Nuova serie di attentati in Francia

l'altra comunità con alta percentuali di cattolici non è quella afroamericana?

poi boh, sono ignorante su questo argomento.


Da un lato e' proprio l'esasperazione per aver passato un migliaio di anni a scannarci in Europa per la religione che ha creato i semi della secolarizzazione della societa'.


per carita', riescono a mantenerne il controllo, ma con costi militari esorbitanti (vedi ad esempio le varie guerre in Iraq negli ultimi 30 anni), quando se avessero un minimo piu' idea di come funzionano quelle societa' e della loro storia, molti problemi avrebbero potuto risolverli diplomaticamente, o almeno avrebbero potuto limitare i conflitti.

Basta vedere la strategia ad minchiam in Iraq, dove han fatto un errore dietro l'altro creando un paese in piena anarchia per una decina d'anni. Mica gli e' costato poco eh.


e' abbastanza eterogenea, come per i bianchi, credo. Ci sono tanti cattolici, ma anche tanti culti protestanti.


con l'Islam però è come un serpente che si morde la coda, quella faina di Maometto scrivendo che era l'ultimo dei profeti di dio, ha sigillato il suo libro il corano come unica espressione per i fedeli della sua religione della volontà divina, in poche parole chiunque cercasse di cambiare o modificare anche minimamente la religione islamica per modernizzarla secondo le tradizioni e usi moderni, verrebbe accusato di apostasia e farebbe una brutta fine.
non se ne esce a meno che non nascesse un nuovo profeta con poteri divini che facesse miracoli asserendo di essere il portavoce di Dio.
Negli Usa i negri nelle chiese ballano, i bianchi fanno gli aduken, questo è il mio livello di preparazione sull'argomento


beh questo e' vero anche con jesoo, una volta che hai avuto il figlio di dio che e' morto per te non rimane molto fino alla series finale dell'apocalisse.

E' vero che l'Islam ha una lettura letterale hardcoded. Questo non e' stato vero per il cristianesimo fin dall'inizio, vedi i vari concili per mettersi d'accordo su come interpretare questa o quella cazzata.


quoto, l'unica soluzione fattibile e diciamo indolore anche se ci vorrebbe troppo tempo è fare in modo che non siano emarginati e ghettizzati e che venissero accettati e accettassero anche loro naturalmente la nostra società occidentalizzata e usi e costumi, in modo che cosi con il passare del tempo
relegherebbero la religione in secondo piano e non come principale stile di vita da seguire, pena la punizione divina.
il problema è che come e impostata proprio la loro religione non glielo permette di farlo.


agli americani ancora oggi sfugge che i soldi delle donazioni alle madrasse sono essenzialmente fondi donati ai vari gruppi terroristici in tutto il mondo e finchè avranno come alleato di ferro i sauditi continueranno a far finta che questo problema non esista.

D'altro canto non è che in europa non ci si tappi gli occhi allo stesso modo, parigi ha praticamente aperto le chiappe da minimo un decennio al qatar.
http://www.huffingtonpost.it/2017/08/21/un-auto-contro-due-fermate-dellautobus-a-marsiglia-ce-almeno-un-morto_a_23155479/

Stessa tecnica dell'auto-ariete, ma non sembra un attentato terrorista.


Ho capito il tuo punto, comunque se non ricordo male uno dei terroristi del Bataclan era entrato in Europa come rifugiato politico siriano.
non mi sono molto chiari i discorsi riguardanti "l'integrazione" e "gli ascensori sociali" che fate, forse perché vengo da un piccolo paese di provincia italiano dopo ovviamente non c'è alcun ghetto, immigrati e italiani vivono nelle stesse identiche case e i ragazzini giocano tutti assieme.

Per quanto riguarda "l'ascensore sociale", se un ragazzo in Italia è meritevole ma con famiglie poco abbienti non avrà problemi a studiare anche nei migliori atenei, non è così anche negli altri stati europei? Voglio dire: se un ragazzo vuole studiare e entrare a far parte della società "europea", che blocchi può incontrare ad oggi?

grazie
Conosco più di un italiano poco abbiente che ha dovuto smettere di studiare perché non poteva permettersi l'università.

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Sarebbe da aprire un thread a parte.


Potresti indicare qualche autore od opera a riguardo?
Perché a me non pare un concetto dato per vero e scontato, per altro non si tratta neanche di andare all'Ottocento per vedere questi elementi ma è sufficiente tornare alla metà del Novecento.
Mi viene in mente tutta la questione della cultura ebraica, con la contrapposizione tra assimilazionismo e sionismo - argomento molto trattato sia prima che dopo la Seconda Guerra Mondiale -.
Ci sono per altro anche importanti pensatori del secolo scorso che erano divisi o che, in seguito a quanto successo, hanno mutato la loro opinione (es. Hannah Arendt, che venne influenzata posteriormente dal sionismo - che le consentì di "riscoprire" la propria identità ebraica e la portò a distanziarsi dalla sua precedente posizione, riconoscendo l'inapplicabilità dell'assimilazionismo nella Germania degli anni Trenta*).
Ma, in ogni caso, seppur distante e differente rispetto all'attuale contesto, è una questione che per me è tutt'altro che data per scontata od ovvia e non ritengo affatto che la mancata integrazione sia dovuta unicamente dal fallimento di uno Stato (con la sua cultura).
Per altro non ritengo neanche si possa generalizzare in questo modo, trovando una soluzione valida per ogni gruppo sociale come se non esistessero differenze - alle volte abnormi - culturali tra due società tra loro completamente distanti come valori.


*Ho semplificato, per ovvi motivi, la questione.


cercati cosa sono le Grandes Ecoles in francia, con relative "classes préparatoires". Non sono un esperto in materia, ma tutta la classe dirigente francese proviene da quelle scuole, scuole che ovviamente sono praticamente inaccessibili a certe classi sociali, che non possono permettersi gli studi e la preparazione necessaria per superare le prove d'ingresso.

comunque non è nulla di nuovo anche nel resto del mondo, le università americane che contano sono praticamente inaccessibili ai poveracci, a meno di non avere particolare meriti sportivi chi non ha soldi va a studiare nelle università pubbliche e quindi non ha i mezzi per ricevere gli stessi stipendi che facilmente raggiunge chi viene dal MIT, da Harvard, da Yale, ecc...


Sì, ma ciò non toglie che scrivi di merda e sembri una scimmia appesa da qualche parte che, sbraitando e urlando, si mette a tirar cacca sulla gente sotto che sta discutendo.
L'impressione che dai quando discuti è questa, poi oh, contento te, contenti tutti.
Aggiungo che comunque se hai meriti sportivi puoi accedere e laurearti, ma scordati di studiare. Ci sono giocatori di football che sono analfabeti (nel vero senso della parola). Quindi, o hai i soldi o l'università di prestigio, fatta a dovere, te la scordi, anche se hai meriti sportivi.

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infatti è un sistema classista di merda che stiamo cercando di emulare anche in Italia, con tutto il corredo di indebitamento a vita, prestiti d'onore, test di ingresso standardizzati, e via elencando.

A me non dà questa impressione.

Questa idea che basti infilare un libro di fisica e uno di letteratura nell'esofago dei popoli per trasformarli in moderati e progressisti è pericolosa. Imho non si focalizza sulla causa del problema e crea false speranze. I vertici di Al Qaeda da Bin Laden fino ad al-Zawahiri fino alle figure intermedie erano ingegneri e dottori cresciuti in famiglie facoltose, fra di loro c'è anche chi ha studiato all'estero a contatto con culture, luoghi e mentalità diverse. Non erano neanche sfruttatori di ignoranza altrui che dal villino californiano comandavano i bot sul campo toccando culi a bordo vasca. Bin Laden ci è morto insieme ai suoi devoti pecorai, Al zawahiri è ancora rinchiuso in qualche grotta che trama e tesse il filo. Aderivano in toto alla versione più dura e pura dell'islamismo. Mohammed Emwazi aka "Johnny Jihad" () semplice manovale dell'ISIS ha studiato e vissuto in Inghilterra per lungo tempo laureandosi a Westminster. Buona parte degli attentatori dell 9/11 e dell'ISIS erano ingegneri.


https://www.washingtonpost.com/news/monkey-cage/wp/2015/11/17/this-is-the-group-thats-surprisingly-prone-to-violent-extremism/?utm_term=.018aedcdeaf0
(articolo interessante che mette in evidenza uno strano pattern fra ingegneria e terrorismo islamico e laureati in campo umanistico e terroristi di sinistra)


Nel medioevo eravamo più inclini verso la religione e al fanatismo ed eravamo più ignoranti di ora. Correct. Nell'antica Roma però (intendo sia prima che per buona parte dopo Costantino), e nel mondo antico in generale, il sentimento religioso era decisamente meno totalizzante e più di rado sfociava nel fanatismo. Eppure il popolino che viveva di welfare romano o gli scalpellini dell'antico egitto erano ignoranti più o meno come lo era il contadino del medioevo.
Solo in occidente nozionismo e secolarizzazione sono andati a braccetto e solo negli ultimi 60 anni, E sempre a passo diverso.