Nuova serie di attentati in Francia



Spesso si incontrano nelle moschee, hanno metodi per riconoscersi tra di loro ricavati con il passaparola etc
La sicurezza è una chimera, si procede per filtri consecutivi, ma se hai di fronte gente disposta a morire pur di accoltellare qualcuno non ci puoi fare niente; riduci il numero e la frequenza degli attentati ma per il resto è solo statistica e routine, misure più estreme di contenimento risultano inevitabilmente in una perdita di qualità della vita complessiva.

L'attentato al concerto di Mancherster è un'altro livello, produrre esplosivi già richiede un processo che può essere monitorato fino ad un certo punto ma decidere di schiantare l'auto contro i passanti od affettare a giro è un processo incontrollabile ed un governo può solo cercare di essere abile nelle vendere una percezione della sicurezza che non esiste in realtà.

Il problema del terrorismo islamico dev'essere contestualizzato. Farsi quattro risate perché hanno ammazzato solo sei o sette persone, secondo me, non aiuta a contestualizzarlo, come non aiuta il chiamarli 'figamai' etc.: guarda caso, chi li ha chiamati losers recentemente? Trump. Il tipo di retorica e di approfondimento critico è quello. Poi, eh, io non sono di quelli che invocano il panico o le misure extra ordinem. Bisogna pensare 'commisuratamente al problema', sì, ma la commisurazione non è soltanto una funzione statistica del numero dei morti: chiamarli losers non è commisurazione.


Vieni dal Burundi? In tutte le altre fiere del mondo c'è o lo scanner o l'ispezione bagagli.
Se poi sei in un momento a rischio come Londra è il minimo


Si ma non è che c'è una malattia infettiva che prende il controllo della mente dall'oggi al domani e si svegliano zombie suicidi d'improvviso.

Data la vastità del fenomeno è chiaro che deve esserci una organizzazione di proposta e/o coordinazione a monte.

In un paio d'anni 20 o più attentati, è chiaro che c'è una struttura dietro


No ma infatti io non lo farei. Dico solo che quello che dicevi in realtà è vero: una partita di calcio fa più danni


Mah, altri dicono che se li si fa passare per sfigati incapaci non si corre il rischio di farli diventare modelli.

Il terrorista del bataclan (o quello che sognava le donnine e le macchinone non mi ricordo se fosse lui) era uno sfigato, peccato che per cercare di arrivare al suo sogno abbia portato via decine di persone.

Stessa cosa si potrebbe dire dei mafiosi: sei o non sei uno sfigato se per continuare a rimanere libero devi vivere nei tuguri?


nel caso di manchester ha senso parlare di "struttura dietro"; in molti di questi casi, no.

Ed è per questo che vedi l'effetto moltiplicatore. Zero investimento in termini di reclutamento/addestramento, sostanzialmente il nocciolo duro è rappresentato dall'adesione tramite materiale preconfezionato e ben poco personalizzato (il video "formativo" e promozionale, i canali di comunicazione telematici tra aspiranti blabla). Al contempo, un ROI notevole (perché la rivendicazione viene comunque fatta, a prescindere dalla labilità o solidità di eventuali legami).

edit: il che non consente neppure di dire aprioristicamente l'intelligence funziona/non funziona (il caso di manchester, ad esempio, depone per lacune o mancanze dell'intelligence).
E' un po' ot ma me lo sono sempre chiesto anch'io.
I soldi, il rispetto, il potere. Ma a che prezzo?


Manchester, Bataclan, Bruxelles, Charlie Hebdo e molti altri quelli con sicura organizzazione.

Poi mi sembra che sia un escalation troppo veloce e soprattutto improvvisa per un fenomeno di così po portata. Com'è che in Francia in tutti gli anni passati dove comunque il problema ghetto integrazione c'è da tanto tempo non si è verificato il fenomeno in questi termini?


se per fare un attentato basta una macchina e un coltello non penso che ti debba chiamare il gran capo figamai in siria per darti l'ok, basta possedere i soldi per affittare un furgone.


fenomeno di così vasta portata? 3 persone con un coltello a questo giro, più il tizio di manchester. 4 persone, se ci fermiamo ai fatti recenti. Ti pare il sintomo di una mega-organizzazione capillare e perennemente all'opera?
Per alcuni attentati abbiamo avuto cellule più o meno strutturate e classiche, ma la maggior parte di essa viene da azioni elaborate spontaneamente su base ideologica da cui chi ne trae beneficio si limita a fornire ispirazione. Anche gli ultimi attentatori di ieri sera indossavano false cinture esplosive, qualcuno dice per seminare il panico, io penso piuttosto per una volontà di emulare i "martiri" veri, seri, quelli di classe A che si schiantano suicidi si contro gli infedeli, ma a bordo di un'autobomba.

Povertà, isolamento e risentimento sono merce facile da trovare ed ancor più da produrre; questo trend continuerà.


Conta gli ultimi 20 mesi in Europa. Poi confronta con gli ultimi 72


Non mi riferisco all'attentato in sè, ma al percorso di preparazione mentale che porta a compierlo dato che è ormai ovvio che non è un solo singolo sbiellato

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Idem e mi hanno rotto il cazzo all'aeroporto perchè il sacchettino con i pochi liquidi che avevo con me era in un sacchettino trasparente con la chiusura verde e non trasparente. Robe da matti.
wtf
Secondo me il gran visir dei figamai ha notato che fanno più paura i "cani sciolti" che con una certa frequenza fanno un attentato che passare mesi e mesi per pianificare il super attentato.

Un costante anche se non frequente piano di Micro attentati, e l auto contro la folla e il pazzo col coltello o la bomba fuori dal concerto
Sono molto più efficaci che boh un 9 11 una volta ogni 10anni


Edit : per esempio il finto allarme bomba a Torino, tutti avranno pensato ai terroristi e quasi nessuno a "cazzo dici??" é il prodotto di un costante "punzecchiare" che alimenta la fobia.


sto post fa il paio con questo del rrobe

Nei miei anni del liceo (parliamo dei '90), capitava alle volte di non andare a scuola perché c'era un "allarme bomba".
Che stava a significare che qualche burlone aveva chiamato la scuola o la polizia e aveva denunciato anonimamente la presenza di un ordigno esplosivo all'interno dell'istituto.
La scuola avvertiva le autorità e poi era costretta ad aspettare che la autorità appurassero che si trattasse di un falso allarme, nel frattempo, tutti gli allievi a fare una "sega" ufficiale.
Nei miei anni, tutti sapevano che a fare la chiamata era stato, al 99,9% uno studente che quella mattina non aveva voglia, ma la procedura andava rispettata lo stesso perché era frutto e conseguenza di anni in cui i licei erano calderoni di tensioni sociali e politiche e in Italia, le bombe, le mettevano davvero.
Era, in sostanza, l'eredità che gli Anni di Piombo ci avevano lasciato. E nonostante le tensioni di quel periodo non fossero più moneta corrente, qualcosa era rimasto, radicato in noi e nel nostro sistema, per sempre: la paura.
Ieri, a Londra, c'erano tre terroristi che hanno portato a compimento due attacchi (all'inizio si parlava di tre ma il terzo disordine non era collegato). Sono morte sette persone innocenti e i tre terroristi medesimi. L'attacco è stato portato con un furgone e coltelli da cucina. Dato il risultato e le poche risorse impiegate, si potrebbe dire che è stato un grande successo per la matrice ispirante di tutto questo, lsis.
Ma a Torino è andata ancora meglio perché senza nemmeno dover fare nulla e senza il sacrificio di alcuna risorsa, l'Isis ha provocato 1.500 feriti, di cui alcuni gravissimi.
Sì, l'Isis. Non il panico. Non la psicosi. L'Isis.
Perché se l'Isis non avesse piantato dentro di noi il seme della paura e del terrore, il concetto che potremmo essere colpiti in qualsiasi momento e situazione, quello che è successo ieri a Torino non sarebbe potuto accadere.
Un petardo, una ringhiera che cede e qualcuno che grida "Bomba".
1.500 feriti.
Allo stato attuale, qualsiasi futuro evento potrebbe finire così.
Qualsiasi.
Un concerto, una partita di calcio, un comizio, l'apertura di un centro commerciale.
Basta che qualcuno si faccia prendere dal panico e il resto verrà di conseguenza.
Fossi un terrorista, lascerei persino perdere coltelli, camioncini e bombe ma mi armerei solo di qualche petardo (che lo ricordo: sono praticamente dei giocattoli in vendita ovunque, non più grandi di una sigaretta e molto difficili da trovare quando si viene perquisiti) e della voce.
"Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale.
Per vedere come stanno le bestie feroci
e gridare aiuto, aiuto è scappato il leone,
e vedere di nascosto l'effetto che fa."
Minimo sforzo, massimo risultato.
Perché la gente è coraggiosa e continua a vivere la sua vita e di questo dobbiamo essere orgogliosi.
Ma la gente è anche spaventata e continua a vivere la sua vita nel terrore.
Quella di Torino è la vittoria conclamata del terrorismo open source dell'Isis e la dimostrazione che noi siamo del tutto impreparati ad affrontarlo.