[NEW] Una italiana in orbita - Samantha Cristoforetti

Live qui: http://www.astronauticast.com/live

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Bello

Quando lo tirano fuori dalla capsula lui chiama quel momento
"La deposiszione dalla Croce"

Nel video lo dice in modo "soft" ma a noi ha raccontato che durante la discesa (credo mentre la capsula ruotava come dice nel video) si ripeteva nella testa "qui ci rimaniamo secchi !"

Per fare un raffronto con la Coleman, lei sembrava che fosse stata si e no su una giostra

Paolo Nespoli and crewmates Dmitri Kondratyev and Catherine Coleman landed back on Earth by ESA_events, on Flickr

Se ho capito bene è una cosa proprio dovuta all'altezza della persona, la Coleman è bassetta ed ha sofferto poco , forse il corpo ha maggior possibilità di assorbire lo stress
puntata di ieri sera, per chi se la fosse persa

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2014-11-22&ch=3&v=443532&vd=2014-11-22&vc=3#day=2014-11-22&ch=3&v=443532&vd=2014-11-22&vc=3


da quel che ho capito i G ai quali sono sottoposti nel rientro non sono così significativi (a meno che debbano procedere a rientri "con il piano B" o "C" e allora si parla di 9G, come ricorda quel video), ma giusto per ricollegarmi a quanto ipotizzavi



tant'è che ai piloti che hanno problemi a superare il test della centrifuga, consigliano di incominciare a fumare

ovviamente con le dovute differenze, penso che durante il rientro siano prevalentemente (anche se la capsula fa anche rotazioni se non ho capito male) sottoposti a G negativi.

p.s.

notare il pilota della marina che, anche se prova a tenere botta con la tecnica di respirazione, viene messo a dormire più volte da quello dei blue angels i blue angels, a differenza dei "normali" piloti di jet militari, volano SENZA la g-suit

http://en.wikipedia.org/wiki/G-suit

che renderebbe impossibile il tipo di manovrabilità di cui hanno bisogno.

Tanto per capire la differenza che passa tra un pilota in servizio che, in condizioni normali (con la g-suit), è abituato a gestire G elevati e piloti, come i blue angels, che per forza di cose devono essere "oltre" dal punto di vista fisico.

Non basta sapere fare le manovre (e bene) per pilotare: bisogna anche avere il fisico per reggere la manovra.


Al tal proposito il problema poi sono stati due (al di là del fatto che, come sempre accade, i costi di manutenzione si sono rivelati più alti di quelli previsti e il numero di lanci per anno minore di quanto atteso) :
1) I militari, dopo un utilizzo iniziale, abbandonarono il programma dopo pochi anni, ritornando ai classici missili e, ora, a piattaforme riutilizzabili come il Boeing X37B.
2) Dopo il disastro del Challenger, Reagan vietò di utilizzarlo per missioni commerciali, terminando quindi le possibilità di avere un qualsivoglia ritorno economico.



Se ti interessano questo genere di tecnologie, ovvero la possibilità di riutilizzare i vari stadi dei lanciatori, sappi che la SpaceX le sta sviluppando (vedi programma "Grasshopperr").


L'ultimo tentativo ha avuto meno successo, purtroppo.


Parte della tecnologia sta già venendo testata sul Falcon-9, durante i lanci commerciali.
In alcuni degli ultimi, il primo stadio effettua un rientro "controllato" e tocca "gentilmente" sulla superficie dell'oceano.

La qualità delle immagini è infima a causa del fatto che, se ricordo bene, per problemi metereologici il P3 della NASA che doveva seguire il lancio, nonché le navi di supporto non hanno potuto seguire l'evento. A quel punto hanno inviato direttamente (da maggiore distanza), il jet privato di Elon Musk, con un'antenna dedicata dietro ad un finestrino (non sto scherzando ).
Inizialmente erano ancora peggiori, poi su nasaspaceflight.com si sono messi a fare il recovery e questo è il risultato, dove si vede chiaramente l'estrazione del carrello e l'ammaraggio (qui c'è la storia NASAspaceflight).
perdonate l'OT, ma visto che è saltato fuori l'argomento jet: avendo i soldini e i requisiti fisici potete fare questo:

http://www.space-affairs.com/index.php?wohin=mig29nn

Grazie! Bellissimo documentario


bello, grazie mille.
Dal canale della Roscosmos,
1) Assemblaggio del Soyuz-FG, dove si vede bene anche il sistema di emergenza di cui parlavate prima

2) posizionamento del Soyuz-FG sulla rampa qualche giorno fa
comunque nelle ultime ore prima del lancio, per quanto puoi essere addrestato, per quanto puoi aver volato, per quanto puoi essere psicologicamente preparato... NULLA, e ripeto nulla può farti passare la paura di avere 300 tonnellate di esplosivo sotto al culo che ti porta in orbita in pochi minuti a velocità assurde. e vedere quel cazzo di razzo lì in piedi mentre te ti avvicini credo possa fare davvero molta paura.

poi magari mi sbaglio e ci sono stati comonauti al loro primo lancio tranquillissimi.

io, tuttavia, potrei misurare la mia "strizza" in kg di materiale fecale raccolto nella tuta


*

Io sarei un Howard Wolowitz al lancio
qualche rivolo di merda nella tuta ci sarà pur stato qualcuno che l'ha lasciato
Domanda, ma tutto quel popo' di struttura su cui si poggia e' "usa e getta"?
Perche' quando vedi partire una di quelle navette fa una fiammata che mi aspetterei che polverizzi tutto quello che sta sotto, ma a occhio dai filmati sembrerebbe attrezzatura che ha gia' visto un certo numero di stagioni
mi pare venga riutilizzata, ma vado a memoria. Lo spiegavano in qualche documentario sullo shuttle, sempre se non ricordo male.


Pero' mi aspetterei che allora devono fare un mare di lavoro per recuperarla ogni volta. Pensa a tutte le guarnizioni, con un razzo che ci sputa fuoco sopra


infatti è quello il mio dubbio. Che la manutenzione possa costare più di rimetterla in piedi ex novo o quasi


Pisciano i piloti di formula uno nella tuta, figurati se gli astronauti non ci lasciano pure le sgommate


Guidoni era venuto a parlare al mio liceo, ma ho ricordi molto vaghi perché noi ignoranti abbiamo colto l'occasione per fumare e la cosa ha reso molto buffo il suo intervento.
il "come" e il "dove" si piscia e caga nello spazio (dove la merda non gira solo nei tubi) è un tema molto interessante, in effetti

pure questo illustrato in tot documentari (ce n'è uno recente sulla ISS che scende abbastanza nei dettagli).


In effetti immagino possano crearsi situazioni abbastanza singolari quando sei chiuso in una tuta e sei impossibilitato per motivi tecnici, la cosa per la quale serve savoir faire comunque immagino non sia tanto farlo ma portarsi dietro uno zaino di merda che ti galleggia nella tuta per tutto il tempo