Problema con la madre della mia compagna dopo la nascita di una figlia

Il vero problema sono quei nonni (imho specialmente le suocere, per lo meno facendo media tra le esperienze mie, di amici e colleghi) che fanno leva sul momento di fragilità che stanno passando le loro figlie per il solo gusto di prevaricare o comunque per fare ingerenza nella coppia. Vuoi per essere protagonisti dell'evento, vuoi perché non ritengono i neo-genitori all'altezza della situazione, boh, lo sa il cazzo.
Fatto sta che mettono a repentaglio relazioni che durano anni solo perché non vogliono misurare azioni e parole.

Invidio davvero i tempi andati in cui la maternità veniva vissuta dando, nel bene e nel male, il giusto peso agli eventi che la costellavano.
Porca puttana, ora c'è un'isteria di fondo che non ha davvero senso.
E non tocchiamo l'argomento educazione: stanno venendo su generazioni di debosciati e [triggered]piccole principesse[/triggered] da mettersi le mani nei capelli.
Merda che caga merda.

Scusate lo sfogo.
Senza voler entrare minimamente nel campo dell'alimentazione neonatale, limitandomi quindi solo al contesto familiare, penso che il perimetro delle rispettive responsabilita' nella cura del piccolo con il ramo materno spetti alla tua compagna; certo, ci sono troppi parametri da considerare per poter sintetizzare un'argomentazione cosi' concisamente, ma i vincoli, ovviamente concordati, devono essere espressi da lei. Le tue rimostranza, assolutamente giustificate non fraintendere, temo aggravino il contesto.
allattare al seno è una cosa buona e giusta, ma soprattutto perché ciò che il latte artificiale non può darti è la protezione del colostro. Io non ho mai avuto latte, mi sono dispiaciuta molto, moltissimo per questo, i primi giorni piangevo sempre, poi ho capito che è una cosa superabile e tranquilla. Il problema è che questa cosa la affronti da sola o al massimo con il tuo compagno, vi siete messi in casa dei pesi da novanta che vi fanno sfuggire di vista le cose per ciò che sono e per come le affrontereste voi due al meglio.Cose importantissime adesso, cose che soprattutto la mamma si porta dietro in un modo o nell'altro, come esperienza, come ricordo, come parte della sua crescita di madre. Oltre che vi state perdendo la serenità dei primi momenti col bambino che è essenziale per trovare un assetto tra di voi.


non siete i primi ne' gli unici a fare un sacrificio per tirare su il figlio, dovete valutare quale è questo sacrificio. essere felici con meno soldi oppure avere i soldi ed essere infelici?
Perchè si riduce a questo per il primo anno o i primi sei mesi. Trovate un compromesso, uno di voi due si metta a lavorare part time per un periodo, assumete una baby sitter, credo che qualsiasi sacrificio sia accettabile per non avvelenare l'anima di casa vostra, del rapporto e del bambino.
da soli ce la potete fare, se riuscite a calmarvi e provare lo vedrete.
Ignoranza over9000 here, quindi scusatemi in anticipo, ma mi allibisce leggere di stati ansiosi e/o depressivi legati alle difficoltà di allattamento al seno

Cioè...facendo uno sforzo di immaginazione, posso comprendere la delusione o la frustrazione legate alle difficoltà di allattamento naturali, ma non concepisco come non si possa semplicemente passare alle soluzioni artificiali alle prime difficoltà, risparmiandosi cazzi e mazzi


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Hai detto bene: ignoranza over9000, ti allibisce perché evidentemente non capisci nemmeno lontanamente le implicazioni psicologiche (e anche fisiche) dell'allattamento e del NON allattamento.
Ti capisco molto bene perché ho vissuto temporaneamente la stessa situazione, e giusto per restare in tema di allattamento, le tensioni sono state talmente alte che per lo stress la madre ha perso la possibilità di allattare.
Ti posso tranquillizzare sul fatto che tua figlia crescerà benissimo anche senza allattamento al seno, basta che le diate tutto l'amore e le attenzioni che merita.
Detto questo, secondo me state sbagliando di grosso.. poi spiego

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Eh, se ti accadrà la fortuna di avere dei figli potrai capire meglio

Credo che tutto cominci in quei primi istanti di vita del neonato quando, con gli occhietti ancora chiusi e al caldo tra le braccia della mamma, si avvicina da solo al seno (guidato dall'olfatto?) e, senza che nessuno lo forzi in alcun modo, apre la boccuccia e comincia a succhiare.

In quel momento immagino che nella donna esploda qualcosa di così antico e primigenio che noi maschietti non possiamo capire.

Almeno, questo è il film che mi sono fatto osservando le nascite delle nostre bimbe.

Ciò detto, e nonostante mia moglie abbia allattato per 14 mesi entrambe le gnome, la sanità mentale della compagna dell'Op è più importante della diatriba latte materno VS latte in polvere.
Quindi via di biberon e riacquistate un po' di serenità, che alla bimba serve quanto il latte materno.

@OP
Capitolo suocera: non mi sento di dare consigli. Mi limito ad affermare che non saresti nè il primo nè l'ultimo a crescere un figlio senza il supporto dei nonni.
Se ne avete la possibilità economica, provate a stringere la cinghia per sei mesi appoggiandovi ad una tata. Magari la pediatra, o un'ostetrica dell'ospedale, potrebbero consigliarvi una persona fidata cui rivolgervi (un amico trovò una ex ostetrica in pensione: ancora oggi, dopo 11 anni, va a trovarli per coccolare la "sua bambina").

In bocca al lupo e tienici aggiornati!


calma però.
Tu sei al primo figlio, giusto? togliendo internet come fonte, devi fidarti di qualcuno.
che è o il pediatra o l' ospedale.
E che sia uno solo, quello che ti da fiducia.
a quel punto, segui quello che ti dice ciecamente.

il resto, la suocera è vissuta in un'altra epoca. Ricordale che ai suoi tempi era anche rara l' ecografia (se hai sui 35-40 anni, era uno strumento all' avanguardia allora, sembra impossibile). E che i bimbi si tenevano in braccio e morivano negli incidenti, e le auto avevano le cinture di sicurezza come optional.
Che quindi siete partecipi entrambi di un percorso, e che per evitare una crisi alla figlia e alla nipote dovete entrambi lavorare seguendo quello che dicono i medici di cui tu e tua moglie vi fidate.
che tua suocera è una nonna e tale deve restare, e è fondamentale che il suo ruolo sia quello ora e in futuro, per il bene della nipote e della vostra famiglia (tu, tua moglie, tua figlia).

Però, non ti affidare a quello che dicono altri amici o internet. hanno la stessa credibilità di quello che dice tua suocera. E tua moglie si fiderà più sua mamma che di altri - ed è ovvio questo.

Paletti non metterli, tocca a te smussare, ingoiare rospi e usare la testa per appianare divergenze. fatti furbo, dalle l' impressione di assecondarla e che è partecipe della crescita della nipote ed è fondamentale per questo. Anche perché, si, è fondamentale la loro presenza, anche se oggi vorresti fosse dall' altra parte del globo.


Assolutamente, Joy!

Il mio punto era per rimarcare quanta poca informazione ci sia sugli aspetti connessi alla nascita di un figlio e quanto poco questo argomento è trattato al di fuori del perimetro dei neo-genitori.


Beh diciamo che a meno che tu non sia coinvolto in qualche modo nelle nascite o appunto se non sei un neo (o futuro) genitore può anche interessarti poco

C'è una quantità di cazzi da imparare non indifferente


diciamo che non sarai mai pronto


Beh oddio, ci sono aspetti legati alla condizione lavorativa che non tengono assolutamente in conto lo stato psico-fisico della (futura) mamma, ma solo l'impatto sulla produttività nel periodo del congedo.


[IMHO]
sei partito dalla suocera, ma poi mi scrivi questo... faccio fatica a capire quale sia il tuo reale problema
certo non è un dogma allattare al seno, non tutti hanno la fortuna di riuscirci e farlo non è che sia una passeggiata, mettere il proprio corpo a disposizione ogni 3 ore (se e quando è regolare) per N mesi non è facile!
Ma da qui a dire che non serve a niente c'è un abisso

Il biberon non è un fallimento se l'allattamento al seno non è possibile o diventa troppo pesante da gestire (e penso che più o meno tutti siamo passati in questa situazione), ma se lo escludi a priori perchè le tue basi scientifiche dicono che non serve a nulla allora si che è un fallimento
[/IMHO]
Manco io sapevo un cazzo delle depressioni per mancato allattamento, o è quello che genericamente si chiama depressione post parto?
Si chiama depressione post partum. Non è che è causata dall’allattamento
Sicuramente un allattamento difficile e le pressioni che si ricevono da tutte le parti (più o meno velate) riguardo l’argomento non rendono più facile la situazione.
Rosemary is amused
Comunque ho 36 anni Felice di non saperne una mazza alla mia età
Follia portarsi in casa i suoceri
Sbagliato suggerire la formula

Per questa questione dell'allattamento però, capisco quello che dici. Eravamo nella stessa situazione 3 settimane fa.
Nostro figlio è dovuto stare in ospedale la prima settimana per un ciclo di antibiotici perciò ha praticamente preso solo formula.
Tornati a casa è stato un dramma: mia moglie naturalmente non riusciva ad allattare, ha dovuto tirarsi il latte per integrare la poppata e ti lascio immaginare il suo livello di stanchezza e frustrazione.
Ho fatto anche io il tuo stesso suggerimento, proprio perché dispiace vedere la propria compagna distrutta e noi vediamo solo the easy way out.

Beh, naturalmente ha avuto ragione lei: ora allatta solamente e in fin dei conti avrei potuto essere semplicemente più di supporto fin dall'inizio, per questa cosa specifica.
ma che - purtroppo - per il primo periodo (ma anche fino all' anno vedrete che sarà quasi così) - il ruolo del padre è soprattutto quello di parafulmine va messo in conto, anzi, va impresso col fuoco nella vostra mente.

Anzi, invece di insegnare alle mamme come si cambia un pannolino, e invece del congedo di 2 giorni obbligatorio, dovrebbero obbligare i papà a fare un corso accelerato su "come si cambia un bambino", "come si fa un bagnetto" e per i più coraggiosi "come si medica il cordone", con annesso spray congelante.

la mamma torna a casa un po' confusa, con gli ormoni sballati più del solito e con dolori e stancehzza. Aggiungi tutti che vogliono dire la loro, mentre lei ha solo bisogno di un compagno che le dà un minimo di certezze e le dà importanza, semplicemente ascoltandola e facendo sembrare che la cosa sia semplice e non si deve preoccupare, e condividendo con lei le incombenze del genitore.