Nuova serie di attentati in Francia


Sarebbe compito della società trovare dignità ad ogni individuo.


nope. Al più garantire le condizioni in base alle quali un individuo può aspirare alla dignità sociale. Ma poi c'è la dignità individuale (che è questione che scivola nel soggettivo), e quella nessuno te la può garantire, per ovvie ragioni.

A un certo punto sono cazzi tuoi di soggetto "indegno" (se la società è stata onesta e coerente con determinati valori finalizzati all'inclusione sociale). La società vuole tirare a campare senza troppi scazzi, e se a te non sta bene arrivano pure le manganellate (figurate e non). Giusto per fare discorsi molto pragmatici e realistici, altrimenti si finisce sempre a parlare del sesso degli angeli (o dei demoni figamai che vorrebbero ciularsi gli angeli a prescindere dal sesso)

Penso che intendesse altro con il termine di dignità.
Povertà, isolamento, alienazione e disagio sono spesso situazioni create dalla società e dal sistema che non si opera (non c'è in effetti nessuna legge superiore che stabilisca che deve farlo, comunque) per impedire che queste realtà si generino.
Intendevo questo.
Indubbiamente sta anche all'individuo agire (cosa che, come vediamo, comunque fanno).
La polarizzazione è un fenomeno generato dall'allontanamento, e non dall'avvicinamento reciproco di due realtà. Ed è un fenomeno che va incrementandosi.


quello è il discorso sulle policies di inclusione sociale (uguaglianza sostanziale vs uguaglianza formale dei turboliberisti), ovviamente poi le politiche inclusive debbono essere realistiche: e con realistiche intendo dire che non vanno bene gli eccessi ideologici in un senso o nell'altro. A un certo punto la società ti dice: o così o pomì. Poi se scegli la n.2, tendenzialmente, ti piglierai le manganellate, gli internamenti, finirai al confino etc.

perché alla fine per ora "ci va di culo": non c'è un antagonismo eversivo - legato all'ideologia islamista piuttosto che ad altra ideologia (di stampo laico) - che sappia organizzarsi con una strategia politica e comunicativa a lungo termine. Se un domani ci fosse un revival ideologico e movimentista di carattere tradizionale (sempre per i nostri standard), capace di fornire una base "razionale" (come prima) e, quindi, una progettualità socioeconomica, capace di aggregare certe forze disponibili - che ne so le brigate 3.0+l'islam simil "Dune" tanto per gradire - molti, anche qui, andrebbero in BSOD. Ma basterebbe già l'eversione a sfondo laico (si riscopre la lotta di classe).

A quel punto, che cosa si dirà? Che si deve cancellare l'ideologia di sinistra? Bandire il concetto di "classe"?
Una volta c'era l'idea di stato sociale, prima che quelli de "la legge del più forte" vincessero la guerra e spazzassero via anche le forme più moderate di questa idea.


la società le garantisce le condizioni di base?
le garantisce a tutti allo stesso modo senza distinzione di sesso, religione, etnia, ecc?

è utopia lo so, ma a me non interessa parlarne ora... semplicemente identifico in ciò il fattore scatenante del problema (senza volerne escludere altri per mia miope visione o semplicemente perché non ho mai affrontato il problema e riflettuto sullo stesso)
A chi interessa il tema, suggerisco la lettura di: Emily Corner, Paul Gill & Oliver Mason (2016): Mental Health Disorders and the Terrorist: A Research Note Probing Selection Effects and Disorder Prevalence, Studies in Conflict & Terrorism, DOI: 10.1080/1057610X.2015.1120099


anche ideali "stati sociali" sono destinati a scontrarsi con strategie o forze eversive, è scritto nella dinamica delle cose. Non basta esser bravi e belli per evitare quel confronto.

Ovviamente, uno stato culturalmente e socialmente solido - che non è incrinato da contraddizioni immediatamente visibili sotto la superficie delle cose - ha più strumenti per vincere in maniera efficace la partita. Uno stato poco solido o contraddittorio dal punto di vista dei valori - e la contraddizione può benissimo risiedere tra declamazione del valore e sua applicazione - è evidentemente in maggiore difficoltà, perché finirà per proporre argomenti e soluzioni ambigue. O soluzioni che non sono affatto finalizzate a vincere quella partita (che magari manco si sta giocando, perché il nemico fa cagare; si vince a tavolino), ma a dare propulsione e slancio ad una determinata agenda.

tipo, c'è il terrorismo, controlliamo tutto e tutti, poi però controlliamo per fare spionaggio industriale. Se vogliamo combattere contro chi vuole le nostre libertà, il trick è distruggere le nostre libertà, così facciamo la scorched earth etc.


dovrebbe, nel nostro caso. E' scritto nella nostra costituzione. Questo non vuol dire fare lo stato kindergarten, ovviamente
come dicevo in precedenza, in ogni caso, un tot di spinta eversiva e di antagonismo è ineliminabile. A meno di vivere in NK o sotto Stalin (sistemi che monopolizzano il terrore rendendolo asset di stato).

Sta alla società nel suo complesso - in maniera anche astuta (e non impanicata) - trovare il modo di disperdere e rendere innocue quei fenomeni sociali.


Per me è tutto lì
Dovremmo fare come nell'episodio di rick e morty sul pianeta degli alieni scoponi, robot sessuali per tutti cosi si calmano tutti.


Comunque secondo me bisogna anche fare un distinguo tra i terroristi che si immolano e quelli che no.


Perché uno che è disposto a farsi saltare in aria, o comunque fare un azione che si conclude con la sua morte, deve essere stato circuito non poco e atm sicuramente una motivazione portata dalla religione è il "premio" post mortem.
Solo che questo funziona sempre per chi vive in condizioni disagiate (che siano economiche o sociali) perché Bin Laden sicuramente non aveva voglia di farsi saltare in aria

e questa è solo la variante "religiosa" perché come ha detto V se domani l'islam sparisse ci sarebbero lo stesso personaggi di questa fattura.
ribadisco poi l'idea che, al di là dell'analisi del fenomeno specifico (integralismo islamista+figamaismo+sticazzi) c'è un cortocircuito di fondo nel nostro approccio a determinati temi e fenomeni.

Che è legato al fatto di non saper accettare l'idea che qualcuno decida di levarci l'unica leva che abbiamo su qualunque individuo, in linea di principio. E cioè l'esistenza dell'individuo stesso. Se qualcuno - e badate, per molti di questi affiliati in modalità fast food questo aspetto è meno chiaro di quanto forse pensiamo - decide che il bene "vita" è assolutamente disponibile, sulla base di qualsivoglia ideologia, automaticamente ci troviamo di fronte a una figura che fa saltare (no pun intended) tutti i nostri meccanismi di failsafe (ad es., non puoi minacciare qualcuno con la pena di morte; al limite la tortura, perché per reggere la tortura a vita serve una convinzione incrollabile nell'utilità della propria tortura a vita, che è fatto nascosto al mondo civile).

poi non ogni forma di accettazione della morte è "lucida" (o, al contrario, patologica), e vi sono diversi itinerari che portano a quella scommessa. La cosa che però dovete accettare è che per... accettare la morte mica serve credere in dio (anzi). Poi non dubito che molti di questi crederanno senz'altro in dio, nel paradiso con le verginelle etc. al di là delle contingenze, però, è irrilevante. Puoi avere la milizia o l'esercito di temerari o fanatici che se ne fottono della morte pur essendo totalmente atei (o dotati di una fede laica).


e che ne sai, apparentemente ha cercato il suicidio by navy seals

ovviamente tra finire in carcere a vita, torturato 24/7, e pigliarsi un proiettile in testa è decisamente meglio la seconda opzione.
Ma infatti non capirò mai quelli che pensano la pena di morte sia un valido deterrente perché tra tutti i ragionamenti che puoi fare nel valutare se un crimine "sa da fare" o no il più improbabile è "no guarda faccio il bravo perché la sedia elettrica e oggettivamente peggio del carcere a vita in un supermax americano"
giusto perché c'è una finestra di opportunità per citarlo, più o meno a (s)proposito. Due episodi di BSG che, visti i tempi in cui furono scritti e trasmessi, mandarono in BSOD un sacco di gente. E contribuirono quantomeno a mettersi, nel contesto, della narrazione, dalla parte del "nemico" (per sconfiggere il nemico devi autenticamente comprenderlo; non riscriverlo a tuo uso e consumo per ottenere facili rassicurazioni).



(in realtà è forse meglio il monologo successivo, ma anche questo va bene).

Nella logica bellica - quella istituzionale e tradizionale - everything goes a un certo punto. Non voglio tirar fuori per l'ennesima volta l'intervista a mcnamara sui bombardamenti in giappone durante la ww2, ad esempio. Il monopolio del discorso e della logica bellica è necessariamente monopolio degli stati? Non puoi impedire a qualcuno di credere di essere in guerra (puoi convincerlo del contrario, dimostrandogli che lui non è in guerra con te; ma non puoi semplicemente dirgli che non può impiegare quel discorso), e non puoi impedire a qualcuno di impiegare l'argomento bellico (devi dimostrare che l'impiego dell'argomento da parte di quel parlante è ingannevole; che è strumentale rispetto ad altro, etc.).

Medesimo discorso relativo all'accettazione della morte etc. (lasciando perdere il profilo della totale viltà degli atti, che non è irrilevante nel giudizio anche morale, ovviamente).


Luls.

suicidio per interposta persona/ suicide by cop



(non ho idea di quale sia l'argomento, sto leggendo dal basso in alto)


Noooo, a fare così poi finisci che non capisci nulla e devi rileggere dall'alto in basso e perdi il doppio del tempo

ci sono cascato troppe volte


è la figa. tra un po' ci starebbe pure tramutare il topic in un topic della topa islamica (o islamista).

tipo






nipote di bin laden