Problema con la madre della mia compagna dopo la nascita di una figlia

Ciao a tutti.
Direi che il titolo del thread è già molto esplicativo... non voglio farvi perdere troppo tempo quindi vado subito al sodo.
Io e la mia compagna viviamo insieme da più di otto anni. Finalmente lo scorso febbraio, dopo un paio di tentativi andati a vuoto, lei è rimasta incinta e, pochi giorni fa, ha partorito una bellissima bambina.

Entrambi lavoriamo come liberi professionisti e quindi non abbiamo la possibilità di assentarci per lungo tempo dal lavoro. Per aiutarci in questo primo periodo abbiamo chiesto ai genitori della mia compagna di trasferirsi in casa nostra in quanto abitano in un paese a più di due ore di macchina di distanza da dove abitiamo noi e per loro non è economicamente possibile sostenere un affitto per starci più vicino. Preciso che, purtroppo, entrambi i miei genitori sono morti e che, quindi, i genitori della mia compagna rappresentano l'unico aiuto disponibile.

La convivenza però è stata da subito molto difficile, in particolare con la madre, in quanto nel corso della prima settimana i motivi di scontro sono già stati vari: dalla possibilità di installare l' "ovetto" sul sedile dell'anteriore dell'auto, al fatto che io preferirei che mia figlia usasse il ciuccio il meno possibile al fatto che lei ha spinto la figlia verso l'allattamento al seno anche dopo che questo le creava numerosi problemi in particolare uno stato d'ansia dovuto al fatto che la bambina non si alimentava a sufficienza.
Il tutto è esploso un paio di giorni fa quando, anche a causa della scarsa alimentazione dovuto all'allattamento al seno, la bambina è stata ricoverata in ospedale a causa di un aumento di bilirubina (ittero) per sottoporsi a fototerapia.
A questo punto mi sono permesso di dire che io avevo da subito consigliato di sospendere l'allattamento al seno sia perché era visibile che la bambina non cresceva adeguatamente, sia perché vedevo che aveva un effetto negativo sulla psiche della mia compagna. Questo ha causato una violenta reazione della madre che si è scagliata contro di me accusandomi di colpevolizzare la figlia e di essere la causa principale del suo precario stato psicologico.
Al di là dell'episodio quello che mi preoccupa è l'effetto che la madre sta avendo sul nostro rapporto, al posto di aiutarci ed essere di supporto in questo momento già molto complesso e difficile per entrambi, mi sembra che la sua presenza non faccia altro che alimentare tensioni ed incomprensioni anche tra me e la mia compagna.

Preciso che, già in passato, ho avuto il sospetto che l'influenza della madre su di lei non fosse positiva, ma la situazione era per fortuna molto mitigata dalla distanza.

D'altro canto, dovendo entrambi tornare a lavorare a brevissimo, avere un aiuto in questi primi mesi con la bambina sarebbe fondamentale. Che mi consigliate?


ecco fatto...ma come diavolo t'è venuto in mente di farla venire a vivere da voi

già è una pessima idea di per sè, in più mettici pure che non avevate un rapporto a dir poco perfetto (condizione obbligatoria per procedere come hai fatto tu), ed ecco che la frittata è fatta




via subito, e lei resta a casa con la bambina e amen col lavoro da libera professionista...o vi alternate voi, per forza, così com'è ora non è assolutamente una strada percorribile

personalmente non ho un brutto rapporto con i miei, anzi, ma alla sola idea di vivere tutti insieme farei lasciare il lavoro alla mia compagna guarda
caspita mi spiace, cmq anche per partite iva c'è la maternità!

https://www.pianetamamma.it/la-famiglia/diventare-mamma-la-famiglia/maternita-partita-iva.html

dai un occhiata


ho dato per scontato che avessero già controllato tutte le possibilità date dal loro lavoro

cmq in bocca al lupo per la bimba ovviamente
Origini della madr?

Btw mi dispiace, anche la madre della mia morosa é per certi versi insopportabile e tremo al solo pensiero di un giorno ritrovarmela in casa o quantomeno vicino...
il discorso dell'allattamento al seno&ittero non è per forza correlato, da come lo descrivi sembra il male assoluto ma è raro che questo possa essere la causa dell'ittero (che invece nei primi giorni di vita può comparire), comunque chiedete all'ospedale.
Stessa cosa per il discorso del peso, ok badare che mangi ma pesarla a ogni pasto per vedere quanto ha mangiato vi crea solo uno stress infinito, seguite il pediatra o chi per lui che vi indicherà come comportarvi per evitare stress a voi e alla bimba

Detto ciò arriviamo alla suocera.. penso sarebbe stata l'ultima spiaggia in assoluto invitare mia suocera a vivere con noi, e bada bene che è una persona squisita che ci aiuta molto con nostro figlio, ma coabitare creerebbe per forza attriti anche con i nonni più dolci del mondo, sopratutto in una nuova esperienza come la nascita di un figlio.

Siete liberi professionisti, ma non avete una sorta di assicurazione che preveda la maternità per X settimane? Potete permettervi un periodo in cui lavori solo tu e lei inizi a lavorare tra quache mese?

Comunque parla con tua moglie/la tua compagna e spiegale il tuo disagio in questa situazione, IMHO qui è lei che deve mettere un freno alla madre facendole capire che la figlia è vostra e i consigli sono graditi ma deve anche rispettare le vostre scelte.
Poi che la vizi è inevitabile.. ma andare contro le scelte è un altra cosa
confermo quanto detto precedentemente sull'ittero. è una cosa molto più normale di quel che si pensi in un neonato nato da poco.
A mia figlia successe pochi giorni dopo la nascita, da che io sappia non è causato dalla malnutrizione ma dal fatto che nei neonati il fegato può ancora essere immaturo e perciò provocare questo problema iniziale non avendo ancora le capacità epatiche necessarie. Ma tranquillo che dopo la "lampada" che le fanno va tutto a posto.


Riguardo la suocera....sei nei cazzi acidi....domanda prima di tutto:
quanto tua moglie sta percependo questa tensione?quanto rischierebbe di peggiorare il rapporto(soprattutto ora che è in una situazione psicologica non ottimale) una tua proposta/decisione di allontanare i suoi genitori?
Eventuale possibilità di pagare una tata che vi aiuti al posto dei suoi?
Non entro nel merito della convivenza, ti dico solo che la suocera fa bene a incentivare l'allattamento al seno che è in assoluto l'alimento migliore che puoi dare a tua figlia. Se questo crea ansia alla tua compagna (cosa assolutamente normale e comprensibile) chiedete aiuto alle ostetriche o alle associazioni che si occupano di sostegno dell'allattamento al seno. Riguardo all'ittero, non preoccuparti, è una condizione normalissima nei neonati e si risolve senza problemi con un po' di fototerapia. In generale, cercate di non stressarvi troppo su quanto mangia/cresce, evitate i paragoni coi figli degli altri e assolutamente diffidate dei consigli degli amici ma rivolgetevi sempre al pediatra che saprà darvi i migliori consigli.

Concordo che sia l'alimento migliore...ma anche forzare l'allattamento al seno quando ci sono difficoltà in tal senso può portare problemi, soprattutto se è la madre a farlo e in che modi lo fa.


Mia moglie ne produceva pochissimo...in ospedale le hanno suggerito anche il tiralatte che cmq non ha sortito effetti...anzi era finita in ansia.
Alla fine il centro le ha suggerito di passare a quello in polvere perchè si sono resi conto che cmq non ne avrebbe mai prodotto abbastanza per l'allattamento e in più stava vivendo malissimo la cosa.


Il risultato è stato più che positivo, la bimba ha 7 anni ed è in ottima forma

quotone, i genitori siete voi, ma che scherziamo? non è che per il fatto di aiutarvi ha il diritto di mettere becco nelle vostre decisioni. può elargire consigli, più o meno richiesti, ma la "catena di comando" () non deve essere in discussione. su questo bisogna che siate perentori, anche perchè se partite così vi voglio poi vedere più avanti a gestirla
Noi quando ci siamo sposati nel 2012 siamo andati a vivere a 80 km dai nostri genitori (miei e suoi) APPOSTA.

E a vicenda abbiamo dei rapporti splendidi uno con i genitori dell'altra.

Vedi un po tu

Nato il bambino non abbiamo chiesto l'aiuto di nessuno, mia moglie ha preso maternità e ferie fino a che ha potuto, poi dai 7 mesi di vita del pupo ha iniziato ad andare al nido.

Mai, mai, MAI abitare con un genitore dopo sposati, per quanto i rapporti siano buoni/meno buoni, MAI.

Ci vedranno sempre come i figli a cui insegnare qualcosa

Mai.
Non capisco, cosa vieta allattare al seno e integrare con quello artificiale?


*
@op: parlane con la tua compagna affrontando l'argomento con tutta la dovuta cautela, peró cercate di risolvere in altro modo, coi genitori lì e tutta quella tensione rischiate di far crescere la piccola nell'ambiente sbagliato, cosa che rende l'ittero un problema ancora più minuscolo di quello che è a confronto.
La prima cosa in assoluto è dare a vostra figlia un luogo sereno dove vivere, gioverá sia a lei che a voi.




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L'allattamento al seno è una cosa meravigliosa da ogni singolo punto di vidta ma non è sempre possibile purtroppo.
Adesso esistono delle validissime alternative che possono sia integrare che sostituire, perché non usarle e stressarsi che è la cosa peggiore?



and this

Mia madre abita in sardegna e i miei suoceri a un'ora da qui, vogliamo benissimo a tutti e siamo fortunati peró abbiamo detto chiaro e tondo fin dall'inizio che:

- abbiamo bisogno di spazio
- i nonni devono fare i nonni e godersi la nipotina, nostra figlia la educhiamo NOI, i consigli sono bene accetti quando richiesti ma per il resto ci siamo noi e il nostro sistema di supporto di pediatri insegnanti etc etc
Nulla lo vieta, è una cosa che si fa, ma soprattutto all’inizio si cerca di evitarlo per dare tempo alla madre di avere la montata e una buona quantità di latte perché la produzione è stimolata dalla suzione. Dare l’aggiunta di latte in formula ovviamente limita la stimolazione e nel giro di qualche tempo, la produzione di latte si riduce fino a interrompersi.

I sostenitori talebani dell’allattamento piuttosto che dare l’aggiunta farebbero morire di fame il bambino, perché molti bimbi dopo aver provato il biberon rifiutano il seno dato che bere dalla tettarella è più facile e costa loro meno fatica.

Io ho fatto allattamento misto perché mio figlio era pigro al seno e non mangiava abbastanza, dopo tre mesi il latte mi è andato via. È un grosso sacrificio perché le poppate, tra seno e biberon, durano tra i 40 minuti e un’ora. È Snervante e faticoso. Tanto varrebbe passare direttamente al biberon e basta, con la formula i bimbi crescono comunque bene, ma insomma la pazzia delle mamme questa è.

Se lei si sente in difficoltà, le consiglierei di passare direttamente al biberon, a me il giochetto dell’allattamento misto è costata una bella depressione che si è risolta solo quando ho tolto il seno. È bene pensare anche alle mamme, oltre che ai figli.
da quello che mi han detto già avere un figlio mette a dura prova la coppia, se poi fai pure venire tua suocera e suo marito a casa tua significa volersi suicidare

fossi in te cercherei un modo per quittarla


Lo so. Purtroppo lei ha una clientela affezionata e che deve essere seguita giorno per giorno. Se l'abbandona per un periodo troppo lungo rischia (anzi direi che è quasi certo) di disperdere tutto l'avviamento che si è faticosamente creata in questi anni.


Guarda hai descritto esattamente la situazione ed il motivo per cui io ho insistito per passare direttamente al biberon... non voglio vedere mai più la mia compagna distrutta come in questi giorni e per di più per un qualcosa che non è nemmeno scientificamente provato che sia nettamente migliore (parlo dell'allattamento al seno). Comunque anche se fosse in qualche misura migliore, non ho dubbi sul fatto di passare al biberon se l'effetto dell'allattamento al seno è così negativo per la mia compagna.

A sostegno della madre devo dire una cosa: nella struttura in cui siamo stati ricoverati per il parto tutto il personale medico ha, da subito, spinto in modo molto deciso verso l'allattamento al seno, facendo quasi sembrare che passare al biberon fosse un "fallimento". Ho da subito criticato pesantemente questo atteggiamento dei medici, ma, probabilmente, è stato proprio questo a contribuire ad aumentare la conflittualità tra me e la madre.

Lei mi ha infatti visto come quello che: "va contro parere dei medici e non ha quindi sufficientemente a cuore il bene di sua figlia".


Ma il punto è proprio questo: non pensano allo stato psicologico della mamma, lo ignorano proprio. Chi ti ha consigliato di rivolgerti a ostetriche e persone che ti aiutano all'avviamento dell'allattamento, in linea generale non sbaglia, il problema è che si rischia di avere a che fare con persone che ti mettono ancora più pressione e non concepiscono che l'allattamento si possa vivere male. Io l'ho detestato non sono l'unica, ma come tutte le cose che riguardano la gravidanza nessuno ne parla, c'è un'omertà su questi argomenti che fa paura. Deve essere tutto bellissimo e magico, se lo neghi sei una mamma orribile.

Ho trovato solo una persona, una pediatra in pensione, che da subito mi consigliò di lasciar perdere il seno perché aveva capito in che condizioni ero. Alla fine ho iniziato a legare veramente con mio figlio solo quando è andato via il latte, perché stavo troppo ma troppo male e questo non credo proprio che gli abbia fatto bene.

Comunque è una decisione che deve prendere lei, tu fai bene a mostrarti aperto a tutte le opzioni, soprattutto al fatto di passare al biberon senza giudicarla e magari cerca di parlare con calma alla madre, mettendo al centro del discorso il bene di tua moglie. Se non potete permettervi una tata, fatti forza e cerca di mediare con la suocera per trovare dei punti d'incontro. Se volete stabilire delle regole, credo che debba imporle tua moglie ma se sta male non so quanto sia lucida per farlo. Insomma dovreste ridurre al minimo le tensioni per aiutarla.

Dai 4 mesi, dovrebbero esserci nidi che accettano i bimbi così piccoli.

Esatto...poi dipende da chi trovi nel consultorio.
Nel caso di quello del mio paese mia moglie è stata fortunata. Lei produceva pochissimo latte anche usando il tiralatte....era diventata stressata e viveva malissimo la questione...allora si è rivolta al consultorio e sono stati proprio loro a indirizzarla verso quello artificiale proprio perchè non aveva senso continuare così, sia per lei che per la bimba