Politica
  • Costituzione degli Ateniesi
  • Poetica


Epicureismo e stoicismo

  • De rerum natura (Lucrezio)
  • ? (qualcosa di Seneca o di Marco Aurelio?)


Plotino

  • Enneadi


Agostino

  • Confessioni
  • De civitate Dei


Tommaso d'Aquino

  • ?


Machiavelli

  • Il principe
  • Discorsi


Hobbes

  • Il leviatano


Cartesio

  • Discorso sul metodo
  • Meditazioni


Spinoza

  • Etica
  • Tractatus Theologico-Politicus


Leibniz

  • ?


Locke

  • Saggio sull'intelletto umano


Hume

  • Trattato sulla natura umana


Kant

  • Critica della ragion pura (oddio dovrei rileggerla però )
  • Critica della ragion pratica
  • Critica del giudizio


Rousseau

  • ?


Hegel

  • Fenomenologia dello spirito


Schopenhauer

  • Il mondo come volontà e rappresentazione


Nietzsche

  • La gaia scienza
  • Così parlò Zarathustra
  • Al di là del bene e del male
  • Genealogia della morale


Kierkegaard

  • Il concetto di angoscia
  • La malattia mortale


Marx

  • Il manifesto del partito comunista
  • Il capitale


E poi boh, che altro? Chi ho scordato?




Aiuto

Ancora sulla questione della letteratura secondaria: se ritenete che ci siano scritti di letteratura secondaria che siano fondamentali per la comprensione del pensiero di una certa epoca, ben vengano. Uguale se ritenete che per certi autori la letteratura secondaria sia più importante di quella primaria

Grazie
Che poi rileggendo la lista immagino già le vostre domande: possibile che dopo cinque anni di filosofia tu non abbia mai letto nulla di Aristotele? Possibile, ragazzi miei, possibile

L'altro grande buco concettuale di cui mi accorgo riguarda il rinascimento. Che c'è da leggere lì?


Possibile che dopo cinque anni di filosofia tu non abbia capito che è aria fritta?
Attela, non so come risponderti senza risultare offensivo e supponente
Comunque dovresti aggiungere una montagna di altri testi a quell'elenco.
Poi c'è una ragione per cui ti sei fermato al secondo Ottocento?
L'offensività e la supponenza è proprio ciò che mi aspetto da te, quindi dacci dentro Butta dentro tutto, la mia lista è assolutamente parziale ed è proprio per questo che mi son rivolto qui, per completarla.

Per quanto riguarda i limiti cronologici boh, mi son fermato ad occhio dove si fermano i programmi del liceo (o almeno, dove noi a suo tempo ci siam fermati). Ma andiamo pure anche oltre

Fai un errore a diversi livelli, perché:
1. i programmi di Liceo, tecnicamente, arriverebbero anche fino a Foucault e Derrida, solo che i professori tendono a fermarsi prima;
2. il mio prof. si fermò a Gadamer: Wittgenstein, Popper, Bergson, Heidegger, Gadamer mi pare che furono gli ultimi autori del programma. Mi sembra davvero il minimo indispensabile, anche laddove si voglia abbracciare la discutibile scelta di affrontare il Novecento in maniera sbrigativa. Se il tuo prof. si è fermato a Nietzsche... Oddio
3. l'ignoranza degli studenti e degli insegnanti sul pensiero del Novecento è un fenomeno grave, dal quale dovresti prendere le distanze.

Per il resto, posso provare a darti quantomeno qualche suggerimento di massima.

Anzitutto, non sottovalutare l'importanza dei presocratici: se è vero che, dal punto di vista sistematico, si tratta per lo più di opere che impallidiscono davanti alla complessità e all'importanza di un Platone o di un Aristotele, quello che ti precludi escludendo i presocratici non è tanto la conoscenza del singolo autore, quanto la comprensione di un intero modo di atteggiarsi del pensiero che precede i fasti del razionalismo.
Poi, fra i presocratici, ci sono pensatori come Pitagora e i pitagorici che si insinuano in profondità e durevolmente nella civiltà occidentale, e che quindi necessitano di essere conosciuti, altrimenti rischi di compromettere anche la tua comprensione di fenomeni successivi.
E poi l'opera dei presocratici è per lo più allo stato di frammenti e testimonianze, quindi non parliamo di chissà quale impegno di lettura: è un ottimo guadagno per un minimo sforzo. Naturalmente deve essere accompagnata da un minimo di letteratura secondaria.

Mi preoccupa il fatto che tu pensi di dover leggere solo quei quattro dialoghi di Platone: io ne nominerei perlomeno una dozzina come fondamentali

Fra le opere di Aristotele, se vogliamo essere onesti, dovresti aggiungere anche l'Organon. In realtà è una lettura della quale potresti fare a meno ma, se ragioniamo in questo modo, potresti fare a meno di molte cose. Dell'Organon, potresti leggere perlomeno le prime tre parti (Categoriae, De interpretatione, Analytica Priora).

Dello stoicismo dovresti leggere senz'altro Seneca e Marco Aurelio, ma ti converrebbe anche una lettura dei frammenti dell'antica Stoa (c’è l’edizione dell’Arnim, praticamente tradotta in italiano da Bompiani) e di Epitteto. Io aggiungerei anche gli autori della media Stoa (Panezio, Posidonio), ma dipende da quanto tu voglia essere approfondito… Bo’, in linea di massima credo che un professore di filosofia debba leggere non solo Panezio e Posidonio, ma anche molto altro

Poi, tu ti preoccupi che manchi la filosofia rinascimentale, ma io mi preoccuperei anche che manchi la filosofia tardoantica e medievale. Da un lato quei testi che costituirono le colonne portanti della civiltà medievale (per es. Boezio, Marziano Capella, Isidoro); dall’altro, più specificamente, la patristica, almeno nei suoi autori fondamentali (Tertulliano, Origene, i padri cappadoci, etc.).

Io m’interesso soprattutto di antichità e medioevo, quindi lascio il resto a chi è più competente di me. Naturalmente posso darti qualche suggerimento anche per il resto, in particolare per Rinascimento e Novecento, visto che ci sono dei buchi paurosi Il Novecento però è complesso: troppi autori, troppi libri, ma alcuni davvero fondamentali. Dovrai probabilmente affrontarlo con criteri diversi rispetto alle altre epoche.
Ma in realtà i punti interrogativi nella lista non sono un "fottesega", sono un "non so che si debba leggere" Quindi: ben vengano suggerimenti per i presocratici e per tutti gli altri punti in dubbio.

Per Platone ero indeciso che altro mettere, Gorgia? Protagora? Teeteto? Fedone? Apologia e Simposio li ho letti, solo non li ho messi.

Per quanto riguarda il novecento, eh, son d'accordo che si debba combattere l'ignoranza scolastica del periodo. Ma come dici tu i campi della filosofia in questo periodo si moltiplicano e io sono un po' in mare aperto

Anche il medioevo mi è oscuro (oh oh oh!).


Insomma, che ti devo dire? Se c'hai voglia prenditi un'oretta e scrivimi nomi e cognomi con opere ben precise di chi secondo te dovrei assolutamente recuperare. Anche se venisse fuori una roba titanica non è un problema, tanto questo non è certo un piano di letture dei prossimi due mesi. Sarebbe molto molto carino da parte tua Altrimenti vorrà dire che dovrò spegnere tutti i ceri che ho già acceso sul famoso altare
Le liste non mi piacciono, preferisco l'andamento discorsivo. Però, se rischio che spegni i ceri sul mio altare, posso provare a buttare giù una lista, almeno per antichità e medioevo; magari arrivo fino a Rinascimento e pre-Illuminismo, vedremo.

P.S.: Ah, ok per Platone, va già meglio Poi ti scrivo quelli che secondo me contano.
Dai

Per quanto riguarda Aristotele, beh, l'Organon lo starei leggendo adesso. Dico starei perché lo sto leggendo a spizzichi e bocconi facendo una fatica piuttosto maiala. Per la precisione, son dieci mesi che l'ho iniziato e sono ancora fermo a metà delle Categorie
Attela.
Scappa.
Sei ancora in tempo per salvarti.

Darsi all'insegnamento come carriera in questo momento è più o meno equivalente voler morire male, gonfi, pazzi e soli.
E' più pratico attaccarsi alla canna del gas e aspirare con potenza.

Quanto meno, battutine a parte, preparati un piano B, sapendo che diventerà il piano A.
Filosofia poi. Al liceo...

Tra l'altro i miei prof di filosofia al liceo insegnavano anche storia. Non so se è ancora così la cosa, ma lo fosse non penso basti sapere Aristotele.


Lo so, lo so. Ma è questione di vocazione: voglio lavorare con gli adolescenti e stare a fianco loro nella crescita. Che ci vuoi fare



Si, l'ho pure scritto: o storia oppure, nei licei delle scienze sociali, psicologia, sociologia e pedagogia. E lì sono altre voragini su voragini, ma è meglio procedere un po' alla volta.
Presocratici
Talete, Anassimandro, Anassimene, Pitagora e i pitagorici, Senofane, Eraclito, Parmenide, Zenone, Empedocle, Anassagora, Democrito, sono tutti autori dei quali dovresti leggere le testimonianze e i frammenti. Non sono inutili e non sono banali. Cosa cazzo dici ai tuoi futuri alunni, quando gli spieghi la scuola di Mileto? Senza una conoscenza approfondita, allora sì, che è la storiella banale dell’acqua e del fuoco. Ci sono numerosissime edizioni degli anzidetti. La più nota (sulla quale le altre sono per lo più basate) è quella di Diels e Kranz (che comprende questi e altri filosofi), tradotta in Italia sia da Laterza che da Bompiani. Un cenno a parte merita La sapienza greca di Giorgio Colli, che presenta una sua selezione (e relativo commento) delle testimonianze e dei frammenti di alcuni fra i presocratici, ma che è condizionata dalle particolarissime idee di questo studioso. È comunque un testo utile, come lo sono altri testi di Colli, per comprendere la filosofia presocratica.

Antica sofistica
Protagora e Gorgia sono compresi nell’edizione dei presocratici di Diels e Kranz, assieme ad altri autori.

Platone
Apologia di Socrate -> testo di base del pensiero occidentale;
Menone -> teoria della reminiscenza;
Fedone -> immortalità dell’anima; morte di Socrate (forse le più belle due paginette mai scritte);
Simposio -> classico;
Fedro -> dottrina delle idee;
Repubblica -> testo fondamentale sia per il pensiero politico che per la dottrina delle idee;
Sofista -> il famoso dialogo del ‘parricidio’ in cui Platone supera la tesi di Parmenide sull’essere; è poi il testo cardine della dialettica platonica (distinctio);
Politico -> questo è un testo abbastanza importante nella storia del pensiero politico, anche se il pensiero politico di Platone è meglio espresso altrove;
Timeo -> questo è un dialogo della vecchiaia, abbastanza importante in quanto definisce la cosmologia platonica;
Leggi -> opera fondamentale del pensiero politico di Platone assieme alla Repubblica;
Lettere -> ancora sul pensiero politico di Platone (la famosa lettera VII).
In seconda battuta potresti aggiungere il Parmenide (dottrina delle idee), il Critone (rispetto delle leggi), magari il Crizia (sul mito di Atlantide; incompiuto).

Aristotele
Metafisica -> testo fondamentale del pensiero occidentale, non ha bisogno di presentazioni;
Organon -> come ho già detto, di questo fai almeno il sacrificio di leggere le prime tre parti: Categoriae, De interpretatione, Analytica Priora;
Etica Nicomachea -> l’opera principale dell’etica aristotelica;
Politica -> pensiero politico di Aristotele;
Costituzione degli Ateniesi -> non lasciarti ingannare dal titolo occasionale, perché è comunque uno dei testi fondamentali del pensiero politico antico;
Poetica -> testo fondamentale di estetica;
Fisica -> l’opera di carattere generale della fisica aristotelica;
Sull’anima -> sulla natura degli esseri viventi.


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Un andamento di questo genere mi prende tempo, continuerò poi con la parte incasinata (scuole socratiche, ellenismo, etc.).
Considera poi che uno specialista della filosofia, a mio avviso, dovrebbe conoscere anche autori solo latamente filosofici: quindi, nell'arco cronologico affrontato finora, Omero, Esiodo, i tragici greci, Aristofane, il pensiero storico classico, etc.
Comunque c'è il podcast: the bistrot Of Philosophy without and gaps.
Comunque c'è il podcast: the bistrot Of Philosophy without and gaps.


Ma su quello ti capisco in pieno.
E' che non te lo fanno fare.
Praticamente, fare l'insegnante in Italia significa scegliere la disoccupazione come carriera. Troppi esuberi, troppo pochi i posti, tutti occupati e tenuti saldamente da chi ne ha la possibilità. E la situazione peggiorerà ancora. Per questo ti dicevo preparati un piano B: se ti lasci solo l'insegnamento come sbocco, finisci a friggere patatine al Burger King (che è pur sempre un lavoro, ma magari non quello a cui punta un neo-laureato).
Oddio, dati i tempi, magari finiamo tutti quanti a operare friggitrici adiacenti.


Madò

Mi recupero il volume Bompiani sui presocratici. Colli lo conosco solo come interprete di Nietzsche e traduttore e curatore dell'edizione dell'Organon che sto leggendo, che intendi con condizionata dalle particolarissime idee di questo studioso?

Per Platone e Aristotele, beh, è più o meno quanto immaginavo, anche se con Platone ero stato un po' indietro

Per quanto riguarda la parte di contorno (ovvero in questo caso la cultura greca del periodo), sono paradossalmente messo meglio che non per il resto. Dovrei solo recuperarmi qualcosa riguardante il pensiero storico, perché invece non ho mai letto nulla. Guardavo questi volumi della Laterza...


Stavo pensando comunque all'impresa di dover trattare di tremila anni di storia del pensiero in tre anni di liceo a tre ore alla settimana, considerando soprattutto che anno dopo anno per forza di cose i programmi si allungano e non è possibile tagliare nulla del pensiero passato, col risultato che di solito è appunto il Novecento, sia filosofico che storico, a venir mutilato. Sarà divertente

Una alternativa che sento ogni tanto suggerire è quella di procedere per aree tematiche, esplorando ad esempio, chessò, l'evoluzione della concezione del soggetto dall'antichità fino, toh, a Cartesio. A prima vista sembra affascinante, ma imho mi pare una impostazione più da università che non da liceo, dato che presuppone un minimo di conoscenza del pensiero di cui si andrà a trattare in particolare. Non so, alla fine mi sa che l'unico andamento possibile è il caro vecchio andamento cronologico.


Comunque, aggiorno anche la lista iniziale, in modo da creare qualcosa di organico

Che immagino sia history, non bistrot Grazie, sembra una ficata, inizio ad ascoltarmelo molto volentieri.

Dunque, di Colli non ho mai letto le opere del suo pensiero originale: ho letto sue edizioni di Nietzsche e di Aristotele, ho letto gli anzidetti tre volumi de La sapienza greca e il libricino intitolato La nascita della filosofia; quindi parlo sulla base di queste ultime due.
Essenzialmente Colli ha un pensiero vitalistico e un grande entusiasmo per il primitivismo: da ciò discendono intuizioni come quella secondo la quale non solo la civiltà greca possiede un elemento dionisiaco e uno apollineo (ricordiamo che quest'idea di Nietzsche nasceva da una complessiva revisione del paradigma che aveva dominato la concezione dei classici fino al secondo Ottocento), ma lo stesso elemento apollineo possiede un elemento dionisiaco (e, viceversa, l’elemento dionisiaco possiede un elemento apollineo): il che significa che la ragione greca nasce nel sangue, nelle orge, nel caos, nell’indistinto flusso vitale; e, viceversa, il flusso vitale, il caos, la violenza e il sangue sono principii di ragione.
Ebbene, la sua interpretazione dei presocratici muove da questa intuizione. Ora, si tratta di un’intuizione molto bella e non del tutto infondata, ma filologicamente discutibile. Gli consente di scrivere paginette affascinanti nell’interpretare i miti di Dioniso. E consente a te di leggere, nei frammenti dei presocratici, significati complessi che elevano tali pensatori al di sopra dell’apparente ‘ignoranza’ delle loro concezioni primitive, non scientifiche e incolte: quest'opinione è, essenzialmente, conseguenza della trattazione aristotelica, che ha consegnato alla storia del pensiero occidentale un’interpretazione ‘fisica’ delle dottrine presocratiche. Colli ti dice che Aristotele si sbagliava (o, piuttosto, che noi abbiamo estrapolato, dal contesto dei suoi libri sulla fisica, giudizi che in realtà erano funzionali solo a quel contesto, e che non pretendevano di riassumere e rappresentare l’intero pensiero dei presocratici). Colli ti interpreta i presocratici come sorta di veggenti che, nell’allucinazione, vedono quello che gli altri non vedono, depositari di una sapienza mistica che identifica il soggetto e l’oggetto, l’io e il mondo (questa è la sapienza di Dioniso). Tutto molto bello e anche illuminante; però, appunto, la lettura di Giorgio Colli dev’essere accompagnata dalla consapevolezza del carattere altamente speculativo delle sue interpretazioni.



Sì, quell’opera di Mazzarino è basilare.



Quando ho fatto il liceo io, i programmi erano stati da poco riformati per dare maggiore spazio al Novecento nell’ultimo anno. Non solo (e non tanto) in Filosofia. In Storia, per esempio, credo che, negli anni precedenti, l’ultimo anno si concentrasse sul secondo Ottocento e sul Novecento (quando non s'iniziava proprio con la Restaurazione), il che significa che i decenni più recenti erano trattati poco, male o per nulla. In quegli anni si iniziò a fare solo il Novecento: il mio libro di ultimo anno era solo il Novecento.

In Filosofia, l’ultimo anno facemmo Hegel, Schopenhauer, Kierkegaard, destra e sinistra hegeliana, Marx, Comte, Mill, Nietzsche, Bergson, Wittgenstein, Popper, Heidegger, Gadamer. Agli esami il prof. ci fece portare anche Kant, che era stato l’ultimo autore del quarto anno. Credo che fosse un bel programma. Avevo anche un gran prof.

E sì, l’andamento tematico mi sembra una pessima idea. Buono per un i bigini de Il Mulino, non per un insegnamento sistematico di chi si approcci per la prima volta alla Filosofia. Inoltre mi sembra un approccio basato sulla premessa implicita di un progresso dall’errore verso la verità, dall’errore verso la giustizia, ed è sicuramente questo l’insegnamento che rischia di trasmettere, mentre ciascun autore merita di essere apprezzato in sé, nel proprio contesto.
Scuole socratiche

Antistene
Testimonianze e frammenti. Mm, mi rendo conto di non conoscere alcuna traduzione dei frammenti di Antistene. C’è l’edizione critica della Caizzi del 1966, ma contiene solo il testo greco (o, più di rado, latino), e il commento in italiano per ciascun frammento, ma nessuna traduzione Probabilmente qualche cosa è stata tradotta, perlomeno in inglese. Una novantina dei circa duecento frammenti, comunque, provengono da Diogene Laerzio. Colgo qui l’occasione per dirti che devi leggere pure quello, visto che è una delle fonti principali (ed esclusive) per la conoscenza di molti filosofi ‘minori’ (e t'informerà anche sugli altri cinici).

Senofonte
Memorabili -> la più importante delle opere socratiche di Senofonte.

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Stoa antica
Zenone di Cizio, Crisippo. Qui è semplice: l’edizione principale dei loro frammenti è quella di Hans von Arnim, ch’è stata trasposta in italiano con traduzione dalla Bompiani (dovrebbe anche esserci una vecchia edizione della Rusconi). La raccolta comprende Zenone, Crisippo e i rispettivi discepoli e successori. Un’altra edizione degli stoici antichi, non basata su quella dell’Arnim (mi pare: non l’ho mai consultata), è pubblicata da UTET.

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Epicureismo

Epicuro
Testimonianze e frammenti. Ci sono molte edizioni in commercio: cercane una decente.

Lucrezio
De rerum natura

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Scetticismo
Pirrone, Timone, Carneade, Agrippa. C’è un’edizione dell’UTET che raccoglie i frammenti degli scettici antichi.

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Stoa media

Panezio
Testimonianze e frammenti. C’è un’edizione della Bompiani che mi è parsa buona.

Posidonio
Testimonianze e frammenti. Anche in questo caso non mi lamento dell’edizione Bompiani.

Cicerone
De re publica
De legibus -> questa è un’opera importante, ma solo il primo libro (dei tre) è basato sullo stoicismo, mentre il resto è un resoconto delle leggi e delle istituzioni di Roma;
De officiis -> l'ultima opera di Cicerone, prima che quel coglione di Antonio lo facesse assassinare; è ritenuta riflettere in larga parte il pensiero di Panezio (infatti troverai numerosi passi del De officiis fra le testimonianze di Panezio);
Tusculanae disputationes
Cicerone ha scritto altra roba interessante e permeata da altre dottrine filosofiche. Ma, in riferimento allo stoicismo, queste mi sembrano le opere fondamentali.

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Stoa nuova

Seneca
De providentia
De constantia sapientis
De vita beata
De tranquillitate animi
De brevitate vitae
De clementia -> quelli precedenti sono tutti dialoghi, mentre questo è un trattato. Te lo inserisco più che altro perché fu un modello di quegli specula principis che divennero molto popolari nel medioevo (non fu la prima opera di questo genere, tuttavia);
Hercules Oetaeus -> ti inserisco questa tragedia data l’importanza di Eracle/Ercole per molte scuole filosofiche dell’antichità (Socrate, cinismo, stoicismo, pitagorismo, neoplatonismo, lo stesso cristianesimo, la cui influenza qualcuno ha creduto di poter ravvisare in questa specifica tragedia senechiana).
In realtà gli scritti di Seneca dovrebbero e potrebbero essere letti tutti, perché sono contenuti, scorrevoli e molto belli.

Epitteto
Manuale
Discorsi

Marco Aurelio
Ricordi


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Continuerò poi con patristica, alto e basso impero.