Pavidissimi cinefili d’assalto, stavolta non ho potuto contare neppure sul sempre efficientissimo @leorgrium per puntuali aggiornamenti sulle distribuzioni venture, ma il trailer per il terzo episodio dell’epopea Avatar è stato rilasciato, apprezzabilmente senza altezzoso clamore, niente teaser del teaser dell’ombra del trailer, solo la presentazione in se.
Fregerà niente a nessuno, ma io ho intenzione di catabalestrami al cinema appena possibile.
Bisogna riconoscere che hanno un dono particolare questi film: non sono brutti fin dall’inizio come un film di star wars.
No, più ci pensi e più sono brutti. Ma neppure facendo nitpicking, son proprio brutti. Ti lasciano la stessa emozione di quei cartoni in 3d per bambini su YouTube: ti chiedi perché ma ti rispondi massi tanto è brutto. E smetti di pensarci, perché se ci pensi sarebbe un circolo vizioso da feticista del brutto.
No no, per me film più atteso dell’anno, ma pure il 4 e il 5 li attendo, pure Ghost of Hiroshima, ogni film di Cameron.
Il trailer, molto teaser, l’ho visto prima di F4 (ero andato solo per quello) e fa il suo.
Il secondo, visto il lasso di tempo col primo, sostanzialmente ne era un reboot, vediamo qua come si evove.
Sono film che servono ad attirare budget per fare ricerca e sviluppare tech, che presumo siano brevettate.
Il secondo sulla creazione di movimenti e masse d’acqua, questo su fiamme, nubi e particellari relativi.
La storia non conta una sega in questi film
Vero, il primo film del progetto Avatar era predisposto per poter essere simultaneamente autoconclusivo ed introduttivo di un’ambientazione, semplice, grandioso ma non pretenzioso e tanto curato; d’altro canto verso Way of Water ho sentimenti un poco ambivalenti ambivalenti, un poco perchè l’economia della trama non mi convinse, un uso fin troppo strumentale di personaggi ed elementi, frettoloso persino, un poco perchè appunto ora parte integrante di uno sviluppo narrativo più ampio e quindi difficilmente definibile a se stante per il momento. Da vedere se riuscirà nel tempo a creare una sintesi di tutto quanto abbia introdotto, implicazioni ed altro.
Ma Cameron è un cineasta di mestiere, come usare la telecamera è padrone della sua arte, ha pieno controllo creativo sul film e libertà interpretativa, raro oggigiorno, quindi quanto mette a schermo è quanto ha voluto realizzare, e con pochi filtri ed impedimenti; visivamente è bellissimo, colorato, chiaro e definito come poco altro, se non ha particolari meriti culturali è pur vero non pretenda di averli.
è evidente da almeno vent’anni, a parte qualche eccezione
edit no vabbè eccezioni è eccessivo, però ecco è in sto lasso di tempo che ha cominciato a dirigere qualche cazzata