[NEWS] The dark side of the Gaming Industry

Lasciate alla gente la libertà di collezionare scam :sisi:

Ma guarda che un nft non garantisce il possesso di nulla in nessun caso.
È una chiave crittografica arbitrariamente correlata a dell’informazione, che in quanto tale non garantisce alcun diritto esclusivo su di essa.
Auguri a convincere a chi di tale blockchain non frega assolutamente un cazzo (la quasi totalità del mondo intero) che siccome tu hai eseguito una transazione al suo interno allora hai diritto al possesso di qualcosa, non è così :asd:
Un nft è di fatto solo una ricevuta di pagamento ma senza nessun tipo di valore legale vincolante a dimostrazione del possesso del bene transato.
A garantire il possesso sono o lo Stato, o la tua capacità di difendere i tuoi beni dall’ espropriazione da parte di un’altra entità. Allo stato dell’nft non frega un cazzo e la capacità di chi possiede un nft di bloccare la fruizione dell’informazione che gli è stata arbitrariamente correlata da qualcuno è del tutto inesistente visto che chiunque ne può fruire liberamente senza alcun vincolo e senza necessità di possedere un nft per farlo.

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Buono dai.

Non so se forse sarebbe meglio un topic dedicato a questo genere di contenuti ma se non c’e’ troppo interesse imho va bene pure qua, e’ sempre roba che sta “dietro” al gaming.

Questo video spiega molto bene in cosa consiste “ottimizzare” con degli esempi sulle texture:

Splitta splitta, che io ogni tanto incappo in video interessanti, così almeno c’è un thread dove postarli :approved:

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Fatto: How it's made: Videogames

A parte questo, già trovo senza senso comprare il vestitino su un gioco, figurarsi un NFT.
Se acquisto roba cosmetica è solo per supportare i dev di un gioco che ho pagato con prezzo onesto e su cui ho passato tante ore, vedi deep rock galactic.

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Oh fino all’ultimo questo 2023 regala gioie eh

E dopo aver licenziato, ijn genere i manager si fatto un bel regalo di natale come gratifica per aver migliorato i conti.

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Spiega bene quanto e’ obsoleto il motore della bethesda e perche’ fondamentalmente avere “bugs” e’ un marchio di fabbrica, senza contare quanto assurdamente complicato possa essere lavorarci sopra (oltre che lavorare a bethesda)

2023 in gaming - tutto ma non cryptobros pls

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Per una volta parliamo di qualcosa di italiano: Andrea Minini Saldini, in arte Gorman, lascia la direzione di IGN:

Ho messo la notizia in questo topic perché adesso per IGN il futuro è incerto, come ammette anche l’introduzione dell’editoriale:

Non ci sono, purtroppo, molti modi per comunicare un’informazione tanto semplice: dal primo di gennaio 2024 non sarò più il direttore di IGN Italia. La società che fondai più di undici anni fa con un gruppo di amici, proprio per portare IGN nel nostro Paese, lascia la licenza e la rimette nelle mani di Ziff Davis (la casa editrice americana proprietaria del marchio a livello mondiale). IGN Italia andrà avanti, così mi è dato di capire.

Vedremo come va, per ora tanti dubbi, spero per la redazione di IGN che riescano a trovare un buon modo di andare avanti senza compromessi. Considerato che non troppo fa abbiamo perso Eurogamer, perdere (letteralmente o a livello identitario) un altro big “serio” sarebbe un brutto colpo.

Esisteva un IGN italiano? :o_o:

Dal 2012. Buongiorno :asd:

Mai visto linkato, mai uscito come risultato di qualche ricerca, mai capitati post loro su altri social. IGN inglese onnipresente, quello italiano lo scopro adesso.

In Italia multiplayer.it ed everyeye sono più conosciuti, forse anche spaziogames

strano, io ricordo che qualche anno fa andando su ign aveva iniziato a fare un fastidiosissimo redirect a ign italia, penso di non aver mai più aperto ign una singola volta da allora :asd:
ma sinceramente faccio anche un po’ fatica a capire come facciano ste testate a tirare a campare con un modello ormai reso completamente obsoleto da canali indipendenti che molto spesso possono contare su pareri molto meglio articolati e più competenti di quelli del “giornalista” di testata, assieme a community reviews e volendo canali streaming per farsi un’idea del gioco.
imo ormai se uno ha talento in questo campo non lavora per l’editore di turno potendo lavorare per se stesso grazie alla varietà di strumenti a disposizione.

È ovviamente un po’ più complicata di così. Innanzitutto, “lavori per te stesso” come? Se con la parola scritta certo, a farsi una pagina Medium o tirarsi su un sitarello con WordPress basta poco, ma la domanda è chi dovrebbe cagarti in un mondo che già tira poco?

Allora dici vai sui canali che tirano un po’ di più, TikTok / YouTube / Twitch, ma lì allora non ti basta più saper scrivere e basta, devi avere anche la presenza a schermo e - per yt/twitch, per tiktok meno - un setup che sia un minimo professionale e la capacità / voglia di mettersi a fare editing.

Scrivere per una testata di contro ti stimola al contatto con altri che fanno lo stesso “mestiere”, di avere visibilità immediata a quello che scrivi, banalmente anche di non doverti pagare i giochini per le recensioni. Poi non è tutto rose e fiori eh, anzi, ma non sono tanto sicuro che sia peggio di “lavorare per te stesso”, anche perché in entrambi i casi devi partire dalla prospettiva di farlo come hobby.

di youtuber bravi che hanno trasformato il loro hobby in una professione estremamente remunerativa mi pare ce ne siano un tot, e personalmente li preferisco di gran lunga alle testate classiche, sono più appassionati e imo anche molto più competenti.
poi è vero che non devi più saper scrivere e basta, ma devi essere un buon editor e avere buona capacità vocale narrativa, però quello è un po’ il medium che si è evoluto in modo da svolgere meglio la sua funzione e lasciando indietro gli articoli classici nel farlo.
poi nessuno dice che ogni singolo recensore debba raggiungere il successo, per la stragrande maggioranza di chi si cimenta rimarrà sempre un hobby ed è giusto così, la differenza principale con il passato è che ora se sei particolarmente bravo hai gli strumenti per emergere senza necessità di iter che richiedono abilità politiche e senza dipendere da una grosso redattore che assorbe il grosso dei meriti e dell’indotto.

Su quanti in totale che ci hanno provato? :asd:

Tutte le persone che conosco io che scrivono di videogiochi lo fanno perché, ciascuna a modo loro, sono appassionate. Tutte. Se non lo fossero non scriverebbero di videogiochi perché per tirare su due spicci fai prima a fare altro.

Poi quello sulla competenza è un discorso un po’ così. Non è che gli YouTuber hanno l’attestato di competenza e i giornalisti no, dipende da caso a caso.

Ah “svolgere meglio la sua funzione” è lasciare indietro tutte quelle opinioni che non possono o non riescono a essere mostrate in forma di video. Capisco.