[Nuovo partito] Democrazia Atea

Ma questo è il parere di Number Six.

Io ti ho portato una sentenza della Corte il principio desumibile dall'art.7 non può essere oggetto di revisione costituzionale, si può discutere su quale sia il principio ma in ogni caso si parla dell'art.7 che tu invece escludevi a priori e per altro anche il fatto che sia cmq possibile rimane una tua opinione discutibile.
Inoltre Bleblub parlava di abrogazione dell'art.7 e abrogarlo tout court mi pare si possa escludere visto che si parla di impossibilità di revisione constituzionale di principi desumibili dall'art.7.

In ogni caso mi pare poco sensato arrovellarsi su questa questione visto che è sostanzialmente impossibile che Democrazia Atea prenda da sola il 51% dei voti per poter portare avanti questa sua proposta.
Ma non è il mio parere, è una conclusione ovvia e coerente con le conclusioni della dottrina e della giurisprudenza costituzionale. Sottratta alla revisione costituzionale è la forma repubblicana (art. 139), nozione con la quale la dottrina più autorevole ha inteso non una forma di governo, bensì l'assetto assiologico fondamentale dell'ordinamento, riconducibile principalmente ai diritti inviolabili della persona e ai loro corollari. In questo assetto assiologico fondamentale, evidentemente, non rientra un certo modo di regolare i rapporti fra Stato e Chiesa. Rientra, semmai, la laicità dello Stato, desumibile o meno che sia dall'articolo 7; il quale, però, è ben lungi dall'essere 'immodificabile', come non lo sono gli altri 11 articoli contenuti nella rubrica 'Principi fondamentali' della Costituzione, perché intangibili sono i principii, non gli articoli. Infatti, i primi 12 articoli non contengono soltanto norme-principio. Il comma 2 dell'articolo 7, chiaramente, non è una norma-principio, ma una semplice norma.
Questo non è il parere di Number Six, queste sono le basi.
Bleblub parlava di abrogazione dell'art.7 della Costituzione....



Se la Corsetti dice che si può abrogare avrà i suoi motivi, non per niente è un avvocato, e si vede quando parla.
mah il programma è pure bello (anche se ignoro come abbiano fatto digerire alla hack la parte sul nucleare) ma
1) mi pare l'ennesimo partito monoproposta.
2) con quel nome se fan la metà dei voti di forza nuova c'è da andare a fare i caroselli in piazza.
3) la parte economica sincaramente non va al di la del più elementare buonsenso con qualche scivolone abbastanza vistoso (tipo i redditi da signoraggio che mi sa di roba buttata li per fare hype e catturare i nerd-complottologi) e l'assenza di una presa di posizione sul debito (eurobond si no forse ?)
4) la parte sulla deontologia della polizia fa ridere, non ce bisogno di nessun codice deontologico c'è bisogno di applicare le leggi (possibilmente con un feroce sovrappiù di pena e sospensione immediatia se si tratta di reati compiuti nell esercizio delle proprie funzioni), dotare il personale antisommossa di identificativi. Se necessario creare una branca apposita della magistratura, isolata dalle altre per ovvie ragioni, che si occupi di vigilare sulla condotta di polizia ed affini

ma non essere cosi sicuro, l'anticlericalismo in italia è trasversale e piuttosto diffuso. fra la gente intendo, non certo in parlamento
condivido tutto il resto
si ma l'alticlericalismo italiano è appunto praticato all'italiana: per citare guareschi (poi mi faccio una doccia che mi sento sporco per averlo fatto) di giorno si bestemmia e di notte si entra in chiesa dalla porta sul retro .
si beh, però nell'anonimato più totale delle urne si potrebbe fare la scelta giusta ogni tanto
no perche il problema non è essere ipocriti (cosa che in questo caso sarebbe una virtù)ma è la mentalità cattolica di merda di lasciarsi sempre la via d'uscita pronta, a distanza di un rapido pentimento. non è un imposizione sociale è un comportamento di merda che c'è strsiciato dentro, per cui puoi protestare finche vuoi ma sai che alla finifine finche non ti metti troppo di traverso ti salvi il culo
hai ragione. calcola però che l'italia sta cambiando. vedo molte persone della mia età e anche un pò più vecchie avere una cultura più simile a quella protestante che cattolica.

Ma messa così, , condivido che sia una cazzata demagogica Però l'articolo 7 è tutt'altro che intangibile.


Non ho mai capito perché abrogare taluni punti della costituzione (o la costituzione stessa) non si possa fare.

Sono per caso leggi fisiche? No.

Comunque per quanto riguarda il partito, solo un mucchio di chiacchere. Bocciato.
Fondamentalmente è un meccanismo di autodifesa per garantire la forma repubblicana-democratica e per garantire i diritti inviolabili dell'uomo.

Visto che siamo usciti dal fascismo, questa è una forma di autotutela per evitare di ricascarci, perchè nessun partito o maggioranza politica potrà più mettere in discussione la forma repubblicana-democratica e i diritti inviolabili dell'uomo.
Anche se poi questi principi fondamentali della costituzione richiedono delle leggi ordinarie applicative per essere resi pienamente operativi ed effettivi e non rimanere semplicemente dei principi.
boh, io sono più ateo di un treno di biologi, però se dovessi tornare a votare non credo che voterei per un partito con quel nome, se non "for the lulz".
E' che trovo abbia poco senso, così come non hanno senso partiti cristiani, islamici o che fanno riferimenti espliciti a valori religiosi.

Poi posso essere d'accordo su gran parte del programma, specialmente in materia etica e sociale, anche se alcune cose non le capisco o mi lasciano perplesso. Tipo l'esercito da impiegare unicamente in caso di calamità. Allora non chiamiamolo nemmeno esercito. Forze di autodifesa sul modello giapponese non andrebbero bene?

Non è che non sia possibile, semplicemente non è giuridicamente possibile. Cioè non ci sono meccanismi giuridici che lo consentono. E se lo si facesse, anche adoperando meccanismi apparentemente giuridici (come una legge costituzionale), in realtà ci si starebbe ponendo al di fuori dell'ordinamento giuridico. In altre parole, è politicamente e fattualmente possibile, ma non giuridicamente.
Questo significa peraltro che l'ordinamento reagirebbe attraverso i consueti meccanismi di garanzia, estromettendo le nuove norme che si è cercato di introdurre. In presenza di un cambiamento non consentito dall'ordinamento, poi, ci troveremmo davanti a un vero e proprio colpo di Stato (anche se mascherato nelle forme del diritto). Ora, potrebbe darsi che il colpo di Stato corrisponda al comune sentire della società e delle istituzioni, e allora il transito sarebbe indolore. Ma anche no.






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Meccanismo di difesa che in paesi dove vige la common law come l'inghilterra e la nuova zelanda non esiste. O in israele e San Marino.
Che poi, non si tratta di leggi monolitiche e inamovibili (E per certi versi oggigiorno averne potrebbe rappresentare uno svantaggio)

I diritti inviolabili dell'uomo non necessariamente vengono tutelati da una forma di governo repubbllicana-democratica.

Altra cosa che ho sempre considerato nonsense. Tanto fare un'unica legge costituzionale il cui enunciato sia: "L'ordinamento giuridico italiano si basa sul codice civile e il codice penale".



Dubito fortemente che un colpo di stato possa avvenire per soppressione giuridica della corte costituzionale. Finisco di leggere "tecnica del colpo di stato" di Luttwak e poi ti sapró rispondere.

Non so se ti basi sull'idea che tali paesi non abbiano una vera e propria costituzione scritta. Nel qual caso, è un fraintendimento comune: in realtà, la circostanza che un paese abbia una costituzione consuetudinaria, la rende a tratti ancora più difficile da modificare, perché una costituzione consuetudinaria si modifica solo con altre consuetudini. Costituzione consuetudinaria non è sinonimo di costituzione flessibile.



Non è quello che ha detto in quel quote.



Nessun nonsense, visto che il tuo 'tanto vale' introduce qualcosa che non ha NIENTE a che fare con l'attuale modo d'operare dei principii costituzionali nell'ordinamento italiano.



A parte il fatto che non ho parlato di soppressione della corte costituzionale. Semplicemente, un cambiamento illegale dell'assetto assiologico dell'ordinamento, posto in essere da parte di un potere dello Stato, tecnicamente può chiamarsi colpo di Stato.


Quello che voglio dire é che l'avere una costituzione non ci difende certamente da cambiamenti dello status quo.

Spiegami dunque che voleva dire. Sul serio voglio capire eh.

Credo che microemozioni sia stato chiarissimo: "i principi fondamentali della costituzione richiedono delle leggi ordinarie applicative per essere resi pienamente operativi". De facto si tratta solo di ideali scritti su un pezzo di carta, se non sono suffragati da leggi non hanno valore. Quello che ha potrere é l'ordinamento giuridico.

Allora non ho proprio idea di cosa tu intenda con "colpo di stato" se non con una soppressione della corte costituzionale (e anche con quello avrei dei seri dubbi). Un colpo di stato non si fa certamente cambiando qualche legge scritta.
Inoltre devi spiegarmi perché una cosa garantita da leggi debba essere illegale. Per definizione illegale é ció che non é ammesso da legge. Se una legge ammette l'assenza della costituzione non é illegale, no?

Si tratta semplicemente del nucleo di norme-principii che non possono essere oggetto di revisione costituzionale. Cioè, una revisione costituzionale che cambiasse forma di governo in qualcosa che esula dalla forma repubblicana e democratica, oppure che incidesse negativamente sui diritti fondamentali della persona, sarebbe illegale, giuridicamente impossibile.
Sono, di fatto, due cose distinte. Semplicemente, l'una (forma di governo) e l'altra (diritti inviolabili) costituiscono il nucleo che, per scelta della Costituzione, non può essere oggetto di revisione.
Peraltro, come accennavo in questo stesso topic, pur distinti, i due concetti sono legati nel dettato costituzionale: laddove l'art. 139 afferma che La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale, la dottrina più autorevole interpreta concordemente questa norma come non limitata a una forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo, bensì comprensiva del significato e del valore che la nostra Costituzione assegna alla forma repubblicana: alla luce di un'interpretazione sistematica, non ha senso una tutela rafforzata della sola forma di governo 'formale', stante la costante preoccupazione della nostra Costituzione per l'assetto sostanziale: una forma repubblicana senza altri aggettivi potrebbe anche negare i diritti fondamentali della persona; quello che invece connota la forma repubblicana delineata dalla nostra Costituzione è non solo un certo modello organizzativo dei poteri sovrani, bensì una forma di governo funzionalizzata alla realizzazione dei diritti inviolabili della persona.
Con tutto ciò, è chiaro, forma di governo e diritti inviolabili restano due cose distinte.


E' un problema molto complesso e non è tanto questione di quello che abbia detto microemozioni. Semplicemente non è il modo di funzionare dei principii costituzionali, lungi dall'essere una manciata di ideali scritti su di un pezzo di carta.
Non posso spiegare il funzionamento dell'ordinamento giuridico in un semplice post, quindi accontentati di qualche indicazione.

Anzitutto, considera che molti e importanti nuclei del nostro ordinamento sono rimasti tali e quali dall'epoca del fascismo. Ciò sarebbe stato impossibile senza la presenza della Costituzione, alla cui luce vengono lette norme del codice penale (fascista), del codice civile (fascista) e di innumerevoli altre leggi che, senza la Costituzione, avrebbe significato completamente diverso. Questo anche senza il contributo delle sentenze della Corte Costituzionale che espungono una norma illegittima: la medesima disposizione di legge, alla luce della Costituzione, assume un significato diverso.

Quindi, non è tanto questione di emanare leggi che diano attuazione ai principii costituzionali, i quali altrimenti resterebbero sulla carta. Leggi attuative sono sì necessarie per disciplinare la molteplicità dei rapporti giuridici in modo conforme alla Costituzione; ma i principii, anche in assenza di tali leggi attuative, sono ben lungi dal restare sulla carta, trovando comunque attuazione, nel combinato disposto con norme di rango inferiore, e finanche direttamente laddove manchi una disciplina sufficientemente specifica.

Poi non ha proprio senso quando dici che "la Costituzione è solo un pezzo di carta, quello che conta è l'ordinamento giuridico", dato che la Costituzione non solo fa parte dell'ordinamento giuridico, ma ne è posta al vertice.



Un colpo di Stato, per definizione, consiste in un cambiamento illegale del regime, posto in essere da alcuno dei poteri dello Stato.
Ebbene, se mutassero i principii costituzionali fondamentali che identificano la forma di governo di uno Stato, muterebbe l'identità giuridica degli organi dello Stato, anche laddove non mutasse la loro identità fisica. Il che rientra nella nozione di colpo di Stato: cambio di regime; posto in essere da alcuno dei poteri dello Stato (magari dal Parlamento che emanasse una legge costituzionale modificativa dei principii supremi); e illegale, in quanto i principii supremi non possono essere modificati legalmente.



No.
Anzitutto, tecnicamente parlando, illegale non è ciò che è contrario a una legge, bensì ciò che è contrario all'intero ordinamento; cioè qualora, in nessun luogo dell'ordinamento, vi sia una norma che legittimi quel dato comportamento.
Un comportamento può essere contrario a *una legge* e non essere illegale. Perché potrebbe esserci *un'altra legge* che, in presenza di particolari condizioni, legittima il medesimo comportamento.
Questa è la premessa: il giudizio di illegalità è dato dal confronto con l'intero ordinamento, perché nell'intero ordinamento, e non nella singola legge, si rinviene la norma (o le norme) che regola il caso concreto.

Ebbene, in un ordinamento unitario e gerarchico come il nostro, con la Costituzione al vertice, le norme non si combinano alla cazzo di cane, ma secondo specifici criteri, non ultimo quello gerarchico: una legge non può essere contraria alla Costituzione (e questo lo sanno anche i muri), e persino una legge costituzionale non può essere contraria ai principii fondamentali dell'ordinamento (espressi nella Costituzione).

Conclusione: una legge non può "ammettere l'assenza della Costituzione". Se lo facesse, l'assenza della Costituzione sarebbe illegale perché contraria alla fonte di rango superiore, solo dal confronto con la quale puoi trarre la norma che ti permette di valutare se il fatto "assenza della Costituzione" sia legale o meno.

Ma questa è una spiegazione molto complicata di qualcosa di lapalissiano: in un ordinamento gerarchico, una legge non può negare la Costituzione