Percezione dei colori

Ok non si tratta di vedere l’abito blu e nero o bianco ed oro, questo lo chiarisco dico subito. :asd: Ho pure cercato tra i topic vecchi senza esiti simili.

Premessa: il dubbio che proverò ad esporre mi è venuto spontaneamente qualche tempo fa. Avete presente quei “what if” che vi entrano in testa ma vi rendete conto che è na roba assurda e ve la tenete per voi? Beh stasera si ragionava con un amico e la sua ragazza e lui stava esponendo lo stesso medesimo dubbio. Al che ho pensato fra me e me che così assurdo potrebbe non essere. E comunque non essendo tra di noi riusciti a raggiungere una verità incontrovertibile, magari qualcuno da queste parti tra un insulto e na trollata (probabilmente entrambi meritati :asdsad:) potrebbe dare un contributo.

Provo a spiegarvelo. Avete presente quando da piccoli avete chiesto ad un adulto quale fosse il nome di un determinato colore? Sicuramente avete ottenuto una risposta, tipo ad esempio “il prato è verde”.

Il dubbio: E se il verde che io percepisco come tale e del quale mi è stata indicata un associazione: colore → nome, qualcun’altro in realtà lo vede come io vedo ad esempio quello che chiamo colore bianco?

Se ci pensate, come si possono descrivere i colori se non per paragone? E quindi del tutto non plausibile che ognuno percepisca i colori in modo completamente differente e che si vada dunque esclusivamente per convenzione di nome? Si ok, come la luce viene riflessa e gli occhi funzionano tutti uguali ma è davvero tutto qua? Oppure esiste un metodo scientifico incontrovertibile per stabilire che il verde che vedo io ha le stesse qualità cromatiche del verde che vede un altro?
Tanto per capirci, non sto parlando di tonalità, scale di colori o simili. Parlo proprio di una specie di bias che ognuno si porta in quanto condizionato dall’associazione colore → nome che ci è stata data.

Scatenatevi :asd:

Queste sono le classiche discussioni che ti vengono da fumato :asd:

Comunque complimenti amico mio, hai appena scoperto il daltonismo

oppure stai cercando una giustificazione per quando in raid sbagliavi le cose “aaaaaa avevi detto che dovevo tankard l’add marrone?” :add:

Scherzi a a parte. C’è un botto di letteratura a riguardo e la risposta è che : no non puoi saperlo. Nessuno può sapere se tutti vediamo gli stessi colori allo stesso modo

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Io rimasi mindfuckato quando scoprii che il Magenta non ha una lungheza d’onda visibile e in sostanza è un colore “inventato dal nostro cervello” per coprire un buco.

Sicuramente qualcuno lo spiegherà meglio, ma da quanto ricordo:
ok, tutti i colori sono un’interpretazione del cervello, ma ogni colore è associato a una sua lunghezza d’onda che quando va a colpire i recettori della retina, viene codificata come un certo colore.

Tranne il Magenta che sta in una lunghezza invisibile all’occhio umano, per cui il cervello riempie con questo colore descrivibile tra il rosso e il viola.

Presumo sia per questo motivo che il Magenta viene anche usato per rappresentare la trasparenza.

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Boh, considerato sia appurato vi sia una distinzione genetica tra maschi e femmine umane riguardo la composizione e la risposta cromatica dei fotopigmenti della retina immagino sia possibilissimo la percezione cambi su base individuale, non differentemente dai sapori.

Inoltre, voi avete la stessa risposta ottica su entrambi gli occhi ?

Corretto ma letteralmente nessuno può sapere come tu poi percepisci quel colore

Tutta sta roba è anche alla base di un sacco di ragionamenti filosofici sulla percezione della realtà

Se vedete la cacca come io vedo il rosso dovete avere davvero una vita di merda :dunno:

Ma direi di no :asd:

Comunque quello del colore è un discorso vecchio come il cucco, che è praticamente il discorso sui qualia.
Ovvero tutte i tipi di percezioni che non possono essere spiegati.
Stessa cosa è il gusto, te bevi il succo all’arancia e sa di arancia perchè hai già mangiato un arancia. E l’arancia sa di arancia perchè quando hai mangiato l’arancia ti hanno detto che quella è l’arancia e hai associato il sapore.

Però magari te percepisci l’arancia come io percepisco il pollo fritto.

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È altamente improbabile che possa succedere davvero.
La teoria dei modelli di colore esiste da che esiste la chimica, ed è consistente e coerente.

RGB ed HSL e tutti gli altri modelli di colore funzionano, e funzionano consistentemente pure su chi soffra di daltonismo (cioé, su chi abbia una percezione diversa dei colori misurabile).

In più ci sono comportamenti istintivi legati a colori. L’effetto psicologico del rosso non so se sia documentato ma non mi sorprenderebbe se lo fosse;
Mi sorprenderebbe anche se non avesse un’interazione particolare per la sua posizione sullo spettro delle radiazioni.

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Mi ricordo un video di Vsauce che parlava di sta cosa anni fa

Ma li finisci anche nei discorsi di semiotica o quelli culturali. Il rosso fa quell’effetto piscologico li perchè è associato al sangue ad esempio, ed è anche uno dei motivi perchè in semiotica è associato al pericolo/divieto etc
Però nelle culture orientali il colore rosso non è così associato a queste cose, e addirittura è positivo (tipo in cina)
Il fatto è che si basa su associazioni di pensiero.

Uno potrebbe vedere il sangue come io vedo il colore verde, e lo stesso i semafori “rossi” o la scritta gigante con scritto “PERICOLO”, ma non farebbe differenza perchè l’effetto che avrebbe è quello che avrebbero le altre persone che lo vedono a modo loro.

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Sì, vero.
Se non è impossibile è comunque irrilevante

L’ultimo video di Mercadini (non l’ho ancora visto), in qualche modo related:

Si ma infatti all’interno dello stesso individuo quella dei nomi dei colori è una cosa irrilevante.
Il discorso ha senso quando si deve comunicare il colore fra cervelli diversi.
Quindi il verde si denomina il colore dei prati, il blu quello del mare, l’azzurro quello del cielo, il giallo quello del sole etc etc

E se bisogna definire dei colori (sempre intesi come lunghezze d’onda) in modo ancora più preciso (ad esempio per lavori di grafica) ci sono le robe tipo il pantone.
Perchè in certi casi dire “turchese” non è ben preciso :asd:

Io ho scoperto di essere daltonico (per la precisione, discromico) a 18 anni, alla visita per la patente, è stato divertente :asd:

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Se e’ per questo anche il rosa “non esiste”. Abbiamo semplicemente deciso che il rosso chiaro si chiama rosa.

Fun fact: nell’antichita’ in occidente non esisteva il colore blu. Il mare era descritto come nero, e non esiste una parola per descrivere il colore ad esempio in latino. Il termine per il blu e’ di origine medievale. Il cielo era considerato “senza colore”.
In generale ci sono molti studi a riguardo. Alcuni colori esistono in tutte le lingue: principalmente il rosso (per descrivere il sangue), il verde (per descrivere vegetali non maturi) e il giallo (per descrivere i vegetali maturi). Tutto il resto e’ optional.

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Io l’ho scoperto alla visita oculistica di medicina del lavoro a tipo 30 anni :asd:
In particolare io non distinguo viola/rosso/arancione, che sono tutti uguali per me.

Curioso, io vedo l’intero spettro ed ogni variante, anche se con occhi differenti, ma spesso non trovo definizioni ideali per descrivere e differenziare la scala cromatica. :asd: