Paranoie all'italiana.



Refuso.

Cmq lavorerà ancora la e probabilmente si sposa con un cinese più basso di lei e vivranno in una città piena di smog




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Ovviamente. Infatti guardo entrambi e poi penso alle mie capacità e mi dico che posso farcela, e se dovessi mettermi 100% ce la faccio sicuramente perché è solo una questione di volontà.



Ah ok, non avevo capito intendessi questo ed in effetti è interessante come punto. Ci rifletterò.



Non vorrei che il thread prendesse questa piega in realtà, preferirei stare IT.


Senza nessuna offesa eh, però anche così mostri che hai poco le idee chiare e rischi di tuffarti in situazioni dispendiose soprattutto in termini di tempo.

Se hai la compagna russa mettiti sotto test e fatti parlare in russo 24h/24 e vedi come va. Pensa che tipo di lavoro ti piacerebbe fare e magari sfrutta le competenze già acquisite che chi te lo fa fare a ripartire da zero?
io non voglio giudicare nessuno e dall'altro della mia università non fatta vorrei però farti fare una considerazione, anche a me piacciono le lingue, il russo mi ha sempre affascinato

metti anche che impari il russo e il cinese e poi cosa fai?

considera che il cinese lo imparerai si e no come un bambino di dieci anni (e devi farti quasi obbligatoriamente un bel periodo là), ti metti in competizione con tutti i madrelingua già ampiamente presenti nel territorio?

il russo forse è più profitable perchè ci sono meno madrelingua.

il punto è che imparare la lingua non ti dà nessuna skill aggiuntiva, vuoi fare il commerciale? vai a fare marketing o simili, i corsi di lingua li puoi fare a parte, non credo sia obbligatoria l'università.

oppure considera appuntoqualche corso di formazione specializzato che non sia necessariamente univarsità

conosco amici laureati in cinese, uno fa il commesso, l'altro segreteria

jm2c
ho studiato il russo per un anno ed è una lingua bellissima, neanche difficilissima forse, però boh, credo che l'utilità sia pari a zero, a meno di specifici settori lavorativi.

Sicuramente piu' utile il mandarino, ma hai voglia a studiarlo prima di parlarlo decentemente.


cazzaro
Ma stiamo parlando di imparare una lingua al livello di hobby o con l'intenzione di usarla in ambito lavorativo?

Perché nel primo caso, se te lo puoi permettere con un bebè in arrivo meglio per te. Ma nel secondo, discorsi tipo "vado in Spagna e in 3 mesi sono fluent" o "ce la faccio sicurissinamente a imparare il cinese in tre anni" per poi fare l'interprete/traduttore è una puttanata ancora peggiore di "un italiano che apre una palestra di thai in Thailandia".


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ma infatti il mio commento ''russo+cinese, sei sicuro?'' era per cercare di fargli capire che stava dicendo una cazzata, poi leggi cose come ''3 mesi e sono fluent'' e capisci che non ha idea di cosa sta dicendo
Madian ma wtf?



Comunque io odio la mia università, mi avvilisce ogni giorno di più, la finirò tra sei secoli e quindi niente fuggi finché sei in tempo ed evita di buttare i soldi al cesso.
a 18 anni può avere senso iscriversi all'università, a qualsiasi altra età si può spendere meglio sia il proprio tempo che i propri soldi imho


Cambio un attimo dall'argomento università.

Prendi quel che sto per dire con doverosi pinch of salt: trovati una tribù di riferimento se non ne hai già una, perché è così che qui si alleviano alcuni mali della società. Oddio, magari a Milano succede meno, ma lo stampino delle inurbazioni italiane rimane quello di posti dove coesistono tribù che si rivelano essere, sebbene non titolari di doveri nei confronti dei propri membri, efficaci a volte anche più dello Stato stesso, nel curare gli interessi dei loro componenti.

L'università diventa collaterale - interagirci ti ha fatto porre la domanda, ma occhio perché lo stesso tipo di interazione che hai visto tra te ed università la rivedrai spesso in altri contesti.

Tornando all'argomento iscrizione... +1 a chi dice di valutare se davvero ti serva una laurea o meno: in questo contesto, la laurea non sarebbe cultura ma semplicemente una certificazione. La cultura ha valore intrinseco, mentre spendere risorse (energie personali, tempo, denaro) per ottenere una certificazione di competenza deve essere uno strumento e non un fine, ed il valore di una certificazione sta tutto nelle possibilità di spenderla.

Sparo lì, assumendo che tu non abbia una tribù forte di riferimento: hai pensato alla possibilità di lavorare nel marketing o customer support di una multinazionale del tecnologico? Lo dico solo per due ragioni.
La prima è che, generalmente, nella loro cultura aziendale, si cerca di inglobare il dipendente nella propria cultura, anche offrendogli benefit particolari - che potrebbero permetterti di mantenere diverse porte aperte, nel caso di bisogno di cambiamento.
La seconda è che l'inserimento non è solo nella modalità "concorso macinacandidati, ammessi solo quelli con la laurea giusta", ma c'è anche il networking personale.

tanto le trombi uguale


Questi discorsi sono innocui quando hai 17 anni, non son discorsi che puoi fare a 30 anni con un figlio in arrivo.
L'unica situazione in cui ti puoi permettere l'atteggiamento mentale del "provo mille cose se non funzionano amen cambio idea" é quella in cui hai il culo coperto dalla famiglia, tua o della tua compagna e mi pare di capire (da quello che scrivi nei 3d) che non sia così.
Quindi, se non navighi nell'oro, ti tocca decidere una volta per tutte quale strada intraprendere, rimboccarti le maniche e farti un culo quadro per sostenere te stesso e la tua famiglia in un mercato del lavoro che offre poche opportunità le quali sono appannaggio di pochi fortunati (che siano ammanicati o ben preparati).
Renditi conto che a 30 non hai nessuna skill vendibile per un lavoro "serio" pertanto ti tocca fare a gomitate con MILIONI di altri ragazzi come te, ne migliori ne peggiori, ma che probabilmente hanno molta più fame e non perdonon tempo a gingillarsi con i sogni di una laurea, dalla dubbia spendibilitá, conseguita da ultratrentenne.
Severo ma più che giusto
Oddio ho risposto senza aver visto gli sviluppi per fare il cazzaro.
Rispondiamo seriamente.
1) Quelle lingue a livello elevato non le impari a 30 anni in 5 anni con l'universita'. Forse sei avvantaggiato con il Russo per motivi personali, ma da li a dire che puoi leggere/scrivere tradurre ce ne passa. Me ne che meno il cinese. Per arrivare a un livello (GRE? corriggetemi se sbaglio) 5, ovvero il minimo epr leggere i quotidiani ai miei amici sono serviti tra i 3 e i 5 anni di studio non universitario. E lo facevano per passione personale, sicuramente con una motivazione migliore della tua.
2) Non importa se tu vuoi fare una universita' o meno, conta che tu abbia un progetto chiaro in testa, specie con un bambino in arrivo.
Se non hai proprio idea, cerca almeno di acquisire solidamente delle skills chiare che siano spendibili in diversi settori.

3) Concordo con chi sottolinea che a 30anni molto meglio fare un corso specializzante piuttosto che 3 anni di universita' a competere con ragazzi 10 anni piu' giovani.

Cmq mi tiro su a 30 anni in una situazione grossomodo migliore della tua la sola idea di figliare mi pare una condanna a morte.
Sono ancora piu' sintetico e lapidario. Il problema non e' fare l'universita' a 30, 40 o 50. Le opportunita' sta a te trovartele. Il problema e' che a 30 anni l'universita' va affrontata con la mentalita' da trentenne, e tu hai ancora la testa (in base a cio' che leggiamo) da ragazzo di 20.
Premesso che sono esperienze aneddotiche (aka amici&compagni di universita'), ma in media la rivendibilita' sul suolo italiano di skill linguistiche anche di alto livello (5 anni pieni di studio) e'... bassina.
Molto.
Veramente molto.
Nel senso che chi ha studiato interpretariato (con passione, tenacia e ottimi risultati), dopo anni e anni di precariato ha trovato una sua stabilita' e sopravvivenza (da single) lavorando nel settore tra traduzioni, corsi, etc.; la stragrande maggioranza (del mio piccolo campione aneddotico) si e' riciclata in tutt'altro.


Premesso che non ti conosco e non pretendo di suggerirti quali priorita' dovresti tenere nella tua vita, se io mi trovassi con a breve una rilocazione e un figlio in arrivo cercherei di stabilizzare e rinforzare la situazione della mia famiglia (quindi compresi compagna e pargolo).

Un investimento (di tempo, energie, e anche risorse finanziarie) che nella migliore delle ipotesi non si trasforma in un'entrata prima di 3-5 anni sarebbe decisamente -per come sono fatto io- non la mia prima scelta.

Pero' le priorita' sono personali e vanno modulate sul contesto che e' altrettanto personale, non prenderla come una paternale.
Ma poi le lingue sono uno strumento addizionale che devono servire ad ampliare la portata di altre skills già acquisite, altrimenti rimane veramente poco più dell'universo delle traduzioni e simili
hai 30 anni ma quale università

prendi la tua migliore skill, trova un lavoro in quel campo e va a lavorà tutti i gg come le persone normali

se non hai bisogno di money fa quel che cazzo ti pare, easy